Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: Anown    16/08/2019    1 recensioni
Questa è una raccolta di oneshot accomunate dalla presenza di una coppia non canonica su cui si concentrano. Le storie potrebbero non incentrarsi esclusivamente su una coppia e alcune potrebbero non essere particolarmente romantiche.
Spero che la raccolta possa interessarvi.
cap 1 -Jo/Lighting(AU scolastico)
cap 2 -Scott/Zoey(una sorta di missing moment...)
cap 3 -Samey/Brick(AU scolastico)
cap 4 -Leshawna&Gwen Gwen/Courtney
cap 5 -Gwen/Geoff... e DJ
cap 6 -Dave/Ella
cap 7 -Courtney&Trent
cap 8 -Noah&Owen
cap 9 -Sky/???
cap 10 -Dawn/Scott (what if/ missing moments)
cap 11 -Heather&Harold
cap 12 -Duncan&Crimson
cap 13 -Mickey&Kitty
cap 14 -Spud/???
cap 15 -Alejandro/Courtney (missing moment)
cap 16 -Alejandro/??? (what if dopo TDWT)
cap 17 -Noah&Izzy
cap 18 -Lightning/??? (AU scolastico)
cap 19 -AnneMaria&Zoey
cap 20 -Beverly/Dawn (missing moment/what if)
cap 21 -(Scary Girl)Lauren/Damien
cap 22 -Zee&MK
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Noah...- lo chiamò, un'ultima volta prima uscire, una donna che gli somigliava vagamente. -Sicuro che per te non sia un problema rimanere a badare ai bambini?- gli domandò in ansia per i cinque figlioletti che stava ponendo nelle mani di quel ragazzo sempre così menefreghista e poco empatico... effettivamente la sorprendeva che si fosse offerto di fare da baby sitter ai suoi bimbi... non poteva sapere che suo marito, l'uomo che l'aspettava in macchina, aveva convinto il nipote con una relativamente cospicua somma di denaro... era disperato, uscivano poco e niente da quando l'ultima baby sitter era andata al college e trovare qualcun altro che volesse avere a che fare con cinque bambini non era facile.
-Nessun problema, zia.- le disse tranquillo. -Tanto tra un po' dovrebbe venire Owen a darmi una mano.-
-Owen? Vi siete riappacificati?- era così sorpresa dalla notizia da non preoccuparsi del fatto che il ragazzone biondo non fosse tanto più idoneo di Noah a prendersi cura dei suoi figli.
-Perchè? Io e Owen avremmo litigato secondo te?-
-Beh, l'hai mollato per quella ragazza, pensavo fosse logico che se la fosse presa. Ok, che non ti preoccupi più di tanto per gli altri, però...-
-Zia, io e Owen non siamo mai stati insieme.- disse accigliato. -E mi avevi detto di aver visto il reality, dovrebbe essere ovvio per te che non...- la donna lo interruppe.
-Pensavo fosse una recita fatta per tranquillizzare tuo padre che non stavi con quel perdigiorno.- aveva capito che il ragazzo si fosse effettivamente messo con Emma solo quando era passato dal fare lo scroccone a casa di Owen a fare la sanguisuga dalla giovane asiatica.. poi anche lei lo aveva cacciato dicendo che la distraeva troppo dai suoi studi... ma stavano ancora insieme. -Poi la recita si è trasformata in qualcosa di più e lo hai lasciato per Emma.-
-Zia... che razza di commedie romantiche guardi in TV?- lo zio, ancora fuori ad aspettare cominciò a suonare insistentemente il clacson.
-Ah... scusa ora devo andare.-
-Tranquilla... non troverai la casa esplosa al tuo ritorno.- la donna si immobilizzò.
-Ho chiuso il gas?!- scappò in cucina a dare un'occhiata, poi se ne andò. Chissà se lo aveva scordato aperto veramente... ma Noah, decise di non soffermarsi troppo su quel affascinante quesito.
Sentendo degli strilli di bambino nell'altra stanza di avvicinò, ma senza alcuna fretta, non era poi così entusiasta di quell'incarico.
Una delle sue cuginette di quattro anni, Ely, si era appesa alle trecce della sorella di sei, Evy. Probabilmente si erano messe a litigare per la bambola che si trovava ai loro piedi.
-Ehì, finitela qui!- disse Noah cercando di dividerle, ma in cambio ricevette solo calci... beh, di bambine piccole, ma gli fecero comunque male. Sentendo una fastidiosa risatina si girò.
Vide Sarah, la cugina di undici anni, sul uscio della porta che lo fissava mostrandosi discretamente divertita.
-Potresti aiutarmi?- le domandò irritato, la bambina scosse le spalle.
-Non mi va.- disse annoiata. -E poi il baby sitter sei tu...- disse il piccolo mostro dai codini castani mentre si sistemava gli occhiali.
-Fortunatamente tra un po' arriverà la cavalleria...- sospirò prendendo in ostaggio la bambola delle saltellanti bimbette.
-Emma?- domandò Sarah.
-Owen.- la bambina alzò un sopracciglio. -Non siamo mai stati fidanzati.- le disse prima che potesse domandare qualcosa. Non si era accorto che la sua famiglia avesse frainteso così la situazione. Nel mentre, Noah, schivando le bambine cercava di tenere la bambola fuori della loro portata.
-Quindi stavi solo sfruttando i suoi sentimenti per i tuoi interessi? Mi sembrava strano che potesse piacerti, proprio non me lo spiegavo...-
-Eh... no, Owen non ha sentimenti, solo spazio per il cibo.- sghignazzò per un attimo. -Scherzo... ma non è interessato a me, questo è sicuro.- le sottili labbra dell'undicenne si distesero in un ampio sorriso.
-Sei proprio bravo a capire i sentimenti delle persone...- a Noah non stava particolarmente simpatica ma dovette distogliere l'attenzione per ridirigerla alle ostinate cugine più piccole che cercavano di arrampicarsi su di lui.
-Ora basta, se continuate così divido la bambola in due e ne avrete entrambe un...- nemmeno finita la frase, le piccole gli saltarono addosso portandogli via la bambola e si congedarono con una linguaccia.
-Ti chiami Noah, mica Salomone...- gli ricordò la saccente ragazzina. Noah sentì altri bambini che litigavano. -Spero per te che la cavalleria arrivi presto.- sghignazzò la piccola.
Sarebbe stato un lungo pomeriggio...

Contrariamente a quanto si sarebbero aspettati Noah e sua zia, Owen se la cavava... tranne che con Sarah che lo evitava come la peste. Per il resto, il ragazzo sembrava abbastanza a suo agio. Probabilmente avendo più fratellini sapeva come muoversi decentemente quando si mettevano a litigare e farli smettere di piangere.
“A quanto pare anche un Owen può imparare dalle esperienze.” sorrise il ragazzo. Dopo un po' Owen si sedette sul divano accanto a lui, sfinito, approfittando del fatto che i due cuginetti maschi si erano addormentati. “Ma il troppo movimento rimane comunque nemico di un Owen.”
-Non ti somigliano per niente...- Quando l'amico gli aveva chiesto aiuto, si era ingenuamente aspettato di dover badare a dei piccoli, poco vivaci, adorabili, Noah in miniatura, non a due gemelli iperattivi che si arrampicavano in mezzo agli scaffali della cucina... le bambine gli era sembrate apparentemente più tranquille... poi avevano improvvisato una sorta di lotta greco-romana... Owen riprese fiato, avrebbe faticato meno se fosse andato a fare una corsa...
-Sai, credo dovresti metterti a dieta.-
-Tu dici?- sorrise, fra una boccata d'aria e l'altra.
-Ti ringrazio, mi hai davvero salvato la vita.- si stiracchiò Noah, stanco per qualcosa che non aveva fatto.
-Dai, a che servono gli amici?- disse il ragazzo abbracciandolo senza fare caso agli scricchiolii che il corpo di Noah produceva.
-La sai una cosa assurda?- chiese una volta libero.
-Uhm... Ah, si... hanno fatto uscire Chris di prigione, di nuovo.-
-Sì, abbastanza assurdo...- valutò il ragazzo. -Ma mi riferivo ad un'altra cosa...-
-Spara!-
-A quanto pare, parte della mia famiglia era convinta che stessimo insieme o comunque che io ti piaccia.- rise Noah.
-Beh, ma infatti tu mi piaci molto!-
-Owen... si intendeva in senso romantico...-
-Ah...- successivamente prese a ridere nervosamente. -Ma certo che... certo che no...-
-Visto?- disse Noah soddisfatto, incontrando con lo sguardo una spettatrice silenziosa. Sarah scosse le spalle e sorrise.
-Beh, ho visto ottusangoli più acuti...- Noah sospirò scocciato.
-Sai, anche se pensi che io sia troppo poco reattivo, dovresti fare attenzione a non stuzzicare troppo le persone.-
-Eh... ragazzi...- si intromise Owen. -Dai, non litighiamo, siamo una famiglia, no? Volevo dire siete...-
-So benissimo come valutare le situazioni.- rispose offesa al cugino. -E poi se riesci tu a trovare amici e fidanzate, può farcela chiunque...- disse ferita. -Gli dici di continuo che dovrebbe fare una dieta e poi non fai niente per fargliela seguire. Non ti preoccupi dello stato di salute del tuo migliore amico? Della persona che rimane li a sopportarti, ascoltarti e darti supporto? Non ti sentiresti male se morisse? Insomma Noah!- lo riprese la ragazzina. -In realtà posso capire che tu non voglia immischiarti tanto nella sua vita privata, peccato che sembri fregartene semplicemente di tutto ciò che non riguarda te stesso.- fremette di rabbia mentre lo rimproverava. -Eppure tu...-
-Sarah, ora stai...- Owen interruppe l'amico, temendo che potesse perdere la pazienza, circumnavigandolo col braccio e spingendolo più vicino a sé.
-Ehi, Sarah, guarda che il tuo cuginetto non è affatto male come pensi.- disse Owen cercando di sdrammatizzare. -Non è da tutti rimanere accanto ad uno come me... Non so rispettare gli spazi personali, le mie puzze potrebbero diventare un'arma biologica...-
-Già, e non fai nulla per trattenerle.- puntualizzò Noah.
-Hai idea del mal di pancia che mi verrebbe se le trattenessi?- domandò preoccupato, accarezzandosi la pancia. -Sai, potrei anche esplodere!-
-Ma dai...-
-Il punto è che diverse persone mi troverebbero imbarazzanti o si stuferebbero in poco tempo di me, ma il tuo cuginetto, il tuo caro cuginetto è sempre con me! Ormai siamo come gemelli persiani!- disse divertito.
-...Volevi dire siamesi?- chiese Sarah.
-Eh... credo...- rispose massaggiandosi una tempia. -Comunque non devi farti ingannare. Anche se Noah non lo dice a parole, il fatto che mi stia sempre vicino significa che mi considera un amico e mi vuole bene. Le dimostrazioni di affetto non sono... non sono da Noah, come le diete non sono da me...- annuì convinto di aver detto qualcosa di profondo. -Ansi, questo è un ottimo modo per capire quando sta male, se Noah un giorno venisse da me e mi dicesse che mi vuole bene saprei che sta delirando o che gli rimane poco da vivere...-
-Beh, contento tu. Ma sappi che se ti trovassi in una situazione in cui Noah dovrebbe aiutarti, anche se ti trovassi in pericolo lui non muoverebbe un dito per te...- lo avvertì cinica la bambina.
-Ma dai, perchè hai così poca fiducia in lui?- sdrammatizzò Owen, poi guardò l'amico.
-Beh... non posso mica sapere come reagirei in una determinata situazione se prima non mi ci trovo.- poi Noah si accorse che situazioni del genere si erano già verificate...
-Comunque tu non preoccuparti, Sarah, non devi essere invidiosa di tuo cugino. Troverai sicuramente delle persone che tengono a te. Una bambina che prende così a cuore un estraneo non può non trovare un amico che le voglia bene.-
Noah guardò Owen sconvolto, poi guardò la bambina che si era fatta rossa come un peperone.
-N-Non sono affatto i-invidiosa di l-lui...- balbettò imbarazzata chinando lievemente la testa.
“Ci ha preso... Owen ci ha preso?!” Noah era ancora incredulo all'idea che l'amico potesse aver intuito qualcosa a cui lui non avrebbe mai pensato. “Suppongo che ai suoi neuroni possa anche capitare di avere qualche connessione fatta bene...” sorrise quasi fiero di lui.
-E-e n-non ero preoccupata per te... insomma... Noah te lo sei scelto tu, quindi... q-quindi...-  la bambina fuggì in preda al panico prima di completare.
-Non capisco... ho detto qualcosa che non andava bene?- chiese il ragazzo piuttosto confuso.
-No, anzi, sei stato bravo.-  lo rassicurò Noah. -Ma...- disse un po' titubante. -Te lo chiedo giusto per esserne sicuro. Non sei mai stato interessato a me, vero?-
-Uhm...- Owen diede l'impressione di starci pensando un po' troppo. -Dai, scherzo.- rise. -Sei il mio migliore amico, ma non per male... ovviamente, il problema non sei tu...- disse girandoci intorno fingendo di aver paura di spezzargli il cuore. -Al momento non mi sento pronto per una relazione.- gli diede una pacca sulla spalla per consolarlo. -Lo so amico mio, è dura...- per un attimo Owen diventò pensieroso. -Beh, certo... se fossi disperato e mi supplicassi non saprei come resisterti... però tu sei felice con Emma e io sono felice per te.- disse Owen con un sorriso rassicurante. -Uh... se fossi innamorato di te dovrei essere perlomeno un po' geloso, giusto?- sembrava effettivamente una domanda, Noah ne rimase un po' perplesso, ma annuì. -Sì... forse è strano che io abbia bisogno di basarmi su questo per capirlo... ma sai, a volte mi sento un po' confuso, quindi...- rise Owen. -Di Izzy per esempio un po' geloso lo ero... mi è anche dispiaciuto quando mi ha mollato...-
-Ma se volevi già lasciarla...- lo interruppe Noah.
-Sì, ma sarebbe stata comunque una separazione sofferta e...-
-Davvero?- Noah non ricordava l'amico particolarmente sofferente.
-Beh... forse non è andata proprio così alla fine.- riconobbe con leggerezza il ragazzo. Noah ci riflettè su.
-In pratica ti importo meno di Izzy? L'Izzy che hai buttato fra le braccia di quello che credevi fosse uno spietato, pazzo, assassino, con la  motosega e l'uncino?-
-Eh... Ehm...-
-Scherzavo.- Noah si mise a ridere. -E poi probabilmente anche io farei lo stesso con te... siamo davvero una bella squadra!-
-In realtà non so se lo farei con te al posto di Izzy... Come hai detto prima tu, dovrei ritrovarmi in quella situazione per saperlo...- riflettè Owen. -Comunque... se io ti avessi risposto che sono innamorato di te, tu come avresti reagito?- domandò curioso.
-Boh...-
-Ti sarebbe dispiaciuto per me e per il mio amore non corrisposto?- lo stuzzicò.
-Non credo...- rispose Noah tenendosi sul vago.
-Non ci credo!- lo canzonò Owen.
-Fa come vuoi.- si limitò a rispondere l'altro. -Però... da domani cominciamo la dieta.-
-Cosa?!- esclamò Owen, anche se, probabilmente Noah si sarebbe arreso e avrebbe abbandonato il progetto facilmente. -Che carino! Sei rimasto impressionato da quello che ti ha detto Sarah?- anche se non si fosse realmente messo ad aiutarlo con la dieta, in fin dei conti, ad essere importante era il pensiero. Noah preferì comunque rimanere schivo.
-Può darsi... forse sì, forse no...-

Angolo dell'autrice:

Di re Salomone, nella Bibbia, si racconta che abbia proposto a due donne che litigavano per un neonato, di cui si proclamavano entrambe madre, di tagliare il bambino in due per accontentare entrambe, in realtà per capire chi era la vera madre e teneva di più al piccolo tanto da rinunciarsi pur di tenerlo in vita.

Sono agnostica, ma pur non avendo dei bei ricordi in proposito ultimamente mi sento in vena di citazioni bibliche... chissà perchè mi vengono proprio nei capitoli di questo tipo...

...E' la mia coppia non canonica preferita, per quanto non riesca a immaginarmi risvolti romantici fra loro, li apprezzo molto più in coppia che come personaggi singoli.
Non so quanto questa accoppiata possa interessare, spero comunque che questo capitolo vi possa piacere e a tutti i curiosi giunti fin qui, vi ringrazio davvero, ma davvero tanto.
Mi piace inserire parentame a caso... anche se temo che Sarah possa risultare una bambina piuttosto fastidiosa, ma anche se fosse, spero non infici troppo negativamente sul capitolo. In generale ho abbastanza paura di gestire i personaggi in modo fastidioso, probabilmente lo faccio con Courtney e forse l'ho fatto anche con Noah... nel complesso non sono particolarmente sicura di come ho gestito i personaggi principali. Se volete darmi un parere sul fatto che il capitolo e i personaggi vi siano piaciuti o no, se avete notato problemi o errori, a me farebbe molto piacere.
Spero abbiate passato un buon ferragosto.
Grazie mille ancora per aver letto, alla prossima!
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Anown