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Autore: MaryFangirl    17/08/2019    9 recensioni
Una serata eccezionale tra un uomo e una donna…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Quando il luna park itinerante fu a portata della loro visuale, con gli occhi scintillanti di gioia Kaori osservò le luci che illuminavano la notte. Era ancora attaccata al braccio di Ryo, e oltrepassarono l’entrata del luna park. I bambini correvano nei vicoli e i loro genitori gridavano di non allontanarsi. Le coppie passavano davanti alle bancarelle, abbracciati, e le donne incoraggiavano i fidanzati che tentavano la fortuna con i giochi di abilità. E le persone urlavano nelle giostre adrenaliniche.

Kaori e Ryo passeggiavano tranquillamente in mezzo alla folla eterogenea, quando improvvisamente lo sguardo della giovane donna fu attratto da un oggetto in una bancarella. Lasciò andare il braccio dello sweeper e si affrettò verso lo stand, che brillava luminoso. Non capiva come aveva fatto a vederlo in mezzo alla quantità di oggetti presenti, ma doveva ammettere che da vicino era ancora più bello.

“Vuole tentare la fortuna, mia cara signorina?” chiese il giostraio che si occupava dello stand. “Colpisca tre palloncini con lo stesso pallino e questa piccola meraviglia è sua!”

Kaori osservò con orrore l’enorme e orrendo peluche che lui mostrò con orgoglio. L’uomo aggiunse:

“E se sfortunatamente non ci riesce, avrà un premio di consolazione! Da me, mia cara, non ci sono perdenti! Cosa ne dice, affascinante signorina?”

“Sì! Tenterò la fortuna!” rispose la sweeper, sapendo che non giocava per il premio principale.

All’improvviso si rese conto di non avere soldi, ma magicamente una mano apparve di fronte a lei e mise nella mano del giostraio la somma richiesta. Kaori riconobbe immediatamente che apparteneva a Ryo.

L’uomo consegnò il fucile a Kaori, ma il suo partner lo afferrò e disse:

“Lasciami fare!”

Lei non fu molto contenta della svolta degli eventi. Conoscendo l’abilità di Ryo nel tiro, sapeva che non avrebbe mancato il bersaglio, specialmente a una così breve distanza. Ma lei capì che lui era determinato a mostrarle ciò di cui era capace, come nella sala giochi durante la prima uscita tra Ryo e Cenerentola. Allora lo lasciò prendere la mira e cercò un modo perché l’asso che lui era non centrasse il bersaglio.

Ryo mirava i palloncini che volavano nella loro prigione di legno e metallo. Quando Ryo lasciò il cane, Kaori gli sussurrò nell’orecchio con voce soave:

“Mira bene, mio principe azzurro!”

Ciò lo distrasse e gli fece mancare l’obiettivo. Ryo ne fu seccato, al contrario di Kaori e del giostraio che erano felici che lui avesse mancato i palloncini, ma non per lo stesso motivo: il proprietario perché non aveva perso il suo più grande premio, e Kaori perché avrebbe avuto l’oggetto del suo desiderio.

L’uomo chiese a Kaori di scegliere tra i vari premi di consolazione e lei, senza esitare un istante, optò per l’oggetto che l’aveva attirata allo stand. Poi lo tese a Ryo, un sorrisino sulle labbra, e gli chiese:

“Puoi mettermela?”

“Certo! Girati”

Kaori obbedì e gli voltò le spalle mentre Ryo le legava una catenina da pochi soldi e il suo pendente al collo. La giovane donna si chiedeva ancora come aveva potuto quell’oggetto così piccolo da così lontano. Forse era stata attratta dalle luci al neon riflesse su di esso! O forse era stato il suo istinto a costringerla ad avvicinarsi allo stand. Comunque, amava quella cianfrusaglia! E il fatto che fosse stato Ryo a ottenere quella catenina le conferiva un valore ancora più grande ai suoi occhi. Sapeva che, pur non potendola mai indossare di nuovo, non se ne sarebbe mai separata! Con un dito, accarezzò il ciondolo che rappresentava una piccola fata con in mano una bacchetta magica, sentendo le dita e il respiro caldo di Ryo all’altezza del collo, rabbrividendo.

Poi sentì che il suo partner, con una pressione sulle spalle, le chiese di voltarsi, facendola arrossire.

Con disinvoltura, Ryo fece scivolare il dito lungo la collana e accarezzò delicatamente il pendente che si trovava nella scollatura del vestito.

“È la tua fata madrina?” chiese Ryo.

“Forse!” rispose Kaori, “Comunque grazie, Ryo! La adoro!”

“Non più di me, spero!” esclamò lo sweeper, la voce falsamente ferita e piena di seduzione.

Il suo sguardo scuro incontrò quello intimidito della giovane donna. Lei diventò rossa peonia, perché il bagliore che non aveva mai visto fino ad allora negli occhi di Ryo la trafiggeva. Il respiro di Kaori si fece più corto, improvvisamente si sentì febbrile, ipnotizzata dallo sguardo del suo partner. Non sapeva più cosa dire, cosa fare! Era come se il mondo avesse smesso di girare!

Fu la voce calda e rauca di Ryo a farla uscire dal suo stato di confusione.

“Vuoi che vinca il primo premio?”

Non volendo appesantirsi con un peluche così orribile e ingombrante, la sweeper fu pronta a rispondere:

“No, questa catenina è ampiamente sufficiente! Sarà un bellissimo ricordo di questa sera!”

Con grande sollievo di Kaori, il suo partner non insistette. Continuarono a passeggiare tranquillamente tra le strade del luna park itinerante. Improvvisamente Ryo si fermò, esclamando:

“Hime, chiudi gli occhi, ti porto in un posto che ricorderai per tutta la vita!”

Kaori, impaziente di sapere la sorpresa riservatale da quello che per lei era il suo principe azzurro, chiuse immediatamente gli occhi. Sentì il soffio caldo dello sweeper sul collo, segno che le si era avvicinato.

“Non sbirciare! Altrimenti la mia vendetta sarà terribile!” le sussurrò all’orecchio.

La sweeper obbedì e, anche se moriva dalla voglia di farlo, non cercò di aprire gli occhi. Si fidò ciecamente di lui e fu guidata fino alla loro destinazione.

Ryo l’aiutò a sistemarsi su quella che sembrava una panchina e lei fu sorpresa che non le avesse detto di aprire gli occhi. All’improvviso, il sedile si mosse e Kaori si rese conto che erano su una giostra, ma non aveva idea di quale. Dato che la serata era piuttosto romantica, forse aveva scelto il tunnel dell’amore. Non ebbe tempo di farsi domande che Ryo si abbassò verso il suo orecchio e disse:

“Ecco! Ora puoi aprirli!”

Kaori sussultò quando vide l’ambiente. Lontano da ogni romanticismo, era il treno fantasma. No, era un incubo! Si sarebbe sicuramente svegliata! Come poteva una serata così perfetta diventare un tale incubo!

Ma non aveva alcuna possibilità di fuggire dall’attrazione, quindi, terrorizzata perché sapeva cosa l’attendeva, pregò perché finisse il prima possibile.

Improvvisamente, uno dei personaggi, una specie di vampiro sanguinario, si avvicinò bruscamente a Kaori. Spaventata, lei urlò e si accoccolò tra le braccia di Ryo.

Lo sweeper le mise un braccio intorno alle spalle e la tenne incollata a sé. Kaori si maledisse per la sua stupidità, lei che non aveva paura dei gangster con cui entrava a contatto insieme a Ryo ogni giorno, era terrorizzata da semplici manichini!

Voleva essere forte, ma la sua fobia aveva la meglio sulla sua ragione. Ma annidata tra le braccia del suo partner, si sentiva al sicuro e i tremiti divennero sempre meno forti, finché non scomparvero del tutto. Un potente calore la avvolse. Stava così bene tra le braccia del suo partner che vi sarebbe rimasta per ore, e pensò addirittura di desiderare che quella corsa sul treno fantasma non si fermasse mai.

Ma sfortunatamente per lei, l’uscita arrivò e lei dovette, a malincuore, staccarsi da Ryo.

Lasciarono quindi l’attrazione e si ritrovarono di nuovo in mezzo alla folla. Camminavano tranquillamente fianco a fianco, quando improvvisamente Ryo afferrò la mano di Kaori, intrecciando le dita con le sue.

“Oh che bella coppia, non trovi?” gridò una donna tra la folla.

Kaori arrossì e lanciò un’occhiata veloce al suo partner, e con suo grande stupore il suo viso rimase impassibile. Era come perso nei suoi pensieri. Kaori passò la mano davanti agli occhi di Ryo, e quest’ultimo uscì dai suoi sogni.

“Uno yen per conoscere i tuoi pensieri!” esclamò lei.

“Uno yen, credi che i miei pensieri non valgano di più?”

“È così?” chiese Kaori, determinata a conoscere le ragioni del suo momento di assenza.

“No! Perché è a te che pensavo, meravigliosa signorina!”

“A me?” rispose Kaori sorpresa.

Ryo strinse la presa della mano su quella della donna e le rivolse uno sguardo pieno di dolcezza.

“Sì, pensavo alla più meravigliosa tra le donne! A te!”

Kaori rimase in silenzio alle parole del suo partner, ma un barlume di tristezza le riempì la mente quando si rese conto che quelle parole non le diceva a lei ma a Hime. Ma la sua tristezza scomparve rapidamente perché pensò che, anche se parlava a Hime, allo stesso modo era a lei che il complimento era rivolto, dato che lei era una sola e unica persona. Quindi, subito dopo averci riflettuto, il suo buon umore tornò.

Passeggiarono un po’ per le vie e, lentamente, senza parlarne, presero la direzione dell’uscita.

Gli occhi brillanti di ricordi del luna park, lasciarono quel posto magico. Una folata si fece sentire, il vento si stava alzando. Kaori rabbrividì per il clima che si raffreddava repentinamente. Galantemente, lo sweeper le offrì la sua giacca. Lei aveva talmente freddo che accettò immediatamente e si mise l’indumento pieno dell’odore caratteristico del suo partner. Quasi si intossicò del suo dopobarba, del suo odore di tabacco e polvere da sparo, che rendeva ogni vestito di Ryo impregnato di quel profumo così particolare.

Camminarono per le strade senza alcuno scopo, come se il fatto di non avere una destinazione significasse che la serata non sarebbe mai finita. Si ritrovarono in un posto che portava alla loro mente dei ricordi, perché vi avevano già trascorso un momento, era come se fossero stati spinti ad andare lì.

Erano sul porto come durante la loro ultima serata, e capirono che era tempo di separarsi. In lontananza suonava la sirena delle navi. Un po’ a causa del freddo, ma soprattutto per l’emozione dell’istante presente, Kaori tremava. Ryo, insensibile al freddo, era di fronte a lei. In quel momento, Kaori lo trovò ancora più bello, alla luce della notte. Lo sweeper disse con tono serio:

“Hime. Ho passato una meravigliosa serata con te”

“Anch’io, Ryo! Ho passato una serata stupenda al tuo fianco” rispose Kaori con una vocina.

“So che una cosa renderebbe indimenticabile questa serata. Un altro ricordo oltre alla collana” aggiunse lo sweeper, avvicinandosi a lei. Ryo fece scivolare la mano sulla guancia della donna e delicatamente avvicinò la bocca alla sua.

Quando improvvisamente una violenta raffica di vento spazzò il molo, i due si allontanarono.

La sweeper era sconvolta, aveva quasi baciato Ryo! Ringraziò il vento per averli costretti a separarsi, perché non le sarebbe piaciuto che il loro primo bacio avesse avuto luogo durante un malinteso.

“Kaori!” mormorò lo sweeper in un soffio.

La donna balzò all’udire il suo nome e si allontanò da Ryo, sorpresa che l’avesse pronunciato. Improvvisamente si portò la mano alla testa, rendendosi conto con orrore che la sua parrucca era sparita. Il vento aveva dovuto farla volare via. Ryo ora sapeva che Hime non esisteva. Ed era con lei, Kaori, che aveva passato la serata.

Era più che spaventata dalla reazione del suo partner. Come avrebbe reagito? L’avrebbe presa in giro? Oppure, al contrario, si sarebbe arrabbiato con lei, per essersi presa gioco di lui? Aspettò ansiosamente di sapere cos’avrebbe fatto.

Ma con sua sorpresa, Ryo non fece commenti, e lentamente riempì lo spazio tra loro. Si chinò su di lei, fece scivolare la mano sulla sua guancia, e disse rocamente:

“Dov’ero rimasto?”

Portò la mano sulla sua nuca e con l’altra intrappolò la sua vita. Poi si sciolse sulle labbra della giovane donna per un bacio tenero, dolce e allo stesso tempo pieno di passione.

Kaori pensò di essere in un sogno. Era tra le braccia di Ryo e lui la baciava. Ma presto non pensò a nulla tranne a quelle labbra sulle sue, quelle mani che le accarezzavano la schiena. Le mani di lei si posarono sulla vita del suo partner.

Quando si separarono, restarono a lungo allacciati, immobili. Kaori fu la prima a rompere il silenzio, perché una domanda le bruciava sulle labbra:

“Perché? Perché mi hai baciato?” chiese, ansiosa di sapere il motivo.

“Perché mi sono trattenuto tutta la sera per non farlo. E soprattutto perché ne avevo voglia” rispose lui con voce dolce.

“Ma sono solo io!” disse lei, completamente spiazzata dalle parole di Ryo. “Io! Kaori! La tua partner! Quella che tratti sempre come un maschiaccio!”

“Sì, lo so che sei tu, Kaori. Il mio Sugar Boy! Come potrei scambiarti per un’altra?”

Un dubbio venne alla mente di Kaori. E se Ryo avesse saputo fin da prima che perdesse la parrucca chi lei era veramente? Ciò avrebbe spiegato un sacco di cose, in particolare il fatto che avesse ritrovato l’orecchino che aveva perso nella sua prima uscita nel ruolo di Cenerentola, nella tasca il giorno dopo.

Poi, non trattenendosi più, e capendo che Ryo sembrava in vena di dirle tutto, gli chiese:

“Dimmi Ryo, da quando sai chi sono veramente?”

“Che domanda! Dall’inizio! La prima volta che ti ho visto da sola in quel bar, e un uomo ti aveva messo un sonnifero nel bicchiere! Ho sempre saputo chi eri, Kaori”

Sì, fin dall’inizio lo aveva saputo!

Dalla prima volta in cui Eriko gli aveva proposto un appuntamento. L’aveva riconosciuta immediatamente, e aveva trovato il modo di trascorrere una serata con la donna che aveva preso un posto immenso nella sua vita. Quella meravigliosa serata in cui aveva quasi baciato un angelo, ma per fortuna all’ultimo momento si era ripreso. Perché non era ancora pronto a confessare i suoi sentimenti per Kaori. Non aveva abbastanza coraggio per mostrarle quanto tenesse a lei. E nel suo cuore conservava quei meravigliosi momenti passati con il suo Sugar Boy.

Quando, poche ore prima, Eriko gli aveva telefonato per chiedergli di passare la serata con lei, aveva avvertito subito l’inganno, perché la stilista gli aveva detto che aveva bisogno di una guardia del corpo per una cliente senza che lei lo sapesse. Ma aveva comunque deciso di presentarsi all’appuntamento. Tuttavia, non si era aspettato lo shock che avrebbe vissuto. Kaori, la sua Kaori era lì nella sala ed era bellissima. Il suo vestito rivelava superbamente le sue curve perfette, e lui era crollato del tutto di fronte al suo fascino. Quindi le si era avvicinato e le aveva baciato la mano. Quando Eriko gli aveva proposto di passare la serata con Kaori, presentandola come sua cliente, non aveva potuto fare a meno di accettare. Passare una serata con Kaori, era così raro che potesse farlo senza avere paura per lei, che per niente al mondo ci avrebbe rinunciato.

E ora, in quel momento, non rimpiangeva per un istante la sua decisione. Quella serata era stata magica, e lui non contava nemmeno il numero di volte in cui era stato tentato di baciarla. Quella folata era stata una benedizione, perché aveva affrontato Kaori e non Hime, quindi niente più incomprensioni tra loro! Allora, l’aveva baciata. Aveva pensato di morire quando le loro labbra si erano incontrate, mentre quella donna sublime che era la sua partner si era completamente abbandonata tra le sue braccia. E ora quello splendore era rannicchiato contro di lui. Era sicuro che, così come lui, lei era persa nei suoi pensieri, e faceva fatica a realizzare ciò che stava accadendo.

Infatti, Kaori era immobile tra le sue braccia ed era felice. Finalmente Ryo si era dichiarato. Non aveva detto niente, ma lei sapeva che per lui i gesti erano più importanti delle parole. Era in un sogno! Ma sapeva in ogni caso che tutto ciò era molto reale, perché quel corpo caldo contro cui era rannicchiata non poteva essere immaginario.

Dolcemente, Ryo la fece uscire dalle sue fantasticherie, facendo scorrere l’indice sotto il suo mento, costringendola ad alzare la testa e fissandola, con una luce amorevole negli occhi. Poi, con voce seria, disse:

“Sai che la nostra vita non può svolgersi come la fine di una fiaba: si sposarono ed ebbero molti figli. Non è per City Hunter. Il nostro ambiente, gli assassini, gli yazuka saranno sempre parte del nostro mondo. Io…”

Kaori lo costrinse a tacere, appoggiando l’indice sulle sue labbra, prima di dire:

“Non voglio che la mia vita sia una fiaba! Stare con te è tutto ciò che m’importa…e comunque non ho mai sentito parlare di una fiaba in cui il principe era un pervertito!”

“È vero, hai ragione. E le principesse delle fiabe non sono delle pazze con il martello. Sono calme, posate e molto femminili! Tutto il contrario di te!”

Kaori sentì aumentare la rabbia, si divincolò dall’abbraccio di Ryo e brandì un martello. Lo sguardo bruciante del suo partner fece diminuire rapidamente il peso del martello, fino a farlo scomparire del tutto.

Abbracciandola di nuovo, Ryo mormorò vicino alle labbra della giovane donna:

“Non assomigli a nessuna principessa delle fiabe, ma per niente al mondo ti scambierei con una di loro”

E si baciarono a lungo, mentre in lontananza risuonavano i dodici rintocchi della mezzanotte.

Poi Ryo la guardò negli occhi e le disse:

“Andiamo a casa, principessa del mio cuore!”

In quella fresca notte, una nuova coppia si diresse verso il suo appartamento. Non avevano discusso dell’avvenire, ma tra loro le parole erano inutili perché sapevano che quella sera avevano apportato un cambiamento definitivo nelle loro vite, e che non ci sarebbe più stata alcuna marcia indietro. Insieme camminavano verso il futuro…il loro futuro.

 

 
 
Come vi avevo detto la storia era breve, e infatti siamo già arrivati alla fine ^^''
Ringrazio calorosamente chi ha commentato: Valenicolefede, Kaory06081987, briz65, 24giu, Sky_Star, EleWar, shirley jane e vi aspetto alle prossime avventure :)))

 

  
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