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Autore: ali04    18/08/2019    4 recensioni
Gli dei del Monte Olimpo raggiungono una piccola isola nel Mar Giallo per portare a termine una missione: ritrovare Eros, il dio dell'amore, rapito da Crono e dai Titani e nascosto tra i mortali.
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chen

 
5. Cinque
(πέντε)
 

I genitori di Baekhyun avevano rilevato il piccolo supermercato dell’isola quando il precedente proprietario aveva deciso di andare in pensione. Era un lavoro duro ed occupava la maggior parte della loro giornata, ma allo stesso tempo lo adoravano. Più che un semplice supermercato, era un luogo di ritrovo per tutte le anziane signore che, tra lo scaffale dei detersivi e quello dei prodotti da bagno, si raccontavano gli ultimi pettegolezzi di quel piccolo pezzo di terra. Già, troppo piccolo perché potesse succedere chissà cosa, ma a loro bastava un “quella coppia divorzia”, “la figlia del meccanico si sposa”, “è arrivata una nuova famiglia sull’isola, ed è pure numerosa”.
I nuovi arrivati erano lì da qualche settimana ormai ed erano ancora l’argomento principale. Nessuno aveva ancora capito quanti erano in tutto; parevano avere almeno sette cognomi diversi, se non di più; alcuni erano alti e altri bassi; alcuni andavano a scuola, altri lavoravano ed altri ancora non si erano mai visti sull’isola, perché se ne stavano rinchiusi in quella grande e isolata casa.
Le donne di Muui non potevano essere più fortunate però, perché proprio due dei nuovi arrivati erano stati assunti dai Byun.
L’unica nota negativa era che, se i due ragazzi giravano per gli scaffali, dovevano fare molta attenzione a non far sentire che, l’argomento della conversazione, era la loro famiglia.
Naturalmente, i due ragazzi avevano ben intuito il tutto e, più di qualche volta, avevano proprio ascoltato interi spezzoni di conversazione, ma avevano sempre fatto finta di nulla.
Baekhyun dovette spostarsi perché la donna che stava uscendo in quel momento dal supermercato non lo colpisse con una borsa piena di verdure. Era intenta a parlare fitto fitto con la sua amica e il ragazzo sentì solo “molto belli”.
Chissà di cosa stavano parlando.
Entrò urlando un saluto, che venne ricambiato dal padre nel magazzino e dalla madre che si trovava nel reparto surgelati.
Baekhyun fece per andare dietro la cassa, dove di solito si sistemava per fare un po’ compagnia ai genitori, ma vide che il suo posto era già occupato da un ragazzo. A prima vista gli sembrò che avesse più o meno la sua età e, quando quest’ultimo alzò lo sguardo, sul viso gli spuntò un sorriso enorme.
- Tu devi essere Baekhyun.
Lui annuì, avvicinandosi.
- So che non ti ho mai visto, ma i tuoi genitori hanno fatto di te una descrizione molto precisa. - continuò il ragazzo, ridendo - Io mi chiamo Chen.
Baekhyun lasciò cadere a terra lo zaino e si appoggiò al rullo trasporta merce, che in quel momento era fermo.
- Quando iniziano a parlare di me, i miei genitori diventano noiosi.
Chen rise e Baekhyun approfittò di quel momento di distrazione per guardarlo meglio.
Avevano più o meno la stessa altezza e lo stesso fisico non troppo muscoloso. I suoi capelli erano leggermente mossi e scompigliati, con qualche sfumatura rossiccia, che si notava di più quando cambiava la luce intorno a lui. I suoi occhi scuri erano quasi completamente scomparsi in quel momento, mentre il ragazzo rideva. Aveva un sorriso davvero contagioso ed una voce squillante.
Baekhyun si ritrovò a sorridere quasi senza rendersene conto: quel ragazzo gli era stato simpatico immediatamente.
- Non sono noiosi, ma molto fieri di te. Dovresti esserne felice.
Baekhyun alzò teatralmente gli occhi al cielo, ma poi ridacchiò. In quel momento, il signor Byun arrivò, trascinando un carrello montacarichi pieno zeppo di casse di acqua.
- Ragazzi, per favore aiutatemi a sistemare queste.
I due si affrettarono a raggiungerlo e, sia Baekhyun che suo padre, presero la prima cassa e la sistemarono al suo posto. Erano abbastanza pesanti e Baekhyun sbuffò già dopo la prima ma, appena si voltò, vide Chen sollevarne quattro contemporaneamente.
Il ragazzo spalancò la bocca, incredulo, tanto che suo padre scoppiò a ridere.
- Sì, credo di aver avuto la stessa espressione anch’io quando Chen mi ha aiutato la prima volta. - disse l’uomo, dando una pacca sulla spalla al figlio.
Il diretto interessato fece spallucce: - Ho portato pesi ben peggiori.
Baekhyun cercò di darsi un contegno e riprese il suo lavoro, ma gli era impossibile non osservare Chen. Il suo fisico, abbastanza simile a quello di Baekhyun, era una delle prime cose che aveva notato in lui. Perciò com’era possibile che Chen sollevasse quattro casse e lui una, e anche a fatica?
Per lavorare meglio, il ragazzo nuovo si arrotolò le maniche della divisa da lavoro fino ai gomiti e Baekhyun poté notarlo proprio in quel momento: anche Chen aveva un tatuaggio. Era una fiamma grande qualche centimetro, disegnata sull’interno del suo polso.
Il suo stile era simile a quello degli altri tatuaggi che aveva visto nei ragazzi nuovi e prese mentalmente nota di chiedere a Chanyeol, una volta per tutte, perché li avessero tutti loro.
Quando il lavoro fu concluso, Baekhyun si ritrovò senza fiato, mentre Chen era ancora pimpante ed arzillo.
Il ragazzo lo guardò con una punta di invidia: - Fai palestra? Sollevamento pesi? Insomma, come fai?!
Chen scoppiò a ridere ed offrì a Baekhyun la sedia che era dietro la cassa, visto che sembrava averne davvero bisogno.
- Non sono sicuro di ciò che hai detto, ma credo di non fare nessuna di quelle cose. Sono abituato al lavoro pesante, quando stavo nella fucina…
Il ragazzo nuovo si interruppe e sorrise: - Tu invece studi, vero?
Baekhyun aggrottò le sopracciglia, frastornato da quell’improvviso cambio di argomento.
- Stavi dove? Lavoravi in una fucina?
- Lascia stare, a volte straparlo. - Chen sembrava avere una gran voglia di cambiare argomento, ma Baekhyun non era affatto d’accordo.
Per sua fortuna, il signor Byun si era volatilizzato di nuovo e i due erano rimasti soli.
- Ma perché dite sempre frasi a metà! - esclamò, spazientito. - Iniziate un discorso e poi vi interrompete improvvisamente. E io non ci capisco nulla!
Chen ridacchiò e gli batté dei colpetti sulla spalla: - So che tu e Chanyeol siete diventati amici.
Baekhyun, suo malgrado, arrossì: - E questo che c’entra adesso? Non stavamo parlando di Chanyeol.
- Beh, ti riferivi ad un ipotetico noi, quindi ho immaginato che l’altro che lasciava le frasi a metà fosse Chanyeol.
- Lui, Jongin, Xiumin…  e adesso tu.
Il ragazzo nuovo sorrise sornione: - Hai ragione, è molto maleducato. E mi sorprende tu abbia conosciuto così tanti di noi.
Baekhyun si mosse sulla sedia, facendola girare leggermente a destra e poi a sinistra.
- Tu sei l’altro fratello di Chanyeol?
Chen scosse la testa: - No, i suoi fratelli sono Suho e Kyungsoo. Ma non nominare quest’ultimo davanti a Wendy, perché potrebbe far andare a male tutto il reparto verdura.
Il ragazzo scoppiò ancora a ridere, mentre Baekhyun se ne stava lì, sempre più confuso.
- Wendy è…
In quel momento, la signora Byun apparve da dietro uno scaffale, seguita da una ragazza.
- Wendy è lei - Chen gliela indicò - Dolce, gentile, ma se la fai arrabbiare…
La ragazza, avvicinandosi, aveva sentito tutto e lanciò un’occhiataccia a Chen. Poi si rivolse a Baekhyun, con tutt’altra espressione.
- Ciao, come va? - gli chiese sorridendo.
- Bene, io… stavo chiacchierando con Chen.
Wendy aveva davvero un viso dolce ed un sorriso che trasmetteva fiducia. I capelli, di un castano ramato, erano raccolti un una coda disordinata ma, una volta lasciati sciolti, sicuramente le arrivavano a metà busto. La frangetta a volte le copriva gli occhi e la ragazza era costretta a spostarla con un gesto della mano, ma la tregua durava pochi secondi.
- Spero che Chen non abbia detto delle cattiverie su di me. - commentò, piegandosi ad allacciare una scarpa.
Baekhyun seguì con lo sguardo le sue mani e vide l’ennesimo tatuaggio: un spiga di grano sulla caviglia.
La sua curiosità aumentava ad ogni nuovo tatuaggio che scorgeva in quegli strani ragazzi.
Rimase ad aiutare, o meglio a fare sostegno morale e a chiacchierare con i clienti, per tutto il pomeriggio. Quando arrivò il momento di tornare a casa, salutò i due ragazzi, mentre altre domande si erano aggiunte alle precedenti, nella sua testa.

 
***
 
Il gran giorno era arrivato: la prima partita del campionato di pallanuoto.
Muui era contro Taegu, squadra che non aveva mai particolarmente spaventato i ragazzi dell’isola. Nonostante ciò, non osavano sottovalutare gli avversari perché i nuovi componenti della squadra erano al loro debutto e non era possibile prevedere come sarebbero andate le cose, visto e considerato che Muui aveva anche un nuovo capitano.
Baekhyun accompagnò Luhan allo spogliatoio e si salutarono davanti alla porta.
- Buona fortuna, so che sarai bravissimo come sempre. - disse Baekhyun, dando una pacca sulla spalla al suo amico.
- Taegu è una delle squadre più deboli del campionato. Insomma, dei ragazzi cresciuti in una valle circondata da montagne come possono pensare di battere noi?!
Baekhyun rise e spinse il suo amico dentro lo spogliatoio. Si era appena voltato per andarsene, quando sentì una voce chiamarlo. Una voce bassa, roca, molto molto conosciuta.
- Sei venuto ad augurarmi buona fortuna? - chiese Chanyeol, appoggiato a braccia incrociate allo stipite della porta dello spogliatoio. Indossava già la tuta blu e gialla della squadra e nella tasca dei pantaloni si poteva scorgere la cuffia.
- Veramente sono venuto ad accompagnare Luhan, ma visto che sono qui… - Baekhyun posò un pugno sul braccio di Chanyeol e parlò con finto entusiasmo  - Vai e sconfiggili.
Il ragazzo alto scoppiò a ridere: - Tu sì che sai incitare le truppe.
- Ho fatto tanto allenamento con Luhan.
Chanyeol scosse la testa, ridacchiando: - A parte il tuo evidente e contagioso entusiasmo, sono felice che tu sia qui. La tua presenza mi aiuterà a fare meglio.
Baekhyun quasi si strozzò con la sua stessa aria ed iniziò a tossire, mentre il suo viso diventava rosso fuoco.
- È davvero incredibile.
Entrambi i ragazzi si voltarono verso il corridoio che portava all’entrata della piscina e, fermo ad osservarli, c’era Kyungsoo.
Baekhyun riacquistò un minimo di controllo: - Ehi, ciao! Come…
- Sapevo che eri idiota, ma non fino a questo punto. - il ragazzo dai capelli neri l’aveva interrotto per rivolgersi a Chanyeol - Devi smetterla.
Il suo tono era calmo, quasi disinteressato, ma non per quello era meno severo. Infatti, Chanyeol si mise sull’attenti e lasciò cadere le braccia lungo i fianchi.
- Non sono affari tuoi.
- Davvero, ora non sono affari miei? Mi avete tormentato perché venissi ad aiutarvi, mi avete costretto a trasferirmi qui, e ora non sono affari miei?
- Questo non c’entra con Lui.
- Sì, c’entra se tu ti distrai con certe… - l’occhio di Kyungsoo scivolò verso Baekhyun che, compresa l’importanza di quella conversazione, se ne stava zitto nel suo angolino. - Certe questioni. Chanyeol, odio ammetterlo, ma se tu sei il primo a non dare importanza alla missione, mi dici come Suho può pretendere che lo facciano, che so, Jongin o Sehun, o magari Chen? Tu, io e Suho dobbiamo dare il buon esempio.
La mandibola di Chanyeol si irrigidì visibilmente e sibilò un - Va bene. - che aveva un’intonazione così minacciosa, che Baekhyun si ritrovò a rabbrividire.
Kyungsoo fissò ancora per qualche attimo il fratello, poi si voltò verso il loro spettatore.
- Andiamo, Baekhyun, altrimenti non troveremo posti liberi sugli spalti.
Il ragazzo annuì come un automa e lasciò che Kyungsoo lo precedesse lungo il corridoio.
Aveva tenuto la testa bassa per evitare lo sguardo di Chanyeol perché non l’aveva mai visto così arrabbiato. Ma, poco prima di entrare nella piscina, arrischiò un’occhiata alle sue spalle, trovando però il corridoio vuoto: Chanyeol era rientrato nello spogliatoio.
Non volendo far arrabbiare ancora di più Kyungsoo, si affrettò a seguirlo ed insieme cercarono dei posti vuoti.
In perfetta sincronia, due mani si alzarono per sovrastare la folla e, casualmente erano vicine: Xiumin e Doyeon.
I due ragazzi raggiunsero i loro amici e Kyungsoo si sedette accanto a Xiumin, mentre Baekhyun tra lui e Doyeon.
- Ehi, Baek, come va? - gli chiese il ragazzo nuovo, allegramente - Hai visto quanto entusiasmo? La pallanuoto qui è molto sentita.
- Sono solo dei fanatici. - commentò Kyungsoo, in tono lugubre.
Baekhyun sorrise debolmente e si sporse verso Doyeon: - Come stai? In questi giorni non ci siamo visti molto.
La ragazza alzò un sopracciglio: - Chissà perché, eh?! Mi hai deluso, Baek. Credevo avresti capito che certi ragazzi sono solo interessati a un po’ di divertimento.
Baekhyun aprì la bocca per ribattere, ma rimase impalato come un’idiota: - I-io…
- Quel Chanyeol - continuò la sua amica - Lo vedo che ti piace, ma puoi avere molto di meglio.
Il ragazzo spostò lo sguardo verso l’acqua, come a rallentatore. Non si aspettava quella sgridata dalla sua migliore amica, come sicuramente Chanyeol non si aspettava quella dal fratello.  Loro due si stavano solo conoscendo. Chanyeol gli era simpatico e… va bene, magari gli piaceva un po’ più di quanto osasse ammettere, ma non andavano in giro dandosi baci o tenendosi per mano. Stavano solo… stavano diventando amici.
Non capiva davvero tutto quell’astio, ma non era il momento di parlarne con Doyeon: avrebbe avuto altre occasioni.
Inoltre, nella sua mente cominciò a formarsi il ricordo di ciò che Chanyeol aveva detto in biblioteca: che Doyeon aveva una cotta per lui.
Baekhyun scosse la testa: non era assolutamente possibile.
Anche se avesse voluto parlarne in quel momento, l’ingresso dei giocatori glielo avrebbe impedito. Le due squadre si disposero di fronte alla piscina e poi iniziarono a togliere le tute, restando in costume. Baekhyun non poté trattenere un sorriso, quando dagli spalti si levarono commenti ed esclamazioni di ammirazione per il tatuaggio di Chanyeol. Non era certo l’unico ragazzo ad averne uno, ma quell’enorme tridente, che si contraeva ogni volta che Chanyeol muoveva le spalle per fare un po’ di riscaldamento, attirava l’attenzione.
Sentiva Kyungsoo esprimere commenti acidi e perfidi contro il fratello, ma decise di non dargli retta, perciò si rivolse a Xiumin.
Il ragazzo dai capelli e dagli occhi grigi sembrava l’unico ad essere ancora amichevole con lui.
- Anche nella vostra precedente scuola Chanyeol e Jongin facevano parte della squadra di pallanuoto? - gli chiese e Xiumin scosse la testa.
- No, ma Chanyeol vive in acqua.
Baekhyun trovò tenero quel modo di dire e sorrise. Intanto, le squadre erano entrate in acqua.
Chanyeol, oltre ad essere il nuovo capitano della squadra, era anche il centroboa, cioè il giocatore più vicino alla porta e colui su cui tutti maggiormente contavano per fare goal. Luhan era alle sue spalle, nel ruolo di centrovasca ed era il regista della squadra: era il migliore nel fare i passaggi ai compagni che poi avevano la possibilità di andare a rete. Jongin era uno dei due attaccanti, alla destra di Chanyeol, mentre Johnny era il secondo, alla sua sinistra. Dietro tutti si trovavano i due difensori e il portiere.
Con il fischio dell’arbitro, iniziò la partita.
Non giocavano nemmeno da venti secondi, che l’allenatore di Muui si stava già sgolando, gridando incitamenti ed insulti ai suoi giocatori.
Baekhyun aveva sempre temuto l’allenatore Lee: sembrava essere in grado di cogliere con un solo sguardo chi non aveva mai fatto sport in vita sua, ad esempio proprio Baekhyun. Si diceva fosse stato un campione olimpionico di pallanuoto, ma bastava una ricerca in rete per capire che era solo una leggenda metropolitana. L’allenatore Lee era severo, scurrile, tirannico, ma nessuno poteva negare che era la guida giusta per una squadra con tutto quel potenziale.
L’allenatore Lee adorava Johnny. Era il suo pupillo, il suo giocatore migliore, la sua stella… perciò, il fatto che gli avesse tolto il ruolo da capitano per darlo ad un ragazzo che aveva visto in acqua una volta sola, aveva dell’incredibile.
Il tutto era reso ancora più assurdo dal fatto che Johnny e l’allenatore Lee Hyukjae  erano fratelli.
- Vai Luhan, passa quella palla! Ti si è per caso incollata alla mano?!
- Ti sembra il modo di difendere la porta? Se do il ruolo di portiere a mia nonna sa fare meglio!
- Preferisci andare nella vasca per i bambini, Doyoung? Lì ti sapresti muovere meglio?!
Ad ogni critica, i giocatori di Muui si impegnavano di più, volendo smentire il loro allenatore. Baekhyun sapeva che, se quelle urla fossero state rivolte a lui, si sarebbe messo in un angolino a piagnucolare.
Chanyeol, Johnny e Jongin stavano facendo la loro personale gara a chi dei tre fosse il più forte, ma per il momento i tiri in porta che avevano fatto rispettivamente erano gli stessi. 
- La vostra squadra è davvero forte - commentò improvvisamente Xiumin - Chanyeol si starà divertendo un mondo.
Baekhyun ridacchiò e guardò il ragazzo alto: era concentrato e attento ad ogni mossa dei compagni e degli avversari e, raramente, le palle che Luhan gli passava non finivano in un tentativo di tiro in rete.
- Tu non hai provato ad entrare nella squadra? - chiese al ragazzo dai capelli grigi.
- No, il nuoto non fa per me. Avrei provato con la corsa, ma non avete una squadra di atletica.
Grazie a quell’ultimo commento, a Baekhyun tornò in mente ciò che era successo qualche giorno prima e colse l’occasione per avere dei chiarimenti.
- Xiumin, posso farti una domanda?
L’altro annuì, così Baekhyun prese coraggio: - L’altro giorno, quando ci siamo visti nel cortile della scuola e io ero in ritardo…
- Oh sì, me lo ricordo!
- Ecco, io… volevo sapere come hai fatto ad arrivare in aula prima di me.
Il sorriso di Xiumin tremò leggermente: - Come?
- Sì, insomma… io sono corso dentro e tu eri ancora fuori. Certo, mi sono fermato a parlare qualche secondo con il rettore Choi, ma tu non mi sei comunque passato accanto. Poi entro in classe ed eccoti lì, seduto tranquillo al tuo posto e con il quaderno pieno di appunti. È una cosa impossibile, no?
Il ragazzo dai capelli grigi non smise di sorridere: - Sono sicuro che ti sei sbagliato. Queste due cose devono essere successe in due giorni diversi.
- No! - esclamò Baekhyun, convinto - Sono successe lo stesso giorno. Non sono pazzo, io…
- Certo che non sei pazzo - disse Xiumin - Ma probabilmente ti sei sbagliato. Avrei dovuto usare il teletrasporto o essere così veloce da correre nella classe in pochi millesimi di secondo. Impossibile!
Baekhyun era assolutamente sicuro di ciò che aveva visto ed era certo di non essere pazzo, ma non voleva insistere. Annuì lentamente e le spalle di Xiumin si abbassarono, rivelando quanto era stato in tensione in quei momenti.
- Godiamoci la partita adesso.
- Posso farti un’altra domanda?
Xiumin sorrise, ma era evidente che ne fosse spaventato.
- Ma certo.
- Tu dove hai il tatuaggio?
Il ragazzo dai capelli grigi sospirò di sollievo e si indicò il piede: - Qui.
Tolse la scarpa e Baekhyun poté vedere due piccole ali tatuate. Erano davvero carine.
- So che in famiglia molti di voi hanno un tatuaggio.
- È vero - confermò il ragazzo nuovo - Lo usiamo per riconoscerci gli uni con gli altri.
Baekhyun aggrottò le sopracciglia: non aveva capito il significato di quelle parole.
La sua attenzione però fu presto attratta dalla partita. Stavano ormai giocando il quarto dei cinque tempi e Muui si trovava in vantaggio ma, diversamente dalle previsioni, i punti di differenza erano solo due.
Sugli spalti, il pubblico era in tensione e nessuno riusciva a prevedere l’esito dell’incontro.
Con un movimento fulmineo, un giocatore di Taegu dribblò uno dei loro difensori ed andò a rete. L’allenatore Lee si colpì in testa con la cartellina dove segnava i suoi appunti.
Baekhyun ignorò tutte le sue domande e perplessità per concentrarsi solo sulla partita. Non passò molto tempo e si accorse che qualcosa non andava: Chanyeol sembrava… diverso.
Ogni tanto la palla gli sfuggiva, perdeva un avversario, falliva una rete. Era sempre un palmo sopra i suoi avversari e quasi tutta la sua stessa squadra, ma non era il ragazzo delle selezioni. Stava forse male? Ciò che aveva detto Kyungsoo l’aveva turbato così tanto da fargli perdere tutta la concentrazione?
Quando, davanti alla porta, lanciò la palla sopra la rete, a Baekhyun passò per la mente un pensiero: stava forse sbagliando apposta?
Si voltò per chiedere a Xiumin, ma lo trovò che parlottava con Kyungsoo, quindi doveva cambiare destinatario per i suoi dubbi, ma non se la sentiva di nominare Chanyeol con Doyeon.
Sbuffò e posò il mento su una mano, desiderando che la partita finisse presto.
Taegu pareggiò quando mancavano pochi secondi alla fine del quarto tempo e, nella brevissima pausa tra i due tempi, tutti gli spettatori assistettero alla lavata di capo che si presero i ragazzi di Muui dal loro allenatore.
Urlava così furioso, che nella piscina non volava una mosca, un po’ per la curiosità di ascoltare e un po’ per il terrore di essere ripresi.
Baekhyun tenne lo sguardo fisso su Chanyeol che, stranamente, per tutto quel tempo non gli aveva rivolto nemmeno un’occhiata.
Temeva forse che Kyungsoo se ne accorgesse? Non poteva dargli torto, ma nonostante ciò, provò ad infondergli energia positiva tramite lo sguardo.
Come se avesse sentito ciò che Baekhyun stava tentando di fare, Chanyeol alzò lentamente gli occhi su di lui e, ignorando la precedente sgridata del fratello, gli sorrise e gli fece l’occhiolino.
Baekhyun sorrise a sua volta: ora andava meglio.
Dalle labbra gli sfuggì una risatina e, voltandosi prima a destra e poi a sinistra, sorprese tutti i suoi amici a guardarlo.
Arrossì e provò ad ignorare quegli sguardi giudicanti, anche se la cosa non era affatto facile.
Il quinto ed ultimo tempo era iniziato e quelli sarebbero stati gli ultimi 8 minuti di gioco. Muui partì subito all’attacco e Luhan passò ai tre ragazzi davanti alla porta un numero indefinito di palle, ma nessuna andava a rete.
- Dai, dai. - bisbigliò Baekhyun, come se il suo tifo sussurrato potesse raggiungere i ragazzi nella vasca.
Il tempo scorreva e il risultato non cambiava. Mancavano tre minuti, poi due.
Quando l’ultimo minuto cominciò a scorrere, Chanyeol afferrò una palla destinata a Johnny e la lanciò verso la porta, con una forza e ad una velocità fuori dal comune.
Aveva lanciato da un’angolazione impossibile e senza nemmeno cercare di centrare lo specchio della porta. L’allenatore Lee si stava già preparando ad insultarlo, quando la palla andò in rete.
Sugli spalti calò il silenzio e, solo il fischio del goal unito al suono dello scadere del tempo, fecero esplodere le urla di gioia.
Xiumin e Doyeon saltarono in piedi applaudendo, come molti altri ragazzi della scuola, mentre Kyungsoo si limitava a sospirare, irritato da tutta quella felicità.
I ragazzi in vasca si strinsero intorno a Chanyeol e lo imprigionarono in abbraccio di gruppo, mentre dagli spalti tutta la scuola ripeteva il nome del loro nuovo capitano. Quando uscirono dall’acqua, i giocatori dovettero ritirarsi negli spogliatoio, ma ben presto tornarono per festeggiare insieme ai loro amici.
Luhan corse subito ad abbracciare Baekhyun e Doyeon.
- Giuro che non credevo avremmo vinto! La situazione era davvero tragica. Ma insomma, da quando Taegu è forte?!
Baekhyun rise e diede uno scappellotto sulla testa al suo amico: - Te l’ho sempre detto di non sottovalutare l’avversario.
Luhan alzò gli occhi al cielo e, in quel momento, si accorse della presenza di Xiumin e Kyungsoo. In un attimo i suoi occhi presero a vagare velocemente per la piscina, alla ricerca di un’apatica figura bionda.
- Non c’è Sehun?
Baekhyun e Doyeon scossero la testa, deludendo Luhan.
- Uffa, quel ragazzo è inarrivabile.
I tre amici ridacchiarono e, improvvisamente, una voce superò il mormorio eccitato che avevano intorno.
- Eccolo, il piccolo sonnambulo porta fortuna!
Chanyeol li raggiunse e, ignorando lo sguardo glaciale che gli stava rivolgendo Kyungsoo, si mise accanto a Baekhyun e gli scompigliò i capelli.
- È stata la tua presenza a farmi segnare, piccolo sonnambulo. Volevo dedicarti il goal, ma non volevo metterti in imbarazzo.
Baekhyun arrossì fino alla punta delle orecchie e cercò un po’ di sostegno dai suoi amici, ma Luhan li fissava a bocca aperta e Doyeon si mordicchiava nervosamente il labbro.
- Io, ehm… non credo sia necessario.
- Lo è, invece! - esclamò Chanyeol, poi lo afferrò per un polso - Scambiamo due parole?
Baekhyun non ebbe nemmeno il tempo di rispondere, che l’altro l’aveva già trascinato in un angolo più lontano dai loro amici. Certo, non avevano la minima privacy, ma almeno non potevano essere sentiti.
- Ascolta - iniziò Chanyeol, piegandosi leggermente verso di lui, per evitare di alzare la voce - Mi dispiace tanto per ciò che ha detto Kyungsoo prima. Tu gli sei simpatico, davvero. Era con me che era arrabbiato.
- Questo l’ho notato - disse Baekhyun - Ma perché? Noi… siamo solo amici, no?
- Vedi, Baek, io e la mia famiglia siamo venuti qui a Muui per una ragione e io al momento sto un po’ evitando di pensarci.
- Quale ragione? - Baekhyun era sempre più confuso da tutta quella storia.
- Non ha importanza - concluse velocemente Chanyeol - Volevo solo che tu non ti sentissi a disagio nel parlare con me per colpa di Kyungsoo. Lui è sempre arrabbiato con qualcuno, soprattutto con me o nostro fratello maggiore. Non è colpa tua.
Il ragazzo annuì: - Va bene, capisco. 
- Anche perché non potrei sopportare di non parlare più con te. - aggiunse Chanyeol e il più basso gli diede un pugno sulla spalla, che voleva essere forte e punitivo, ma era meno di un buffetto per lui.
Chanyeol scoppiò a ridere: - Ora è meglio se torno a casa. Stasera mi aspetta un discorsetto con Kyungsoo.
- Sei sicuro di voler litigare con tuo fratello per la nostra amicizia?
Chanyeol lo guardò negli occhi ed annuì: - Sono sicuro. E poi devo vegliare su di te ed evitare che provi ancora a suicidarti buttandoti dalle scogliere. Il mondo non può perderti, Byun Baekhyun, sei un ragazzo troppo speciale. 
Detto ciò, Chanyeol superò un inebetito Baekhyun e raggiunse i suoi parenti... o quello che erano. 
Baekhyun si voltò a guardarlo mentre usciva e, successivamente, il suo sguardo si posò su Luhan, poi su Johnny e sul portiere della squadra, infine su uno dei due difensori, Doyoung. 
Tutti loro avevano delle piccole goccioline d'acqua che scendevano sul viso, a causa dei capelli ancora bagnati. 
Chanyeol invece no. Era completamente asciutto. Di nuovo.
 

 

 
Efesto, il dio del fuoco e dell’artigianato, è brutto, ma molto muscoloso e forte. È il fabbro degli dei e lavora nella sua fucina, aiutato dai Ciclopi.
 
Demetra, dea del grano, del raccolto e dell’agricoltura, è in grado di provocare carestie.
 
Ermes è, tra le altre cose, il dio dell’atletica. 

 

Le cose si fanno sempre più strane per il povero Baekhyun. Riuscirà a capirci qualcosa, prima o poi?
Siamo già al capitolo 5 e non posso fare altro che ringraziarvi per le letture e le recensioni. Sono felicissima che la storia vi stia piacendo e appassionando e spero di non deludervi. 
Ora però, devo anche fare un ringraziamento speciale a mia sorella (qui su efp è Ilee404 e su instagram il2daaria) per i bellissimi disegni dei tatuaggi degli dei. La mia mente ha creato questa pazzia sui tatuaggi e lei è stata così gentile da accettare (senza alzare gli occhi al cielo lol) di disegnarli per me, che sono totalmente negata nel disegno.
Grazie mille Ily, sappi che ti sfrutterò ancora lol

Bene, detto ciò, buona lettura! Fatemi sapere se il capitolo vi piace! 
   
 
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