I miei occhi terrorizzati vagano su quei camici informi e su quei volti privi di espressione trincerati dietro le mascherine. Sembrano extraterrestri invece sono i medici a cui è affidata la mia vita.

Mi appoggiano una maschera su bocca e naso e non ho altra scelta se non quella di inalare quei gas narcotici.

“Dieci, nove…”

Obbedisco. Inizio a contare sebbene le palpebre diventino all’improvviso pesanti e fatico a tenere gli occhi aperti.

Questa sala operatoria adesso mi fa una gran paura!

“Otto, sett...”

Lotto contro me stesso. Voglio ancora essere cosciente, essere me. Essere in questo mondo.

Mi arrendo.

Vedo tutto un po' sfocato, ambiguo. Poi il buio.

Un’oscurità densa e compatta che mi disorienta.

La pace in questa non dimensione, grigia e torbida, arriva come una benedizione. Aspetto.

Una croce riluce da un passato sbiadito, remoto. La croce di Santa Cecilia.

“Coliiin ridammela subito!”

Piagnucola una voce a metà tra una bambina e una donna .

Amy non arrabbiarti con me. Perdonami!

“Vieni a prenderla!” Due mani si cercano e si trovano .

Ancora ad un passo dal vuoto. Un vuoto che mi mangia dentro e che non può fermare il tempo.

Un tuffo.

Sotto di me acqua nera. Cerco di gridare per chiedere aiuto. Ingoio, scalcio, annaspo.

Ho freddo, tanto freddo.

“Stringi i denti, Colin. Coraggio, resisti!”

Una voce di velluto. Mi aggrappo a quel suono per non perdermi, la seguo, la sento farsi sempre più vicina.

La testa mi fa male, troppo.

Sto galleggiando in quel nero. Sono solo come non mai.

Non capisco da che parte andare, non capisco come fare per uscire da questo strano tunnel.

“Guida tu adesso, Bright! ”

Un mazzo di chiavi oscilla nel nulla e una mano le afferra con presa sicura.

Gli pneumatici stridono sul terreno poi il pickup parte con una sgommata.

Veloce, sempre più veloce fino a perdere il controllo.

I miei sogni non possono finire qui, in un ammasso di lamiere accartocciate che, fino a poco fa, erano un’auto nuova di un rosso fiammante .

Ho ancora una vita piena di sorprese da vivere! Devo fare delle cose importanti …

Voglio piangere ma non so come fare. Mi sento smarrito, sperduto.

“Resisti Colin resisti!”

Ancora quella voce il mio faro nella tempesta.

Poi all’improvviso un violento lampo mi acceca. Luce e dolore.

“Colin riesci a sentirmi?”

Sento, vedo, respiro, capisco.

Sono.

Sono vivo.

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Un grazie di cuore grande a Mave che mi ha riportata nel mondo di Everwood e mi ha convinta a sperimentare in questa sezione con nuove scritture. 😊