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Autore: Liberty89    18/08/2019    2 recensioni
Qualcosa lo trattenne e lo trascinò nel buio di un angolo della biblioteca. Non qualcosa, qualcuno. Riconobbe il tocco di una mano sul suo avambraccio destro, mentre l’altra si posò sulla sua bocca, bloccando il suo grido sorpreso. Paperino e Pippo erano al piano di sopra, ignari di quanto gli stesse accadendo. Sentì la porta aprirsi sulla balconata e un breve avviso, poi di nuovo il muoversi leggero dell’uscio che si chiudeva. Era rimasto solo. Circa.
“Sora” sussurrò al suo orecchio chi lo aveva sequestrato. “Sono io, Riku”
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Riku, Sora
Note: Lime | Avvertimenti: PWP | Contesto: Kingdom Hearts
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Titolo: Silenzio in Biblioteca
Autore: Liberty89
Genere: Erotico
Rating: Arancione
Personaggi: Riku, Sora
Avvertimenti: Lime, Yaoi, PWP
NdA: Ogni tanto mi faccio viva e torno con… cose. Questa volta una PWP (e non ne scrivevo da parecchio, va detto), scritta grazie a un’immagine ricevuta dalla Auri e il titolo mi è stato suggerito dal mio atlantideo preferito. Per cui, ringraziamenti grandi e profusi a entrambi.
Buona lettura!

Disclaimer: i personaggi di questa fic non mi appartengono e la fic non è stata scritta a scopo di lucro.


Silenzio in Biblioteca


Qualcosa lo trattenne e lo trascinò nel buio di un angolo della biblioteca. Non qualcosa, qualcuno. Riconobbe il tocco di una mano sul suo avambraccio destro, mentre l’altra si posò sulla sua bocca, bloccando il suo grido sorpreso. Paperino e Pippo erano al piano di sopra, ignari di quanto gli stesse accadendo. Sentì la porta aprirsi sulla balconata e un breve avviso, poi di nuovo il muoversi leggero dell’uscio che si chiudeva. Era rimasto solo. Circa.
“Sora” sussurrò al suo orecchio chi lo aveva sequestrato. “Sono io, Riku”
Il ragazzo sgranò gli occhi, cercando di guardarsi alle spalle, ma non vi riuscì a causa delle mani che lo tenevano bloccato. Non c’era forza nella loro stretta, ma erano ferme e restie a farsi spostare.
“Ah-ah” avvertì Riku. “Sono qui per parlarti. Ascolta e basta. D’accordo?”
Sora annuì, restando comunque sul chi vive. Il suo migliore amico era cambiato. Il loro scontro all’ingresso di quello stesso castello ne era la prova. Cosa poteva volere da lui ora?
La mano che gli copriva la bocca si spostò a coprire i suoi occhi e prese un respiro profondo. L’oscurità prodotta da quel palmo lo rese stranamente cauto, il non vederci del tutto frenò qualsiasi pensiero di fuga.
“Mi manchi, Sora” sospirò Riku, sfiorandogli il collo con le labbra. “Mi manchi terribilmente. Perché non vieni via con me?” Disse poi. “Io non ti manco, forse?”
Confuso, Sora non sapeva come rispondere alle parole inattese dell’amico. “Riku-“
Un bacio sul collo lo colse del tutto inaspettato.
“Riku- cosa” cercò di liberarsi della mano ferma sui suoi occhi, ma non c’era verso.
La mano che gli stringeva il polso si alzò per spingerlo contro il petto dell’altro, chiudendolo in una calda morsa. Una scia di baci lo toccò fino alla nuca e il cavallo dell’amico spinse appena contro il suo fondoschiena.
Deglutì a vuoto.
“Lo percepisco. Ti manco, esattamente come tu manchi a me” soffiò di nuovo Riku, leccandogli il collo subito dopo. “Forse, però, non è tempo.”
Un brivido gli corse lungo la schiena, risvegliando sentimenti che a causa di quel viaggio si erano assopiti. E purtroppo -o forse no?- non solo quelli.
“Ah, forse è tempo per qualcos’altro?” Il ghigno soddisfatto di Riku scottava contro la sua nuca.
Sora non si rese del tutto conto del fatto che la mano di Riku gli avesse lasciato il braccio e si fosse dedicata invece alla cerniera del suo pagliaccetto, per poi scivolare sul suo petto nudo fin dentro l’intimo.
Tremò e un ansito lasciò le sue labbra, quando quelle dita inguantate si avvolsero attorno alla sua erezione e allo stesso tempo, Riku strofinò la propria intimità contro il suo sedere. In un attimo, ogni pensiero di fuga scomparve dalla sua mente, sostituito da una voglia confusa che gli tinse le guance di rosso.
Le dita di Riku si muovevano con precisione, allo stesso ritmo dei suoi fianchi. Stuzzicavano ogni lembo di pelle dalla base alla punta, avanti e indietro, aumentando la velocità al momento giusto. Senza accorgersene, Sora si abbandonò contro il corpo di Riku e appoggiò la nuca alla sua spalla.
Lo sentiva. Sentiva di essere vicino all’apice, ma il ragazzo alle sue spalle sembrava saperlo meglio di lui: la mano sui suoi occhi scese a coprirgli la bocca con forza proprio l’istante prima che liberasse un gemito colmo del suo desiderio finalmente soddisfatto. Allo stesso tempo, Riku si spinse contro il suo corpo, liberando se stesso della medesima voglia.
Le labbra fredde di Riku lambirono il suo collo rovente, tremante per i respiri spezzati, poi seguirono un percorso immaginario fino alla sua bocca. Sora non negò quel bacio, anzi. Ne voleva ancora. Ancora e ancora. E i suoi vestiti erano un fastidio di cui finora non si era accorto, perché non se li era tolti?
Riku sorrise contro la sua bocca e si tirò indietro, fino al suo orecchio. “Ora ti mancherò sicuramente. Arrivederci, Sora”
Occhi sgranati e increduli, mezzo nudo e sporco, Sora si ritrovò appoggiato contro il muro di quell’angolo buio della biblioteca della Fortezza Oscura. Scivolò seduto sul pavimento, passandosi il dorso della mano sulla bocca per asciugarsi un rivolo di saliva.
Ancora con il fiato corto, Sora comprese che sì, Riku gli mancava. Gli mancava terribilmente.
  
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