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Autore: funny1723    19/08/2019    0 recensioni
Dal testo:
"Viktor si sedette sbuffando ad uno dei tanti tavoli vuoti che riempivano la sala. Continuava a domandarsi quale malsano maleficio lo avesse convinto ad andare a quella stupida festa."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luna Lovegood, Viktor Krum
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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NOTHING MATTERS WHEN WE'RE DANCING








 
You've never been more beautiful
yours eyes like two full moons











Viktor si sedette sbuffando ad uno dei tanti tavoli vuoti che riempivano la sala. Continuava a domandarsi quale malsano maleficio lo avesse convinto ad andare a quella stupida festa.
Non che non fosse felice per Fleur, anzi, sapeva che se c’era qualcuno che meritava di avere un attimo di spensierata serenità quella era proprio lei. Ed era stata davvero gentile ad invitarlo al suo matrimonio, soprattutto visto e considerato che non si erano praticamente più sentiti dopo il Torneo e dopo… dopo Cedric, ecco.
Non che la biasimasse per questo, ci mancherebbe. In fondo anche lui aveva cercato di evitare di ripensare a quei giorni oscuri ed era pienamente consapevole che il modo migliore per fingere che ciò che era accaduto fosse solo un incubo risalente ad un’altra vita fosse chiudere i rapporti con tutti coloro che avevano vissuto gli stessi orrori. O almeno all’inizio aveva sperato che questo sarebbe bastato. Come era stato sciocco. Rivedeva il volto diafano di Cedric, i suoi occhi vacui, ogni volta che sbatteva le palpebre.
 A volte, si domandava come avesse fatto Harry Potter a sopportarlo. Lui che era rimasto lì ad Hogwarts dopo tutto ciò che era successo, lui che forse ad Hogwarts un giorno ci sarebbe morto. Il bambino sopravvissuto, più ripensava a quel appellativo più gli risuonava come una minaccia, una maledizione. Non un dono, non un motivo di speranza. Ma un monito cucito sulla pelle – sulla fronte – di un ragazzo a cui era stato tolto tutto, compresa un’infanzia.
Viktor alzò lo sguardo verso la pista da ballo. Harry era poco distante dal centro, uno smoking decisamente poco ortodosso addosso e le mani posate sui fianchi di una ragazza dai capelli rossi un po’ più alta di lui. Probabilmente una parente dello sposo. Sembravano felici.
Accanto a loro, un’altra coppia tentava di ballare a tempo con scarsi risultati. La ragazza aveva un’aria un po’ seccata, ma Viktor l’aveva vista sorridere di nascosto quando il suo partner aveva distolto lo sguardo per fissarlo a terra nella speranza di non pestarle i piedi. Hermione Granger e quello che era abbastanza sicuro essere Ronald Weasley.
Viktor sapeva che probabilmente sarebbe dovuto essere infastidito dal vedere la giovane mezzosangue ballare con un altro, ma non riusciva a provare altro che genuina felicità per il fatto che la streghetta fosse finalmente riuscita a suscitare le attenzioni del Weasley.
 Forse Viktor non era uno che prestava troppa attenzione ai dettagli, specie se questi riguardavano cose come drammi sentimentali o gelosie amorose, ma anche un cieco si sarebbe reso conto di quello che Hermione provava per Ronald Weasley. Viktor ricordava ancora lo sguardo di lei al Ballo del Ceppo quando lo aveva visto con un’altra. Si sarebbe potuto sentire il rumore del suo cuore spezzarsi fino in Russia.
Quindi sì, tutto sommato, Viktor era felice che Hermione fosse finalmente riuscita a ballare con la persona che le piaceva da anni.
 L’unica cosa che lo infastidiva era che apparentemente tutte le ragazze carine erano già impegnate e così lui era costretto a restarsene seduto lì come un beota a guardare gli altri invitati intenti a divertirsi senza poter partecipare.
Sospirò di nuovo.
No, non doveva proprio andarci a quella stupida festa. Stava per fermare Fleur per dirle che la ringraziava dell’invito e che era tanto felice per lei, ma che purtroppo per lui era proprio arrivato il momento di andare, quando la vide. Era in piedi davanti ad una colonna, i capelli intrecciati posati su una spalla e le mani protese sopra la testa a formare figure sconosciute nell’aria. Aveva l’abito più strano che Viktor avesse mai visto e la pelle così chiara da risultare quasi fatta di puro alabastro. Un sorriso le faceva brillare gli occhi azzurri. Sembrava irradiare una luce propria, un bagliore di speranza ad illuminare quei giorni fin troppo bui.
Nel complesso, Viktor la trovò semplicemente bellissima.
Si guardò intorno cercando di capire chi fosse il suo accompagnatore. Nessuno le stava prestando particolare attenzione, nessuno era andato a prenderle da bere.
 C’era solo lei.
Viktor sentì una scarica di elettricità percorrergli tutto il corpo, fino alla punta delle dita. Era la stessa sensazione che provava prima di una gara importante, ma più calda, più piacevole.
Forse, si disse mentre cercava di aggirare la folla che occupava la pista da ballo diretto verso di lei, forse quella festa non era poi così male. Forse non tutte le ragazze carine erano impegnate.  
 
   
 
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