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Autore: funny1723    19/08/2019    0 recensioni
Dal testo:
"Il modo che ha Cassie di baciarti ti era mancato. Ti sembra sempre che voglia divorarti e la cosa ti piace, ti fa sentire speciale il fatto che proprio lei voglia mangiarti. Cassie che il cibo lo tocca solo per metterlo a posto ha fame di te, Sid."
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cassandra Ainsworth, Sidney Jenkins
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ONCE UPON A TIME IN NEW YORK








I

Arrivato a New York credevi che tutto sarebbe stato in discesa e in effetti all’inizio lo è stato. Trovare Cassie è stato facile, ti è bastato seguire la scia di cibo avanzato e brillantini ed eccola lì, tutta sorrisi e capelli arruffati sulle spalle. La tua piccola perfetta Cassie.
Se Tony fosse stato lì a guardarvi la prima volta che vi siete rivisti probabilmente avrebbe sbuffato, dandoti della checca. Ma Tony non c’era, c’eri solo tu, Sid, tu e la tua maglietta perennemente sporca e i tuoi occhi vacui e i tuoi capelli sempre in disordine. E poi c’era solo Cassie, con i suoi “wow” inutili e i suoi denti da coniglio ed il suo essere troppo magra.
C’eravate solo voi e, cazzo, era davvero perfetto.
In fondo stare con lei è tutto ciò che hai sempre voluto. Perché la ami a Cassie. E non come avevi amato Michelle, non è una questione di sesso fra voi due, non solo almeno. Con Cassie puoi parlare senza la paura di essere giudicato, con Cassie puoi essere te stesso anche se te stesso è una vera e propria merda.
Sei felice insomma.
E lo è anche lei, deve esserlo, perché altrimenti non ti avrebbe baciato quando ti ha visto dall’altra parte della strada, proprio sotto casa sua. Né ti avrebbe invitato a stare da lei.
Sì Sid, deve per forza essere così, dovete proprio essere felici.
Wow.
 
II
 
La casa è un po’ un casino, ma non ti importa, non sei mai stato uno con troppe pretese in fondo. Ti bastano un materasso per terra e una lattina di sugo pronto, nient’altro.
Sei sicuro che neanche a Cassie importi la cosa, tanto lei in casa non c’è quasi mai. È praticamente sempre al lavoro o da quel suo amico fotografo che non ti piace particolarmente perché ti puzza di stronzo.
Una volta l’hai detto a Cassie che quello ti puzza di stronzo, l’hai detto così, tanto per ridere. Ma lei non ha riso. Probabilmente aveva avuto una giornata no al lavoro, era comprensibile fosse stressata, lo saresti stato anche tu dopo otto ore a servire panini in un posto che puzza di vomito condensato e uova marce. Quindi non le dici niente.
Prendi il giornale che Cassie ti porge e mentre ti guarda dai una scorsa veloce agli annunci di lavoro. Niente di interessante, peccato, domani andrà meglio.
Lei sospira e tu ti metti a leggere i fumetti di Garfield a piè di pagina.
 
III
 
Il modo che ha Cassie di baciarti ti era mancato. Ti sembra sempre che voglia divorarti e la cosa ti piace, ti fa sentire speciale il fatto che proprio lei voglia mangiarti. Cassie che il cibo lo tocca solo per metterlo a posto ha fame di te, Sid.
Solo di te.
Cosa potrebbe esserci di meglio al mondo? Cosa potresti desiderare di più? E poi sai che Cassie fa così perché ti ama e allora tutto non fa che migliorare. Perché Cassie ti ama anche se puzzi o se non ti lavi i denti per due giorni. Ti ama anche se la mandi a fare in culo o se ti addormenti mentre parla. Ti ama anche se l’hai tradita con Michelle, ti ama anche se le hai spezzato il cuore. Ti ama e la cosa la distrugge, lo sai, ma non vuoi che smetta. Cosa potresti fare in fondo senza di lei?
Che bella coppia siete, l’anoressica e lo stronzo.
Tutto sommato, ti dici che siete entrambi egoisti, ma in modo diverso.
 
IV
 
Sono giorni ormai che Cassie torna sempre a casa dal lavoro tardi. Ha le occhiaie scure, come se se le fosse dipinte con dell’inchiostro indelebile e i muscoli della schiena perennemente contratti.
Vorresti andare ad una festa che danno alcuni suoi amici, ma Cassie è troppo stanca per uscire. È troppo stanca per fare qualsiasi cosa. Niente più”wow” ogni due parole, niente più balletti mezza nuda per casa. Niente più sesso.
La cosa un po’ ti irrita, un po’ti preoccupa, ma le bollette vanno pagate. Le bollette e l’erba.
Quindi stai zitto, steso sul materasso con una sigaretta in bocca e gli occhiali sulla fronte. Va bene così, è solo un momento difficile, nient’altro.
E poi, nonostante tutto, voi siete felici.
 
V
 
Cassie è seduta sul bordo del materasso e piange.
Ha indosso quella canottiera verde che la fa sembrare un po’ un’elfetta sexy e un po’ un’eroinomane. Ti da le spalle e tu ti metti con calma a contarle tutte le ossa che compongono la spina dorsale.
 È colpa tua se piange, lo sai.
Perché hai fatto proprio un bel casino questa volta. Hai esagerato. Non dovevi aprire l’argomento Michelle, eppure l’hai fatto e adesso Cassie è seduta sul bordo del materasso e piange. Non volevi ferirla, volevi solo dirle che quello che era successo fra te e Michelle non era stato niente – o comunque niente di importante – e che era acqua passata. Volevi dirle che ti dispiaceva perché non era colpa sua se tu eri un casino e uno stronzo. Ma non le hai detto niente del genere, hai solo detto una marea di cazzate una dietro all’altra.
E ora Cassie è seduta sul bordo del materasso e piange.
E vorresti consolarla, dirle che va tutto bene, che Michelle non ti ricordi neanche più come è fatta, ma non dici niente invece. Perché sotto sotto sai che se Cassie piange non è per Michelle, non solo.
Cassie piange perché da quando vivete insieme è diventato tutto un casino, piange perché la casa è un porcile, perché le bollette sono sempre più alte, perché non esci di casa neanche per comprare la carta igienica.
Piange perché da quando sei lì a New York Sid, ha perso quasi otto chili. Piange perché vorrebbe essere in grado di mandarti a ‘fanculo per tutto quello che lei hai fatto.
Piange perché ti ama, ma non sa ancora quanto schifo riuscirà a sopportare. Piange, Sid, e tu non sai cosa fare. Piange e tu non hai il coraggio di fare qualcosa.
E allora ti limiti a stare seduto lì, accanto a lei, senza dire niente.
Perché in fondo non c’è niente da dire.     
 
 
   
 
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