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Autore: Juuri    19/08/2019    1 recensioni
- C'è qualcosa che ti preoccupa, ho indovinato?
Il suono della sua voce è un silenzio di note e ricordi lontani, che le si accostano sulla pelle come una carezza. Lui non ha mai smesso di guardarla: lo fa da un po', ormai, ostinato contro la sua indifferenza; lei che si chiude in poche parole e assenti distanze.
(...)
- Ci scriviamo qualche lettera, e un giorno, all'improvviso, scopriamo che la nostra amicizia fa parte del passato.
Yoh posa una mano sulla sua testa ed Anna sussulta, mentre lui le toglie il cappuccio – è un gesto semplice, uno di quelli inaspettati che lui ha sempre usato per dimostrarle che è lì, accanto a lei.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna Kyoyama, Yoh Asakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pomeriggio d'inverno

- C'è qualcosa che ti preoccupa, ho indovinato?
Il suono della sua voce è un silenzio di note e ricordi lontani, che le si accostano sulla pelle come una carezza. Lui non ha mai smesso di guardarla: lo fa da un po', ormai, ostinato contro la sua indifferenza; lei che si chiude in poche parole e assenti distanze.
Gli occhi di Anna sono rivolti altrove, verso un lago immerso nella placida giornata invernale, stranamente delicata. Siedono su una panchina, il fruscio delle foglie, sfondo di una solitudine irreale. È la quiete prima della tempesta, e lascia gli animi sospesi, anestetizzati.
La sensazione di Yoh è inesplicabile: a lui quella quiete piace, quasi gli sembra di poter stringere in quell'attimo l'eternità, tenerla sospesa tra le mani. È leggero il vento che si alza, insinuandosi tra i loro capelli, smuovendo quelli di lei con dolcezza, che quasi giungono a solleticargli le guance.
Lui attende, con quella pazienza infinita che lo caratterizza, e che in quei giorni non è una delle migliori virtù di Anna.
- Niente – risponde infine, con un filo di voce che vuol essere irreprensibile, con scarsi risultati. Il sorriso di Yoh non si spegne nemmeno dinanzi alle sue bugie. A differenza di Anna, non possiede le abilità dei reishi, ma da sempre è in grado di capire quando lei mente: è un rapporto strano, il loro, fatto di parole non dette e sentimenti inespressi.
Anna con le sue difficoltà nel manifestarli e Yoh che non ha mai avuto bisogno di parole per comprenderla.
Alla fine, cede: - Sono preoccupata per il viaggio. Sappiamo che gli incontri si terranno a Dobie Village, ma non quali combattimenti comprenderanno, né quanto dovrai stare via.
Yoh annuisce, con una serenità estenuante: - Già, si hanno poche notizie. Comunque – aggiunge, e si sporge appena, mentre le porge una lattina di cioccolata calda – mi dici cos'è che ti preoccupa o devo indovinarlo tempestandoti di domande?
Quella semplicità la fa sorridere, lieta della capacità che ha di arginare le sue difese, mentre avvicina la bibita al viso per scaldarsi. C'è una dolcezza profonda nel modo in cui Yoh si preoccupa per lei. Una foglia cade e si appoggia sulla superficie stellata del lago, riflesso della notte, e provoca increspature sull'acqua.
- D'accordo – una  nuvola di calore si forma mentre pronuncia quelle parole. Il resto lo aggiunge svogliatamente, come se non le importasse. - La mia vera preoccupazione è che tu... tu te ne vada.
Il silenzio tra di loro non è più musica, ma dolore, ed Anna stavolta è celere nel riempirlo.
- Ci scriviamo qualche lettera, e un giorno, all'improvviso, scopriamo che la nostra amicizia fa parte del passato.
Yoh posa una mano sulla sua testa ed Anna sussulta, mentre lui le toglie il cappuccio – è un gesto semplice, uno di quelli inaspettati che lui ha sempre usato per dimostrarle che è lì, accanto a lei.
- Tu dici? - domanda, e nel non ricevere una risposta sorride: - Se vuoi mollo tutto. Lascio ad Hao il ruolo di Shaman King, le sorti del mondo intero, e resto qui con te.
E lei finalmente si volta, e nel fissarlo il suo sguardo si assottiglia, ferino: l'avrebbe incenerito, se avesse potuto.
- Non scherzare, Yoh. Dico davvero.
- Anch'io.
La serietà di Yoh è quanto mai rara, e lei spalanca gli occhi, sorpresa, mentre il cuore le sprofonda. Lui non sorride più, adesso. Aspetta la sua risposta, l'unica in grado di poter cambiare il suo futuro, il futuro di tutti loro. Manta, una volta, gli aveva detto di essere pienamente consapevole che, tra la sua vita e quella di Anna, lui avrebbe scelto lei. Che sceglierà sempre lei.
- È il tuo dovere, Asakura. - si alza, fiera, e glielo ricorda, e tutti gli anni della sua rigida educazione sorgono lì, in quella frase, in quel tono autoritario e fermo. - Tu diventerai Shaman King.
Nel silenzio che cala, la guarda: è bella ed è forte, mentre sacrifica la sua felicità per le sorti di un mondo che nemmeno le interessa, che l'ha sempre temuta e allontanata, davanti all'unico ragazzo in grado di farla sentire amata, protetta, compresa.
Anna che si stringe nelle spalle e abbassa il cappuccio sulla testa, per proteggersi dal freddo, quando si alza inatteso; che trema e non lo mostra; che ha sempre sofferto in silenzio, incapace di farsi comprendere e destinata ad un'eternità maledetta e desolata, di odio e rancore, di madre dei demoni – o almeno, così credeva. È la donna che è stata in grado di colpire Hao, quando la voleva regina al suo fianco, la stessa donna che ha avuto fiducia in lui anche quando tutto stava precipitando.
C'è un'intimità, tra loro, capace di annullare tutto il resto. È il coraggio che ammutolisce le sue paure, ma Yoh gliele legge sul viso, nella piega delle labbra serrate, nella fermezza del suo sguardo.
- Te lo prometto, Anna. Tornerò.

  
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