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Autore: MagiaOscura    19/08/2019    2 recensioni
Tutti conoscono Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy e Andromeda Tonks ma nessuno sa come crebbero le tre sorelle e che tipo di rapporti avevano tra di loro. In questa storia vorrei descrivere la mia visione sul legame che le legava.
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Black, Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa, Ted/Andromeda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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Era passato un anno da quando Lucius Malfoy cominciò a parlare a Voldemort di Piton, e in quel lasso di tempo tante cose erano cambiate. Il rapporto di Piton con Lily si era bruscamente interrotto a causa di un'offesa irripetibile del ragazzo a Lily, che rappresentò la goccia che fece traboccare il vaso. La ragazza però non superò in questo periodo la fine della sua amicizia con Piton e continuava a seguire con interesse il comportamento dell'ex amico, che aveva smesso di dare il tormento agli studenti nati babbani, e sperava nel profondo che potesse cambiare. Dall'altro lato James Potter con insistenza continuava a manifestarle il suo interesse, attirando la gelosia di Mary McDonald e Marlene McKinnon, le sue migliori amiche che proprio non riuscivano a capacitarsi di come potesse rifiutare la corte serrata di James, senza dubbio lo studente più popolare della scuola.
“Adesso basta – sbottó Lily dopo l'ennesimo tentativo di James di restare da solo con lei nella Sala Comune dei Grifondoro – sono stanca di te e dei tuoi tentativi di provarci con me. Lo so che non stai studiando”
James sbuffó ma al tempo stesso era divertito, perché per l'ennesima volta Lily aveva capito che stesse cercando un motivo per restare da solo con lei, e non che all'improvviso fosse preoccupato per i M.A.G.O.
“Ma ti faccio così schifo, Evans ? Non mi pare di essere così male, cioè…tutte mi fanno la corte e tu fai la preziosa…”
“Io faccio la preziosa perché non ti voglio, come devo dirtelo? Potrai anche avere quei capelli spettinati che tanto piace alle cascamorte che ti sbavano dietro…ma io preferirei restare zitella a vita se tu fossi l'unico uomo rimasto”
James era provato perché nonostante i suoi milioni tentativi per fare colpo su Lily, puntualmente veniva respinto da quest'ultima mentre Remus riuscì a fatica a convincerlo di non darle di nascosto il filtro d’amore, come suggeritogli da Sirius.
“E dai…un tentativo, piccino piccino ma damme…”
“NO! LASCIAMI IN PACE!!!” urlò Lily colma di rabbia e fastidio.
James a quel punto con la testa abbassata, si diresse verso il dormitorio maschile, dove Sirius, Peter e Remus già dormivano da un bel po'. Il ragazzo, triste e abbattuto come non mai e dopo essersi messo il pigiama ed essersi tolto gli occhiali, chiuse gli occhi, non desiderando neanche pensare a Lily come ogni notte. Il suo sonno, così come dei suoi amici tuttavia fu interrotto circa dieci minuti dopo da Lily, che entrò nel dormitorio maschile senza troppi complimenti.
“Potter, alzati!” sbottó Lily, svegliando tutti tranne James, che continuava a russare beatamente.
“Evans – si lamentó Sirius, sbadigliando rumorosamente così come Peter e Remus – se tu non hai niente da fare, bhe io ho qualcosa da fare domani”
“Zitto, Black! POTTER!” urlò Lily, furibonda con James che nonostante il rumore che faceva non si era svegliato.
“Che vuoi, Felpato?” si lamentó James, non immaginandosi di essere svegliato proprio da Lily, che qualche minuto prima lo cacció malamente.
“Tieni – disse Lily senza troppi giri di parole, lanciando verso James un pezzo di pergamena – svolgi queste cinque richieste e avrai un appuntamento con me. Ma solo uno…ciao" disse la ragazza con tono deciso, non desiderando di intrattenersi ulteriormente con i ragazzi. James afferrò il pezzo di pergamena e lo lesse attentamente, con Sirius, Peter e Remus che si dimenticarono di avere sonno e si misero dietro a James, che leggeva più e più volte il foglio:
-Chiedi scusa a tutte le vittime dei tuoi scherzi
-aiuta gli studenti più in difficoltà con il quidditch  
- non infrangere le regole
- non essere maleducato
- non pavoneggiarti
“Evans ha accettato! Evans ha accettato!” cominciò a saltare sul letto, preso da una gioia irrefrenabile. Anche Sirius e Peter erano colmi di gioia mentre Remus era l'unico che non sembrava particolarmente soddisfatto.
“Ramoso, lo sai che queste richieste sono state fatte col preciso intento di non uscire con te? Lily crede che non riuscirai ad eseguirle”
“Oh stai zitto, Remus – disse Sirius acido – il nostro Ramoso ha fatto centro. Cominciamo da domani…”
“No! Da adesso!” disse James mosso da un entusiasmo che nulla sembrava trattenerlo.
“Non penso sia una saggia idea, ne abbiamo combinate di tutti i colori e svegliare tutto il castello per scusarci potrebbe essere considerata come un'ulteriore presa in giro" disse Remus, provando a trattenere James.
Sirius e James temporeggiarono per un attimo, ma poi furono costretti ad ammettere che Remus aveva ragione, e quindi tornarono a dormire. James questa volta si addormentó di nuovo felice, ricominciando a fare i quotidiani sogni su Lily.
“Riuscirò a conquistarti, Evans e faremo tanti bei figli insieme”
Il giorno dopo James si svegliò di buon'ora e già questo allarmó Sirius e Remus, visto che il ragazzo di solito era il primo ad addormentarsi e l'ultimo a svegliarsi e il fatto ancora più allarmante fu che stava veramente cercando di eseguire tutte le richieste di Lily per un appuntamento. E fu così che chiese scusa a Travis Brown per avergli gonfiato la lingua per scherzo fino a quasi soffocarlo, a Matthew Moore per averlo lasciato sollevato per le gambe a testa in giù e anche al professor Vitious per aver incendiato l'aula di Incantesimi per far terminare prima la lezione. Ma la missione più dura fu scusarsi con la professoressa McGranitt per aver manomesso i voti di Peter ai G.U.F.O, anche e soprattutto per la reazione che ebbe l'insegnante nell'ufficio di Silente.
“TU COSA???” esclamò furente la professoressa McGranitt, mentre il professor Silente osservava la scena ridendo sotto i baffi.
“Ho manomesso i suoi voti per far ammettere Peter ai M.A.G.O e le chiedo scusa" disse James arrossendo, non avendo il coraggio di guardare in faccia l'insegnante.
“Quanto c'entrano Black, Minus e Lupin in questa faccenda? E non fare l'eroe per proteggerli" disse con freddezza la McGranitt.
“Nulla, signora. È stata tutta una mia idea, loro tre cercarono di farmi cambiare idea, convinti che lei se ne potesse accorgere”
La professoressa McGranitt guardó con severità James, pensando a quale castigo assegnargli pur apprezzando la sua onestà e quello che lei credeva fosse del rimorso.
“Bene, sono contenta e affetto le tue scuse, ma non posso passare sopra queste azioni e ti dovrò punire: fino alla fine dell'anno niente Hogsmeade”
“No, la prego – esclamò disperato James, che contava di invitare Lily a Hogsmeade – tutto ma non questo. Mi costringa a spolverare i trofei per tutto l'anno, mi faccia ripulire le aule o mi tolga il quidd…”
“Che cosa? – esclamò indignata la McGranitt all'ultima affermazione del ragazzo – non priveró i Grifondoro del loro miglior giocatore, non ho intenzione di farmi prendere in giro da Horace…”
“Minerva – intervenne Silente con dolcezza – se posso dire il mio parere, credo che costringere il signor Potter di lucidare e riordinare le aule sia un castigo adatto”
“Ma Albus!?” esclamò indignata la professoressa McGranitt, mentre James si dimenticó di qualsiasi gerarchia e scavalcó la cattedra per baciare il professor Silente sulle guancia.
“Sono lieto di averti reso felice, signor Potter, ma gradirei che non succeda mai più questo. Sono molto tollerante ma sono anche il tuo preside” disse Silente cercando di sembrare contrariato, indicando a James la porta.
“Gr…grazie signore…mi…scusi ancora…professoressa" disse James, correndo verso l'uscita.
“Albus? Ma avete bevuto whisky incendiario?” chiese incredula la professoressa McGranitt.
“No, Minerva…preferisco succo di idromele"
“In tanti anni che insegno in questa scuola mai, dico mai uno studente ha fatto trattative per la punizione e mai è corso ad abbracciare il proprio preside, felice per il castigo assegnato. Qualcosa non mi quadra”
“L’amore ci aiuta a crescere così come ci fa perdere ogni razionalità. Se questa mia decisione aiuterà a creare una nuova vita mi riterró soddisfatto. Spero che non te la sia presa per essere stata scavalcata.
La McGranitt non capì le parole del preside e a cosa si rivolgesse, ma preferì chiudere lì il discorso. In tanti anni di collaborazione aveva imparato a capire che la più scellerata decisione del preside in realtà nascondesse tanto altro.
“Un'ultima cosa, Minerva. Scommetto che tu avevi capito subito che Peter non avesse mai potuto prendere un eccezionale nella tua materia…perché non sei intervenuta?”
“Perché volevo capire chi lo avesse fatto e i miei sospetti erano su Black o Potter, e poi volevo capire se fossi troppo severa nel dare giudizi e se fosse il caso di essere meno selettiva e, viste le enormi difficoltà di Peter nella mia materia, credo di dover continuare ad essere selettiva”
James nel frattempo, mosso dalla prospettiva di un appuntamento con Lily, durante il pranzo si scusó con Mary McDonald per averle versato della pozione dilatante nel succo di zucca, che le fece gonfiare la testa a dismisura. Lily assistette alla scena pietrificata e capì che il ragazzo stava prendendo sul serio le richieste, e nella sua mente si diffusero tanti pensieri orrendi riguardo a un appuntamento con James.
“Allora, ti sto piacendo, Evans?” chiese James a Lily, pieno d'orgoglio.
Lily non rispose, mentre James guardò verso i Serpeverde e in particolare Piton, che dopo aver fissato James e Lily per qualche secondo, distolse immediatamente lo sguardo.
“Che mi tocca fare per te, Evans, che mi tocca fare” sospirò James, allontanandosi da Lily per tornare vicino ai suoi amici.
“Dovresti concedergli un'occasione, sbava dietro a te da anni…Hai sopportato a lungo Piton…” provó a parlare Marlene McKinnon ma fu fulminata dallo sguardo furente di Lily, e capì che tacere era l'opzione migliore in assoluto.
Su James piombó una grande angoscia, viste le sue intenzioni di porgere le proprie scuse a Piton, ma decise di farsi coraggio e di farlo dopo la lezione di Pozioni, quando sarebbe rimasto solo.
Il momento tanto atteso gli si presentò quando la lezione di Lumacorno terminò verso le sette di sera, e in aula rimase solo Piton con Evan Rosier a prendere appunti sul suo libro di Pozioni, e con suo grande sollievo Lily se ne andava dall'aula senza parlare più con Piton, e ciò lo aiutava nell’impresa.
James si avvicinò al banco di Piton e Rosier, che non lo avevano sentito avvicinarsi, e per attirare l’attenzione del primo tossí.
“Che vuoi, Potter? Ti sei scordato la tua banda o ora in preda alla tua megalomania vuoi sfidarci in due?” disse Piton, mentre Rosier afferrò sorridente la sua bacchetta.
“No…ehm…Bhe…allora da dove iniziamo…insomma, ho sbagliato nei tuoi confronti e…ti…chiedo scusa"
Piton e Rosier guardarono James come se fosse un matto, non capendo se fosse serio o se stesse architettando uno scherzo dei suoi insieme ai malandrini.
“Bene bene…Potter pentito…E come mai?”
“Non siamo abbastanza in confidenza da rivelartelo…bhe, ora vado, spero in una pacifica convivenza”
“Eh no – balzó in piedi Piton insieme a Rosier, armati di bacchetta – non spererai di cavartela così…Levicorpus”
In un batter d'occhio James si ritrovò a testa in giù, che lottava e si dimenava per tornare coi piedi per terra, anche se sapeva che fosse fiato sprecato.
“Vedo che ti piacciono i miei incantesimi, Potter. Userei la mia ultima invenzione, ma non voglio rischiare l'espulsione” disse Piton che scoppiava di rabbia, e gli diede un potente calcio in faccia con la punta della scarpa, rompendogli il naso. La sensazione che provò James fu orrenda, perché oltre il dolore il sangue gli colava negli occhi, impedendogli anche di vedere.
“Piton, hai avuto ciò che volevi, mettimi giù” protestó James, sapendo che però non sarebbe successo. Piton in tutta risposta agitó la bacchetta verso i muri dell'aula, e James sbatté su ognuno di loro, ma poi finalmente interruppe l’incantesimo, lasciando James dolorante al suolo, mentre Rosier sghignazzava felice.
“Ottimo lavoro, Piton"
I due uscirono contenti dall'aula, lasciando James dolorante ma felice, dato che aveva fatto un qualcosa che mai avrebbe creduto di fare per Lily, e le sue speranze per un appuntamento crebbero a dismisura. Qualche minuto dopo, James si risvegliò in infermiera e aveva intorno a lui Sirius, Peter e Remus, preoccupati.
“Ma che ti è successo?” chiese Sirius preoccupato, notando il bernoccolo sulla testa di James.
“Oh…nulla niente di che…” provò a dire James, senza essere troppo credibile.
“Piton…è stato lui?” chiese Remus, guardando James dritto negli occhi.
“Che cosa!? – sbottó Sirius, furioso – adesso me la paga. E tu, James, che ti è preso???”
“No…lascialo stare, l’amore prevede anche questo…adesso penso che Evans vedrà il mio impegno"
“Ma…” provò a protestare, ma non disse altro quando James gli fece un sorriso dei suo, evidentemente soddisfatto.
“Oh e va bene…fai come vuoi, io preferisco cambiarne una ogni giorno che finire cosi" disse Sirius seccamente.
James invece guardò fuori dalla finestra, interessato a come avrebbe reagito Lily nel vederlo conciato così per lei, e tornò a fantasticare su di lei ad occhi aperti, mentre Sirius andò a dormire.
“Si da il caso Sirius, che tu non cambi una Lily Evans ogni giorno" disse James prima di addormentarsi.
Mentre i malandrini condividevano la gioia sfrenata di James, Lily fece una cosa che mai aveva fatto fino ad ora: infrangere le regole. Erano mesi che aveva un peso sulla coscienza riguardante Piton. Ormai da mesi la ragazza non gli rivolgeva parola, e con sollievo notó che non andava più in giro a sperimentare incantesimi oscuri su nati babbani ma anzi, si era isolato completamente e passava le notti da solo nel parco, e Lily decise che l'unico modo per avere un confronto con lui fosse infrangere le regole.
Quando tutti si addormentarono, Lily si mise un mantello per proteggersi dal vento fresco e scese, il più silenziosamente possibile. La ragazza provava una fastidiosa sensazione nello stomaco, non sapendo cosa aspettarsi da colui che un tempo era il suo amico. Cosa poteva fare da solo di notte? Magari nascosto da tutti torturava nati babbani ?
Ma quando arrivò  nel giardino con sua grande sorpresa lo trovò seduto su una panchina a leggere il suo amato libro di pozioni, che anni fa gli regalò proprio Lily, e prendere compulsivamente appunti. Lily si schiarì la voce, per attirare l'attenzione di Piton, e dopo un'altra finta tosse, il ragazzo distolse lo sguardo dal libro.
“Che vuoi ?” chiese freddo Piton, innervosendo la ragazza, che tuttavia decise di mantenere la calma.
“Fino a prova contraria dovrei essere io l'offesa e non tu, per il resto volevo soltanto vedere come stavi" rispose Lily a Piton, che non sembrò per nulla toccato dalle sue parole.
“Oh…che onore, finalmente mi onori della tua parola. O per caso hai finito di cinguettare con James Potter e non sapendo cosa fare sei venuta da me?” disse Piton con disprezzo, col chiaro intento di ferire Lily.
“Io??? Ma…ma come ti permetti?? Io non cinguetto con lui…e…ho capito, lascio perdere, speravo fossi cambiato e invece…Bhe…buonanotte” disse la ragazza colma di rabbia, senza dare il tempo a Piton di ribattere.
Ma il ragazzo non aveva intenzione di ribattere, perché quando Lily si allontanò abbastanza da non vederlo, si asciugó gli occhi dalle lacrime e continuò  a leggere il suo libro di pozioni, sul quale tuttavia non c'erano appunti di pozioni ma di magia oscura.
   
 
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