PROLOGO:

Una figura magra sedeva lì, su una panchina all'ombra di un acero infuocato, i suoi capelli biondi seguivano il delicato ritmo della brezza mattutina che accompagnava i fili d'erba in una danza eterea e senza fine. Era Max, aveva sedici anni e proprio quella mattina avrebbe iniziato le scuole superiori. Con i suoi occhi cristallini guardava dritto verso il punto più lontano della strada cercando di indovinare quando sarebbe arrivato il suo autobus.

L'inizio della scuola non significava nulla per lui: altre persone, altre lezioni e altro tempo che sarebbe passato davanti ai suoi occhi. Gli era sfuggito di mano troppe volte, e ne aveva pagate le conseguenze: era tutta colpa sua, solamente sua. Sua madre era morta. Un attacco di cuore, dicevano i medici. Avrebbero potuto salvarla, ma Max era ancora piccolo e per minuti aveva cercato di risvegliare la sua mamma condannandola solamente alla morte. Ricordava ancora le sue manine tagliate e rosse di sangue dai cocci del bicchiere che sua madre gli stava portando. Ricordava le lacrime fredde che gli rigavano il viso, le urla per chiamarla, ma non sarebbe tornata.  

Aveva perso tempo, aveva rovinato tutto: aveva ucciso sua madre.  Con il tempo lo aveva capito, e se lo portava dentro come un pesante fardello; suo padre credeva ancora che fosse tutto passato, ma non lo era affatto.  Max riusciva solo a distruggere le cose più belle: non erano pochi gli episodi di risse, e lui era sempre stato quello a scatenarle.  Ben presto aveva capito che diventare invisibile sarebbe stata la scelta migliore, per quale motivo sarebbe dovuto cambiare? Era quello che era, ma non importava a nessuno, quindi perchè mostrarlo? L'unica persona per cui aveva vissuto, che gli aveva insegnato a sorridere l'aveva lasciata morire, e non se lo sarebbe mai perdonato.

Quel ragazzo ero io, pieno di rabbia e dolore, rimasto solo, abbandonato a me stesso. Quella voce, che mi ricordava di essere colpevole, ritornava nella mia testa giorno per giorno, come piccole lame che trafiggevano il mio petto.  Quella che però state per ascoltare non è la storia della tempesta che avevo nel mio cuore, ma della persona che l'ha trasformata in arcobaleno, portando il sole nella mia vita.


Ciao!! Questo è il prologo della mia prima storia su EFP, spero vi piaccia! Potete seguire la storia e lasciare una stellina su wattpad ( mi chiamo @ilariaperissin )