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Autore: Anonima Italiana    20/08/2019    4 recensioni
Conclusa la Battaglia delle Acque Nere, Sansa Stark viene costretta al matrimonio con Sandor Clegane da Re Joffrey, il quale subito dopo li condanna all'esilio. La coppia decide così di intraprendere il viaggio verso Grande Inverno per riportare Sansa a casa dai suoi familiari. Nonostante l'attrazione da sempre evidente fra loro, i due pensano di poter annullare il matrimonio; non sanno invece che questo sarà solo il primo passo che li vedrà protagonisti di una bellissima canzone d'amore, migliore delle ballate da lei tanto amate e da lui tanto odiate perchè, stavolta, è la storia di un amore vero.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Nuovo personaggio, Robb Stark, Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo
 
Alla presenza dell’Alto Septon e di pochissimi altre persone (quasi tutti altri septi presi come testimoni), Sandor attendeva l’arrivo della sua promessa sposa nel giorno del loro matrimonio.
Non l’avrebbe mai ammesso nemmeno con sé stesso, ma a dispetto della situazione in cui si trovava non per propria volontà dentro di sé sentiva qualcosa di strano che lo pungolava e che sembrava assomigliare molto a quello che altri chiamano…emozione?
 
Vedendo che la sposa era in ritardo di qualche minuto poi cominciò suo malgrado a essere preda di pensieri ansiosi:  e se il dannato Folletto avesse trovato un modo per farla scappare, all’ultimo minuto? Se anche la parte razionale gli diceva che sarebbe stato meglio così, per l’uccelletto protetto da un Lannister e per lui che così avrebbe avuto la scusa per non sposarsi senza averne colpa, l’altra parte – quella che da sempre si rifiutava ostinatamente di ammettere di avere, e che ultimamente faceva continuamente capolino- gli faceva andare il sangue al cervello al solo pensiero.
Se fosse accaduta una cosa del genere quella scimmia del nano poteva stare sicuro di avere le ore contate: Lannister o meno, lui lo avrebbe scovato in qualunque angolo della fottuta Westeros e gli avrebbe ficcato la spada su per il culo.
 
 
Per fortuna, mentre il povero sposo era preda di questi tetri pensieri, la porta dell’edificio di culto si aprì e apparvero sulla soglia Sansa Stark preceduta di un passo da  Tyrion Lannister  elegantissimo nel suo farsetto di velluto rosso e oro, che le porgeva gentilmente la mano. I due cominciarono ad avanzare verso l’altare: la loro posizione era voluta, dato che Tyrion essendo nano non avrebbe potuto dare il braccio alla giovane, così invece avrebbe potuto condurla per mano senza dare l’impressione di essere lui il bambinetto condotto da lei.

"Cazzo, se è bella! "

Il pensiero che suo malgrado aveva colpito il Mastino rispecchiava davvero la realtà.  Sansa indossava un abito rosa che le aveva visto in varie occasioni, con dei ricami dorati sui bordi delle maniche e ai lati dell’abito; la cameriera di Lady Margaery aveva creato una complicata acconciatura in cui i suoi capelli rossi erano stati raccolti in trecce, alcune delle quali formavano una coroncina sulla sommità del capo, mentre due di loro le ricadevano lungo la schiena, e intrecciati ad esse dei nastrini bianchi.
Solo il pallore del suo viso e l’assenza di sorriso denotavano in lei la tensione del momento; per il resto, avanzava con passo sicuro e portamento eretto, e non in modo artificioso ma naturale. Una lady fin nel midollo.

Arrivata accanto al promesso sposo si voltò brevemente verso di lui concedendogli un piccolo sorriso un po’ forzato, che egli provò a ricambiare ma con quale risultato effettivamente potè solo immaginarlo, visto che lei distolse lo sguardo per rivolgerlo verso l’Alto Septon che stava cominciando a il cerimoniale. Sandor fece lo stesso e il rito matrimoniale cominciò, svolgendosi senza alcun intoppo; i due sposi ascoltarono le parole rivolte loro dall’Alto Septon, e quando fu il momento di completare la cerimonia con il rituale del mantello Sansa si lasciò docilmente avvolgere da Sandor nel mantello bianco che ben conosceva.
Poi gli sposi si scambiarono gli anelli matrimoniali, e la cerimonia ebbe termine. In fondo, era stata più breve di quanto entrambi si erano aspettati…
 
 
Finita la celebrazione  nessuno perse tempo in convenevoli, vista la situazione; solo Tyrion cercò di salutare brevemente Sansa augurandole ogni bene, ma venne interrotto dallo stesso sposo che con insolita tenerezza mise un braccio attorno alle spalle della ragazza cominciando a guidarla verso il loro temporaneo alloggio.
Appena entrato nella stanza l’umore di Sandor migliorò vedendo che sul tavolo di fronte al letto era stato posata una brocca di vino, assieme a due calici e a un vassoio contenente pane, formaggio e frutta. “Giusto il minimo per non condannarci alla morte per fame”, fu il pensiero del neosposo, il quale però afferrò a due mani la brocca e fece per portarsela tutta alle labbra, visto che solo quella gli interessava davvero.

“Vino, finalmente!”

In quel momento però fu subito riportato alla realtà notando con la coda dell’occhio che Sansa era entrata nella stanza, silenziosa e tranquilla, si era sfilata il mantello e ora era impegnata a ripiegarlo perfettamente appoggiandolo sul letto. Ebbene sì, ora non era più solo, pensò il Mastino, e doveva abituarsi a fare i conti con questa realtà.
Rimise quindi la brocca intoccata sul tavolo, poi afferrò i due calici e li riempì da essa, porgendo il primo alla giovane lady.


- Allora, uccelletto…che ne dici di fare un brindisi al nostro matrimonio?-

Sansa, che nel frattempo aveva posato il mantello perfettamente ripiegato su una poltrona accanto al letto, si volse verso di lui e accettò il calice.

- Volentieri, milord- pigolò come suo solito.

“Volentieri un cazzo, come minimo stai maledicendo il giorno in cui sei nata”

- A parte  che non sono un fottuto lord del cazzo…devi ricordarti che ora siamo sposati. Sono tuo marito, chiamami con il mio nome, Sandor-

- Sì, Sandor-

Sentire per la prima volta il proprio nome pronunciato dalle sue labbra provocò una notevole emozione nell’uomo, che ovviamente diede la colpa al fatto di aver bevuto il vino troppo in fretta dopo una settimana di astinenza. Allungò la mano verso il viso della giovane e le accarezzò delicatamente la guancia con le nocche delle dita per un breve momento, poi smise dicendo:
 

- E’ meglio che mangiamo qualcosa e poi ci mettiamo a dormire. Domani mattina partiremo presto, non penso che Sua Maestà ci lascerà troppo tempo per crogiolarci nei piaceri coniugali prima di sbatterci fuori dal suo dannato regno-

Al sentire nominare i “doveri coniugali” Sansa arrossì e fece finta di nulla cominciando a piluccare appena alcune delle pietanze sul tavolo. Lo stesso fece il Mastino, che appena finito cominciò con apparente noncuranza a riporre le proprie cose in una sacca da viaggio.

Sansa si alzò e, in piedi accanto al letto, cominciò a disfarsi da sola la complicata acconciatura, sfilando alcuni spilloni e posandoli sul tavolino da notte. La vista di quelle dita affusolate che armeggiavano con quella meravigliosa massa rossa il Mastino non resistette e decise di godersi qualche privilegio della vita coniugale. 
Dopotutto, era o non era il marito? E quindi l’uccelletto avrebbe dovuto fare quello che voleva lui. Almeno per un po’.

Si avvicinò a Sansa mettendosi dietro di lei e fermandole la mano con una delle sue.


- Posso, mia signora?-

- Certo- rispose la ragazza, il cui cuore batteva sempre più forte al pensiero di quanto stava per accadere.Goffamente, ma con una certa delicatezza, le grosse mani di Sandor cominciarono a sciogliere le trecce della sua capigliatura. Mano a mano che le chiome si svolgevano e ricadevano sulle spalle di Sansa le accarezzava piano con le dita callose, quasi meravigliato da tanta bellezza. Avrebbe voluto chinarsi e aspirarne il profumo, ma non ebbe il coraggio di farlo.
 
 
A un certo punto Sansa sentì che le accarezzava piano la linea del collo, finendo su una spalla e abbassando leggermente la spalla del vestito. La giovane fu percorsa da uno strano fremito e capì che il momento tanto temuto era arrivato; fermandosi un attimo, Sandor le disse con voce roca:
 

- Spogliati. Fammi vedere cosa ho guadagnato con questo matrimonio-

- Con le mani tremanti e fingendo indifferenza Sansa cominciò a slacciare i lacci sul retro dell’abito, mentre suo marito si scostava da lei sedendosi sulla poltrona, sempre senza  dire nulla e rimanendo a guardarla mentre si sfilava la parte superiore dell’abito, scoprendo il corpo coperto da una leggera sottoveste bianca; quasi ipnotizzato, rimase a fissarla con il desiderio negli occhi, incurante dell’imbarazzo di lei.

Con suo grande imbarazzo Sansa si accorse che quello sguardo non solo non le dispiaceva, ma produceva su di lei uno strano effetto: i suoi capezzoli si erano improvvisamente induriti, e si vedevano perfettamente da sotto la leggere stoffa della sottoveste, che sembravano voler bucare. E anche questa cosa…non le dispiaceva del tutto.
Fingendo di tenere a bada l’agitazione di cui era preda,  si abbassò una alla volta anche le spalline dell’abito, scoprendo i seni bianchi e tondi; dopo un attimo di esitazione istintivamente se li coprì con le mani, evitando di guarda l’uomo al suo fianco.
 

- No-

La giovane sposa girò leggermente il viso verso di lui, confusa. Cosa stava succedendo?
Sandor si stava alzando dalla poltrona e dandole le spalle si stava dirigendo verso un angolo della stanza, cominciando a prepararsi un giaciglio di fortuna.


- Non entrerò nel tuo letto. Non fino a quando non sarai tu a volerlo-

Non gli sfuggì l’espressione sollevata di Sansa, che tuttavia gli chiese:
-
-E stanotte dove dormirai?-


Lui sogghignò sarcastico stendendosi sul giaciglio:

- Sono un soldato, cosa credi? Ho dormito in posti ben peggiori. Una notte in più o in meno non farà certo la differenza. Buonanotte, moglie- concluse avvolgendosi nel mantello e facendo finta di addormentarsi.

Perché in realtà non riuscì del tutto a ignorare quanto avveniva a pochi passi da lui: l’uccelletto che finiva di spogliarsi, indossava la camicia da notte, si infilava sotto le coperte…cercò di scacciare con indifferenza il ricordo del turgore di quelle belle poppette e di ignorare il fatto che i calzoni erano improvvisamente diventati troppo stretti, visto che tanto non avrebbe potuto soddisfare in alcun modo quel tipo di esigenza.

D’altra parte….non voleva farle del male. Non gliene avrebbe mai fatto. Non era suo fratello, lui…poteva avere tutti i difetti di questo mondo, ma non era uno stupratore.

Sospirò rigirandosi e cercando di prendere sonno: avere voglia di scopare, avere a pochi passi nel letto la donna che desiderava più di ogni altra cosa al mondo, che oltretutto era sua moglie…e non potere soddisfare comunque il suo desiderio.

In che cazzo di situazione si era cacciato?!

(continua...)

Note dell'autrice: 1- Non so come si svolgesse una cerimonia matrimoniale nell'universo del "Trono di spade", perciò ho attinto alcune informazioni nel web, ma altre cose le ho aggiunte io, tipo lo scambio degli anelli;

2- il vestito di Sansa è quello della foto sopra, il più bello a mio avviso fra quelli che ho visto;

3- la situazione in camera da letto è "rubata" a Tyrion.

 
   
 
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