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Autore: Aladidragocchiodiluce    20/08/2019    3 recensioni
Piccola One Shot ambientata dopo “Origins: Thief's Story”
Dal testo:
“Il tuo viso... Ci siamo viste da qualche parte?- Le domandò la femme verde acqua, osservandola in faccia mentre metteva via la maschera.
-Uhmmm... Forse?- Rispose, enigmatica.”
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers: Prime
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-Da questa parte!- Esclamò un mech, dirigendo il gruppo di cui era a capo in un luogo sicuro, facendosi strada fra le macerie.

Darkness osservava il tutto dall'alto di un edificio sicuro, controllando che nessuno rimanesse indietro.

Ringhiò dalla frustrazione, quelle che dovevano essere delle proteste si stavano sempre più spesso trasformando in scontri aperti e a rimetterci erano i civili.

Anche quella volta era finita nel peggiore dei modi: qualcuno, non si era capito bene se fosse da parte di un manifestante o gli oppositori, aveva lanciato delle bombe che avevano ferito e ucciso molti dei presenti e qualcuna era finita persino nelle case vicine provocando gravi danni.

“Era davvero questo ciò che volevi?” Pensò, riferita al compagno quando delle urla attirarono la sua attenzione.

Provenivano da un edificio vicino, nella quale una delle bombe aveva sfondato la finestra che la femme sfruttò per entrarvi.

Ringraziò di indossare la propria maschera, l'interno era pieno di un denso fumo nero e puzza di metallo bruciato; la parete di fronte a sé era stata buttata giù dall'esplosione.

-Aiuto!-Udì nuovamente qualcuno urlare con la voce soffocata dalla tosse, proveniente da davanti a sé.

-Dove sei!? - Urlò a sua volta, abbassandosi dove vi era meno fumo.

-Qui! Aiuto!- Rispose con più forza e stavolta individuò la posizione esatta.

Prese una leggera rincorsa e con un salto superò la parete crollata per poi voltarsi: sotto di essa, vi era una seeker dalla corazza verde acqua dai dettagli neri sporca di fuliggine.

Le prese la mano per rassicurarle e le disse con sicurezza:

-Adesso ti tiro fuori.-

L'altra la guardò con i suoi occhi blu dalla pupilla viola pieni di paura, ma annuì.

-Rimango qui. Ho solo bisogno di trovare qualcosa.- Continuò, mollandole la mano per guardarsi intorno.

Individuò delle travi di metallo, probabilmente staccatesi nell'esplosione e ne trascinò a fatica una da usare come leva.

Intanto non poteva fare a meno di pensare a una cosa: conosceva quella femme.

L'aveva incontrata quando era ancora Sunshine, si trattava di colei che le aveva affibbiato il soprannome di “Senzali” quando era al tempio. Le venne in mente persino quando aveva cercato di farla cadere da una scala con le sue amiche. Quanto le sembravano lontani quei giorni.

Certe volta la vita era davvero ironica.

Incastrò la trave alla parete e fece leva, riuscendo a sollevarlo abbastanza da permetterle di tirarla fuori.

Essa piagnucolò e quando fu in salvo si aggrappò alla sua salvatrice senza smettere di ringraziarla.

Solo allora la femme bianca si accorse che una delle sue ali era danneggiata e dovette reprimere un imprecazione: si trattava della parte più delicata dei seeker e il loro danneggiamento non comprometteva solo le loro abilità nel volo, ma anche l'equilibrio oltre a procurare parecchio dolore.

Dovevano andarsene in fretta affinché trovasse un medico.

Vedendo che le altre uscite erano bloccate, la fece appoggiare su di sé e portò alla finestra per poi spiegarle:

-Ora uso il mio rampino per farci scendere, tu tieniti forte a me e non guardare in basso.-

La femme annuì, ancora troppo scossa per parlare, e le si aggrappò con forza alla schiena.

Trovato un punto sicuro in cui agganciare il rampino, iniziò la lenta discesa, reggendosi alla corda. Era abituata a farlo grazie alle sue escursioni da ladra, ma era la prima volta che non aveva nulla da portar via ma qualcuno da portare in salvo.

Mise un piede male e scivolò, scatenando le urla della femme ma riuscì a rimanere ben salda alla corda e a ritrovare l'appiglio per proseguire con più attenzione.

Una volta arrivati sul terreno solido, la seeker mollò la femme ma le sue gambe cedettero e si trovò a terra a piagnucolare nuovamente con le mani sul volto.

Darkness sospirò, sollevata per il fatto che fosse andato tutto bene, si inginocchiò al suo fianco e le mise una mano sulla spalla.

-Quel..quell'infame.- Piagnucolò.

- M-m-mi ha visto lì s-so-sotto ma è sc-scappato.- Continuò, abbracciano la femme al suo fianco che ricambiò con sguardo triste sotto la maschera.

-Ti accompagno da un medico.

Ne hai bisogno.-Le disse, accennando all'ala, dopo aver sciolto l'abbraccio.

L'altra annuì e si alzò. A causa della ferita faticava a camminare dritta e Darkness lasciò che si appoggiasse su di lei per proseguire.

Dopo un po', decise di togliersi la maschera, tanto era sporca di fuliggine e chi avrebbe badato a lei quando c'era altro di cui preoccuparsi?

-Il tuo viso... Ci siamo viste da qualche parte?- Le domandò la femme verde acqua, osservandola in faccia mentre metteva via la maschera.

-Uhmmm... Forse?- Rispose, enigmatica.

Francamente non le importava farle sapere che era stata salvata da “Senzali”, quella ormai era parte del suo passato.

-Piuttosto, non so il tuo nome.- Preferì cambiare argomento.

-Mizu....- Mormorò, continuandola a squadrare con sguardo dubbioso.

Darkness si limitò a rivolgerle un leggero sorriso ma che sparì quando portò lo a guardo alla distruzione intorno a loro, chiedendosi a che cosa avrebbe portato tutto questo.


 

Angolo Autrice

One-shot senza troppe pretese ambientata dopo “Origins” facilmente inseribile sia in “Last Adventure”, sia in “What if...?” in quanto si ambienti nei tempi dei primi scontri.

L'idea mi è venuta rileggendo “Origins” e inizialmente Mizu (Acqua in giapponese) doveva riconoscere Darkness e chiederle scusa per poi venire perdonata, ma ho cambiato idea all'ultimo.

Saluti da Ala


 

   
 
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