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Autore: Eilan21    21/08/2019    6 recensioni
Cosa vuol dire essere regina di un regno diviso, ambito da cristiani e infedeli e al centro di lotte per il potere e per le sue incommensurabili ricchezze? Cosa vuol dire sposare l'uomo più potente del mondo per salvare quel regno, un uomo geniale e intelligente, ma anche freddo e calcolatore? Regina a soli pochi giorni di vita, Imperatrice pochi anni più tardi, Yolande si trova ad essere la pedina di una lotta di potere più grande di lei. Questa è la storia di Isabella di Gerusalemme, moglie di Federico II di Svevia.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Medioevo
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Jer

San Giovanni d'Acri

Settembre 1217


Le prime navi della flotta cominciarono a delinearsi all'orizzonte, con le galee che punteggiavano di scuro il mare azzurro di Outremer. Con il vento a favore, ben presto le imbarcazioni si fecero più vicine, a centinaia, a migliaia, le vele gonfie di vento e le polene scolpite a guisa di creature marine.

Yolande aveva solo cinque anni allora, ma non dimenticò mai lo stupore che provò nell'ammirare quello spettacolo affascinante e inquietante allo stesso tempo. Ricordava che la sua balia, una ragazza francese di nome Yvonne, l'aveva portata nel cortile più alto del castello, dove si erano radunate buona parte delle dame e dei paggi di corte. Yolande, in braccio a Yvonne, ascoltava distrattamente le chiacchiere eccitate delle dame intorno a lei. La sua attenzione era tutta su quel nugolo di navi che sciamavano sulle limpide acque del mare che le era tanto familiare. Quelle navi trasportavano un grande esercito, lo aveva sentito dire. Ma per esserne del tutto sicura chiese a sua cugina Anais, di cui si fidava ciecamente e nei confronti della quale provava un'adorazione infantile. Anais era grande ai suoi occhi, aveva già dodici anni. E per Yolande era perfetta in tutto.

Anais...” la chiamò allungando una manina verso di lei e toccandole la spalla. Anais alzò gli occhi e le sorrise.

Cosa c'è Yolande? Vuoi scendere? Vuoi che ti prenda in braccio io?”

La bambina annuì, contenta. Voleva bene a Yvonne, ma preferiva sempre la compagnia di Anais a quella di chiunque altro. La ragazza allungò le braccia e Yvonne le consegnò la piccola regina di Gerusalemme, che si strinse alla cugina e aspirò il profumo dei suoi capelli d'ebano. Anche se erano figlie di due fratelli, Yolande e Anais non potevano essere più diverse l'una dall'altra. Anais aveva ereditato la bellezza materna: la pelle olivastra e gli occhi scuri e intensi, che la facevano sembrare una saracena. Sua madre, Albiria d'Altavilla, era la figlia del re Tancredi di Sicilia, ultimo re della dinastia Altavilla che si era visto rubare il trono dall'usurpatore Enrico di Svevia.

Yolande invece era di costituzione esile e delicata. I suoi capelli biondi e la pelle chiara erano un retaggio della madre che non aveva mai conosciuto: Maria, regina di Gerusalemme prima di lei, che era morta pochi giorni dopo la sua nascita, consumata dalla febbre puerperale.

Anais, è vero che il re d'Ungheria è su quelle navi?” chiese Yolande scostandosi dal viso un ricciolo biondo che era sfuggito alle trecce.

Sì è vero, mon petite oiseau. I re sono finalmente pronti a cominciare la santa crociata.”

Yolande ci rifletté qualche istante, portandosi un dito alla guancia. “Ma perché hanno bisogno di tante navi? Cosa se ne fanno?”

Yvonne rise e le diede un buffetto sulla guancia.

Il re non è solo, votre altesse. Ci sono tanti nobili e tanti soldati che lo accompagnano.”

E perché i re sono venuti tutti ad Acri? Non si trovavano bene nei loro regni?”

Oui, anche troppo bene. Ma se non fossero venuti qui non potrebbero strappare il Santo Sepolcro agli infedeli.”

Le navi erano ormai prossime alle mura della città, e Yolande le guardava affascinata. Non aveva immaginato che fossero così grandi! E il re d'Ungheria si trovava su una di queste... la bambina cercò di indovinare quale. Scoprì che bastava cercare i vessilli che garrivano al vento, anche se ondeggiavano talmente forte che era difficile fissarvi sopra lo sguardo. Sapeva che lo stemma di suo padre era uno scudo a settori bianchi e azzurri, ma quelli che individuò non li conosceva.

Anais, a chi appartiene quello stemma con i leoni che stringono un cuore?”

Quello su uno sfondo a strisce bianche e rosse? Non saprei...”

Io lo so, vostra grazia”, intervenne un giovane paggio. “Quelle sono le truppe del re Andrea d'Ungheria, alleato di vostro padre in questa nuova crociata. E lì ci sono le truppe del duca Leopoldo VI d'Asburgo. Si uniranno alle truppe di vostro padre e a quelle di Ugo di Cipro proprio qui, ad Acri. Ecco, vedete che le porte della città vengono aperte. Vostro padre e Ugo si stanno recando a dare il formale benvenuto ai re crociati...”

Yolande li osservò rapita per qualche istante, prima di rivolgersi di nuovo alla cugina.

E pensi che riusciranno a liberare Gerusalemme questa volta?” Il suo tono era colmo di infantile ardore. Forse era ancora troppo giovane per comprendere l'importanza della città santa, del suo valore economico, strategico e militare. Ma era abbastanza grande da comprendere ciò che quella città, ambita dall'intera cristianità, significava per la sua corona.

Ci riusciranno”, rispose Anais fiduciosa, “toglieranno la città santa agli infedeli. Non possono fallire.”




Nota dell'autrice: Premetto che questa storia può considerarsi un esperimento, nel senso che anche avendo chiara la trama, non so ancora bene come debba svilupparsi. Forse vi chiederete come mai abbia deciso di trattare un personaggio storico così particolare come Isabella II, aka Yolande, effimera regina di Gerusalemme. Ebbene, la curiosità per questo personaggio (forse il primo personaggio storico a cui mi sia interessata) nasce dalla lettura in giovane età di un bellissimo romanzo di Bianca Pitzorno chiamato “La bambina col falcone”, ambientato all'epoca di Federico II, e in cui personaggio molto marginale è appunto Yolanda di Brienne. Per me questa regina rappresenta un po' l'emblema di tutte le donne dimenticate dalla storia, schiacciate dagli uomini e dal contesto in cui vivevano. Probabilmente questa sarà una long breve, non so ancora quanto, e non so nemmeno se potrà interessare a qualcuno. Però, dopo anni di tentennamenti, ho deciso di iniziarla proprio con l'intento di dar voce a quelle figure storiche femminili che nelle pagine dei libri di storia non hanno trovato posto. Che dire, spero che vi piaccia e che vorrete farmi sapere che ne pensate.

Un abbraccio a tutti

Eilan


   
 
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