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Autore: Meramadia94    21/08/2019    3 recensioni
Riguardando gli episodi riguardo al caso dell'uomo che fischiettava mi è venuta un'improvvisa ispirazione e non ho resistito.
E se quella notte le cose fossero andate in maniera leggermente diversa?
Riusciranno Sato e Takagi a dirsi ciò che provano l'uno per l'altra prima che sia troppo tardi?
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Detective Boys, Miwako Sato, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Wataru Takagi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Ok... inspiri.... espiri.- ordinò il chirurgo che aveva operato Takagi.
Il poliziotto obbedì, seppur a fatica. La ferita pulsava dolorosamente ed ogni qualvolta che cercava di muoversi o qualunque movimento, volontario o meno lo faceva quasi urlare di dolore.
- Beh, che dire... sembra che vada tutto perfettamente... come si sente?-
- Mi fa un po' male il fianco....- fece Takagi - e mi sembra di aver preso un calcio da un mulo di due tonnellate.-
Il medico sorrise.
- Non faccio fatica a crederle... ha subito un intervento molto delicato mentre era febbricitante... ma ha reagito molto bene. Se ha la stessa forza durante la convalescenza, tra due settimane non avrà più bisogno di noi.- fece il dottore.
- Ottimo...- sorrise Takagi - senza offesa dottore, ma non ne posso quasi più di passare da una prigione all'altra e da un carceriere all'altro.-
- Non si preoccupi. La capisco.- fece il medico - Faccia il bravo, segua le istruzioni e potrà andare ovunque vorrà.-
- Bene...- fece Sato entrando - Perchè abbiamo un viaggio in programma.-
- Sato...- Takagi nel vederla arrossì di colpo. Sperò che sia il medico che la donna imputessero tale rossore alla febbre che non voleva ancora saperne di sparire.
Il medico li lasciò soli.
- Ciao...- fece Sato sedendosi vicino a lui - come stai?-
- Ora che sei qui, non sento quasi il dolore sai...- fece Takagi. La poliziotta lo abbracciò, quasi in lacrime.
- Mi sei mancato da morire...-
Il poliziotto ricambiò la stretta, malgrado bastasse questa a fargli un male cane - Anche tu... mi sono mancati i tuoi occhi... il tuo viso... mi appariva ogni volta che chiudevo gli occhi. E' stato questo a non farmi mollare, prima che Nabei decidesse di costituirsi.-
- Anch'io non ho fatto altro che sognare i tuoi occhi... questa bocca, queste mani... e ho avuto paura di non rivederti... che anche tu mi avresti lasciato sola...- fece Sato sfiorandolo mano a mano che le nominava.
- No. Questo mai.
Io non ti lascerò mai. Almeno sino a quando non mi dirai tu di sparire dalla tua vita.-
Ecco, questa sarebbe stata l'ultima cosa che avrebbe fatto. Erano passati pochi giorni tra la scomparsa di Takagi ed il suo ritrovamento, ma per lei erano stati dei secoli. L'idea di doverlo allontanare, anche solo per proteggerlo, stavolta le faceva salire i conati di vomito. Indipendentemente dal fatto che Sakura l'aveva minacciata di picchiarla se per caso il fratello avesse sofferto a causa sua.
- Io non voglio che tu te ne vada. Io voglio stare con te. Per sempre.- fece Sato carezzandogli il viso - Voglio svegliarmi accanto a te, tutte le mattine. Voglio essere in disaccordo con te per tinteggiare la cucina o su come sistemare il salotto.... non voglio un solo viaggio con te. Tutti i giorni liberi, ogni festa, ogni vacanza... io voglio te. Solo te. Per tutta la vita.-
Stavolta fu Takagi a prendere l'iniziativa e la baciò.
Poco importava se entrava qualcuno.
...
....
....
Come preannunciato dal medico, dopo due settimane il poliziotto fu dimesso. Subito, come promesso a Sato, i due decisero di partire per il centro termale fuori città. Solo loro due. E nessun altro. In fondo, Sakura poteva dirsi emancipata, oltre ad essere una persona seria e responsabile, non aveva certo bisogno di essere controllata in ogni dove, in qualunque momento ed aveva già messo a verbale la sua deposizione per il caso Hiramune, quindi la sua presenza era inutile.
Il sovrintendente e l'ispettore Megure avevano insistito quasi perchè si prendesse qualche giorno di ferie. E ciò non poteva renderlo più felice data l'intenzione di fare un viaggio con la sua Sato.
Stava appunto finendo di sistemare le ultime cose quando sentì suonare il campanello.
- Arrivo.- fece il poliziotto aprendo la porta per poi maledirsi nello stesso istante.
Shiratori.
Ci mancava solo lui, pensò il poliziotto. Certo, gli era grato per come si era comportato con sua sorella... Sato e Megure gli avevano riferito che era stato vicino a Sakura per quasi tutto il tempo, persino quando era sotto i ferri o ancora privo di sensi, che si era preso cura di lei proprio come un fratello maggiore... ma qualcosa gli diceva che non era una coincidenza vederlo sulla porta di casa alla vigilia del primo viaggio con Miwako.
- Ciao... passavo di qui e ho pensato di venire a vedere come stavi...- fece l'ispettore.
''Certo, come no'' pensò l'agente ''potevi avere un po' più di fantasia, Ninzaburo.''
- Bene... ancora un po' malconcio, ma sto bene.-
- Hai... in programma un viaggio...?- chiese Shiratori vedendo le valige.
- Sì...- tentennò Takagi maledicendo la sorte avversa che lo perseguitava e che faceva si che alla sua porta bussassero le persone meno indicate nei momenti meno indicati - mia zia ha un brutto raffreddore e...-
- Non mentire. So dove stai andando e so pure con chi.- fece Shiratori - Tu e Sato dovete partire assieme per una gita romantica, vero?-
- Senti...- fece Takagi.
- No. Tu ascolta me.- fece l'ispettore - Non sono venuto qui a spiarti o metterti i bastoni tra le ruote... dovevo parlarti di una cosa molto, molto importante.-
Takagi lo guardò stranito, ma poi gli offrì - Ti va un caffè?-
- Volentieri.-
Lo fece accomodare in cucina e preparò il caffè.
- Ti chiedo scusa, ma ho solo questo da offrire... per cause di forza maggiore non ho ancora fatto la spesa.- fece l'agente versandolo nelle tazze.
- Tranquillo...- fece Shiratori girandosi tra le mani la tazza con il caffè.
- Allora? Di cosa volevi parlarmi?- chiese l'agente.
- Non è una cosa semplice... e alla fine ho paura che tu mi odierai. E non avresti torto... insomma, io al tuo posto lo farei.-
- Che hai combinato, di preciso?- fece Takagi sempre meno certo di averci capito qualcosa.
- Ok. Te lo dico senza giri di parole: vent'anni fa, mi sono innamorato di una ragazzina. Avevamo entrambi poco più di otto anni... era una bimba davvero deliziosa, ed era anche piena di grinta, coraggiosa, ma anche dolce e sensibile. Fu per merito suo se decisi di arruolarmi in polizia.-
- Ok... e allora?-
- Allora... quando ho visto Miwako nella prima sezione ho pensato che  fosse un segnale dell'universo che ci urlava di stare assieme... ma ho commesso un errore. Molto stupido. E' per questo che... non mi sono comportato troppo bene con te.-
- Insomma mi stai dicendo che hai scambiato Sato per un'altra persona...- fece Takagi.
- Sì. E questa persona, che tu ci creda o no, è la copia esatta di Sato. Ci siamo ritrovati da pochissimo, ma per qualche strano miracolo... lei mi ha aspettato per vent'anni e mi ricambia di tutto.-
- E non ne sei felice?- fece Takagi che davvero non capiva lo sguardo mesto del collega. Aveva trovato una donna, anzi l'aveva ritrovata, una donna che aveva sempre amato e scoperto che per gli ultimi vent'anni non aveva fatto che amarlo e pensare a lui... e sembrava uno che aveva appena ricevuto un due di picche clamoroso.
- Certo... ma io mi vergogno.- spiegò l'ispettore - Per tutto quello che ti ho fatto passare, per le volte che ho sperato che tu andassi via, per il pressappochismo con cui ho trattato certe situazioni in cui avevi bisogno di aiuto... quando sei sparito per esempio, quasi non...- ricordava invece di come Takagi, quando lui era stato travolto da un'esplosione, fosse stato uno dei primi ad accorrere al suo fianco, per assicurarsi di come stesse, gli aveva persino tolto un pezzo di macchina dal torace per aiutarlo a respirare meglio, l'aveva trascinato via prima che la benzina prendese fuoco.
Anche allora erano rivali.
Con la differenza che lui non sapeva se si sarebbe fatto tanti scrupoli per aiutarlo.
- Forse io non merito il bene di nessuno...- fece l'ispettore.
- Non dire sciocchezze.- fece Takagi - Hai sbagliato. Come succede a decine di persone, in ogni parte del mondo. Tutti i giorni.- lo tranquillizzò l'agente più giovane - ma non tutte le persone che sbagliano, hanno l'umiltà di chinare la testa, ammetterlo e chiedere scusa.-
- Quindi... non ce l'hai con me?- fece Shiratori basito da quella reazione.
Takagi scosse la testa con un sorriso - Dovrei. Ma so che sei un uomo d'onore. Con un pessimo carattere, un po' troppo pieno di te, ma so che sei un brav'uomo. E poi, come faccio ad avercela con te, dopo che so come ti sei comportato con mia sorella?-
-Grazie...- e in un abbraccio quasi fraterno, tutto fu perdonato.
- Senti... a proposito di Sakura...- fece Takagi - Posso chiederti un favore?-
- Certo. Tutto quello che vuoi.- fece il poliziotto.
- Come sai, sto per partire con Sato per un breve fine settimana... so che non è tipo da farmi preoccupare, ma mi sentirei molto più tranquillo a sapere che ci sei tu con lei.-
- E' diventata quasi una sorella per me, non serve che tu me lo chieda.-
- Ah, giusto per mettere in chiaro due cose...- fece Takagi con un sorriso che andava dal sarcastico al minaccioso - Ti perdono, dimentico tutto, e salamecchi vari... ma se provi a fare il cascamorto con il mio bocciolo... ti farò avere bisogno del chirurgo plastico per il resto della tua vita.-
- Messaggio ricevuto.- fece l'ispettore alzando le mani in segno di resa.
...
...
...
- Allora mi raccomando...- fece Takagi abbracciando Sakura dopo aver caricato le ultime cose in macchina.
- Si, lo so.- fece la ragazza - Non fare tardi, telefona al minimo spostamento, non accettare niente dagli sconosciuti...-
- Sì. E per qualsiasi cosa, chiedi a Shiratori. Ok?- fece il poliziotto.
Sakura annuì - Va bene. Tu però rilassati e goditi la vacanza. Sato, mi raccomando...-
- Sta tranquilla.- sorrise la poliziotta - ci penso io a lui.-
Pochi minuti dopo, salirono in auto e Takagi mise in moto, pensando che non poteva esserci un finale più felice per quella storia. Era tornato a casa, vivo, dalle donne della sua vita.
Innamorato e ricambiato della creatura più meravigliosa di tutto l'universo.
I suoi carnefici avevano trovato un modo per essere felici: Shiratori si era fidanzato con la ragazza che aveva sempre amato ed avevano chiarito i loro dissapori e Nabei, grazie alla sua testimonianza e al fatto che aveva deciso di costituirsi si sarebbe fatto solo pochi anni di carcere, ed avrebbe avuto i permessi di lavoro.
Malgrado tutto, malgrado tutti... erano tornati alla vita, nel migliore dei modi.



Bene, con questo la storia si conclude. Sto pensando si sviluppare una rivisitazione degli episodi 681-683, con il personaggio di Sakura.
Grazie a tutti per aver letto e aver commentato
  
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