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Autore: StregattaLunatica    22/08/2019    2 recensioni
Mentre gli occhi del mondo sono puntati su Skyhold e l'Inquisitore, pochi si chiedono cosa facciano alcuni dei loro membri.
Gli Agenti dell'Inquisizione vengono inviati negli angoli più remoti del Thedas, a risolvere e prevenire qualsivoglia genere di problema venga indicato loro alla Sala di Guerra.
Tre di loro si incontreranno per la prima volta, partendo in viaggio per il regno di Nevarra dove dovranno fronteggiare i nemici dell'Inquisizione.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lafka alzò gli occhi verso il cielo, trovandosi costretta a socchiuderli per via dei raggi del sole nascente.
Abbassò il capo, tornando a finire di sistemarsi lo spallaccio destro, stringendo le cinghie di cuoio per far si che fosse correttamente assicurato.
Lafka era una donna alta, dal fisico allenato e scolpito come quello di ogni guerriero a due mani che si rispetti. I capelli lunghi e biondi legati in una spartana coda di cavallo, con alcune ciocche ribelli che se ne andavano da tutte le parti. Sul volto spiccavano due grandi occhi dal colore particolare, a prima vista castano scuro, ma quando vi si rifletteva la luce spiccavano delle sfumature vermiglie. Sulla tempia sinistra aveva il tatuaggio argenteo di un drago, che partiva appena sopra il sopracciglio, per poi terminare all'altezza dello zigomo. Sotto agli occhi due lunghe lacrime cremisi, che le sfioravano la mascella.  
L'alba era sorta da poco, e lei ed i suoi compagni di viaggio stavano smontando velocemente il campo, improvvisato per la notte.
«Non ci hanno seguiti.» disse Hall, sbucando praticamente dal nulla, grazie al suo passo felpato. Lafka non voltò nemmeno il capo per guardarlo nel rispondergli «Probabilmente hanno capito che non siamo pane per i loro denti.» commentò in risposta. Il giorno prima erano stati seguiti dal alcuni banditi, che avevano poi cercato di attaccarli...con scarsi risultati e parecchio sangue non previsto.
Hall andò a controllare i cavalli, aveva un buon ascendente sugli animali, probabilmente qualche trucchetto che gli avevano insegnato gli elfi Dalish con i quali era cresciuto.
Lui invece era un uomo dal fisico asciutto, ma tonico e scattante per via dell'addestramento al quale era stato sottoposto sin da giovane. Una zazzera di capelli castani gli solleticavano le spalle, il volto perfettamente glabro.
Le sue orecchie presentavano una singolare mutilazione. Esse erano state tagliate in modo che il padiglione, anziché essere ovale, risultasse triangolare.
Uno sguardo pungente ed attento, coronato dalle iridi color nocciola con svariate venature verde chiaro. Indossava abiti semplici, un armatura leggera ma che dava una buona protezione. Sulla schiena una faretra, ed a tracolla il suo arco lungo. Esso era all'apparenza di fattura semplice, con l'impugnatura rinforzata da alcune placche ossee sia per decorazione sia per permettere alle frecce d'esser posate e garantire più precisione. In realtà, l'arco era fatto di legnoferro, un tipo di legno raro e molto resistente che solo gli artigiani Dalish sanno modellare in modo che ne venga un arco sublime.
Ma per quanto la sua influenza fosse positiva sulle bestie, quella della loro terza compagna spesso vanificava i suoi sforzi.
La maga si fece avanti, andando a sistemare le coperte avvolte su loro stesse dietro alla sella del proprio cavallo. La bestia nitrì nervosa per la sua sola vicinanza, raspando a terra con lo zoccolo destro per mostrare il suo disappunto.
Lei aveva una carnagione pallida, il fisico morbido di chi ha passato più tempo sui libri che non sul campo di battaglia. I lunghi capelli neri e lisci le ricadevano ordinatamente dietro la schiena, mentre alcune ciocche messe ad arte ne sfioravano le guance e la punta del naso. L'azzurro dei sui occhi era tanto chiaro da farli sembrare vitrei. Le labbra carnose spiccavano sul volto, decorate con un colore molto scuro.
Lafka finì di sistemarsi l'armatura, per poi rimetter lo spadone a due mani nel fodero dietro alla sua schiena. L'arma era di mirabile fattura, opera di fabbri nanici. La lama era di silverlite, un materiale molto prezioso e pericoloso, leggermente ricurva, con alcune rune incise nel metallo che risplendevano durante la battaglia. L'elsa ed il manico color bronzo, impreziosita con alcune pietre grezze di un intenso color rosso fuoco. «Forza, proseguiamo.» disse con decisione ad entrambi, salendo sul dorso del suo destriero dal manto color miele.
L'arciere montò in sella con un fluido ed agile movimento, mentre la maga salì con più calma, avendo l'accortezza di scostare la gonna della lunga veste per accomodarsi. Ella diede un colpo deciso ai fianchi del cavallo coi talloni, per poi stringerne le briglie e portarlo in testa al gruppo.
Erano stati mandati a compiere una missione per conto dell'Inquisizione a Nevarra, ed essendo la maga natia proprio di quel luogo, faceva loro da guida per la regione.
Lafka osservò le colline stagliarsi di fronte a loro, pensando al fatto che le tecniche che avevano imparato lei e gli altri cultisti di Heaven per combattere, erano proprio nate li, a Nevarra.
Strinse le briglie del cavallo, incentivandolo a muoversi per accostarsi agli altri due. Abbassò lo sguardo vermiglio sull'arma della maga, fissata saldamente alla sua sella.
La staffa era composta da un lungo ramo lavorato di sambuco, avvolta con delle cinghie di cuoio sulla quale erano incise alcune rune. Su di un estremità vi era una gemma di quarzo ametrino grezzo, che emanava inquietanti riflessi neri. Nell'estremità opposta, invece, era fissata un affilata lama seghettata da entrambe i lati.
«Veeta» la chiamò, distogliendo lo sguardo dalla sua arma. La maga si limitò a voltare il capo verso la guerriera, mentre Hall seguiva lo scambio di parole fra le due donne in silenzio, giocherellando con l'impennaggio di una delle sue frecce. «Quanto manca ancora per raggiungere Hunter Fell?» Veeta allungò il braccio destro, indicando un punto preciso a nord ovest. «Abbiamo la città di Trevis alle nostre spalle, perciò entro il tardo pomeriggio dovremmo essere a Hunter Fell. Se non incontriamo problemi...» lasciò la frase in sospeso, ed i tre si guardarono per un attimo. Hall scoppiò a ridere, dandosi una pacca sulla gamba e piegandosi in avanti fin quasi a toccare con la fronte il collo del cavallo.
Lafka e Veeta si limitarono ad un mezzo sorriso invece, il loro compagno era decisamente più espansivo e solare.
Quando mai non si incontrano problemi?
L'inquisizione li aveva spediti tutti e tre a Nevarra,  per investigare riguardo delle voci preoccupanti.
Un mago del Tevinter di nome Virellius, era stato recentemente notato in compagnia del Re Markus, ed alcune voci fecero notare quanto fosse strano che si parlasse così tanto di un nuovo consigliere.
C'erano delle prove che indicavano Virellius come un membro dei Venatori.
Avendo i Venatori il Re del Nevarra sotto la loro influenza, egli donò al loro culto un grande potere, impedendo all'Inquisizione di esercitare al Nord di Nevarra per investigare al riguardo.
Ma loro tre, non portavano alto il vessillo dell'Inquisizione, agivano in incognito.
Era la prima volta che compivano una missione assieme, e di conseguenza ancora non si conoscevano.
Si erano visti per la prima volta a Skyhold, la fortezza principale dell'Inquisizione, nella Sala di Guerra. Erano stati convocati lì da Leliana, la donna a capo delle spie e degli assassini che regolava alcune missioni, quelle che dovevano svolgersi nel modo più rapido e discreto. E l'Inquisitore, aveva scelto quest'opzione per risolvere la cosa.

«Allora.» disse Hall, mentre tagliava a spicchi una mela gialla con un coltello, rompendo il silenzio che si era formato. «Sono in viaggio con due splendide donne...» fece loro un sorriso smagliante, gli occhi che brillavano nel tentativo d'ammaliarle col suo fascino da briccone, che spesso aveva portato molte donne fra le sue braccia.
«...delle quali però non so nulla, a parte il fatto che devono essere davvero facoltose, se si sono unite o sono state scelte dall'Inquisizione. Oppure, davvero pericolose.» lui e Lafka si squadrarono, mentre la maga continuava imperterrita a leggere da un grosso tomo, per nulla infastidita dall'ondeggiare del cavallo.
«Vuoi dire che tu ti sei unito di tua volontà?»
«Tu no?» replicò l'uomo sollevando un sopracciglio con sguardo incuriosito.
La guerriera scosse il capo, sul volto le passò un ombra dovuta ai ricordi del passato. «Decisamente no.» Anche Veeta si fece più attenta, distogliendo l'attenzione dal libro.
Lafka sentì i loro sguardi puntati addosso e scrollò le spalle, come se potesse levarsi di torno la sensazione. «Non vorrete davvero sentire tutta la storia di come sono finita qui?» chiese con tono di voce ironico. Hall annuì energicamente, mentre il sorriso andava ad ampliarsi sul suo volto. Veeta, invece, si limitò ad alzare le spalle, nonostante nello sguardo vitreo vi fosse una stilla d'interesse.
Lafka li squadrò ancora un istante, per poi scuotere il capo con un sorriso rassegnato sulle labbra. «E va bene...»

 
Note d'autore:
Grazie per aver letto il primo capitolo!
Agents of Inquisitions è una FF che ho ripescato nella memoria esterna del mio computer dopo moltissimi anni.
La scrissi in uno slancio di ispirazione ancor prima che uscisse Dragon Age Inquisition, basandomi solamente su poche immagini ed indiscrezioni pubblicate nell'attesa.
Perciò probabilmente alcune cose non collimeranno con ciò che accade poi effettivamente nel gioco
(Come ad esempio i nomi della Distruttrice e la Necromante, personaggi di cui avevo solo visto le immagini dei "tarocchi")
Rileggendola ho avuto una botta di nostalgia, ed ho deciso di pubblicarla nonostante inizialmente l'avessi scritta solo per divertimento personale.
Spero il primo capitolo vi sia piaicuto! Non esitate a lasciare un commento con i vostri pensieri al riguardo, che siano positivi o meno!
 
  
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