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Autore: Alexys_Tenshi    26/08/2019    2 recensioni
[OS|male!Kyoko|Slice of Life|What-If]
Shimizu Kyo è uno degli atleti più bravi della squadra di atletica leggera. Ha un grande futuro nella corsa ad ostacoli, sia che si parli di 100 che di 400 metri, e nulla potrebbe andare meglio di così…
Eppure, quando scopre la palestra di pallavolo del liceo Karasuno – dove ora è appena al primo anno – ecco che qualcosa sembra volerlo portare verso un’altra strada.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kiyoko Shimizu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note: Questa storia si basa sul prompt "il Karasuno avrà come manager un ragazzo molto carino!". Non so se Kyoko sia OOC (e mi scuso per questo) ma è la prima volta che scrivo su questo personaggio. Inoltre, ci sono moltissimi headcanon e la timeline originale è stravolta (per esempio nella squadra ci sono già Tanaka e Noya).
Spero che vi farà piacere leggere questa storia,

Alexys
 
A Chiara,
grazie per aver creato la challenge.

 

Di cambiamenti inaspettati che portano alla felicità

 

Partire dai blocchi, fare quattro passi, attaccare con la destra l’ostacolo e richiamare la gamba sinistra rapidamente, ripetere fino agli ultimi venti metri e non perdere l’attimo per lo sprint finale.

Ad ogni gara Kyo si ripete la stessa cosa. Far calmare il respiro ed il battito cardiaco e bere un sorso d’acqua che il suo compagno di squadra gli porta dalle gradinate insieme ad un asciugamano.

“Sei stato grandioso Kyo! Hai di nuovo migliorato il tuo personale!” urla Tanizaki passandogli una mano tra i corti capelli neri. A questo gesto il ragazzo si imbarazza leggermente ed annuisce per poi sorridere.

Shimizu Kyo è uno degli atleti più bravi della squadra di atletica leggera. Ha un grande futuro nella corsa ad ostacoli, sia che si parli di 100 che di 400 metri, e nulla potrebbe andare meglio di così…

Eppure, quando scopre la palestra di pallavolo del liceo Karasuno – dove ora è appena al primo anno – ecco che qualcosa sembra volerlo portare verso un’altra strada.

Durante la pausa pranzo, mentre è in cerca della biblioteca per poter recuperare un libro di matematica, Kyo sta camminando accanto alla porta socchiusa della palestra.

“Asahi hai recuperato tutti i palloni?” una voce cristallina dall’interno del locale distoglie Kyo dal suo percorso.

“Me ne manca uno Daichi…” risponde il ragazzo.

Non è proprio nello stile di Kyo mettersi a spiare, ma una forza invisibile lo attira verso la porta e quando sbircia leggermente per vedere l’interno la sua espressione diventa pura estasi.

Non ha davvero mai pensato che una schiacciata potesse essere così piena di forza. Il salto del ragazzo è perfetto, migliore anche del suo compagno di squadra Momo specializzato in salto in alto. È molto più aggraziato, pieno di vita…

“Oh, ecco il pallone! Daichi l’ho trovato!” urla un ragazzo davvero alto che si avvicina alla porta.

Senza perdere tempo Kyo si allontana e prende la strada per raggiungere la biblioteca, con gli occhi e il cuore ancora pieni di quel salto.

 
La campanella che segna la fine delle lezioni suona, e tutti gli studenti corrono fuori le aule. Kyo sistema bene i libri nella borsa e riceve un messaggio da Momo che lo avvisa del suo ritardo agli allenamenti. Il ragazzo sospira e si alza dalla sedia. Poggiando il peso sul piede destro sente il solito dolore alla caviglia e si morde il labbro inferiore.

Da quando ha avuto una brutta caduta durante gli allenamenti della scorsa settimana ha dovuto diminuire drasticamente il numero ed il carico di allenamenti e non si sente per niente pronto per le prossime gare – che forse dovrà saltare – se continua in questo modo.

Mentre cammina lentamente per i corridoi, immerso nei suoi pensieri, un volantino gli appare avanti agli occhi. Kyo alza lo sguardo da terra e si ritrova a pochi centimetri da un ragazzo dai capelli chiarissimi.

“Ciao, stiamo cercando un manager per la nostra squadra di pallavolo…” dice con una voce davvero dolce.

Kyo sussulta e prende tra le mani il volantino giallo prima di sussurrare “grazie”.

“Grazie a te! Ah, io sono Sugawara Koushi, e puoi trovarmi in palestra per ulteriori domande” risponde il ragazzo. Kyo annuisce e si gira per andare via.
 

Sta mangiando un sandwich con Momo sulle gradinate del campo di atletica quando, per prendere la bottiglia d’acqua che ha sempre nello zaino, sfiora inavvertitamente il foglio di carta. Momo lo guarda incuriosito mentre l’amico fissa il suddetto foglio con tanta intensità da far paura.

“Tutto ok? Cos’è quel foglio?” domanda allungando il collo per leggere qualcosa.

“La squadra di pallavolo cerca un manager…” risponde brevemente Kyo grattandosi la guancia destra – gesto che compie sempre quando è pensieroso.

“Ti interessa?” continua a domandare Momo puntando gli occhi scuri sul profilo di Kyo, in attesa di una risposta.

“Non saprei… è che…”

Kyo si morde il labbro inferiore in attesa di formulare un pensiero concreto. L’atletica è stata la sua vita, il suo trampolino, eppure dopo l’infortunio sembra che qualcuno voglia inviargli dei segnali. Non vuole lasciare, sarebbe davvero tremendo, soprattutto per i suoi genitori che lo hanno sempre supportato. Si accorge di essere entrato in un vortice di pensieri quando la mano di Momo gli tocca la spalla.

“Ehi, guarda che con me puoi parlarne” gli dice abbozzando un mezzo sorriso.

“Potrei provare… almeno in questo periodo di fermo, perché altrimenti rischio di impazzire non facendo nulla dopo aver finito di studiare”.

Gli sembra una buona idea. Potrebbe anche allenarsi prima degli altri per poi andare in palestra dalla squadra di pallavolo. E magari continuare a fare qualche esercizio di stretching anche lì… ok, forse questo è troppo.

Kyo si alza in piedi e fissa la pista. Il suo cuore sarà sempre di quei quattrocento metri di pista rossa.

“Vado a cercare una persona! Ci vediamo domani Momo” dice prendendo lo zaino e stringendo il volantino come per dargli forza.
 

Apre lentamente la porta scorrevole della palestra e viene sorpreso da una schiacciata che per poco non lo colpisce in pieno viso. Il respiro gli si blocca per qualche secondo e si passa una mano sul petto.

Tutti si fermano quando si accorgono della sua presenza e dal centro del campo Sugawara alza la mano per richiamarlo. Kyo fa un passo all’interno della palestra e, come gli hanno sempre insegnato, si abbassa in un mezzo inchino per salutare tutti.

“Sono davvero felice di vederti! Allora ci hai pensato bene?” gli domanda Sugawara avvicinandosi – con il solito sorriso luminoso sul viso – e portando le mani sui fianchi.

“Sì, sarebbe un vero onore” risponde Kyo sistemando una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Non sono molto pratico di pallavolo, avendo sempre frequentato i club di atletica leggera, ma imparo in fretta e cercherò di mettermi a disposizione ogni volta che ce ne sarà bisogno”.

Tutti gli altri si avvicinano al duo, incuriositi dal nuovo arrivato.

“Ciao! Io sono Nishinoya Yuu e lui è Tanaka Ryunosuke” urla un ragazzino portando una mano a stringere il collo del compagno di squadra che per poco non cade rovinosamente a terra.

“Ragazzi non iniziate ad infastidirlo…” il tono di voce del ragazzo dai capelli scuri fa immobilizzare Nishinoya e Tanaka, che subito si scusano con vari inchini. “Io sono Sawamura Daichi. Sugawara mi ha detto che avresti potuto presentarti – e a dire la verità era elettrizzato – spero che il coach accetti la tua proposta e che ci divertiremo in questi anni che verranno”.

Kyo non può fare a meno di annuire e sorridere. Sente già il peso che portava nel petto sciogliersi come ghiaccio al sole. L’aria che si respira in palestra, i giocatori della squadra, la loro forza e gentilezza… forse aveva proprio bisogno di iniziare da zero. Di lasciare le preoccupazioni e l’ansia in un angolo.

 
“Festeggiamo il nuovo manager della Karasuno!” urla Tanaka alzando il bicchiere di succo di frutta all’arancia. Tutti ridono e brindano con le rispettive bevande, sorridendo a Kyo che abbassa leggermente la testa.

“Grazie a voi per avermi accolto nella vostra squadra! Diamo il massimo da oggi in poi!” risponde guardandoli uno ad uno e brindando ancora una volta.

La sua nuova famiglia gli piace davvero tanto. Non pensa li dimenticherà tanto facilmente.

   
 
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