Cap.4 Il risveglio del Boss
Permetterò
a chiunque di seguirmi
La
mia suprema superbia
Squalo era appoggiato contro la
parete, con le braccia
incrociate. Aprì e chiuse le dita della protesi, coperte dal
guanto di pelle
nera.
"Vooooi! Per quanto hai ancora
intenzione di ignorare
quello che è successo?" domandò.
Xanxus alzò lo sguardo
dalle pile dei fogli di carta davanti
a lui e le sue iridi rosso fuoco brillarono.
"Amore, non ho nessuna intenzione di
ignorare né te né
la situazione mai più. Ho ripreso in mano tutto quello che
avrei dovuto
controllare da prima e…
Credo di aver finalmente capito che
fine fanno i soldi dei
Vongola" disse atono.
"Non erano le famiglie che pagavano
al CEDEF invece che
a noi?" ringhiò Squalo, sporgendosi.
< Di solito odio quando fa il
contabile, si estranea da
tutto... però è anche vero che è
dannatamente intenso in quei momenti. Diamine,
sembro quel moccioso di Sawada…
Ieri finalmente ho avuto la mia
connessione e sono scoppiato
a piangere > rifletté.
"Ho risolto quel problema parecchio
tempo fa. Quando
hanno visto che gliele richiedevo di persona e dovevano pagare il
doppio, hanno
iniziato a pensarci due volte" rispose Xanxus. Ghignò
mostrando i denti
candidi.
"I soldi sono iniziati a sparire da
quando è apparsa la
famiglia Carcassa. Non ho mai visto nessuno dei loro uomini a parte
Skull.
Chiederò informazioni a lui, ho anche un discorso da
concludere con lui. E vediamo se
dovrò sbranare un 'corpo'
già morto" minacciò.
Squalo rabbrividì di
piacere al suo tono caldo.
"Recupero Reborn. Quel dannato hitman
sa sempre dove
sono gli altri Arcobaleno, soprattutto il suo 'Valletto'" disse.
Xanxus abbassò lo sguardo
e assottigliò gli occhi.
< Questa sensazione...
> pensò.
Squalo avvertì una fitta
al moncherino e impallidì.
****
Tsuyoshi rabbrividì, si
portò un fazzoletto al viso e
starnutì rumorosamente.
La porta di legno si aprì
con un fruscio e il venditore alzò
il capo, facendo ondeggiare la fascetta candida che indossava.
"Taki, sei tornato prima?"
domandò.
Skull avanzò e Tsuyoshi
socchiuse gli occhi, guardando il
visitatore togliersi il casco.
"Fa ancora 'strano' pensare che non
siete più dei
bambini. In ogni caso, Taki's sushi buongiorno. Desidera?"
domandò.
Skull aveva lo sguardo spento e si
muoveva con passi
meccanici, i capelli gli ondeggiavano intorno al viso.
"Non sono venuto per il sushi, ma per
la tua vita"
disse gelido.
Tsuyoshi indietreggiò
dietro il bancone.
< Merda! Taki me lo avevo
detto del futuro. Benedetto
ragazzo sia sempre lodato. Ho costruito un'uscita di emergenza proprio
per
quello >. Finse di cadere e attivò un pulsante nel
pavimento, aprendo una
botola nascosta sotto un tappeto.
"Mi dispiace, quella non è
sul menù" ironizzò.
Skull batté un paio di
volte le palpebre.
"Lo sai perché Xanxus
è finito sotto ghiaccio?"
domandò.
Tsuyoshi si rimise in piedi.
"Di che parli? Lui ha messo Vongola
Luigi sotto
ghiaccio, me lo ha detto Iemitsu" ringhiò.
"Xanxus è Luigi Vongola. E
tu non avresti potuto impedirlo,
la tua fedeltà va ancora a Manuel" disse atono Skull,
estraendo dei tonfa
lunghi due volte lui.
< Non fa sul serio se tira
fuori quelle armi > pensò
Tsuyoshi e un rivolo di sudore gli scese lungo il viso.
"Manuel non avrebbe mai fatto del
male alla sua adorata
perla nera! Non osare parlare così solo perché
è morto!" sbraitò.
"Primo rivuole la sua perla e Manuel
è intenzionato a
dargliela" spiegò Skull.
Tsuyoshi mise la mano dentro la
casacca blu del kimono e ne
trasse un coltello da pesce, lo nascose dietro la schiena.
"Primo... aspetta... NeoPrimo dentro
Tsuna in realtà è
Giotto? Volete far possedere i ragazzi" esalò.
"Sei sempre stato molto intelligente,
mio re
rosso" disse una voce cavernosa.
Tsuyoshi impallidì e fu
scosso da una serie di tremiti, un
gigante spazzò via il tetto del negozio e si fece avanti. I
suoi capelli biondi
gli ondeggiavano intorno al viso e le sue spalline metalliche
oscuravano il
sole.
"Manuel" esalò Tsuyoshi,
cadendo in ginocchio.
"Ti sciolgo dalla tua promessa. Puoi
anche morire se ti
aggrada" disse Manuel. Lo trafisse da parte a parte con una bacchetta
per
il sushi.
Tusyoshi si piegò e
vomitò sangue.
< Sarebbe facile, morire
adesso. Lo volevo, ma... ho una
collana di perle adesso > pensò. Le lacrime gli
rigarono il volto, balzò
all'indietro, dalla sua ferita sgorgava sangue. Aprì la
botola e vi calò
all'interno, della terra rosso sangue la sigillò.
*****
Belphegor rabbrividì
quando la porta della casa iniziò a
tremare, sotto dei colpi sempre più forti.
"Apritemi! Aiuto! HO BISOGNO DI
AIUTO!" sbraitò
Tsuyoshi da fuori.
Takeshi corse alla porta e la
spalancò, il padre gli ricadde
di sopra.
"Papà! Che diamine
è successo?!" gridò Yamamoto.
"Arriva! Sta arrivando! Dobbiamo
barricare la
casa" gemette Tsuyoshi.
Xanxus raggiunse l'entrata, la
casacca gli ondeggiava dietro
le spalle.
"Chi cazzo sta arrivando?!"
ruggì.
"Il Nono sta per spazzarci via"
gemette Tsuyoshi,
nascondendo il viso nell'incavo del collo del figlio.
"Voooi! Il vecchio non ha tutta
questa potenza ed è
anche morto!" urlò Squalo.
Takeshi fece entrare il padre in
casa, Levi chiuse di scatto
la porta con un tonfo.
"Boss, si tratta di Manuel" disse
gelido, mentre
degli ombrelli neri iniziavano a vorticargli intorno.