Anime & Manga > Ranma
Segui la storia  |       
Autore: niwakaame    29/08/2019    2 recensioni
“Fra me e quello lì NON c'è nessun passato, nothing, nada, niente di NIENTE, CAPITO?!” Bercio sguaiata. “Lui mi ha offerto un lavoro ed io ho accettato, tutto qui!”
E se Akane non fosse una frana in cucina? E se invece fosse una talentuosa pasticcera? E se Ranma fosse invece la nuova stella della ristorazione stellata? Tra padelle, litigate, incomprensioni e piatti da leccarsi i baffi i nostri eroi troveranno (o ritroveranno) l'amore ... forse?!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Di solito dopo un amplesso si fuma una sigaretta, si sgranocchia qualcosa, ci si fanno le coccole oppure ci si addormenta sfiniti.

 

Io faccio la lavatrice.

Mi aiuta a pensare.

 

Fare il bucato è una cosa che mi rilassa da sempre, c'è qualcosa di quasi terapeutico nel guardare la schiuma che si forma dentro all'oblò.

Così, seduta per terra di fronte a questo elettrodomestico dai poteri calmanti, mi ritrovo a riflettere su ciò che è appena successo.

 

Ho fatto l'amore con Ranma Saotome.

Ho fatto l'amore con l'uomo della mia vita.

 

Ho immaginato di farlo con lui tante di quelle volte … ma nemmeno nei miei sogni più intimi avrei mai creduto che potesse essere così bello.

Ogni bacio, ogni carezza, ogni spinta, tutto è stato semplicemente perfetto.

 

E poi l'orgasmo.

Inarrestabile, fortissimo, incredibile.

Non avevo mai provato un orgasmo con un uomo prima d'ora, devo dire che mi sono quasi spaventata per quanto intensa è stata la sensazione.

 

Eppure sono stata a letto con altri ragazzi prima di Ranma,

Non molti per la verità; le mie esperienze si contano sulle dita delle mani, anzi di una mano sola… e neanche tutta.

E va bene, sono stata con due uomini, ma vorrà pur sempre dire qualcosa no?!

 

Il fatto è che non ho mai provato alcun trasporto per nessuna delle persone con cui sono uscita.

Erano tutti troppo noiosi, troppo premurosi, troppo appiccicosi, troppo accondiscendenti e non corrispondevano mai alle mie aspettative, non erano mai ciò che desideravo, ciò che volevo.

 

Non erano lui.

 

Per tutti questi anni non ho fatto altro che scartare tutti i miei pretendenti con questa o quella scusa, convincendomi che non ero ancora pronta per una relazione stabile, che dovevo concentrarmi sul lavoro e bla bla bla, ma la verità è che nessuno di loro reggeva il paragone con quegli occhi blu e quel codino per cui mi butterei senza esitazione sotto un tram.

 

La verità è che lo amo da sempre, da ancor prima che io stessa me ne accorgessi.

Chissà cosa prova lui per me invece

Probabilmente non sono altro che un'infatuazione dettata dall'attrazione fisica …

Devo parlargli a tutti i costi, altrimenti rischio di farmi male sul serio.

 

Mi alzo, decisa a prendere in mano la situazione e mentre sto per uscire dal bagno me lo ritrovo davanti, con i capelli arruffati e la bocca piena.

È una visione anche così.

 

“Baasceiiaigoauii?!”

“Prego?”

Deglutisce e si schiarisce la voce

“Dicevo … ma sei ancora qui?”

“Oh … io … perdonami, mi sono fatta rapire dalla lavatrice!”

“Eh?!”

“Lascia stare! Piuttosto, che stai mangiando? Ho fame anch'io!”

“E di cosa avresti voglia?” mi domanda inarcando un sopracciglio

“Io … beh … io ...ehm ...” balbetto avvampando

 

Una perfetta demente

 

“Cosa ti andrebbe Akane?” mi afferra per i fianchi per darmi dei piccoli baci sul collo

“Vorrei … io … forse del...”

Non mi lascia finire la frase; si avventa su di me e mi bacia avido.

“Sei molto carina quando arrossisci sai?!” mi sussurra all'orecchio

Un brivido mi percorre tutta la spina dorsale

“Io non sono arrossita!” provo a negare l'evidenza

“Sì, lo hai fatto, adoro quando lo fai! ”

 

Mi bacia ancora e le sue mani iniziano a scendere verso il mio sedere; rispondo leccandogli e mordendogli delicatamente le labbra.

Per tutta risposta mi solleva appoggiandomi sulla lavatrice, facendosi spazio fra le mie gambe.

Un gemito mi esce dalla bocca quando sento la sua erezione premere forte contro il mio basso ventre.

Senza smettere di baciarlo gli sbottono i pantaloni soffermandomi a sfiorare l'evidente stato di eccitazione di cui è preda in questo momento

 

“Mmmh” mugola alzandomi la maglietta ed io faccio lo stesso con la sua t-shirt.

Entrambi mezzi nudi, ci stacchiamo un istante per guardarci negli occhi e Ranma fa un passo indietro per liberarsi definitivamente dei pochi indumenti rimastigli addosso.

 

“Kami quanto sei bella …”

Abbasso lo sguardo imbarazzata

Mi solleva il mento con due dita

“Guardami Akane”

Alzo gli occhi e mi specchio nei suoi.

 

Ogni volta è come fare un tuffo nell'oceano

 

“Sei bellissima ...”

Gli getto le braccia al collo e riprendiamo a baciarci.

 

Le sue labbra e la sua lingua si fanno strada dappertutto su di me: sulla bocca, sul collo, le clavicole, i capezzoli e poi di nuovo su, sulla bocca.

Apro leggermente di più le gambe, strusciandomi contro il suo bacino.

Le sue dita spostano di lato i miei slip e scivolano al mio interno muovendosi delicate.

Non riesco a trattenermi, butto la testa indietro e mi inarco contro il suo tocco.

“Ranma ...” sospiro

Sto per andare in paradiso.

 

Ma un attimo prima che possa raggiungere il culmine lui si ferma.

Ho il fiatone, il battito del cuore a livelli tachicardici ed il cervello annebbiato.

 

“Akane ...” sussurra

“Sì?” farfuglio fra un respiro e l'altro

“Basta con i preliminari ...” ed entra dentro di me.

 

Mi aggrappo forte alle sue spalle e mi lascio cullare dalle sue spinte lente ma appassionate.

È una danza erotica fatta di ansiti, gemiti, sospiri, occhi che si scrutano, bocche che si cercano, mani che si intrecciano e cuori che battono.

Sento che non reggerò ancora per molto e infatti dopo pochi attimi esplodo in un orgasmo talmente intenso da farmi urlare senza ritegno il nome dell'uomo che me lo provoca.

 

I suoi movimenti si fanno più decisi, anche lui è ormai prossimo al piacere, perciò mi ancoro ancora di più al suo corpo, stringendo le mie gambe intorno ai suoi fianchi.

Un ultima spinta, un ringhio rauco ed anche per lui sopraggiunge l'estasi.

 

Nel bagno regna ora il silenzio, spezzato soltanto dal ciclo della lavatrice e dai nostri respiri che tornano pian piano regolari.

 

“È … è stato ...” dico ancora intontita

“Meraviglioso” finisce lui

“Meraviglioso” ripeto

Di nuovo il silenzio

“Hai fame?” mi chiede poi per spezzare la tensione

Annuisco con la testa

“Bene allora” esclama appoggiandomi a terra “Andiamo a mangiare!”

 

 

 

*****

 

 

 

Fisso la mia porzione di Oyakodon* come un'ebete, spingendo con le bacchette i pezzettini di pollo in giro per la ciotola.

 

Ho perso l'appetito.

Alzo lo sguardo, osservo Ranma intento a strafogarsi come un porco all'ingrasso e sospiro.

 

Dovrei essere felice, invece mi sento angosciata, vuota.

Come finirà adesso tutta questa storia? Che cosa ne sarà di noi? E come la mettiamo con il ristorante? E se per lui fosse stata solo una botta e via ? In fondo non mi ha detto cosa prova e potrebbe benissimo darsi che tutto questo per lui sia …

 

“AKANE!”

Torno alla realtà

 

“Stai bene?? Sembri catatonica! E non hai toccato cibo!”

“Sì sto benissimo” rispondo atona “Non ho più fame scusami” continuo, alzandomi da tavola

“E ora dove vai??” Mi urla dietro, ma io non rispondo

 

Ho bisogno di un po' d'aria, devo uscire da questa casa e schiarirmi le idee, devo allontanarmi da lui, dal suo profumo che ormai pervade ogni stanza.

Entro in camera da letto, spalanco la finestra ed apro l'armadio alla ricerca di una tuta.

In quel momento Ranma irrompe sbattendo la porta.

 

“Mi spieghi cosa diavolo ti è preso ora?!”

“Niente”

“Ti prego Akane non ci provare” ribatte disgustato “Voi donne e il vostro 'Niente' non me la date a bere!”

“Io non sono 'le donne' Ranma', te l'avrò detto un milione di volte. Se ti dico che non ho niente, vuol dire che non ho niente ...”

“E io ti dico che invece non ci credo! Ti si legge in faccia che c'è qualcosa che ti turba sai?! Non sei molto brava a nascondere le emozioni”

“Tu invece sembra ci riesca benissimo!” asserisco acida

“E con questo che vorresti dire?”

“Niente”

“Insisti?!?!”

“Senti,esci da questa stanza per favore che devo cambiarmi”

“E cambiati allora”

“Non essere sciocco, non posso cambiarmi con te qui”

“E perché?” è veramente perplesso

“Come perché? Perché non voglio che tu mi veda nuda!”

“Akane ma sei scema?! È tutta la mattina che ti vedo nuda!”

“Che c'entra?! Ora è una cosa diversa!”

“E sentiamo, come mai?” domanda incrociando le braccia al petto

“Perché sì!”

“Ora basta! Dimmi che problema hai!” grida

“Ho paura!” sbotto

“Hai paura?”

“Sì ho paura Ranma d'accordo?! Ho paura! Ho paura di te, ho paura di quello che non mi dici, ho paura di come mi fai sentire, ho paura di me quando sono con te, ho paura di quello che accadrà e sopratutto ho paura che tu mi faccia ancora soffrire!”

Riprendo infine fiato e sento le lacrime rigarmi il volto

 

“Non farei mai nulla che possa farti del male ...” risponde lui asciugandomi le gocce salate con i pollici

“Non sarebbe la prima volta ...” replico scostandomi

“Come dici scusa?”

“Ho detto che non sarebbe la prima volta”

“Parli di come ti tratto al locale?”

“Ti prego, ormai sono abituata a quel regime militare che chiami ristorante, io parlo di ben altro”

“Allora spiegati meglio perché non ti capisco!” strilla alterato

“Tu te ne sei andato!!!” mi sfogo finalmente

 

É come se mi avessero tolto un macigno di 200 kg dallo stomaco

 

“Ma di che diavolo parli?” è basito

“Del dojo! Te ne sei andato senza spiegazioni, così, da un giorno all'altro! Un bel mattino mi sono svegliata e puff, non c'eri più, sparito, andato, svanito nel nulla! Né una lettera, né una telefonata, un telegramma, una cartolina, un fax, uno stramaledetto piccione viaggiatore, niente!!! Hai una vaga idea di quanto ti abbia cercato?! Ho interrogato tutta Nerima e nessuno mi ha saputo dire nulla! Ti ho cercato per un anno intero in tutta Tokyo e sai cosa ho saputo alla fine?! Niente di niente Ranma, niente! Perché … Perché hai fatto una cosa del genere? Eh?! Perché? Perché???” Singhiozzo prendendolo a pugni sul petto

 

“Come osi?!” mi allontana bruscamente da lui

“Proprio tu vieni a parlarmi di dolore?! Tu che non hai la minima idea di quanto io abbia sofferto a causa tua!” sputa velenoso

“Io?! E che cosa avrei fatto, sentiamo!”

“TU MI HAI SPEZZATO IL CUORE!!!”

“Ma che ...”

“Mi hai spezzato il cuore Akane, in mille piccoli pezzi e noto con piacere che ad oggi ancora non te ne rendi conto!”

“Non me ne rendo conto perché non so di cosa vai blaterando!” stiamo urlando talmente forte da far venire giù le pareti

“Sai che ti dico?! Fottiti!” mi insulta uscendo dalla stanza

 

Gli corro dietro e lo afferro malamente per il codino

“Ranma Saotome, grandissima testa di cazzo che non sei altro, non permetterti mai più di rivolgerti così a me e di scappare via mentre ti sto parlando, hai capito?!”

“Ahia, mi stai facendo male, stupida!”

“Oh te ne farò molto di più se non mi spieghi immediatamente di cosa diamine parli!”

“Ero innamorato di te ok?!”

 

Mollo all'istante la presa

 

“Tu che cosa?!”

“Ero innamorato di te e volevo confessartelo solo che non trovavo mai l'occasione giusta. Inoltre avevo troppa paura di un tuo rifiuto ed è evidente che avevo ragione, tu mi hai sempre dimostrato di vedermi solo come un allievo o al limite un amico. Così provai a confidarmi con tuo padre. Gli chiesi la sua benedizione per un eventuale futuro con te. Ti avrei chiesto di sposarmi e di gestire la palestra insieme. Ovviamente lui ne fu felicissimo, ero il suo pupillo, il suo successore. Si offrì addirittura di pagare tutte le spese del matrimonio. Così venni a cercarti, deciso infine a dirti ciò che provavo, ma per caso sentì quella tua conversazione con Kasumi e così me ne andai la sera stessa.”

“Quale conversazione?”

“Davvero non te la ricordi?”
“QUALE CONVERSAZIONE?!”

“Quella in cui confessasti di voler uscire con i ragazzi, di provare l'emozione di un bacio, di un appuntamento e di non riuscire a farlo fin quando fossi rimasta ad allenarti tutti i santi giorni al dojo”

 

Non respiro. Non respiro. Non respiro.

 

“A … aiuto ...” riesco ad articolare poi mi accascio a terra

“Akane! Che succede! Akane!” Ranma si precipita su di me

“No … non … respiro ...” la gola è chiusa e non sento più l'aria nei polmoni

“Akane sta' calma, guardami!”

 

Mi sento come paralizzata, i muscoli si rifiutano di muoversi

“Hey! Hey! Akane guardami! Guardami! Hai un attacco di panico, hai capito?”

Annuisco flebilmente

“Non ti succederà nulla, mi senti?! Nulla! Te lo prometto! Adesso chiudi gli occhi e cerca di respirare, va bene?

“Non … no … non ci riesco ...”

“Sì che ci riesci, lo stai già facendo! Respira con me Akane, respira con me ...”

Inspiro impercettibilmente

 

“Bravissima, continua così … stai andando bene ...”

Un altro piccolo respiro

“Sta' tranquilla, ora passa ...”

Sento i polmoni riempirsi d'aria e la sensazione di torpore scemare piano piano

 

“Va un po' meglio?”

Faccio sì con la testa e mi metto seduta

 

Inspiro, espiro. Inspiro, espiro. Inspiro, espiro.

 

“Tieni, bevi un po' d'acqua”

“Grazie” mando giù tutto il bicchiere

“Vieni, alziamoci”

 

Mi aiuta a sollevarmi e mi accompagna in soggiorno per farmi sedere sul divano

“Come ti senti?”

“.....”

“Hai freddo?”

“....”

“Aspettami qui, vado a prenderti una coperta”

 

“NOVE ANNI!!!!” esplodo “Nove schifosissimi anni in cui non ho fatto altro che pensare a che cazzo di fine tu avessi fatto!”

“Akane ...”

“NOVE ANNI RANMA!!!” ho la bava alla bocca

“Tu lo sai cosa significa andare a letto ogni sera e piangere fino a crollare addormentata?! Lo sai che cosa significa starsene accanto al telefono per mesi interi in attesa di una chiamata che non arriva mai?! Eh?! Lo sai?! “Il postino voleva denunciarmi per stalking!!!”

“Io ...”

“Cosa ne sai tu di ciò che provavo io per te eh?! Sarei morta per te, lo avevano capito tutti, l'unico idiota a non essersene accorto eri tu! Non sei altro che un codardo che ha preferito scappare con le sue supposizioni invece di parlare con me!”

 

“Non sono scappato per codardia, sono scappato perché ero ferito! E poi me lo ricordo come mi trattavi! Baka, maniaco, pervertito … non erano certo parole d''amore le tue!”

 

“E tu allora che stavi sempre a dirmi quanto ero grassa, quanto ero maschiaccio, che cosa avrei dovuto pensare io?!”

 

“Ero un ragazzino ed era l'unico modo che conoscevo per attirare la tua attenzione. E comunque ripeto; tu quella sera con Kasumi fosti molto chiara. Volevi fare le tue esperienze amorose e non avresti potuto standotene sempre chiusa nel dojo, dove guarda caso ti allenavi solo con me!”

 

“Allora sei proprio stupido! Perché mai credi che sia arrivata a quella decisione?! Ero stufa marcia di vedere tutte le ragazze del quartiere correrti dietro come tante oche starnazzanti! Era un continuo 'Ranma esci con me', 'Ranma ti va di cenare insieme' 'Ranma te la darei come l'acqua alle piante'. Quella cretina con i capelli viola del ristorante cinese veniva tutti i giorni al dojo a sbattertela praticamente in faccia e tu?! Tu lì a fare la ruota come un pavone! Mi davi il vomito! Mi arresi all'idea che tanto non mi avresti mai notata e decisi di provare a voltare pagina.”

 

“Qui se c'è qualcuno di stupido sei tu! Non ti sei mai accorta che davo loro corda soltanto per cercare di farti ingelosire?!”

“Un'ottima tecnica, complimenti!”

“Sempre meglio che prendere a bastonate la gente!”

“Io non prendo a bastonate la gente!”

“Ah no?! E questa allora come la spieghi?” fa tirando su la gamba destra dei pantaloni e mostrandomi una cicatrice su tutto il ginocchio

 

Allungo le dita, sfioro delicatamente quel segno bianco latte e sorrido mio malgrado

“Ero davvero un maschiaccio violento!”

“Lo sei ancora, guarda la mia povera treccia, me ne hai strappata via mezza!”

 

Scoppio a ridere

“Scusami ...” mormoro sfiorandogli il viso con una carezza

Lui afferra la mia mano e se la porta alle labbra

 

“Non sei cambiata poi molto ...”

“Nemmeno tu … sei sempre il solito prepotente!” lo canzono

Mi attira a sé e mi stringe forte ed io mi inebrio di questa stretta, di questo momento.

“Akane io sono ancora in ...”

 

“È permesso?” la voce di Kasumi

“Akane ci sei?” mia sorella Nabiki

 

Io e Ranma rimaniamo congelati sul posto

Cazzo! avevo dimenticato di aver dato una copia della chiave di casa alla mia invadentissima famiglia per le emergenze.

 

“Nasconditi!” sibilo

“Eh?”

“Nasconditi subito!” ripeto

“M .. ma … perché?”

“Muoviti!” ringhio tirandolo per un braccio

“Non voglio nascondermi come un ladro! Non ho fatto nulla di male!” si oppone

“Davvero vuoi affrontare le domande di Nabiki?! Avrà un sacco di cose da chiederti dopo tutto questo tempo ...”

 

Nemmeno finisco la frase che è già sparito in camera da letto

 

“Akaneeeeee! Akaneeeeee!” il pianto straziante di papà

Ma ci sono proprio tutti?!

 

Corro loro incontro sperando non si siano accorti della figura furtiva che è nel frattempo sgattaiolata di là

 

“E voi che ci fate qui?”

Vengo stritolata dall'abbraccio di mio padre

“Akaneee non morireeee! Non lasciare il tuo povero papààààà!”

“Ma che vai dicendo?!”

“Oh Sante divinità! Prendete me ,sono pronto! Ma vi prego, risparmiate la mia bambina!” frigna inginocchiandosi a terra

 

“Ma che ha?” chiedo rivolta alle mie sorelle

“Ci hanno informato del tuo incidente e siamo tornati a casa per venire ad assisterti”mi spiega tranquilla Kasumi

“Ma … ma … chi … come lo avete saputo?”

“Abbiamo chiamato al ristorante visto che al cellulare non rispondevi mai e ce l'hanno detto” interviene Nabiki

“Oh!”

“Come ti senti? Ti ho portato la cena!” si premura Kasumi avanzando verso la cucina

“Be … bene ...” mi viene in mente che la tavola è ancora apparecchiata con i resti del pranzo, il che vuol dire due ciotole, due bicchieri, due paia di bacchette …

 

“Sto benissimo, ti ringrazio tanto Kasumi, non ce n'era bisogno, davvero!” dico strappandole il bento dalle mani e riaccompagnandola in salotto

“Sei sicura di stare bene?” domanda preoccupata

“Te l'ho detto, sto benissimo! Anzi, da domani tornerò anche al lavoro, quindi non c'è di che preoccuparsi, sul serio!”ciancio nervosa

 

Noto che gli occhi scrutatori di Nabiki stanno scannerizzando la casa

Devo mandarli subito via da qui o sarà la fine

 

“Sarete molto stanchi per il viaggio, sopratutto tu papà, perché non andate a casa e ci sentiamo con calma domani?”

Mio padre tira su con il naso e poi mi prende entrambe le mani nelle sue

“No Akane, come padre è mio dovere rimanere al tuo capezzale”

“Ma quale capezzale, ho solo un bernoccolo in testa! Va' a casa papà, ti prego” imploro spingendolo verso la porta d'uscita.

“Ti abbiamo anche portato pigiami, lenzuola e coperte pulite!” cinguetta mia sorella maggiore

Se mettono piede in quella camera posso anche dire addio alla vita

 

“Grazie mille Kasumi, dai pure tutto a me, più tardi metterò a posto!”

“Oh ma per me non è un problema!” risponde aprendo la porta della mia stanza, seguita a ruota da mio padre e Nabiki che, vedo, continua la sua silenziosa ispezione.

 

Mi accorgo appena in tempo di un paio di boxer di Ranma che giacciono ancora sul letto e mi ci siedo sopra.

 

“Il vostro viaggio dalla famiglia Tofu è andato bene?” chiedo cercando di spostare l'attenzione su altri argomenti

“Sì, ci siamo molto divertiti ...” sorride felice Kasumi

“Oh sì, è stato un vero spasso ...” interviene sarcastica mia sorella mezzana

“Sentite, io me ne stavo giusto andando a fare un pisolino, non ho bisogno di nulla, davvero, potete andare!”

“Ma Akane … sei sicura?”

“Sicurissima!”

“E va bene allora, vieni papà torniamocene a casa” trilla Kasumi tirandosi dietro mio padre

 

Santi Kami vi ringrazio! L'ho scampata bella!

 

“Come sta Ranma?” indaga improvvisamente Nabiki

“E io che ne so” la odio

“Non c'è bisogno di scaldarsi tanto, era solo per sapere …” sogghigna

Avvampo

“Sono davvero stanca e vorrei dormire, vi prego. Dopodomani sarà giorno di chiusura al ristorante e verrò a pranzo da voi, così vi racconterò tutto, ma adesso, per piacere, lasciatemi recuperare un po' di sonno.”

“Ma certo! Su papà andiamo!”

 

Si incamminano fuori dalla camera ed io gioisco interiormente

“Akane, posso usare il bagno? Mi scappa la pipì!”

 

Nabiki la figlia illegittima di Satana

 

“Ma certo, fa pure!” sorrido ostentando una sicurezza del tutto finta

Esce soddisfatta dopo qualche minuto e raggiungiamo gli altri all'ingesso

 

“Mi raccomando Akane, chiama se hai bisogno”

“Lo farò Kasumi, grazie mille” dico abbracciandola forte

“A presto bambina mia! Il tuo papà ti vuole tanto bene!” e scoppia di nuovo in lacrime

“Anch'io te ne voglio! Domani ti chiamo!” prometto schioccandogli un bacio sulla guancia

“Buon riposo Akane” ghigna Nabiki

“Grazie, a presto” borbotto

 

Sto per chiudere la porta e cantare vittoria quando inaspettatamente la mia malvagia sorella di mezzo torna indietro


“Toglimi una curiosità” sussurra al mio orecchio “Il tuo Ranma ci sa fare anche a letto oltre che in cucina, vero?!”

 

Rimango pietrificata

 

“Co … come hai ...” farfuglio

“Andiamo sorellina, lo sai che sono io quella furba in famiglia!”

Mi mette in mano qualcosa, mi strizza l'occhio, si volta e se ne va.

 

Rimango impalata sulla soglia di casa a domandarmi come faccia a nascondere così bene le ali da pipistrello e le zampe caprine, poi apro la mano per vedere che cosa mi ha lasciato.

È uno degli alamari della casacca cinese di Ranma

 

La raggiungo sulle scale e la strattono per un braccio.

Per fortuna papà e Kasumi sono già usciti dal palazzo

 

“Quanto vuoi?” ringhio

“Come prego?” ribatte soave

“Il tuo silenzio, quanto vale? Che cosa vuoi?” sibilo al limite della pazienza

“Ti prego Akane, così mi ferisci! Davvero mi fai così venale?”

“Nabiki ...” la minaccio

“Fammi cenare gratis all'Herb e non dirò a tutti che te la fai con il bel proprietario!” ridacchia

La guardo torva, abbasso il capo e sospiro rassegnata

“Ne parlerò con lui” sbuffo

“Venerdì sarà perfetto, io e Kuno non vediamo l'ora di assaggiare il suo famoso risotto all'anguilla affumicata; oh e Akane?!

“Che altro c'è?!”

“Su con la vita, magari ci scappa l'erede per il dojo e finalmente farai contento papà! Ciao sorellina, salutami lo chef!” Sorride perfida e se ne va

 

Anche se non può più vedermi rispondo al suo saluto con un bel dito medio e una linguaccia.

Poi, all'improvviso, un flashback mi blocca lì dove sono.

 

Io e Ranma non abbiamo usato precauzioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

* L'Oyakodon è un piatto a base di riso sul quale si versa un composto di pollo, uova, cipolla e alghe, cotto in un sugo brodoso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti :) :)

Che faticaaaa!!!

Non sapete la sfacchinata che ho fatto per cercare di dare intimità a quei due scemi senza scadere nella volgarità o nel bollino rosso … spero di avercela fatta … fatemelo sapere se vi va; le vostre opinioni mi sono sempre utili!

Ci sono ancora molti dubbi da chiarire tra i nostri protagonisti, molti nodi da pettinare e molte domande che necessitano di una risposta, ma intanto hanno capito di piacersi … speriamo che duri! ;) Detto questo, vi ringrazio come sempre tutti per il supporto e per ora vi saluto perché domani si parte per la montagna! Cercherò di aggiornare presto!

Baci!!! :)

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: niwakaame