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Autore: _Its_Nisee_    29/08/2019    0 recensioni
E cosa succederebbe se nella vita di Eleonor, una piccola ragazza londinese con un passato tortuoso alle spalle, arrivassero, in una sera come un'altra, due iridi azzurre a mettere a soqquadro ogni cosa?
•••
-Almeno inventati qualcosa di più sensato la prossima volta che vorrai evitare che qualcuno ti aiuti- gli disse sincera lei, accennando un sorrisino istintivo, smettendola di insistere e lasciandolo andare, con un pizzico di amaro in bocca.
Il biondo si poggiò allo stipite della porta, non degnandola più di uno sguardo, bensì si diede la spinta per rimettersi in piedi per poi ricominciare a camminare verso il locale vero e proprio. Anche sul suo volto, senza che lei potesse vederlo, si era dipinto un minuscolo sorriso, anch'esso spontaneo e senza una motivazione logica.
-Grazie per non aver insistito troppo, occhi verdi-
•••
Storia sui Queen ambientata nei tempi odierni, i fatti e gli affetti dei ragazzi sono quasi del tutto reinventati.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Nuovo personaggio, Roger Taylor
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Chapter 6- I want an Happy Meal!
Eleonor quel pomeriggio lo passò a crogiolarsi nei suoi pensieri, dopo aver buttato sottosopra l'armadio, non riuscendo a decidersi su cosa avrebbe potuto indossare quella sera, per andare a vedere l'esibizione di Roger al "Middle", come era solito ad abbreviarlo John.
Inizialmente la castana aveva optato per una canottiera a strisce nere e bianche orizzontali, aggiungendo sotto di essa degli skinny jeans grigi con degli strappi sulle ginocchia, completando l'outfit con degli anfibi neri, ma alla fine, dopo essersi guardata e riguardata allo specchio, dei dubbi esistenziali sul proprio aspetto l'avevano assalita, facendole cambiare idea all'istante. Dopodiché Claire le aveva proposto un altro paio di idee, ma nessuna di esse l'aveva convinta, facendo solamente sì che incominciasse a disperarsi sul letto, in intimo, non sapendo proprio cosa indossare per l'evento.
Non che stesse andando al concerto di chissà quale grande artista, ma il pensiero dell'invito di Roger non faceva altro che contorcerle lo stomaco, incomprensibilmente, causandole il doppio dei complessi mentali che era solita a farsi, specialmente sul proprio aspetto fisico.
-Dimmi cos'hanno questi skinny e questa canotta che non va, ora- le si posò davanti Claire a braccia conserte, tenendo in una mano il ferretto con il quale si stava acconciando la lunga chioma
-Mettono in risalto le mie maniglie dell'amore, assieme- sbuffò rumorosamente la più piccola, in tilt
La mora schiuse le labbra a causa di tale affermazione, scrutando la sorella con indignazione.
-Tu le maniglie le hai nel cervello El-
-Non mi stai aiutando- Eleonor si alzò dalla propria postazione incominciando a camminare avanti e indietro per la camera, spremendosi le meningi al massimo pur di pensare a qualcosa di decente da mettersi
Claire, che la stava osservando con attenzione, notò i suoi atteggiamenti ansiosi e colmi di preoccupazione, accennando un sorrisino beffardo.
-Sicura che i tuoi dubbi dipendano soltanto dal tuo aspetto fisico?-
La castana si poggiò al muro, battendoci varie volte la testa all'indietro, incrociando poi lo sguardo della sorella.
-E da cosa dovrebbero dipendere se no?- domandò innocentemente
-Beh è veramente strano tutto ciò-
-Cosa?-
-Le altre sere che siamo uscite non te ne fregava niente di come vestirti, fosse stato per te saresti venuta anche in pigiama, invece per stasera stai totalmente impazzendo-
-Dove vuoi andare a parare Claire?-
-Non è che tu, mia piccola e dolce sorellina, stia puntando a fare colpo su un ragazzo di nostra conoscenza?- la mora afferrò il viso della castana per le guance, scuotendolo leggermente
Quest'ultima si dimenò subito dalla presa dell'altra, basita da ciò che aveva appena udito.
-Come puoi solo pensare che io voglia far colpo su Roger?- sbottò sorpassando a grandi falcate la maggiore, così da non farle notare il suo viso del tutto in fiamme
Claire, che si stava mordendo l'interno guancia, seguì nuovamente i movimenti della sorella con i suoi occhi nocciola.
-Veramente io stavo parlando di John-
Eleonor, di rimando, strabuzzò gli occhi, voltandosi con uno scatto, così da ritrovarsi faccia a faccia con Claire, che le stava sorridendo angelicamente.
-Io e John siamo amici-
-Inizia sempre tutto così- ammiccò la mora sognante
-Claire non farti strane idee, John è carino e dolcissimo, ma non è il mio tipo- ammise la castana, ancora sotto shock
-Ma se siete già così tremendamente complici, in più ieri si è precipitato in pasticceria per venirti a trovare- 
-Per venirci a trovare- specificò Eleonor
-Io sono solo una scusa, perché si vergogna troppo ad ammettere che è cotto di te- la mora era veramente sicura di ciò che stava dicendo
-Tu non stai bene- scosse il capo la minore, ritornando al suo armadio, fermandosi a fissarlo attentamente in cerca di ispirazione, non volendo commentare ulteriormente le fantasie sciocche e senza fondamento della sorella
I suoi occhi smeraldo si illuminarono non appena notò un abitino che sua madre le aveva comprato, anni prima, in Italia, lilla e adornato di paillettes, né troppo lungo e né troppo corto, che doveva arrivarle più o meno poco sopra il ginocchio. Lo prese subito, mostrandolo a Claire, che sorrise.
-Me lo ricordo questo-
-Mamma me lo comprò quando ero ancora un bignè con i piedi- ricordò la castana alla sorella, divertendola
-Non lo hai mai messo-
-Potrei provarlo, non mi ricordavo che fosse così bello- lo sfiorò delicatamente, incantata
-Devi!- la incitò la mora, la quale, non appena pochi minuti dopo la vide con il capo indosso, rimase a bocca aperta
-Sembri una bambolina amore mio, è fantastico!- saltellò varie volte
-Sicura che mi stia bene? A mio parere mette troppo in risalto il sedere- Eleonor si guardò di profilo allo specchio, notando il suo lato b a mandolino, che spesso la faceva sentire in soggezione quando indossava pantaloni o gonne molto attillate
-Stai scherzando?- Claire la guardò come fosse una pazza
-E' un punto a tuo favore! Farai breccia di cuori con questo vestito-
Eleonor fissò a lungo la sua immagine riflessa nello specchio, piacendosi per la prima volta dopo tanto tempo. Le piaceva come quel semplice abitino riuscisse a mettere in risalto alcune delle sue forme, come i fianchi leggermente larghi e il seno, non troppo prosperoso, ma nemmeno così piccolo, al punto giusto.
-Dici che dovrei abbinarci i tronchetti neri?- domandò nuovamente alla sorella, non trovando gli anfibi adatti all'outfit, al quale aveva aggiunto delle calze a rete
-Yes baby- confermò il tutto, facendole l'occhiolino, Claire un attimo prima di sparire dalla porta della camera per finire di acconciarsi i capelli per la serata che le stava aspettando

-

-Ti giuro, mi viene il vomito al pensiero di dover passare un'altra serata in questo posto- pronunciò Eleonor una volta che, mano nella mano con la sorella, fu dentro al locale, passando nuovamente in mezzo a tutti quei corpi in balia della potente musica che risuonava, per raggiungere il famoso bancone dove Charlie le aveva mostrato la parte peggiore di sé
-Non pensare che per me sia diverso, ma ci tengo a passare finalmente una bella serata- improvvisò dei buffi movimenti a ritmo di musica la mora, continuando ad avanzare imperterrita
Sorrise non appena notò John, intento a parlare con due ragazze. Con altri pochi passi le sorelle lo raggiunsero.
-Ma buonasera signor Deacon- annunciò così il loro arrivo Claire, beccandosi delle occhiatacce dalle tizie che stavano conversando con il riccio fino ad un istante prima
John le osservò attentamente da capo a piedi, notandole diverse dalle volte precedenti. Gli parvero più provocanti in un certo senso, soprattutto Eleonor, e ciò lo mise un tantino a disagio, dato che la sua mente, inconsciamente, stava apprezzando tale visione.
-Ehilà, ecco le mie due sorelle preferite- le salutò entusiasta, con i soliti due baci sulle guance, dimenticandosi della presenza delle altre ragazze al suo fianco, che si stavano inalberando
-Chi sono queste Deaky?- lo interrogò improvvisamente la bionda platinata, che aveva tra le mani una sigaretta già consumata per metà e che indossava un vestito con una profondissima scollatura a v, mostrando automaticamente gran parte del seno prosperoso
-Due mie care amiche Sandy- le spiegò il riccio con un sorrisetto innocente dipinto sulle labbra
Le sorelle notarono subito gli sguardi schifati delle due ragazze, che si sussurrarono qualcosa scoppiando a ridere come galline subito dopo. Sia Claire che Eleonor parvero innervosirsi, facendo temere a John il peggio, decidendo poi di entrare in azione per placare le acque.
-Mary-Anne, perché non vai a prenderti i posti sotto al palco? Tra qualche minuto inizierà l'esibizione di Rog, non vorrai mica perdertela?- il ragazzo si rivolse alla mora, la quale lanciò un fugace sguardo di superiorità ad Eleonor, sventolando poi i propri capelli ben piastrati al vento
-Hai ragione John- gli sorrise, andandosene subito
-Ci vediamo dopo allora, Deaky?- gli propose Sandy in tono provocatorio giocherellando con il colletto della sua camicia, facendolo annuire, lasciando completamente allibite e senza parole la mora e la castana
Anche la bionda se ne andò, lasciandoli finalmente solo tra di loro. 
-Sei impazzito John?- lo interrogò senza tante cerimonie Claire
-Sai cosa ti stava proponendo vero?- aggiunse velocemente Eleonor, ancora basita per la scena a cui aveva assistito
-Non sono nato ieri ragazze- mostrò i palmi, volendo calmarle
-Dovevo cercare di farla andare via in qualche modo e se mi fossi opposto alla sua richiesta non se ne sarebbe mai andata, fidatevi-
Ora si che lo riconoscevano.
-Meno male, sei ancora sano- gli posò una mano sulla fronte la castana sospirando di sollievo, ricevendo in cambio una risatina
Il tutto stava accadendo sotto lo sguardo attento e leggermente divertito di Claire, che proprio non riusciva ad ignorare la forte chimica tra i due.
-Guarda un po' chi si vede qui in giro, le sorelle Cooper-
La voce di Roger fece sì che tutti e tre si girassero verso di lui, mandando completamente in panne la mente di Eleonor, che con gli occhi cominciò a viaggiare dall'alto in basso per il suo corpo, scrutandone ogni minimo particolare. I capelli erano leggermente più arricciati del solito e, come sempre, ricadevano morbidi sulle spalle, incorniciando il suo viso angelico e dai tratti dolci. Indossava degli skinny neri con vari strappi all'altezza delle ginocchia e sopra di essi una giacca completamente aperta, anch'essa nera, che lasciava intravedere tutto il suo fisico asciutto, del quale la castana notò in particolare le clavicole particolarmente accentuate.
Tale visione le causò una serie di potenti fitte allo stomaco, totalmente ingiustificate secondo la sua parte razionale, ma non secondo i suoi ormoni.
-Sapevo che non mi avresti deluso, piccola Eleonor- le fece il baciamano in modo del tutto provocatorio, mandandola, se possibile, ancora più nel pallone, ma irritandola in contemporanea, non volendo che la trattasse come una delle sue conquiste
-Ciao Roger- Claire si sporse quel tanto per poterlo salutare con due baci sulle guance, che egli ricambiò amichevolmente
Il biondo riportò la sua attenzione alla castana.
-Ti avevo promesso che sarei venuta a vederti e ti ho dimostrato che sono una di parola-
-Bravissima- le pizzicò la guancia affettuosamente con l'indice ed il medio, facendo corrucciare la fronte di John in un'espressione del tutto interrogativa
-Ora però addrizza bene le orecchie- si allontanò dai tre correndo verso il palco, sopra il quale era già ben montata la batteria che di lì a qualche minuto avrebbe dovuto suonare
Il biondo raggiunse la postazione, dedicando di tanto in tanto degli sguardi a John, il quale, spesso, alzava il dito medio in risposta, scatenando le risa di Claire.
Il clima del locale cambiò totalmente non appena sul palco salì un ragazzo biondastro con un ciuffo ribelle, che si chiamava Bradley, il quale indossava, proprio come Roger, una camicia completamente aperta, scatenando le urla di alcune ragazze poste sotto al palco.
-Che oche!- commentò acida Claire trovando quelle reazioni totalmente esagerate per l'occasione
-Grazie a tutti per l'accoglienza e grazie ad Erick per averci dato l'opportunità di suonare per voi stasera!- ringraziò il proprietario, per poi iniziare a pizzicare lentamente le corde della chitarra elettrica che si era appena messo in spalla
A dare il via al concerto vero e proprio fu il rullo di tamburi di Roger, che nel corso dell'intera esibizione diede il meglio di sé, dimostrando ad Eleonor ciò che lei stessa aveva pensato non appena lui le aveva raccontato della propria passione. Il biondo aveva davvero un gran talento. In ogni canzone il ritmo era azzeccato, creando una cornice perfetta per gli altri strumenti che andavano a creare a loro volta delle sinfonie rock fuori dal normale, i cui dettagli erano forniti per lo più dai riff limpidi di chitarra e dagli interventi puntuali del basso, suonato da un ragazzo moro con i rasta, un po' scuro di carnagione a differenza degli altri componenti della band, che erano in tutto quattro con Roger.
L'esibizione durò in tutto una ventina di minuti, dopodiché i quattro, dopo essersi inchinati al loro pubblico, scesero dal palco, pronti a godersi quella gloria momentanea che la musica gli avrebbe regalato.
Eleonor, istintivamente, dopo aver applaudito e ballato come una pazza, cercò Roger con lo sguardo tra la folla, il quale si era smaterializzato completamente dopo l'inchino. Voleva congratularsi di cuore con lui, ci teneva tantissimo.
-Roger è una vera bomba alla batteria!- continuò a battere le mani euforica Claire, riprendendo poi a bere il drink che si stava smezzando con John, appoggiato al bancone di fianco a lei
-Sì a mio parere ha un talento innato- disse fiero il riccio, appropriandosi della bevanda, assetato
-Puoi dirlo forte!- confermò il tutto la mora
-Tu che ne dici El?-
-Dico che voglio congratularmi con lui- rispose con tono serio alla sorella, portando poi i suoi occhi in quelli ambrati di John, che storse il capo
-Sai se verrà qua?-
-Beh, non te lo assicuro- si strinse nelle spalle il riccio 
-Sarebbe a dire?-
-Gloria post-concerto. La vita da rockstar è anche questa e Roger sa godersela come nessun'altro sa- spiegò divertito
Le labbra della castana si storsero improvvisamente, lasciando spazio sul suo viso ad una smorfia quasi.. infastidita? Ma poi cosa intendeva John con ​gloria post-concerto​ e ​vita da rockstar?
-Non ha neanche un minuto disponibile per scambiare due parole? Giusto il tempo di dirgli bravo e lo lascio in pace-
-Mary-Anne- rispose semplicemente John, facendola arrivare dritta al punto cruciale
-Che significa?- domandò Claire, non capendo come un nome potesse spiegare un intero concetto, a cui lei non riusciva proprio ad arrivare, nonostante qualcosa lo avesse intuito
-Ah- annuì con il capo la castana, piuttosto sconsolata e alquanto delusa 
-Non preoccuparti, avrete altre occasioni per parlare- tentò John
-Tranquillo John, lascia che si diverta. Non è così importante il fatto che io voglia congratularmi alla fine- sorrise dolcemente
-Si può usufruire di un bagno che non sia necessariamente quello della scorsa volta?- domandò poi la castana ricomponendosi, sentendo improvvisamente lo stimolo della pipì farsi più vivo in lei
-Perché cosa aveva quello di male?- le chiese Claire, continuando a sorseggiare il drink
-Ci hai anche conosciuto Roger lì- continuò la mora
"Appunto" avrebbe voluto urlarle in faccia la sorella, ma tacque, restando ragionevole.
-C'è di tutto là dentro e poi mi mette ansia il corridoio per raggiungerlo- rabbrividì al sol pensiero
-Gli altri bagni sono accanto al palco, a sinistra. Devi attraversare tutta la pista per poterli raggiungere- le indicò la direzione John con l'indice
-Posso farcela- partì spedita ed a passo sicuro
-Vuoi che ti accompagni?- le chiese subito la sorella maggiore 
-Ci rivediamo tra cinque minuti Claire-
Eleonor continuò ad avanzare con le braccia incrociate sotto il seno, cercando di non dar peso alle varie occhiate che certi tizi le stavano lanciando, fischiandole di tanto in tanto o facendo degli apprezzamenti espliciti ed ad alta voce sul suo di dietro, fasciato perfettamente dal vestitino attillato.
Gemette all'improvviso, per poi sobbalzare, non appena sentì una mano a circondarle il polso destro, facendola voltare senza alcuna delicatezza.
Sentì il fiato mancarle alla vista di Charlie, il quale aveva i bulbi degli occhi totalmente ornati da venature rosse accese. Era strafatto, come sere fa, se non ancora peggio.
-Piccola El, sei tornata da me..- il castano con uno strattone la attirò contro il suo petto, stringendole il capo contro la propria maglia, facendole arricciare il naso a causa di un mix di odori nauseanti, tra i quali tabacco, alcool ed erba
Eleonor si dimenò subito dalla sua presa salda, riuscendo ad allontanarlo di poco, spingendolo proprio dal petto.
-Cosa ho fatto?- la interrogò
-E me lo chiedi anche?- alzò il tono lei, attirando molti sguardi, perlopiù disinteressati, su di loro 
-Non capisco- si resse il capo lui
-Sei strafatto di nuovo e l'ultima volta ti sei permesso di offendere mia sorella! Non meriti neanche un mio sguardo Charlie, figuriamoci la mia attenzione- lo sgridò sicura, nonostante la notevole differenza di statura tra i due
-Scusami- piagnucolò lui, barcollante 
-Scusami un cazzo!-
-Scusami sul serio, tu mi piaci davvero Eleonor!- in pochi attimi le prese il viso fra le mani, stringendoglielo fin troppo forte per i gusti della ragazza
-Tu sei.. bellissima ed i tuoi occhi sono una cosa troppo bella per essere vera..- farfugliò socchiudendo di poco le palpebre, sentendo gli occhi andargli a fuoco, nel disperato tentativo di addolcirla un po'
-Charlie, se ci tieni davvero a me, lasciami andare..- provò a farlo ragionare, accorgendosi che lui, pian piano, l'aveva portata ad appoggiare le spalle contro un muro lì vicino
-Come faccio?- Charlie sferrò un pugno poco lontano dalla testa di lei alla parete, facendola sobbalzare per il terrore di essere colpita
-Come cazzo faccio? Come faccio se dalla prima volta che ti ho vista in quel fottuto negozio di musica non riesco a smettere di pensare al tuo maledetto corpo? Ai tuoi maledetti occhi?- sibilò stavolta fra i denti, evidenziando una forte rabbia presente dentro di lui
-Io sto morendo dalla voglia di portarti al letto, non puoi neanche immaginare- le sussurrò all'orecchio con l'intento di eccitarla, ottenendo il risultato opposto, terrorizzandola al solo pensiero che potesse toccarla contro la sua volontà dato che lei, a differenza sua, non lo desiderava affatto
-T-tu non ti rendi conto di ciò che dici.. devi tornare lucido Charlie- Eleonor provò nuovamente a farlo ragionare, essendo ormai totalmente in balia di lui ed intrappolata dal suo corpo, totalmente appoggiato al suo
-No dolcezza, io sono lucido, io ti voglio mia. Mia e di nessun altro- le sussurrò nuovamente, nauseandola maggiormente quando fece scontrare il proprio bacino contro la coscia di lei
-E Dafne? Lei ti, lei ti ama-
-Io voglio te, cazzo!- urlò, stavolta, il castano battendo altri due pugni contro il muro, con ancora più potenza rispetto a quello precedentemente sferrato
-Voglio farti star bene, farti andare in paradiso, solo grazie a me- le sfiorò le labbra con il pollice, in preda all'eccitazione e all'ira nello stesso momento, scatenando in lei una voglia assurda di piangere come una bambina indifesa e tenuta in prigionia
Avrebbe voluto correre via, allontanarsi da lui, ma non poteva, perché era inerme sotto il controllo di Charlie, che non sembrava volerle in alcun modo dar pace.
-Lasciami- pronunciò in un sussurro, lasciandosi sfuggire una lacrima ardente
-No, sh piccola, ti farò star bene- le si avvicinò minacciosamente alla mandibola, sfiorandola inizialmente con le labbra, iniziando poi a lasciarci dei baci viscidi e tutt'altro che piacevoli, per poi salire, puntando alle labbra carnose di Eleonor, che ormai sentiva di non avere più scampo
-Ora ti faccio stare bene io- tali parole distrassero Charlie per un attimo dalla castana e proprio quell'attimo gli fu fatale, perché il ragazzo si ritrovò letteralmente scaraventato a terra, per via delle mani di Roger che lo avevano afferrato per le spalle, allontanandolo prontamente da Eleonor, ancora immobile con la schiena contro il muro
Charlie, riconoscendo il biondo, deglutì rumorosamente, temendolo un po', per poi guardarlo attraverso gli occhi assottigliati.
-Io ti ammazzo Taylor-
-No, perché prima ti ammazzo io se solo provi a riavvicinarti a lei- urlò Roger con voce graffiata, non lasciandosi intimorire dal ragazzo al suolo
-Voglio divertirmi amico, cazzo!- sbottò in preda ad una carica di adrenalina assurda, dovuta alle sostanze assunte
-Quando mai mi ricapiterà una con quel culo e con quelle tette?-
Eleonor, che si stava riprendendo lentamente, fece una smorfia schifata udendo quelle parole così vuote, così maschiliste. Si coprì di poco, sentendosi fin troppo esposta di fronte a quegli occhi languidi e carichi di perversione.
-Ne trovi a bizzeffe se vuoi, ma lei non si tocca- il petto del biondo si alzava ed abbassava ad intervalli irregolari, ed il tutto era dovuto alla rabbia che stava provando nei confronti di Charlie, avendo ancora impresso in mente il momento in cui l'aveva colto ad importunare Eleonor
-Oh, ma come siamo sentimentali Taylor- il castano tornò dritto, portandosi a pochi centimetri da Roger, che non indietreggiò di un passo
-Cos'è? Vuoi provarla per primo per poi anticiparmi qualcosa?- lo sfidò, lanciando uno sguardo alla castana dietro di loro, tutt'altro che casto
-Ho già con chi togliermi gli sfizi e lei non è una di loro- precisò il biondo
-Lei non è una sciacquetta da due soldi come quelle che siamo soliti a portarci a letto. Lei è seria, è pura e non merita di essere soltanto sfiorata da uno come te-
Quelle parole fecero sorridere leggermente Eleonor, calmandole, a poco a poco, i sensi.
-Ci siamo dati al romanticismo Taylor?-
-Ti do due secondi per andartene o giuro che ti spacco la faccia- lo minacciò, impassibile, il biondo sentendo le mani pizzicargli più che mai
-Va bene- il castano si arrese senza tante cerimonie, indietreggiando con un ghigno malefico in volto, affatto pentito
-Tienitela pure questa finta puritana, tanto le basterà farsi scopare dal primo che passa perché poi venga a ricercarmi- rise istericamente, lasciando la sottoscritta senza parole, con ancora il volto umido per le lacrime versate a causa della paura di poter essere, addirittura, violentata
Il cuore le stava battendo a tremila e il panico pareva non volerla mollare più.
Roger si girò verso di lei, captando quanto ancora scossa fosse, avvicinandosi con la massima cautela, per non spaventarla ulteriormente.
-Ehi, va tutto bene, è tutto passato- le sussurrò piano, alla ricerca dei suoi occhi, in quel momento fissi sulle sue scarpe, spenti, spaventati, privi di quel loro solito luccichio
-E' andato via e non ti darà più alcun fastidio- il biondo allungò una mano verso la sua guancia, facendo sì che Eleonor si scansasse, come d'istinto, come volesse difendersi da ulteriori gesti maligni nei suoi confronti
Un singhiozzò sfuggì dalle labbra della ragazza.
-Shh- la intimò di calmarsi, portandole velocemente entrambe le mani stavolta sulle guance, utilizzando un tocco totalmente diverso da quello di Charlie
Un tocco gentile, dolce, delicato.
-Ci sono io qui ora con te, non permetterò che ti succeda nulla Eleonor, adesso però guardami- le chiese gentilmente senza pretese, venendo, con sua grande sorpresa, accontentato, dato che in meno di tre secondi gli occhi smeraldo di lei furono in quelli cielo di lui, fondendosi, come fossero destinati ad incastrarsi alla perfezione, non dandosi mai via di scampo
Il cuore di Roger prese a battere più freneticamente all'interno della sua gabbia toracica, facendolo sentire per un attimo totalmente scombussolato. Cosa diamine erano in grado di combinargli ogni volta quegli occhi?
-Vieni con me- le disse
-Dove?- sussurrò appena lei
-Ti fidi di me?-
La ragazza mosse la testa in segno di affermazione, procurandogli un sorriso. 
-Allora seguimi-
Roger le cinse la spalla in segno di completa protezione con il proprio braccio, dimenticandosi totalmente della ragazza a cui aveva dato buca non appena aveva notato Charlie appiccicato ad Eleonor ad importunarla. Ora la sua priorità era la castana e nulla lo avrebbe distratto dal farla stare meglio.
La portò al bancone, dove, con grande sorpresa di entrambi, non trovarono più né John né Claire, ordinando per lei un bicchiere d'acqua fresca, che Eleonor prese a sorseggiare piano.
-Come stai?- la interrogò preoccupato, notando la mano leggermente tremante della ragazza Lei smise di bere, posando il bicchiere.
-Un pochino meglio- lo rassicurò, poco convinta della sua stessa affermazione
-Non pensarci più, è tutto passato-
-Lo so, ma il solo pensiero di quelle schifose labbra che mi sfiorano mi fa venire il voltastomaco- deglutì rumorosamente portandosi la mano destra sulla pancia
Solo allora Roger parve notare il vestito che indossava e dovette obbligarsi a distogliere lo sguardo da tale visione, dato che, nonostante il viso di Eleonor ispirasse solamente dolcezza, il suo corpo fasciato in quella maniera era totalmente provocante a causa delle forme sinuose e, agli occhi di lui, perfette.
-Questa è l'ultima volta che metto piede qui dentro- continuò lei 
-Anch'io, credimi-
-Come mai?-
-Beh, a parte che l'impianto elettrico è una merda, le persone che girano qui dentro non mi piacciono. Ti basti pensare al bastardo di prima- le disse scrollando le spalle, bevendo poi dal bicchiere che aveva appena ordinato, all'interno del quale vi era una semplicissima Coca Cola ghiacciata
-Bevi piano- lo riprese Eleonor
Lui la guardò di sottecchi, ridacchiando appena.
-Cosa? Perché?-
-Fa male bere velocemente delle bevande gelide quando si è sudati- lo indicò facendogli notare lo stato in cui si trovava dopo il concerto e la sfuriata contro Charlie
-E oltretutto questa dovresti chiuderla, rischi di prendere freddo- gli si avvicinò lentamente, portando le sue piccole mani sui bottoncini della giacca di Roger, chiudendone un pezzo, così da poterlo coprire al meglio
Tale gesto lo intenerì, procurandogli un sorriso sincero.
-Grazie mamma- la sfotté amichevolmente
Eleonor gli si allontanò nuovamente, tornando al proprio posto, facendogli la linguaccia.
-Oh Ele!- la voce di Claire si fece viva tra i due ragazzi, prima che la mora potesse circondare il collo della sorella da dietro con le braccia, sollevata dall'averla ritrovata senza alcun graffio e in compagnia di Roger
-Sono stata così in ansia per te! Ma dove cazzo ti eri cacciata?- le si piazzò davanti aggrappandola per le spalle e strattonandola di poco
La castana portò i suoi occhi a Roger, scongiurandolo con lo sguardo di non dire nulla di ciò che era accaduto, per far sì che Claire non combinasse ulteriori guai, pregando con tutte le sue forze che lui avesse capito.
-C'era la fila al bagno- si inventò
-Una scusa migliore?- la bacchettò la mora
-E' vero Claire, poi quando è uscita dal bagno ha incontrato me e io le ho proposto di berci qualcosa qua- le resse il gioco il biondo, guardando sia lei che John, il quale era rimasto in silenzio
-E' colpa mia se ha tardato-
Eleonor, da dietro la sorella, gli sorrise riconoscente, mimandogli poi un "grazie" con le labbra.
-Avreste dovuto avvertirmi, mi è preso un infarto-
-Ora però calmati Claire- parlò finalmente il riccio
-Sappiamo che Eleonor sta bene e quindi è tutto okay. In più si trovava con Roger, ciò significa che non ha corso nessun pericolo-
-E' sempre in buone mani con me- Roger affiancò velocemente la castana, cingendole per la seconda volta in quella sera le spalle, inebriandola totalmente con il profumo buonissimo che la sua giacca scura emanava e facendola sentire quasi al sicuro
-Ho un'idea!- esordì poi il biondo, alzando un braccio al cielo 
-Sarebbe?- gli chiese John di rimando
-Che ne dite di andare al Mc Donald's?- propose entusiasta 
-Cosa sono queste improvvise voglie notturne Taylor?- 
-Credo di essere incinto-
Sia Claire che Eleonor sorrisero divertite, guardandosi poi dubbiose.
-Noi non possiamo- si strinse nelle spalle la maggiore
-Rifiutate il Mc?- domandò scioccato John
-Non abbiamo un centesimo, nemmeno per una bottiglietta d'acqua se volessimo- gli spiegò la castana, ricordandosi di aver lasciato, incurante, il portafoglio a casa
I due ragazzi si guardarono complici, scoppiando poi a ridere.
-E' davvero così divertente quello che ho detto?- inarcò un sopracciglio Eleonor
-E secondo voi, noi vi avremmo davvero lasciate pagare?- disse loro John, fingendo innocenza 
-Mi sembra logico- gli rispose Claire seria a braccia conserte
-Andiamo-
Senza dire altro, Roger afferrò per un braccio Eleonor, cogliendola del tutto di sorpresa, trascinandola dietro di sé sempre con i dovuti modi, non aspettando gli altri due. Non appena uscirono dal locale, si diressero verso il parcheggio, raggiungendo velocemente l'auto del biondo, tirata a lucido più che mai quella sera.
-Potevi anche aspettarli eh- incrociò le braccia sotto il seno la ragazza, sentendo freddo a causa della giacchetta fin troppo leggera che aveva deciso di abbinare al suo vestito
-Non mi andava- le sorrise beffardo
-Hai freddo?- notò i suoi tremori
-Un po'-
-Beh, mi pare normale, sei bella scoperta stasera- quelle parole la fecero avvampare dall'imbarazzo, mentre il biondo era intento a prendere qualcosa dai sedili posteriori della propria auto
Sorrise vittorioso non appena riuscì ad afferrare il suo giacchetto di jeans scamosciato all'interno del veicolo.
-Tieni- glielo porse gentilmente, come fosse il gesto più normale del mondo tra due persone con un rapporto ancora così poco confidenziale come il loro
-Non c'è bisogno Rog..-
Roger roteò gli occhi, avvicinandosi a lei, appoggiandole il giacchetto sulle spalle, così da non sentirla più contestare.
-Ti dona- si complimentò
-Confermo- si intromise John, che aveva assistito alla scena
Eleonor non rispose a nessuno dei due, bensì, arresasi, indossò l'indumento per bene, sentendosi minuscola in esso.
-Come sei piccina- le pizzicò una guancia Claire guardandola maliziosamente, per poi salire nei sedili posteriori dell'automobile rossa
-Prego madame- la intimò di fare lo stesso Roger, così che potessero raggiungere il fastfood da loro tanto desiderato

-Dovremmo venirci più spesso a quest'ora, c'è pochissima gente- disse Claire constatando quanta poca gente, a differenza del solito, fosse presente a quell'ora all'interno del locale dove si erano recati
-E' l'ora migliore te lo garantisco- Roger acconsentì alle parole della mora, scegliendo un tavolo appositamente per quattro, poco distante da loro
-Vi va bene questo?-
I tre annuirono con la nuca, raggiungendo ognuno la propria postazione. Eleonor, a passo svelto, stava per sedersi accanto alla sorella, ma sorprendentemente venne bloccata per un polso dal biondo.
-Tu ti siedi vicino a me- le disse istintivamente
-Voglio stare vicino a Claire- protestò lei come una bambina
-Se ci tieni al massimo mi posso mettere di fronte a te-
-Nah, fa troppo cenetta romantica e noiosa- scosse il capo in segno di negazione lui, arricciando il naso
Eleonor lo guardò nuovamente arresa, incominciando a capire che in ogni occasione era veramente una perdita di tempo provare a contrattare con lui. Senza aggiungere una parola si sedette accanto alla vetrata, lasciando lo spazio necessario affinché il biondo potesse sedersi di fianco a lei.
-Andiamo ad ordinare noi- comunicò John, aprendo le note del cellulare, così da poter segnarci le ordinazioni delle due ragazze, non volendo farle scomodare
-Cosa volete?-
-Io il menù con il cheeseburger e come bevanda vorrei del tè al limone- gli rispose Claire leccandosi i baffi, realmente affamata
-Nessuna salsa annessa preferibilmente- aggiunse
-Perfetto- il riccio spostò la sua attenzione immediatamente sulla castana, che stava battendo numerose volte l'indice sul mento, indecisa
-El?-
-Voglio un Happy Meal, quello con il toast e le crocchette di pollo-
-Ma non hai cinque anni- aggrottò le sopracciglia Roger
-Ne ho quasi diciotto infatti e voglio l'Happy Meal!- mise il broncio la ragazza
-Sorpresa da maschietto o da femminuccia?- la prese in giro il biondo
-Da maschio- ribatté acida
Roger alzò le mani in segno di resa, facendo finta di essere terrorizzato dall'atteggiamento della castana.
-Torniamo subito- disse loro John ridacchiando, dirigendosi verso la cassa con il biondo, prendendo a parlarci animatamente
Le due sorelle rimasero per la prima volta sole dopo tanto tempo quella sera. 
-Secondo me gli piaci- esordì Claire senza ulteriori spiegazioni
-Eh?- dapprima Eleonor si guardò intorno, non capendo, portando successivamente gli occhi in quelli della sorella
-A Roger, ti sta addosso come una cozza- specificò la mora 
-Non piacevo a John fino a qualche ora fa, per te?-
-Beh, anche Rog non scherza con le occhiate che lancia spesso al tuo bellissimo culetto- le fece gli occhi dolci, lasciandola interdetta
-Credo che tu non abbia compreso ancora a fondo il soggetto- la castana sentì le guance andarle a fuoco dopo quell'assurda affermazione
-Battutine stupide, posto accanto a te, ti presta il suo giacchetto! Prova a darmi torto Eleonor Cooper- 
-E' un donnaiolo Claire!- sbottò Eleonor spazientita
-Ma se nemmeno lo conosci-
-Oh credimi so molte più cose su di lui di quel che pensi-
-Beh, ciò non toglie che tu potresti piacergli..-
-Prima che ci incontrassimo vicino ad i bagni del locale stava per andare a scoparsi la tizia mora che hai visto parlare con John-
-E perché non l'ha fatto?- 
Già, perché?
Eleonor, consapevole che la sorella non fosse a conoscenza della verità, dovette inventarsi l'impossibile pur di farla tacere.
-Lei si è sentita male, era ubriaca fradicia e lui si è sentito schifato al pensiero di doverci andare a letto dopo averle visto vomitare anche l'anima a momenti-
-Beh, in effetti non è proprio piacevole il pensiero, devo dire- Claire corrucciò il viso in un'espressione schifata
-Poi mi ha incontrata e mi ha offerto di andare a bere un bicchiere d'acqua-
-Emozionante, un bicchiere d'acqua!-
-Sono stata io a rifiutare gli alcolici- mentì di nuovo
-Pallosa- la bacchettò la mora, notando poi alle sue spalle una figura totalmente e, anche fin troppo, a lei familiare
Per un attimo desiderò con tutta sé stessa di star avendo le allucinazioni, ma furono solamente delle illusioni mentali, dato che la scena di fronte a lei era tutto meno che un'allucinazione.
Michael era entrato dalla porta scorrevole abbracciato ad un'altra ragazza, mai vista prima da Claire, la quale stava combattendo con sé stessa nel tentativo di non scoppiare a piangere come una mocciosa.
-Ehi- la richiamò Eleonor, accorgendosi di quanto fosse scossa
-Che ti prende?- la notò fissa su qualcosa dietro di lei, così la castana si voltò e non appena anch'ella riconobbe il cognato con un'altra persona al suo fianco, per poco non le venne un infarto secco
-Okay, stai calma- portò entrambe le mani su quelle della mora, che aveva iniziato a singhiozzare freneticamente e senza alcun controllo, emettendo dalle labbra dei rumorini carichi di sofferenza
-Non ne vale la pena Claire, capiscilo una buona volta, ore ne hai la certezza!-
Claire non le rispose, bensì si alzò dalla propria postazione con uno scatto, raggiungendo a grandi falcate il suo ormai ex fidanzato, seguita a ruota dalla sorella che non se la sentiva di lasciarla da sola.
-Prima mi fai una scenata perché esco con un amico, con mia sorella presente oltretutto, e poi te ne vieni qui di nascosto a quest'ora abbracciato ad una? Coerente Mike!- gli urlò contro senza vergogna, attirando su di loro vari sguardi, facendolo sbiancare non appena la riconobbe
-Claire..-
-Non provare nemmeno a pronunciare il mio nome brutto pezzo di merda!-
Michael prese a boccheggiare, confuso e spaesato.
-Lasciami spiegare..-
-E cosa cazzo vorresti spiegare? Non è già tutto chiaro?-
La ragazza accanto a lui, totalmente sconosciuta agli occhi delle due sorelle, stava capendo ancora meno rispetto a loro.
-Mickey, chi è questa ragazza?- domandò innocentemente
-Mickey? Seriamente?- Claire finse una risata isterica udendo quell'affettuoso nomignolo, che era solita a dargli lei stessa quando avevano diciassette anni, con ormai il volto completamente coperto di lacrime e mascara colato
Eleonor non aveva il coraggio di fare un fiato, sentendosi soltanto di troppo in tale circostanza, esattamente come l'altra ragazza.
-Ti prego, ascoltami..- provò nuovamente il moro, sentendosi impotente
-Da quanto?-
-Da quanto va avanti tutto questo Michael? Sii onesto una buona volta!- parve implorarlo Michael sbuffò, muovendo due passi avanti.
-Due mesi- confessò, non volendo mentirle, dato che non avrebbe neanche più avuto senso ormai
Quelle parole diedero il colpo di grazia a Claire che, esasperata, si portò entrambe le mani tra i capelli, piangendo ancor più rumorosamente e disperatamente, sotto lo sguardo apprensivo e malinconico di Eleonor.
-Sei un bastardo!- gli diede alcuni pugni sul petto, puntando a fargli male almeno la metà di quanto lui era riuscito a fare male a lei
-Io ti ho messo il cuore in mano, ti ho dato tutto di me! Ti ho fatto entrare in casa mia e ti ho reso il senso di ogni mio giorno e tu mi hai ringraziato in questo modo-
-Non meriti nulla Michael, nulla-
La ragazza accanto a lui, vedendo Claire in quello stato, si sentì una vera merda e, senza dire una parola, decise di andarsene, piantando totalmente in asso Michael, non essendo mai venuta a conoscenza di una sua presunta relazione già avviata prima della loro.
-Meredith aspetta!- provò a fermarla, senza insistere troppo, perdendosi a guardare Claire ormai allo stremo delle forze
-Bravissimo tesoro, in una botta sei riuscito a perdere ben due ragazze. Da record!- lo sfotté malignamente Eleonor, scrutandolo in preda alla nausea che le stava provocando la sua sola presenza
-Non volevo farla star male Eleonor-
-Io non ho mai preteso il tuo amore, avresti dovuto lasciarmi e poi andare da lei, non farmi questo- scosse il capo la mora, non volendo neanche più far incrociare i loro sguardi
Michael era pronto a risponderle, ma una voce lo interruppe ancor prima che potesse fiatare.
-Ordinazioni fatte- Roger raggiunse le due ragazze, spalancando gli occhi e rimanendo di sasso, esattamente come John, non appena notò lo stato in cui Claire si trovava
-Che diavolo..?-
-Sono cornuta ragazzi!- aprì le braccia lei, volendosi quasi umiliare di fronte al mondo intero, fregandosene di qualsiasi cosa
John guardò esterrefatto il moro a pochi passi da lui, che abbassò subito gli occhi al pavimento, sentendosi marcio ed in colpa come mai prima di allora gli era capitato.
-Smettila Claire!- la riprese Eleonor seria
-Lasciami stare El- la mora parlò in tono del tutto apatico, non percependo più nemmeno la rabbia presente dentro di sé fino a pochi istanti prima
-Sei forte- la castana le sorrise dolcemente, ignorando quell'apatia insopportabile
-Sparisci!- si rivolse malamente, poi, a Michael, il quale non esitò nemmeno un attimo a prestarle ascolto, sparendo dal fastfood, come dalla vita della sua ormai ex fidanzata
Claire esplose di nuovo in un pianto liberatorio, coprendosi disperatamente il volto con le proprie mani.
-Vieni qui- a parlare stavolta fu John, che allungò una mano verso di lei, così da poterla stringere premurosamente al suo petto
La mora gli circondò il busto con le proprie braccia, stringendolo fortissimo, desiderando totalmente un abbraccio del genere che potesse farla sentire, almeno per pochi secondi, giusta, desiderata e non di troppo, come era riuscito a farla sentire Michael nell'arco di cinque minuti infiniti.
Il riccio le lasciò un candido bacio in mezzo ai capelli, accarezzandole cautamente la schiena, come avesse paura di poterla spezzare, sapendola così vulnerabile.
Quel particolare fece sciogliere il cuore di Eleonor, che se ne stava in religioso silenzio, con Roger accanto, altrettanto silenzioso.
-Cosa c'è di sbagliato in me?-
-Perché non può amarmi come lo amo io?- domandò flebilmente fra i singhiozzi
-Tu sei perfetta Claire e lui è uno stronzo che non sa cosa si è perso- le disse Eleonor
-Sottoscrivo- aggiunse John subito, allontanandola di poco dal suo petto, così da poterla guardare in faccia
-Voglio andare a casa, nel mio letto- li implorò con gli occhi ridotti a due fessure, circondati dal nero del trucco
-Per favore-
-Vado ad annullare l'ordine- disse Roger, porgendo al volo le chiavi della sua auto al riccio, così che potesse raggiungerla, nel mentre, assieme alle due
-Vengo con te- disse, invece, Eleonor seguendolo e affidando la sorella a John, il quale in quel momento sembrava la miglior medicina per la ragazza
I due si diressero a passo svelto alla cassa.
-C'è qualche problema ragazzi?- domandò subito loro il cassiere, riconoscendo il biondo
-Sì, mi scusi, abbiamo avuto un problema. E' possibile annullare l'ordine?- chiese timidamente Roger 
-Certamente, avete fatto benissimo a venire qui subito-
-Potreste porgermi lo scontrino?-
Il biondo glielo porse senza esitazione, venendo rimborsato, in cambio.
-Ci scusi ancora-
-Non vi preoccupate, alla prossima!- li congedò l'uomo, sorridente
Eleonor portò gli occhi in quelli di Roger, captando della tristezza anche in essi.
-Non ve ne va bene una di serata, eh?- provò a sdrammatizzare lui
-Lascia perdere, questa proprio non ci voleva-
-Si riprenderà non appena capirà che non vale la pena star male per uno stronzo patentato. Oltretutto Claire è una cazzuta, si riprenderà in un batter d'occhio- la rassicurò
-Era persa per lui Roger, non sarà così semplice come pensi- 
-Lo credi davvero?-
-Stavano insieme da tre anni, ogni sua prima esperienza l'ha vissuta insieme a lui e sono sicura che i ricordi finiranno per mangiarla viva, sebbene questo, da sorella, mi spezzi il cuore-
-Troverà qualcuno per cui varrà la pena riprendersi- Roger portò una mano sulla spalla della ragazza, procurandole un sorrisetto
-Ora andiamo, dobbiamo riportarla a casa-

Per tutto il tragitto nella macchina di Roger regnò il silenzio assoluto, dovuto al fatto che nessuno sapesse cosa dire, unito al fatto che ognuno dei presenti avesse la paura di poter disturbare o ferire Claire con solo una parola di troppo.
La mora aveva implorato John di mettersi dietro con lei, così che potesse rimanere stretta a lui, il quale pareva essere l'unico in grado di poterle trasmettere quel minimo di serenità che tanto le serviva.
Eleonor, invece, che si era ritrovata nel posto del passeggero accanto a Roger, di tanto in tanto, senza farsi vedere, lo osservava di profilo, perdendosi nei dettagli del suo viso, specie il suo naso, che si era trovata ad invidiargli, dato che esso era a punta, come avrebbe voluto averlo lei, e si muoveva ogni qualvolta che lui era intento a parlare animatamente, fuori dal controllo del ragazzo. La divertiva, oltretutto, l'espressione seria e concentrata che il ragazzo assumeva ogni volta che era intento a fare qualche manovra strana con il veicolo.
-Ti dà fastidio se fumo?- ruppe il silenzio il biondo, svegliandola 
-No- gli rispose lei, distogliendo velocemente lo sguardo
Il ragazzo, allora, si portò una delle sue numerose Marlboro tra le labbra, lasciando per un microsecondo il volante, accendendola subito dopo, aprendo poi il finestrino per far uscire il fumo fuori dall'automobile.
-Vuoi un tiro?-
Eleonor scosse il capo in risposta.
-Mi fa schifo il fumo-
-Dicono tutti così all'inizio- aspirò, mettendo in bella mostra una fossetta
-Ci tengo alla mia salute, oltretutto-
-Anche io-
-Non credo, se fumi..-
-Oh ora non fare la mammina apprensiva, non hai nemmeno diciotto anni e parli come mia nonna-
Le labbra di Eleonor si schiusero, rimanendo così per qualche istante, non aspettandosi un commento del genere da parte sua.
-Ti hanno mai detto che sei una gran testa di cazzo?-
-Ti hanno mai proposto di andare in casa di riposo?- ribatté lui giocosamente
-Vaffanculo Taylor!-
-Shh- li intimò di far silenzio John
-Si è addormentata, se la svegliate vi uccido-
-C'è l'amore nell'aria- finse un'aria sognante Roger, divertendo automaticamente Eleonor
-Non scherzare Taylor-
-Stasera il piccolo Roger si sente particolarmente simpatico a quanto pare- commentò la castana, muovendo continuamente le sopracciglia
-Io sono simpatico, baby- 
-Ti piacerebbe-
-E poi non chiamarmi baby!-
-Ti destabilizzo se lo faccio, baby?- la provocò 
-Vai a fanculo di nuovo, Rog-
Roger sorrise divertito, poi gettò la sigaretta, ormai finita, fuori dal finestrino, accostando di fronte al cancello di casa Cooper, scendendo per aprire lo sportello a Claire.
-Claire, svegliati, siamo a casa- la scosse un po' Eleonor
-Claire- la chiamò anche John, dolcemente
-Michael, Michael..- farfugliò invece lei, ancora immersa in un sonno profondo
I presenti si guardarono preoccupati e totalmente avviliti per lei.
-Dai, forza e coraggio Claire- la mosse un po' il biondo, riuscendo a farla sedere, mentre si stropicciava gli occhi, che le bruciavano a causa del trucco colato
-Dove siamo?- domandò con la voce impastata dal sonno 
-A casa- le ripeté la sorella
-Oh- si ricompose, riconoscendo in un battibaleno la sua abitazione, uscendo poi dall'automobile reggendosi a John in un primo momento
-Ci vediamo ragazzi- salutò poi entrambi, evitando i baci sulle guance, non avendo voglia di compiere tale gesto
John rimase un po' male a causa di questo, ma non lo diede a vedere, bensì si congedò con un abbraccio da Eleonor, entrando immediatamente in macchina, chiudendocisi all'interno.
-Okay, questa è davvero l'ultima sera che esco se deve andare sempre così!- disse la castana a Roger, il quale era proprio dinanzi a lei
-Non dire così, sono solo brutte coincidenze-
-Io la chiamerei sfiga, ma sorvoliamo che è meglio- sollevò le sopracciglia, affranta da quell'ennesima serata finita male, prima a causa di Charlie e poi a causa di Michael, che aveva ridotto a brandelli il cuore della sua Claire
Dopodiché si tolse il giacchetto di jeans di Roger, restituendoglielo.
-Tieni, grazie mille-
-Puoi tenerlo se vuoi- le disse spontaneo, portando le mani all'interno delle tasche dei suoi pantaloni
-Innanzitutto sembro una pulce quando ce l'ho addosso e poi è tuo, non ha senso che lo tenga io-
-Ne ho a bizzeffe di giacchetti di jeans, non è un problema-
-No credimi, riprendilo-
-Perché ci tieni così tanto al fatto che io me lo riprenda?-
-Perché, oltre ai motivi che ti ho già elencato, io non sono come quelle che vengono a letto con te e poi si prendono il souvenir per non dimenticare l'esperienza vissuta-
Quel paragone geniale fece ridere Roger.
-Non ti sto paragonando a quel tipo di ragazze, El tranquilla-
-Lo so, ma è meglio di no Roger, seriamente- terminò seria la discussione
Il biondo non insistette ulteriormente, riappropriandosi del capo.
-Grazie ancora per avermi difesa da Charlie- un brivido le percorse la spina dorsale al ricordo di quel momento e di quell'individuo
-Non dirlo nemmeno per scherzo, se si riavvicina è morto-
-Spero con tutta me stessa che da ora in poi mi stia alla larga-
-Lo farà e se non lo farà ti starò addosso come fossi la tua ombra, promesso-
-E le tue scappatelle?- lo riportò alla realtà, tirando nuovamente fuori quel discorso, come fosse un vizio
-C'è sempre tempo per quelle-
-Anche adesso per esempio- disse con un ghigno tutt'altro che innocente, lasciandola leggermente spiazzata, non aspettandosi una risposta simile
-Contento te..- pronunciò in un sussurro lei
-Accompagno John a recuperare la sua macchina e poi vedo se mi va- si strinse nelle spalle
Eleonor annuì, non commentando ulteriormente le sue parole prive di senso per la sua morale di ragazza matura e spesso fin troppo romantica.
-Allora buonanotte Rog- gli disse infine, muovendo dei passi lontano da lui
-Un momento El!- la richiamò
Quest'ultima lo intimò di continuare con un cenno del capo.
-Ti va domani sera di venire a vedere un'altra mia esibizione? John ha una cena con la sua famiglia e non può esserci e mi farebbe comunque piacere se tu venissi-
-Non lo so..-
-E' un altro locale, non il Middle, quindi puoi stare tranquilla- la rassicurò, speranzoso 
-Rimaniamo che ti faccio sapere. Voglio prima vedere se Claire ha bisogno di me-
-Perfetto. Ti lascio il mio numero- il biondo gli allungò un pezzetto di carta con su scritto il numero in questione, facendole intuire che sicuramente doveva averne molti altri da dare alle sue innumerevoli spasimanti
-Sono sicuro che non mi deluderai neanche stavolta, occhi verdi- le dedicò un sorrisetto furbo, schioccandole poi, inaspettatamente, un piccolo e casto bacio sulla guancia, lasciandola di sasso sul posto
-Buonanotte- le disse infine ritornando in macchina
Eleonor salutò un'ultima volta John attraverso il finestrino con un cenno della mano, rimanendo ancora per un po' immobile davanti al cancelletto spalancato di casa sua. Ancora incredula, accarezzò con i polpastrelli delle proprie dita il punto in cui Roger l'aveva baciata, sentendolo, se possibile, ardere di un'energia fuori dal comune ed inspiegabile a parole.
La sua mente allora, si ritrovò fissa su un pensiero: ​cosa diavolo le stava combinando quel ragazzo biondo dagli occhi color cielo?

 

   
 
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