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Autore: milla4    30/08/2019    4 recensioni
Era nata per essere una regina, splendida sposa di un giovane re che si è affacciato da poco alla vita. Sarebbe stata la sua maestra, la sua personale guida a piaceri più maturi. Ed in fondo, Margaery si era davvero affezionata al suo piccolo cervo e ciò che portava dentro di sé.
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Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Margaery Tyrell, Tommen Baratheon
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Anima candida sporca di malizia


 
 
 
Le dita seguivano lentamente la linea dritta che solcava il petto del suo giovane sposo; era così delicato, un piccolo uomo da addestrare ai piaceri della vita. La fortuna di Margaery era che fosse toccato a lei mostrarglieli.
Scivolò verso l’esterno del letto, afferrò la morbida vestaglia di seta e, facendola aderire con mosse sinuose al proprio corpo nudo, si alzò di scatto; era nel suo modo di essere, amava essere guardata e desiderata, era permeato in lei nel tempo, ne aveva plasmato la mentalità, la visione del mondo. Era nata con l’eleganza e la bellezza, la Regina di spine le insegnò le doti per essere una vera donna: doveva essere uno specchio in cui ogni uomo poteva rispecchiarsi, tenuta a servire e obbedire almeno nella facciata, qualsiasi cosa piacesse all’uomo che voleva conquistare lei doveva amarlo.
 

A nessuno interessa cosa piace a una donna, forse non dovrebbe interessare neanche a lei
 
Guardando il ragazzo sdraiato nel letto infatti vedeva un docile puledro a cui avrebbe donato ogni parte di sé; l’avrebbe amato, adorato e… ingannato se ce ne fosse stata l’occasione. Prese dalla sua toeletta una spazzola, una sposa deve sempre dare il meglio per il proprio marito, specie se poco avvezzo ai piaceri che può fornire una donna. Sorrise, si era affezionata a quel piccolo uomo che faceva finta di essere un re, sua madre lo aveva tenuto in una gabbia dorata come i loro capelli, ne aveva fermato lo sviluppo della malizia, del coraggio, dell’istinto l’aveva reso il suo piccolo cervo dal cuore d’oro, docile e affabile, forse per volerlo contrapporre involontariamente al mostro di figlio che aveva cresciuto e che Margaery aveva dovuto sposare per essere ciò che aveva voluto essere da tutta una vita. Solo con se stessa poteva ammettere quanto fosse stata fortunata a perdere Jeoffrey prima ancora di consumare il matrimonio.
L’aveva visto agonizzare, gli occhi resi ciechi dalla paura, strani fluidi uscivano da ogni parte del suo corpo; aveva visto morire il suo sposo e suo re e l’unica cosa che avesse sentito era sollievo. Non avrebbe mai dovuto toccare quelle labbra, fingere che la morte l’affascinasse, che il dolore l’eccitasse. Ora l’unica cosa che le veniva richiesto era donare il proprio corpo, la propria bellezza, la propria intelligenza al nuovo re. Non era molto esperto e il suo compito era stato quindi molto facilitato, forse con il tempo avrebbe potuto condurlo verso il proprio piacere ma per ora questo non era importante; aveva incominciato ad apprezzare quel giovane che le dormiva accanto, era gentile e affettuoso, buono e non era certo stupida da negare che fosse anche di bell’aspetto. Con il tempo aveva incominciato a provare qualcosa per Tommen Baratheon, forse lo avrebbe incominciato ad apprezzare anche tra le lenzuola.
Una regina legittima finalmente, il matrimonio questa volta era stato consumato e più di una volta, quella cosa che poi cresceva in lei ormai da qualche mese era una prova che nessuno nei Sette regni avrebbe potuto contestare. Era strano come quella piccola cosa l’avesse catturata, entrata assiduamente nei propri pensieri; doveva essere soltanto un mezzo per confermare la sua ascesa ed invece aveva imparato a sognare una vita con lui, era certa fosse un maschio, sentiva che una parte di lei sarebbe stata sempre di quella creatura. Re Tommen ancora non conosceva abbastanza il corpo femminile per accorgersi che quella rotondità insieme ai seni più floridi fossero sintomo della sua paternità imminente: non gli aveva ancora detto nulla, stava cercando il momento adatto per far crollare ancora di più l’influenza che Cersei Lannister aveva su suo figlio: l’avrebbe visto crescere e maturare in un attimo, un altro bambino morirle davanti gli occhi.


«Sarà esilarante vedere un bambino che ne cresce un altro. Avrai un bel daffare con quei due, piccola mia»

 
Sua nonna aveva capito invece subito che il sorriso sul volto di sua nipote non fosse più soltanto furbizia ma che qualcosa di più profondo ne aveva dato nuova linfa. Quel marito l’aveva cambiata,  per lui aveva fatto riaffiorare quella parte infantile e ingenua che la sensualità aveva oscurato quando la ragazzina aveva lasciato il posto alla donna, inizialmente solo uno specchio della gioventù del suo sposo poi vera e propria anima candida sporca di desiderio e passione, o forse era l’essere che cresceva in lei ad averle aperto gli occhi su ciò che contasse davvero. Si sentiva vicina a Cersei, ma non tanto da risparmiarla.
Sì, gliel’avrebbe detto al mattino, quel segreto era troppo grande da sopportare per una persona sola. Aveva ottenuto tutto quello che desiderava e questa volta nessuno avrebbe osato strapparglielo dalle mani. Nemmeno una Regina in disgrazia.


 
Note: Buonasera, eccomi qui a scrivere su una coppia praticamente inesistente ai più ma che per me potrebbe avere molte potenzialità. Amo le coppie strane, sono davvero complicate e ingarbugliate.
Spero vi possa piacere

milla4


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