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Autore: SweetPaperella    31/08/2019    4 recensioni
{CaptainSwan e outlawQueen AU}
Regina ha 38 anni ed è un famoso avvocato di Storybrooke, vive con la sua migliore amica Emma e il figlio di quest’ultima, Henry, che considera come suo. Non ha avuto un’infanzia facile e si nasconde dietro la maschera di “regina cattiva” per non soffrire. Ma se un un nuovo caso, quello di Robin Hood, scombinasse tutte le sue certezze e l’uomo riuscisse a vederle dentro come nessuno mai?
Emma, 18 anni e con un figlio di 4, lavora in un pub per mantenersi e non sa ancora cosa fare della sua vita. Può l’incontro con un ragazzo dagli occhi azzurri come il mare aprirla nuovamente all’amore? E Robin Hood il famigerato fuorilegge che è entrato nella vita di Regina, come può aiutarla a capire quale sia il suo futuro?
Incontri, scontri, un caso da seguire, nuovi amori e scomodi segreti del passato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo trentatré


3 anni dopo  

«Hope! Basta giocare adesso, dobbiamo andare a pranzo dalla nonna.» Emma raggiunge la sua piccolina, che ancora in pigiama corre per casa come una piccola furia. È una bambina molto ubbidiente, ma anche terribilmente monella. Se fosse per lei giocherebbe le ore, pur di correre, giocare e stare in compagnia, salterebbe pure il riposino, smetterebbe di dormire completamente e infatti, la sera per farla addormentare è davvero un’impresa. Ormai ha la bellezza di tre anni, ma sin da piccola ha sempre fatto disperare i suoi genitori. Non è una bambina a cui piace dormire molto, è mattiniera e da neonata, si svegliava dalle tre alle quattro volte per notte. Ora, finalmente, dorme tutta la notte, ma la mattina alle 6:30 precise, ha già gli occhietti spalancati, perfino di domenica. Perfino nei giorni di festa. Sempre. 
Ovviamente quella mattina non è stata di certo diverso, nonostante sia natale e la sera prima, hanno fatto piuttosto tardi. Si sono riuniti tutti insieme a casa Mills, per passare la classica vigilia di Natale in famiglia. Il pranzo di Natale non sarà diverso. 
Non mancherà proprio nessuno all’appello. Nemmeno Neal con la sua nuova ragazza, da un anno a questa parte: Ruby. Emma non avrebbe mai creduto che quei due sarebbero finiti insieme, invece Killian ha sempre visto una possibile affinità tra i due, o forse semplicemente ha sempre sperato che il suo rivale si fidanzasse quanto prima. 
Sono una meravigliosa famiglia allargata: Mary e David con il loro piccolo Andrew di ormai cinque anni, Robin, Regina e Roland. Neal e Ruby. Lei, Killian, Henry e Hope. 
Proprio lei, alle parole “nonna” si ferma di colpo e raggiunge la sua mamma per farsi mettere il vestitino rosso con la renna, per l’occasione.
La piccola monella di casa Jones, ha un debole per sua nonna Regina. Quando è in sua compagnia si dimentica anche del suo amato papà, o papino, come lo chiama lei. 
«Le parole magiche.» esclama Killian esausto, che ha giocato con lei fino a quel momento a rincorrerla.
Emma ride e prende in braccio la piccola per finire di vestirla e pettinarla, le vuole fare una treccia. La bambina ha i capelli biondi e gli occhi verde smeraldo, esattamente come la sua mamma, sono come due gocce d’acqua. Ad Emma piace, visto che ha i capelli lunghi, acconciarglieli. 
Mentre prepara la sua piccola e finisce di sistemarsi anche lei, ripensa a tutto ciò è è successo in quei tre anni. Le sembra solo il giorno prima quando ha scoperto di essere incinta della sua piccolina e invece, sono già passati tre anni da quando lei ha riempito la loro vita di gioia e allegria. 
Henry l’adora e anche se sta crescendo, visto che ormai ha 9 anni, si comporta sempre come un perfetto fratello maggiore, nonostante la piccolina a volte lo faccia penare o gli nasconde i giochi o gli fa i dispetti. In realtà, sa bene che Hope da grande, si farà proprio rispettare. 
Pensa a quando ha scoperto di aspettare una piccola principessina. All’ecografia sono andati lei, Killian ed Henry, ma all’uscita dall’ospedale ha trovato anche Regina e David, impazienti ed emozionati di scoprire il sesso. E poi, tutti insieme, hanno provato a scegliere un nome. Ad Emma piaceva l’idea che la piccola avesse l’iniziale uguale a quella di Henry. Ma poi a scegliere il nome definitivo è stato il suo pirata. 
“Hope. Speranza. Mi piacerebbe che nostra figlia avesse questo nome, perché da quando ti conosco so che cosa significa avere speranza. Poi, è il frutto del nostro amore, voglio che porti speranza e gioia nella famiglia che stiamo costruendo insieme.” Sono state queste le sue parole ed Emma oltre a piangere, dando la colpa agli ormoni della gravidanza, l’ha abbracciato, approvando subito il nome. Henry di conseguenza è stato felice, lui ha sempre creduto nella speranza, nella magia, nei sogni e il pensiero che sua sorella si chiami così, gli piace assai e poi, avranno la stessa iniziale nel nome. 
In famiglia anche hanno accettato subito il nome, ma soprattutto l’hanno amata dal primo istante in cui i suoi occhietti verde smeraldo e meravigliosi, hanno incrociato i loro. David si è sciolto in un brodo di giuggiole, appena l’ha presa in braccio. Regina ha cercato di mantenere un certo decoro, ma anche lei in realtà si è commossa. Mary, ha pianto senza vergogna, la donna poi, che è classifica fare i suoi discorsi sulla speranza, ha approvato a pieno il nome, credendo che avrebbe solo portato bene. 
Sono passati tre anni, la sua vita è più piena che mai, ma è felice. Stanca, sempre di corsa, ma felice. Ormai è diventata vicesceriffo e anche se ha soli 23 anni, ama il suo lavoro e lo fa con entusiasmo, con passione. Migliora ogni giorno di più, non smette di fare lezioni di difesa personale, di andare al poligono. Vuole sempre fare meglio e grazie a August, il suo capo, sta crescendo tanto. Deve molto a lui, anzi forse tutto, se non ha mollato dopo la sua terribile esperienza. A volte ancora ci pensa e rabbrividisce, ma poi scaccia immediatamente quel pensiero, concentrandosi solo sulle cose belle. Probabilmente mai dimenticherà quella violenza subita, è impossibile farlo; cerca solo di godersi ciò che di bello la vita le offre ogni giorno.  
Arrivano a casa Mills in tempo per il pranzo, in realtà sono gli ultimi arrivati e sono già tutti presenti. Hanno perso tempo anche per scattare i regali di babbo natale quella mattina. Hope a ogni regalo ha perso tempo a giocarsi, per non parlare dell’essersi messa a giocare con la carta da regalo, lanciandola in aria e in testa a Henry e Killian, facendo scoppiare una guerra di palle di carta in piena regola. Hanno poi perso tempo a vestire Hope e per finire di sistemarsi loro. 
Ma ormai in famiglia sanno che sono dei ritardatati cronici.
Non appena entrano in casa e la bambina vede Regina, toglie la mano che sta stringendo a sua mamma e corre incontro alla sua nonnina. 
«Nonninaaaaaaaaaaaa!» strilla felice, correndole incontro per abbracciarla. 
«Amore mio! Cosa ti ha portato babbo natale?» le dice prendendola in braccio. Regina stra vede per sua nipote e se la sta godendo a pieno. Le piace essere chiamata nonna, all’inizio le ha fatto forse un po’ strano, visto che Henry ancora la chiama “mamma”, ma si è abituata subito. La sua piccola Hope, fa uscire il suo lato giocoso, divertente e amorevole. La vizierebbe di continuo e qualsiasi cosa la bambina le dica, sarebbe capacissima di dire sì. Regina ha sempre amato i bambini, ma ha deciso di non averne altri suoi, per godersi la sua Emma, che non ha potuto godersi come ha sempre voluto e per dedicarsi ai suoi nipoti. Robin è stato subito d’accordo con la sua decisione, approvandola. In fondo poi, Hope è un po’ anche sua nipote, lei lo chiama “nonno Robin” e a lui piace. 
«Tanti giochini.» dice super felice della cosa ed elencando tutti i giochi ottenuti. Tra cui un libro di favole, regalatole da suo fratello, il quale spesso è lui a leggere alla sorellina le favole della buonanotte, esattamente come ha sempre fatto la sua mamma, quando era lui a essere piccolo e non saper leggere. 
Henry è un ottimo narratore ed Emma, come Regina, sono convinte che diventerà davvero uno scrittore. Ha tantissima fantasia e a scuola viene sempre lodato per come scrive e i suoi temi sempre ricchi di storie favolose e avventurose. Il suo tema preferito sono sempre i pirati. 
«Nonninoooooooo» vedendo David, si getta anche tra le sue braccia e gli dà un bacino sulla guancia, facendo sciogliere l’uomo completamente. Non si è ancora abituato a quella sua meravigliosa nipotina. 
«Sai che giorno sei gennaio, arriva la befana? Io volere tanta cioccolata, no carbone. Io no monella.» dice, ancora non parla perfettamente, ma si fa capire benissimo. 
David subito le dice che parlerà personalmente con la befana. 
«Amore, hai appena ricevuto i regali di Natale, già pensi alla befana? Ci pensiamo tra qualche giorno.» le dice Emma, guardando male suo padre, lui la vizia fin troppo, nonostante le sue proteste. Regina pure la vizia, ma decisamente meno di lui. Lui le comprerebbe pure la luna se potesse. 
Hope annuisce un po’ contrariata, ma poi torna a sorridere e correre per casa Mills, come se niente fosse. È davvero il loro piccolo terremoto. Una piccola principessa pirata, terremoto. La loro piccola principessa, pirata, terremoto. 
Si siedono a tavola e come sempre, si ritrovano a ridere, scherzare, giocare. Le loro tavolate sono così affollate che per parlarsi spesso devono urlare per farsi sentire, ma il bello sta proprio in questo a dire il vero. Non cambierebbero quei momenti per nulla al mondo, ormai sono la loro quotidianità. 
Sono tutti davvero felici e spensierati. Solo Killian a dire il vero è quello più silenzioso. Il suo silenzio non è dovuto al fatto che sia preoccupato e triste, al contrario... Deve fare una cosa importante, ma non sa come farla. Quella mattina ha già dato il regalo di Natale alla sua meravigliosa fidanzata, ma non è di certo il regalo ufficiale. Quello ufficiale glielo vuole dare davanti a tutti. È stata un’idea di Henry a dire il vero, il quale ha contribuito alla realizzazione della cosa, ma ora che ci pensa, forse non è stata una buona idea. 
Emma lo vede troppo taciturno e gli prende la mano, chiedendosi cosa c’è che non vada, fino a poco prima stava bene. Lo guarda e lui la guarda a sua volte sorridendole. La tiene ancora per mano e si alza. Attirando l’attenzione di tutti i presenti, anche quella della piccola Hope, intenta a giocare in braccio a Regina con il pongo, il quale puntualmente è più in bocca alla bambina, che sul tavolo. I tentativi di dirle che non si mangia sono vani. 
Prontamente si mette in ginocchio e la guarda, perdendosi nei suoi smeraldi, si concentra esclusivamente sulla sua Emma, anche perché avere tutti gli occhi puntati addosso non aiuta di certo.
«Emma, sono giorni che tento di trovare le parole più adatte, ma non le ho trovate. Ciò di cui sono certo però, è che ti amo. Amo te, Henry e Hope. La mia meravigliosa famiglia. Insieme a voi ho tutto quello che desidero. Non so che cosa ci riserverà il futuro, ma so per certo che... Non c’è tempesta che non possiamo superare, insieme troveremo sempre il sole.» le dice ed Emma con gli occhi lucidi e stavolta non può di certo dare colpa agli ormoni, lo guarda, cercando di replicare, ma non ci riesce.
«No, aspetta... Non ho finito. Emma Swan, mi vuoi sposare? Vogliamo diventare una famiglia a tutti gli effetti? Vuoi farmi l’onore di essere la signora Jones?» gli chiede, infine, tirando fuori la scatolina con dentro l’anello. 
La ragazza ancora una volta non riesce a parlare, le parole sono come bloccate in gola, ma si getta completamente tre le sue braccia, in lacrime e baciandolo con trasporto, incurante dei presenti. 
«Mammina e Papino bacino.» dice Hope battendo le mani, ha capito perfino lei che ciò che sta accadendo è qualcosa di bello. 
David, se pur non lo ammetterebbe mai, è quasi commosso, è un uomo di antichi principi, prima dei figli, vuole passare per il matrimonio, ma sua figlia è sempre andata controcorrente. È felice ora, che finalmente quel pirata ha messo un po’ di sale in zucca e abbia deciso di prenderla in sposa, ha sempre creduto che ciò non sarebbe mai accaduto. Ma lui era comunque a conoscenza della sorpresa, Killian prima di farle la proposta, era andato a chiedere a lui la mano di sua figlia, anche se non ce ne starebbe stato bisogno, visto il loro fare sempre di testa loro e visto che, sono già una famiglia. 
Ciò che è certo è che desidera fortemente accompagnare sua figlia all’altare. 
«Oggi quindi abbiamo anche il loro matrimonio da festeggiare» esclama Neal, felice davvero della cosa. Ormai lui accanto a Ruby è sereno. Non smetterà mai di voler bene alla mamma di suo figlio, come d’altronde lei, ma ora ama la sua compagna. 
E Ruby e Neal sono i primi ad alzarsi per congratularsi con la coppia, successivamente tutti gli altri.
Regina è la più sorpresa, a lei Jones non aveva detto nulla e prontamente glielo fa notare, specie dopo aver appreso che invece David sapesse.
«Regina non te la prendere, mi sembrava giusto che la mano di Emma la chiedessi a David.»
«Allora visto che siete diventati così amici, i prossimi lavori te li farò commissionare da lui.» lo punzecchia e la reazione di Killian fa decisamente ridere tutti. Ha strabuzzato gli occhi e la sua faccia ha parlato chiaro. L’unico che non ride molto è proprio David, ma in fondo lo sanno entrambi che il loro rapporto non potrà mai essere così idilliaco, lavorando a stretto contatto, finirebbero per uccidersi. Meglio evitare. 
Killian infila al dito di Emma l’anello e poi con ancora la mano della sua futura sposa tra le sue, l’attira a sé per baciarla nuovamente. 
Al termine del pranzo e aver provato a far fare, inutilmente, il riposino a Hope e loro giocato e chiacchierato; si accorgono che fuori sta nevicando e che sicuramente da parecchie ore, il viale di casa Mills è già pieno di neve. 
Henry, Roland e Andrew propongono subito di andare a giocare fuori e coprendosi tutti bene, visto il tempo freddo, escono in giardino. 
I tre bambini con la neve iniziano a fare un pupazzo di neve, Henry coinvolge anche sua sorellina Hope, ma lei si interessa poco a ciò che stanno facendo i due più grandi. Da prima ha sbattuto i piedi sulla neve, ridendo nel modo in cui essa cigola ogni volta che si muove, per poi sedersi a terra, ignara di bagnarsi, per assaggiare quella soffice manta bianca. 
«Panna» esclama mettendosela in bocca. Ha preparato un dolce con la sua mamma e vedendo che la sua piccola andasse ghiotta per la panna, le ha detto come si chiama. Vedendo ora una distesa bianca, la bambina ha pensato subito che fosse tantissima panna. 
«Amore questa non è panna, ma neve. Non si mangia.» le dice Emma ridendo. Hanno riso tutti i presenti. 
Non si mangia, ma a lei non importa, ne prende un altro po’ e se la porta alla bocca. Sa di aver fatto una marachella e quindi guarda la sua mamma con sguardo furbo, per vedere la sua reazione. 
«Hope che ti ho detto? Non si mangia e alzati da terra che ti bagni tutta. Non ho portato il cambio.» le continua a dire, stavolta senza ridere, perché la sta mezza rimproverando per non aver ubbidito. Sono in pieno inverno per giunta, rischia di ammalarsi se continua a giocare con la neve da per terra. 
«No! Neve, neve, neve.» battendo la manina sul soffice, ma freddo manto bianco, ridendo ancora una volta per il rumore che fa la neve fresca. Gattonando a destra e sinistra per sentire ancora quel rumore che tanto le piace e la fa ridere. 
Emma guarda prontamente il suo fidanzato per farlo intervenire e non essere sempre lei la cattiva della situazione, che non permette di fare le cose a sua figlia. Killian in realtà sa essere severo quando la situazione lo richiede, ma ha anche un difetto: non sa dire di no a Hope, soprattutto se sta giocando e sperimentando qualcosa di nuovo, a lui piace fermarsi ad osservarla. Adesso, intenta a giocare con la neve e ridere da sola per un semplice scricchiolio, è davvero lo spettacolo più bello del mondo. Sua figlia è lo spettacolo più bello del mondo. 
Ma ha anche notato lo sguardo del sua Emma. 
Così si avvicina alla bambina per prenderla in braccio, ma Hope che è stata allontanata dal suo nuovo gioco scoppia a piangere disperata. 
«Neve, neve, neve.» divincolandosi tra le braccia del suo papino, per tornare a giocare. Ora che conosce questa parola, sembra non voler dire altro.
«Emma, lasciala giocare. L’ho io un cambio per lei.» le dice Regina andando a prenderla tra le braccia del suo papà e rimettendola a giocare. Capisce perfettamente che Emma teme che la bambina si ammali, visto che ha già le calze pesanti, che ha indosso, bagnate, ma non si ammalerà di certo per questo e poi non può essere l’unica a non giocare.
La ragazza sa benissimo che sua madre ha ragione, a volte sa essere davvero troppo apprensiva. Odia che i suoi figli stiano male e vorrebbe costantemente proteggerli da tutto, ma sa che non può. Esagera spesso, ma sa anche essere una mamma fantastica, piena di inventiva e che si diverte sempre tanto in loro compagnia.  
«Hai ragione. Ho esagerato.» ammette, se pur non sia stato per niente facile per lei farlo. Torna così ad osservare la sua piccola Hope, che tra l’altro é davvero meravigliosa. 
Intanto, la bambina continua a gattonare da tutte le parti felice come non mai, fino ad arrivare al pupazzo di neve costruito da Henry, Roland e Andrew, e con la manina buttarlo giù, come fa sempre con i castelli di sabbia al mare. 
«Bum» esclama divertita e mostrando i dentini tutta felice. I tre bambini più grandi però non sono dello stesso avviso, ed é suo fratello infatti a fare una palla di neve e tirargliela colpendola in viso. Hope in un primo momento sembra quasi che voglia piangere, ma poi scoppia a ridere di gusto, battendo le manine: «Ancora Hetti, ancora.» gli dice. Non riesce ancora a dire bene il nome di suo fratello e allora lo chiama “Hetti”. 
Tutti i presenti se prima si sono preoccupati per la piccolina, vedendo che invece le é piaciuto e tanto anche, iniziano a loro volta una battaglia di neve.
Emma si avvicina alla sua bambina e l’aiuto a fare lei una palla di neve per colpire Henry a sua volta. A favore dei bambini invece ci sono Killian e Neal. Con la palla di neve fatta da Emma prima viene colpito in piena faccia Killian e poi con la seconda Henry. Hope ride di gusto e non fa altro che dire: “ancora, ancora, ancora” ormai completamente bagnata essendo per terra da parecchio tempo, ma sembra non sentite minimamente il fastidio del bagnato e non avere freddo, si sta divertendo troppo. Tanto che inizia anche a lei a costruire palle di neve vedendo come fa la sua mamma e buttandole ovunque, incurante di chi colpisce.
La battaglia di palle di neve ormai é iniziata, tutti contro tutti, cercando di colpire più persone possibile. In fondo lo si sa, la neve fa tornare chiunque bambini, anche i più grandi.
Ma é anche la magia del Natale. Il Natale é gustarsi la neve, giocare tutti insieme. Il Natale é famiglia. Il Natale fa riscoprire in tutti il proprio essere bambini e se il Natale non l’hai nel cuore, non puoi di certo trovarlo sotto l’albero.
Loro, la famiglia Jones, Nolan, Mills, Locksley lo sanno bene. Sono una famiglia. Una famiglia strampalata, allargata, piena di problemi, di alti e bassi, ma uniti. Sono una famiglia che non si incontrano solo a Natale, ma al contrario, per loro Natale é ogni giorno. 
E anche se non sanno ancora che cosa riserverà loro il futuro, sanno che ora sono felici. Del domani non c’è certezza, ma è proprio per questo che bisogna godersi ogni giorno tutto ciò che di meraviglioso la vita offre. 
Ed é ciò che loro stanno provando a fare, nonostante tutto. 
Il lieto fine non esiste, ma i nuovi inizi si. 
Ecco, questo è il loro. 
Non c’é tempesta che non si possa superare, alla fine si trova sempre il sole. 






The end 

 

 










Spazio autrice: Ciao a tutti, ed eccomi qui a postare questo capitolo finale. Prima di spendere due parole per ringraziarvi tutti, ditemi... Cosa ne pensate di questo capitolo conclusivo? Vi piace? E della piccola Hope che cosa ne pensate?
Ma ora veniamo alla parte dei saluti, anche se in realtà é solo un “ciao” per questa storia, per poi immergersi nel sequel. 
Devo ammettere però che un po’ mi dispiace, perché mi sono molto affezionata a questa storia, é nata come un piccolo esperimento, da tempo volevo scrivere  su Once Upon A Time e sulle mie due coppie preferite, ma poi sono sempre stata frenata non so perché (forse per mancanza di idee che mi convincessero), fino a che non è venuta l’idea per questa e ho iniziato a scriverla e il tutto é venuto poi da sé. Non pensavo che potesse piacere così tanto. Per questo ringrazio infinitamente tutti voi che avete seguito la mia storia sin dal primo capitolo, dedicando del tempo per leggerla, recensirla o inserirla tra le vostre categorie. Grazie, davvero. Non sapete che gioia é per me. É stato bello anche aver parlato in privato con ognuno di voi che mi ha seguito in questa mia folle avventura.
Ma come anticipato ci sarà un sequel. E bene sì, ho già pronti i primi tre capitoli e inizierò a postare: DA SETTIMANA PROSSIMA, per dare una continuità a questo progetto. Cosa dire altro del sequel? Ci saranno nuovi personaggi, un nuovo caso per la nostra Emma e po’ di casini che porteranno i nostri protagonisti ad affrontarne di cotte e di crude. Forse peggio che in questa 😂
Non svelo altro in merito, spero che possiate seguirmi ancora in questa avventura e con la mia pazza famiglia Swan, Jones, Mills, Locksley. 
Grazie ancora per tutto e buon week end. 
A prestissimo.
 

   
 
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