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Autore: LadyPalma    01/09/2019    2 recensioni
[In risposta alla challenge "Slot machine!" indetta da Juriaka sul forum di EFP]
Si tratta di una raccolta di storie che seguono una serie di prompt, in cui i personaggi da usare sono combinati in maniera assolutamente casuale. Troverete sia storie che si muovono nel contesto canonico (pur con qualche variante) che modern!AU. Saranno presenti varie ship (anche crack) e broship, ma le ships principali su cui cercherò di concentrarmi sono: Sansa/Sandor, Cersei/Qyburn, Davos/Melisandre e Jaime/Brienne.
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Cersei Lannister, Jaime Lannister, Melisandre di Asshai, Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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NDA: Salve a tutti, so di avere un milione di storie da scrivere, ma appena ho visto questa challenge non ho potuto proprio resistere. Vi spiego in breve di cosa si tratta: il punto di partenza è stilare una lista di 10 personaggi e poi scrivere storie indipendenti tra loro seguendo dei prompt che combinano quei personaggi in maniera casuale. Cercherò il più possibile di mantenermi nel contesto canonico anche perchè così la sfida sarà più interessante, ma ci saranno ovviamente dei casi dove il modern!AU sarà necessario. Piccola nota sul titolo della raccolta: mi piaceva l'idea di abbinare le parole casa e caso che creano un bel suono insieme, e inoltre a livello contenutistico, mi piacerebbe che queste oneshot create appunto per caso possano magari avere un qualche significato più profondo lol. Ora vi lascio la lista dei personaggi con i numeri abbinati, in modo che anche voi potrete controllare l'assoluta aleitorietà dei prompt.
1- Melisandre
2- Davos Seaworth
3- Sansa Stark
4- Sandor Clegane
5- Cersei Lannister
6- Qyburn
7- Jaime Lannister
8- Bryndern Tully
9- Brienne di Tarth
10- Jorah Mormont





#Prompt 40:  Sogno o son desto? Alice nel Paese delle Meraviglie AU! 5 cade nel buco, 7 è il Coniglio Parlante, 9 è il Cappellaio Matto, 6 è la Regina di Cuori. (potrete attribuire agli animali sembianze umane).
[Contesto: Tra la stagione 7 e 8. Ships: Accenni Cersei/Qyburn.]





Da quando reggeva il peso della corona, Cersei Lannister si concedeva ben di rado il lusso di una lunga dormita e, quando succedeva, si ritrovava sempre nel bel mezzo di sogni confusi e frammentati. Anche quel pomeriggio la stanchezza non mancò di farsi sentire, ma appisolarsi su una delle sedie della sala vuota del Concilio Ristretto non si rivelò essere l'idea più brillante per favorire un sonno lieto.
Qualche minuto dopo aver chiuso gli occhi, si sentì precipitare come spesso accade quando si è in stato di dormiveglia, ma lei, che il dormiveglia lo aveva abbondantemente superato, continuó a cadere e a cadere senza possibilità di freno.
Sentiva tutte le sensazioni corporee della caduta peró assurdamente si vedeva dal di fuori, e in quella visione era tornata bambina, con i lunghi capelli biondi stretti da un nastro turchese e il bel vestito nuovo dello stesso colore. Era entrata in una buca e ora stava sprofondando sempre più nel terreno, peró nonostante non sapesse dove sarebbe arrivata non aveva paura. Stava inseguendo qualcosa, questo era tutto ció che sapeva, e avrebbe fatto di tutto per raggiungerlo... Anche se al momento, proprio non ricordava cosa quel qualcosa fosse.
Improvvisamente, tuttavia, l'immenso percorso sotterraneo finì e, ritrovandosi dall'altra parte di quella lunga buca, colse immediatamente il rapido movimento di una coda bianca davanti a lei. Un coniglio. Un coniglio bianco con un panciotto dorato correva davanti a lei e lei sentì di non poter far altro che alzarsi in piedi e corrergli dietro.
"Jaime, Jaime aspettami!" strillò con voce quasi disperata. Perchè sapeva che quel coniglio era il suo fratello e amante che tante volte l'aveva protetta ma tante altre volte l'aveva lasciata sola.
Ma il coniglio restava impassibile alle sue suppliche e continuava a correre, finchè finalmente non raggiunse una casetta tutta verde.
"Jaime! Perchè non mi hai aspettato?" chiese Cersei, quando finalmente lo ebbe raggiunto.
Jaime non la degnò di uno sguardo e prese a bussare sulla porta della casetta.
"Perchè è tardi! È dannatamente tardi!"
"Per cosa è tardi?" si ostinó a chiedere lei, senza capire.
Stavolta il coniglio la guardò, seppure solo per un attimo, e in quello sguardo lei vi lesse una sofferenza del tutto inaspettata.
"È tardi per tutto, Cersei. Non lo capisci?"
Prima che lei potesse rispondere, la porta si aprì e i due si ritrovarono spinti all'interno da una donna altissima con addosso un'armatura, talmente alta da toccare il soffitto con la testa. A dispetto dell'apparenza severa, aveva tra le mani uno strano cappello multicolore e con uno strano entusiasmo invitava entrambi a prendere posto.
"Jaime, sei in ritardo!" esclamò, mentre con una mano continuava a tenere il cappello e con l'altra tirava fuori delle strane tazze e le posava sul tavolo nella stanza. "Sei terribilmente in ritardo! Dovevi essere qui da un pezzo!"
"Sì, lo so! Ma ora sono qui, Brienne, e stavolta non mi tireró indietro di fronte al mio dovere!" rispose Jaime, facendo sedere Cersei su una sedia, proprio nello stesso momento in cui la donna le piazzó davanti una di quelle tazze.
"Forza bevilo, è per il tuo compleanno!" esclamó la donna altissima, con un sorriso incoraggiante.
Cersei fu dubbiosa. "Ma oggi non è il mio compleanno... O almeno non credo".
"Allora è il tuo Non Compleanno!" intervenne Jaime in tono impaziente. "Forza bevi!"
Cersei spostó confusa lo sguardo dall'uno all'altra, ma poi senza riflettere troppo sollevó la tazza e avvicinó sempre più al viso lo strano liquido rossastro che vi era contenuto.
D'un tratto peró la tazza le fu strappata violentemente dalle mani e quando tornó a guardarsi intorno il contesto era completamente mutato: la casetta era sparita, insieme al coniglio e alla donna alta, mentre davanti a lei appariva ora un volto ben famigliare.
"Qyburn!" esclamó, riconoscendo il suo fedele Primo Cavaliere, a dispetto dell'assurda tunica bianca decorata con cuori rossi che portava.
"Maestà, cosa stavi per fare? Jaime e Brienne volevano avvelenarti!" le rivelò, prendendole una mano con premura. "Ma non è così che finisce la storia..."
"E allora come finisce?"
La domanda di Cersei era stata speranzosa, ma la risposta la fece ripiombare nell'angoscia più cupa.
Sul volto dell'uomo comparve infatti un sorriso, che nulla aveva della dolcezza che le aveva mostrato solo qualche istante prima.
"Finisce con io che divento re e tu che muori in modo più violento" le rivelò, battendo poi le mani per far comparire la sua arma in carne ed ossa. "Montagna, tagliale la testa!"
Gregor Clegane nella sua armatura dorata si avvicinò rapidamente e, senza darle neanche il tempo di tentare di divincolarsi, iniziò a scuoterla per le spalle, mentre Qyburn continuava a gridare "Maestà, maestà"....

..."Maestà, maestà"
Cersei aprì gli occhi di scatto, reprimendo a stento un urlo. Le ci volle solo un attimo per rendersi conto dove si trovava, nella Fortezza Rossa, e con chi, il maestro Qyburn vestito al suo solito modo. Era lui che l'aveva scossa dolcemente e che l'aveva chiamata, cercando di svegliarla da uno dei suoi incubi.
"Mi sono addormentata di nuovo, accidenti... Grazie, maestro Qyburn" disse, una volta che si fu ripresa dallo spavento.
L'uomo si accertò che stesse bene, poi le fece un breve cenno con il capo e fece per allontanarsi.
"Qyburn?" lo richiamò la regina, prima che lui potesse uscire dalla stanza.
Lo spettro del sogno che aveva fatto era ancora ben presente nella sua testa. E per quanto potesse farle male l'idea di un avvelenamento da parte di Jaime, sapeva che era un tradimento di Qyburn la cosa che proprio non avrebbe mai avuto la forza di affrontare.
"Non hai intenzione di tradirmi, vero?"
Sul volto dell'uomo comparve un'espressione sorpresa, che subito però mutò in quella comprensiva e dolce che spesso assumeva quando si rivolgeva a lei. Tornò indietro e le afferrò una mano, proprio come aveva fatto nel sogno.
"Io ti devo tutto, mia regina. Non ho nessuno per cui tradirti, non ti pare?"
Cersei lo studiò per un attimo, poi fece un cenno di assenso, anche se non era del tutto convinta.
Quel sogno assurdo e strano le aveva instillato un altro dubbio, portandola a dubitare perfino dell'unica persona di cui credeva di potersi fidare ciecamente.
Perchè, secondo la profezia, c'era per davvero  un uomo che avrebbe attentato al suo prezioso collo.
Quell'uomo, il Valonquar, non era stato ancora rivelato.
E sarebbe potuto essere chiunque.
   
 
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