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Autore: Volerofinoatoccareilcielo    01/09/2019    0 recensioni
[…] Tratto dal capitolo 1
-Conviene che ci presentiamo, io sono Amy Dalila Velasco, figlia di Eris dea della discordia e del caos- disse con aria fiera la ragazza. Percy guardò Annabeth, non capiva perché avesse fatto una domanda del genere. Se non fossero semidei allora perché erano stati inseguiti da dei mostri.
Ma allora per quale motivo il ragazzo non poteva entrare?
La risposta arrivò pochi attimi dopo quando il ragazzo si presentò, scioccando e spaventando tutti i presenti
-Io, invece, sono Andreas Arias Santiago, figlio di Crono, Titano del tempo-
[…]
La speranza è sempre l'ultima a morire, soprattutto la speranza dei mostri quando si deve prendere a calci Percy nel suo bel sederino. Quando tutti pensavano che finalmente potevano avere un minimo di respiro ecco che spunta un nuovo nemico...Questa volta riuscirà a mettere in ginocchio Percy Jackson e i suoi amici? Chi sono questi due nuovi personaggi che arrivano al campo? Passato e futuro si incontreranno e chi vincerà lo scontro? Beh, leggete e saprete. Buona lettura a chiunque voglia aprire la mia storia.
Baciusss
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Jason Grace, Nuovo personaggio, Piper McLean, Reyna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Attenzione*
Prima di iniziare farvi continuare con la lettura volevo dire due cosucce:
1) grazie per aver iniziato a leggere questa storia, sto lavorando da un po' ed è bello mostrare a tutti voi i frutti del mio lavoro
2) anche se in questa storia ci saranno nuovi personaggi, non preoccupatevi, alla fine di tutto ritroveremo i nostri eroi come li ha lasciati Rick ne "Il sangue dell'Olimpo", senza cose extra.
Detto questo vi lascio alla lettura.

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Stavano correndo a perdi fiato in quella foresta che non conosceva fine. Erano giorni che stavano cercando di allontanarsi il più possibile per salvarli, ma non era ancora abbastanza
-Amy, corri, sono dietro di noi...- disse il ragazzo con il fiatone, mentre sia lui che la ragazza aumentavano sempre di più la velocità. 
Amy era la classica ragazza che ti lasciava a bocca aperta ed aveva qualcosa di interessante che ti spingeva a conoscerla meglio. I suoi capelli neri arrivavano fino alle spalle e la sua pelle era bronzea, come se fosse perennemente abbronzata. Aveva un sorriso di quelli che ti facevano sognare, uno di quelli che ti può rallegrare la giornata, uno di quei sorrisi che faresti di tutto per non spegnere. Molti la ammiravano per i suoi occhi verde speranza, dentro quei occhi ci si perdeva, era una ragazza calma e tranquilla, non si arrabbiava per nulla, era indifferente a molte persone ma non era scorbutica o acida. Non avrebbe rischiato la vita per nessuno, tranne che per pochi ragazzi che erano diventati la sua famiglia dopo che quella sua naturale l’aveva abbandonata. Era anche molto atletica e sveglia, la sua arma preferita era l’arco, ma se la cavava bene anche con la spada.
Il ragazzo, invece, si chiamava Andreas e sembrava il fratello della ragazza, ma solo nell’aspetto, in realtà erano legati da un sentimento più profondo di quello tra due fratelli. Era il tipico ragazzo che tutti descriverebbero sbruffone: sfrontato, arrogante e assolutamente infantile... Con i suoi lineamenti fieri e i capelli a spazzola dava l’impressione di uno molto sicuro di sé e delle proprie capacità. La carnagione era abbronzata come quella della ragazza e metteva in risalto i suoi occhi verdi; quel verde intenso macchiato da pagliuzze dorate che ricordavano le chiome bagnate dalla luce del sole.  I capelli neri e a spazzola, quel viso così accattivante, eppure quelle labbra perfette, che volevano essere baciate da molte ragazze e che raramente si incurvavano in un sorriso. Poche persone erano riuscite a conquistargli il cuore, ed erano le uniche per cui Andreas sarebbe morto o avrebbe ucciso. La sua arma era una falce che si trasformava in una spada al comando del ragazzo, ma si portava sempre dietro un pugnale che aveva dentro la scarpa, in caso di emergenza e soprattutto perché la falce era un pochino ingombrante e molto visibile.
Entrambi i ragazzi avevano una collanina di metallo con 3 piastrine, come quelle dei militari, una di quelle era molto rovinata, mentre l’altra era di un colore particolare: quella del ragazzo era di un nero pece e quella della ragazza era di un blu molto scuro. La prima piastrina quella rovinata aveva scritto su di essa i nomi dei due ragazzi e una data abbastanza recente, entrambi avevano la stessa data segnata, ma scritta con caratteri diversi. La seconda piastrina invece era sempre di un grigio metallico, ma non era rovinata come la prima, su entrambi i ragazzi c’era scritta una parola in greco antico “εὐδαιμονία”, si pronuncia eudaimonia e significa “ricerca costante della felicità”. L’ultima piastrina era quella che i ragazzi avevano differente, o per meglio dire il colore era differente, Andreas ce l’aveva nera, mentre Amy ce l’aveva blu, la piastrina era lucida e con niente scritto sopra. Anche se si poteva percepire che quella era la più importante tra tutti, e quella che emanava un potente potere magico.
-Prova ad utilizzarli...- provò a dire con affanno Amy. Ma Andreas non ebbe il tempo di fare nulla che da dietro un albero apparve la testa di un mostro ed entrambi bruscamente cambiarono rotta. Cercarono di scappare più lontano possibile. Ma era tardi erano circondati. E dire che mancava così poco. Si fermarono tutti e due, si guardarono e schiena contro schiena decisero che era il momento di attaccare. Sarebbero morti se questo voleva dire salvare loro la vita.  
 
Rachel si alzò di scatto da dentro la cabina. Aveva un brutto presentimento e percepiva qualcosa di strano nell’aria. Si mise le ciabatte al volo e, silenziosa come un gatto, seguì il presentimento. 
Non era un presagio del tutto negativo, era solo il solito forte senso di angoscia che la costringeva ad alzarsi e farsi una passeggiata. Seguì quel presagio fino ai margini del campo dove stava la barriera, sicura che come ogni sera quell’angoscia sarebbe terminata lì e le avrebbe permesso di dormire di nuovo. Ma quella volta non fu così.
L’alba stava per spuntare dal lago quando raggiunse il limite del campo, dietro di lei una figura la stava seguendo già da un po’ di tempo e lei se ne era accorta quasi subito
-Esci fuori, mi metti ansia se stai lì nascosto- disse la ragazza schietta come sempre. E da dietro le tenebre una figura apparve seguita da una seconda che la ragazza non aveva sentito. Il primo era un ragazzo mingherlino che aveva capelli neri e mossi, gli occhi scuri con aloni neri intorno ad essi e vestiva con un giubbotto da aviatore con sotto una maglietta del campo che cercava in tutti i modi di nascondere con il giubbotto. Il secondo era il suo esatto opposto. Alto, pelle abbronzata, biondo e occhi azzurri. Indossava la maglietta del campo, senza niente sopra, dei pantaloni marroni chiaro lunghi e un paio di ciabatte. Dalle tenebre apparvero Nico Di Angelo e Will Solace.
-Che ci fate voi qui? - chiese Rachel mentre si avvicinano
-Noi...- stava per dire Will prima che Nico lo interrompesse
-Ho percepito della morte e volevo sapere- disse prima di spostare Rachel e superare la barriera, estraendo pure la spada nera che aveva legata alla cintura.
-Scusalo, ma quando percepisce una cosa del genere diventa scorbutico- lo scusò Will, come se Nico non fosse sempre scorbutico con le persone del campo, prima che sia lui che la ragazza seguissero Nico.  
Appena usciti dai confini del campo camminarono per altri 5/7 minuti prima che tutti e tre si fermassero all’improvviso inorriditi da ciò che vedevano. In mezzo a degli alberi c’erano due ragazzi in una pozza di fango e sangue. Attorno ai quali c’erano ceneri di mostri che avevano sicuramente ucciso loro. Come un buon medico Will si avvicinò ai due, seguito da Nico, mentre Rachel andava a chiamare aiuto.
In automatico Will si avvicinò per primo alla ragazza, aveva una brutta ferita al braccio, un lungo taglio che partiva dalla fronte e attraversava l’occhio destro fino ad arrivare alla mascella. Dal naso usciva del sangue, ma non sembrava rotto o cose del genere. Will le mise due dita sul collo per sapere se fosse morta. Era ancora viva. Appurato che la ragazza non fosse morta, si avvicinò al ragazzo.
Il ragazzo aveva una brutta ferita alla gamba e al fianco. Il petto all’altezza delle costole era ridotto male, simbolo che aveva sicuramente qualche costola rotta. Sul viso non era tagliato o cose del genere, aveva solo una vecchia cicatrice, ma niente di preoccupante.  Dalla bocca usciva del sangue e i denti ne erano macchiati. Anche con lui Will poggiò due dita sul collo per sentire i battiti, ma all’improvviso il ragazzo aprì gli occhi.
Successe tutto molto velocemente: al ragazzo spuntò all’improvviso una falce in mano, con cui cercò di ferire Will, ma con i riflessi pronti Nico lo difese. Lo scontro del bastone della falce e della lama nera dello Stinge produsse un suono che svegliò la ragazza. Appena aperto gli occhi notò subito le due armi e i tre ragazzi e le loro posizioni e si mise in posizione anche lei di attacco. Ma non riusciva a stare bene in piedi a causa delle ferite, anche il ragazzo aveva qualche difficoltà a tenere la falce, ma comunque non dava segni di arrendersi. Restarono in quella posizione di stallo per alcuni lunghissimi e interminabili minuti, fino a che non arrivarono Rachel con altri due ragazzi, su un centauro.
Quando Rachel arrivò con Percy Jackson, Annabeth Chase e Chirone videro che i quattro semidei si stavano per ammazzare, o almeno due di quelli: Andreas teneva la lama della falce a pochi centimetri dalla faccia di Will che non osava muoversi, Nico che aveva la sua spada sul manico della falce e la teneva distante dalla faccia del figlio di Apollo e Amy che stava ai piedi di Andreas con una mano sul braccio.
-Hey tu deponi le armi- disse Chirone avvicinandosi. Quel ragazzo aveva un’aria strana, da come si poneva a come li fissava: li fissava in modo rabbioso e allo stesso tempo di attesa. Mentre il corpo diceva il contrario degli occhi: aveva un atteggiamento rilassato e una postura incurvata in avanti (e non era per il peso della falce), voleva dare la sensazione di spavalderia e superiorità. Una superiorità che sapeva di possedere e che avrebbe fatto inginocchiare tutti hai suoi piedi. Chirone lo vedeva, vedeva in lui un avversario imbattibile e un alleato importante. Vedeva in quel ragazzo un grande eroe, ma anche un grande male che poteva opprimere il ragazzo. 
La ragazza, invece, esprimeva anche lei un’aria strana. Ma non di quelle che ti fanno mettere sull’attenti pronti a combattere un nemico, non la ragazza dava una sensazione di angoscia e di caos. Confusione, ecco cosa esprimeva la ragazza. Anche lei aveva un atteggiamento rilassato e di calma. Una calma superiore, che nascondeva sicuramente qualcosa, qualcosa di pericolo e antico. 
In entrambi i ragazzi c’era qualcosa di antico e di burrascoso.
Chirone si girò verso Percy e Annabeth, anche loro guardavano i ragazzi ed erano pronti ad attaccare in caso di pericolo.
Andreas fissò i nuovi arrivati con aria di sfida. Posò lo sguardo prima su Chirone, poi su Annabeth, successivamente su Percy (dove si soffermò) ed infine su Rachel. Guardò poi negli occhi chiari di Will e in quelli scuri di Nico. Lì fissò tutti e sei con aria di superiorità e depose la falce solo dopo le parole di Amy
-Andy, siamo feriti- disse la ragazza come se quella fosse l’unica ragione per cui non lottare. Come se il fatto che erano in inferiorità numerica, o che dovevano sfidare un centauro e Percy Jackson, fosse una cosa da niente, anzi fosse una cosa che avrebbero fatto a occhi chiusi e che si sarebbero divertiti nello sconfiggerli. 
-Mi presento sono Chirone e questo è il Campo Mezzosangue. Un luogo per semidei, come voi. Vi prego di seguirmi all’interno per curarvi, ma prima vi chiedo il favore di consegnarci le vostre armi e di arrendervi- disse Chirone muovendosi in direzione dei due feriti per prendere le loro armi...Ma si fermò quando il ragazzo iniziò a dire:
-Non diciamo stron...- cercò di dire, ma venne interrotto dalla voce della ragazza che sovrastò la sua
-Certamente- poi tirò la spada ai piedi di Chirone e fissò il ragazzo in attesa che lo facesse anche lui. Ma Andreas non lo fece e, con sorpresa di tutti, mise il broncio e incrociò le braccia, come un bambino che non vuole mangiare le verdure.
-Muévete y no hacer el nene como siempre, nos sirve el ayudo de estos boludos. Piensa a los chicos...*-lasciò in sospeso la frase come se Andreas conoscesse già la risposta. Con molta riluttanza e con una faccia che avrebbe preferito ingoiare vivo un topo, anche Andreas tirò la sua falce ai piedi di Chirone e alzò le mani in segno di resa. -Da dove venite? E che razza di lingua era quella?!- chiese Percy non riuscendosi a trattenere
-Veniamo da molto lontano e quello era spagnolo- rispose la ragazza con un sorriso enigmatico. Prima di altre domande però tutto il gruppo iniziò a camminare in direzione del campo. Era pericoloso restare fuori così a lungo, non erano dentro i confini del campo e non avevano la protezione del pino. 
Quando Percy si avvicinò ad Andreas lui sì scansò velocemente per non farsi toccare o aiutare
-Non toccarmi Percy Jackson- disse il ragazzo con una mano sul fianco, per poi mettersi a camminare dietro il resto del gruppo seguito da Percy. 
Arrivati alla barriera i due ragazzi feriti si fermarono e guardarono gli altri semidei come se fosse scontato il motivo per cui non potevano entrare. 
Annabeth iniziò a muovere il cervello e si chiese dentro di sé perché non potevano entrare. Da quando li aveva incontrati aveva una brutta sensazione e l’aria che emanava quel ragazzo le ricordava tanto la paura e il timore che aveva provato durante la battaglia contro Crono. E gliele ricordava così bene, che anche a distanza di anni, la ragazza ebbe il timore e paura di un ragazzo appena incontrato. Non si fidava di lui e neanche della sua amichetta
-Io non posso entrare- disse il maschio interrompendo i pensieri di Annabeth per farle porre la domanda  
-Voi siete semidei, giusto? - chiese Annabeth intuendo per prima il motivo per cui non poteva entrare. La prima a parlare fu Amy
-Conviene che ci presentiamo, io sono Amy Dalila Velasco, figlia di Eris dea della discordia e del caos- disse con aria fiera la ragazza. Percy guardò Annabeth, non capiva perché avesse fatto una domanda del genere. Se non fossero semidei allora perché erano stati inseguiti da dei mostri. 
Ma allora per quale motivo il ragazzo non poteva entrare? 
La risposta arrivò pochi attimi dopo quando il ragazzo si presentò, scioccando e spaventando tutti i presenti
-Io, invece, sono Andreas Arias Santiago, figlio di Crono, Titano del tempo-
  
* Muévete y no hacer el nene como siempre, nos sirve el ayudo de estos boludos. Piensa a los chicos = Muoviti e non fare il bambino come sempre, ci serve l’aiuto di questi idioti. Pensa ai ragazzi…
 
Spazio Autrice
Buongiorno, buon pomeriggio e buona notte a tutti voi lettori. Mi presento mi chiamo Voleròfinoatoccareilcielo e sono una nuova scrittrice su Efp e Wattpad (si pubblico questa storia anche lì, anche se sotto il nome: Volerofinoalcielo).
Parto subito col ringraziarvi per aver aperto questa storia e vi ringrazio in anticipo se decidete di recensire. Detto questo vi spiego un secondo, in poche parole, la storia e cosa succederà in futuro negli spazi autrice, per chi li volesse davvero leggere. 
Rick Riordan è uno dei miei autori preferiti e ho letto tutte le sue saghe che ha scritto e leggerò quelle che scriverà, ho letto da Percy Jackson a Magnus Chase, alle Sfide di Apollo e ho letto anche la saga sui fantomatici dei egizi. Ma questa storia parla di un’avventura avvenuta subito dopo la saga degli Eroi dell’Olimpo e prima delle Sfide di Apollo, infatti non ci saranno riferimenti alle altre saghe (nessun dio nordico o egizio, o di quel fantastico dio chiamato Apollo).
Detto questo, nei futuri spazi autrice ci saranno alcuni dei miei pensieri che mi sono venuti in mente mentre scrivevo e alcune spiegazioni, con qualche accenno su quello che succederà in futuro. Sinceramente non so proprio cosa aspettarmi da voi lettori, è la mia prima storia che pubblico e l’unico mio desiderio è farvela piacere e farvi divertire mentre la leggete, nient’altro, per questo vorrei leggere i vostri pensieri nelle vostre recensioni o nei vostri commenti.
Ora però vi lascio andare e vi ringrazio ancora per aver letto fino a qui quello che ho scritto.
Buongiorno, buon pomeriggio e buonanotte a tutti voi.
Baciusssss

 
   
 
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