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Autore: MaryFangirl    01/09/2019    6 recensioni
Ryo e Kaori devono portare a termine una nuova missione per Saeko, dalle conseguenze impreviste...
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba, Saeko Nogami
Note: Lemon, Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: City Hunter
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"Due anni, te lo immagini? Sono passati già due anni..." disse Kaori con le lacrime agli occhi.
Ryo la prese per la vita e l'abbracciò. Sentiva l'emozione invaderlo così come ogni volta che la guardava.
"Lei è qui, Kao. Si è presa il suo tempo ma è qui, questo è ciò che conta, giusto?" disse guardando la loro bambina.
"Sì, e conosco qualcuno che dovrebbe essere morto a quest'ora dopo una tale paura" grugnì Mick, ancora tremando di angoscia al ricordo di quel lontano giorno.
Ryo sorrise e ricordò. Era uscito dalla stanza ancora shockato dall'annuncio del Professore: non era il giorno giusto. Il bambino non si era deciso e Kaori aveva sofferto per niente. Aveva visto il suo sguardo ansioso quando il medico aveva detto loro che le contrazioni si sarebbero fermate e che avrebbero potuto tornare a casa. Erano pronti ad accogliere il loro bambino ma non voleva uscire. Lei si era addormentata piangendo, sfinita. Lui era uscito, incapace di articolare la minima parola, a causa di qualcosa che gli bloccava la gola: aveva sperato così tanto...
Quando Mick si era avvicinato, aveva potuto solo scuotere la testa. Solo quando Miki e Kazue si erano messe a piangere aveva capito che c'era stato un malinteso e tutti si erano ripresi. Il sollievo aveva riconquistato tutti.
"È come ha detto Miki. È un piccolo Saeba, si fa aspettare" aveva detto Mick, contento che si trattasse solo di quello.
Ciò non impediva nemmeno oggi che quei pochi minuti in cui aveva pensato che fosse successo qualcosa al bambino o a Kaori fossero rimasti impressi nella sua memoria come uno dei peggiori momenti della sua vita.
Oggi Kimi era lì, a giocare tranquillamente, mentre i suoi due cugini dormivano profondamente. Si erano tutti riuniti due anni e due settimane dopo quel giorno per festeggiare il compleanno di Kimi. Essendosi presa il suo tempo, aveva superato il termine di una settimana, con disperazione di sua madre che aveva dovuto subire le contrazioni preparatorie e aveva avuto il diritto a un parto epico.
Per le successive due settimane, Kaori non aveva dormito molto. Le contrazioni si presentavano a intermittenza, svegliandola a ogni ora del giorno e della notte. Lei che era stata molto serena per tutta la gravidanza – tranne che nei primi due mesi – era stata di cattivo umore durante quei quattordici lunghissimi giorni. E quando non era furiosa, piangeva perché non si riconosceva più, perché era stanca, perché si chiedeva se fosse un segno che suo figlio non l'amasse o che sarebbe stata una cattiva madre, perché ne aveva abbastanza...
Ryo l'aveva trovata spesso nella stanza del bebé, pensierosa, preoccupata, a volte in lacrime...
Kaori apprezzava ancora la pazienza mostrata da suo marito, così come la sua gentilezza. Decisamente quell'uomo non smetteva di sorprenderla. L'aveva sostenuta, consolata, l'aveva spinta al limite in modo da lasciare uscire tutte le emozioni che la opprimevano, fronteggiando la sua collera...Non era scappato, non una volta, nemmeno il giorno in cui Kimi era nata e si erano ritrovati quasi da soli.
La giovane donna guardò fuori dalla finestra. Il tempo di quella giornata era in contrasto con quello in cui sua figlia era nata. Il mese di giugno era stato eccezionale fino alla fine, fino all'arrivo del primo tifone, eccezionalmente virulento. Per l'ennesima volta, Kaori era sveglia in piena notte, le contrazioni non le lasciavano tregua. Aveva dolori alla schiena e non poteva più resistere stando sdraiata, così si era alzata cominciando a riordinare i libri nella biblioteca per tenersi occupata, per non pensare alla pioggia che batteva contro le finestre, al vento che soffiava in burrasche potenti, a tutti quegli elementi naturali che la disturbavano.
All'improvviso, si era inorridita e aveva abbassato gli occhi a terra: il diluvio era entrato nella loro casa, le si erano rotte le acque.
"Ryo!" aveva gridato, terrorizzata.
Lui era arrivato in meno di un minuto, aveva valutato la situazione ed era rimasto di una calma olimpica. L'aveva rassicurata ed era sceso al poligono, tornando con un walkie-talkie, sotto lo sguardo attonito di sua moglie.
"Le linee telefoniche sono tagliate, non possiamo metterci in strada, dovrai partorire qui. Stai calma, Kao" le disse vedendo la sua aria inorridita. "Kazue sta qui di fronte. Non posso chiederle di venire, ma posso chiederle dei consigli"
"Ecco perché il talkie"
"Hai capito tutto"
Era riuscito a contattare Mick dopo mezz'ora e Kazue li aveva guidati passo dopo passo fino a quando la tempesta si era calmata e loro erano potuti arrivare. La loro sorpresa era stata enorme: la bambina era appena nata e riposava tra le braccia di sua madre sotto lo sguardo stupito del padre. Kazue aveva fatto un nodo e tagliato il cordone ombelicale. Aveva esaminato Kaori e la neonata. Aveva mostrato al papà come pulire e vestire la bambina. Era rimasta sorpresa: Ryo non aveva tremato e aveva avuto uno sguardo tenero e amorevole verso sua figlia.
"Mi farà soffrire..." aveva mormorato quando la piccola aveva aperto i suoi occhi nocciola.
"Lo penso anch'io" aveva sussurrato Kazue, emozionata.
"Ehi voi due, Kaori reclama sua figlia" li aveva informati Mick a bassa voce.
Aveva ammirato la bimba passando. Un'ondata di tenerezza lo aveva travolto e aveva guardato la sua fidanzata, vedendo le lacrime nei suoi begli occhi.
"Avete fatto un buon lavoro" aveva detto al suo amico, che aveva sorriso con orgoglio. "Forse potremmo provarci anche noi, tesoro" aveva suggerito a Kazue, commossa, che aveva annuito.
Ryo li aveva lasciati e si era unito a sua moglie che tendeva le braccia verso sua figlia. Gliel'aveva passata, poi si era seduto accanto a lei, abbracciando entrambe.
"Grazie, angelo mio. Ho paura che trascorrerò molte notti insonni quando sarà grande" aveva sospirato.
"Lo penso anch'io. Non smettere di sperare, Ryo. Sarai sempre il primo uomo della sua vita..."
"Sperare. È una parola che hai inserito nel mio vocabolario da quando sei entrata nella mia vita, angelo mio. Che ne pensi di Kimi, Sugar? È un nome che le starebbe bene e che riassumerebbe bene anche noi" aveva proposto, con gli occhi luminosi e caldi.
"Lo trovo molto carino anch'io. Kimi Saeba" aveva detto, carezzando la guancia di sua figlia.
Kimi Saeba aveva guardato i suoi genitori con un sorriso che li aveva sciolti.
Due anni dopo, erano ancora sotto il suo incantesimo. Kimi aveva una grande famiglia intorno a lei che l'amava e vegliava sulla sua sicurezza. Si alzò e andò a cercare le braccia di suo padre che non si fece pregare per afferrarla.
"Penso che sta per arrivare il momento migliore, mia cara. La mamma porterà la tua torta di compleanno" disse Ryo, con aria golosa.
"Sì, torta!" gridò la piccola, battendo le mani.
Ryo sistemò la bimba all'estremità del tavolo e tornò in cucina. Kaori stava uscendo quando lui le si avvicinò. Lei si fermò al suo fianco e guardò il tavolo dove erano seduti tutti i loro amici.
"A cosa pensi, Kao?" chiese, vedendo il suo sguardo incerto.
"Spero che Miki o Kazue abbiano un altro bambino entro il prossimo anno"
"Perché?" chiese Ryo, non capendo dove volesse arrivare.
"Altrimenti sarmeo in tredici a tavola e porta sfortuna..." rispose con un sorriso enigmatico.
Ryo rimase piantato lì mentre Kaori portava la torta al tavolo. Lo sweeper contò le persone sedute a tavola. Mick e Kazue, Miki e Umibozu, i due bambini, facevano sei. Poi Saeko, il Professore ed Eriko, faceva nove, e poi c'erano loro tre, per un totale di dodici...se uno di loro avesse avuto un bambino, sarebbero stati tredici, quindi...
Incontrò lo sguardo di sua moglie che gli sorrise e i suoi occhi brillavano di una strana luce. Vide una lacrime sfuggire mentre accarezzava i capelli neri di Kimi e capì.
"Tu...tu..." balbettò, sentendosi travolgere da una grande ondata di felicità.
Lei annuì, con il sorriso crescente. Lui la raggiunse e la prese tra le braccia, serrandola fino a soffocarla. Poi si staccò e la baciò appassionatamente finché un colpo di tosse imbarazzato non li riportò alla realtà.
"Se continuate così, allargherete la famiglia" fece Saeko.
"Troppo tardi, già fatto" disse Ryo con un grande sorriso, gli occhi in quelli di sua moglie.
Rimasero tutti stupiti. Kaori accese le candele sulla torta di Kimi, felice di ripetere l'esperienza per gli anni a venire per lei e il loro secondo figlio. Incontrò lo sguardo caldo e amorevole del suo uomo e si sentì trasportare in una bolla di serenità e amore. Stavano bene, erano vivi, erano insieme. Il futuro si presentava sotto i migliori auspici per loro quattro.
 
 
Eccoci a dire la parola 'fine' anche per questa storia. Ma non temete, c'è in serbo dell'altro, e arriverà presto. Vi segnalo anche che l'autrice originale, Mercury80 (che posta regolarmente sul sito Mokkori Hunter e Hojo Fan City, mie importantissimi fonti) mi ha detto di passare spesso sul sito per dare un'occhiata ai commenti, che l'aiutano a migliorare laddove ci siano critiche costruttive. Un'altra delle sue fanfiction sarà la prossima ad essere pubblicata.
 
Infine, non posso fare a meno di ringraziare come sempre chi ha commentato, è mia abitudine (fin da quando ho cominciato a postare fanfict) citarvi tutti: shirley jane, 24giu, briz65, Kaory06081987, mora79, Valenicolefede, EleWar, Sky_Star, anninachan, Kikka1989.
Alla prossima!!!
  
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