Fumetti/Cartoni europei > Code Lyoko
Segui la storia  |       
Autore: Blue_Wander    01/09/2019    3 recensioni
"XANA aveva scoperto dalla rete che c'era solo una cosa in grado di distruggere per sempre il bene: l'amore del male. E quale migliore simbolo d'amore se non un figlio? Il problema era che lui non sapeva amare, non poteva nemmeno provare sentimenti. Questo gli ha sempre impedito di vincere[...]. Però, per ANAX, il tempo era passato e questo andava contro ogni regola del mondo virtuale."
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era passata una settimana dalla scoperta dell’identità di Ethan. Nessuno al Kadic aveva più visto Emily Stairs in giro e avevano notato che l’atteggiamento pacato acquisito da poco dal professor Werner era mutato nuovamente nel solito vecchio e gelido sguardo assassino da dittatore. Eppure nessuno avrebbe mai pensato che le due cose fossero effettivamente collegate.
Anche quel giorno, Emy, si era data malata e aveva preferito starsene in stanza a leggere libri e ad ascoltare musica, accompagnando le sue giornate con qualche lacrima e alcune visite da parte dei suoi amici più fidati e da Teo che, ogni giorno, arrivava con qualche buon film –ovviamente evitando le romanticherie- da proporle, evitando di farla annoiare.
Emy guardò l’orologio sul display del suo cellulare, notando che la seconda ora era ormai finita da un pezzo e le lancette stavano per segnare le dieci e mezza. Poggiò il cellulare sulla sedia, ormai più utilizzata come comodino, sentendo qualcuno bussare alla porta.
-Avanti- rispose, riluttante e con un po’ di paura. Aelita fece capolino dentro la stanza, sorridendo in maniera affettuosa, salutandola e lasciandole un pacchettino sulle coperte.
-Anche oggi hai preferito startene chiusa qui?- chiese la rosea, sedendosi sul letto, stringendo la mano dell’amica che, con lo sguardo basso, sospirò.
-Non mi sento a mio agio ultimamente. Soprattutto non saprei come evitare Lukas…cioè, il professor Werner.
-Credi di provare ancora qualcosa per lui?
-No.- ripose la mora, arrossendo appena. –Sono abbastanza sicura che i miei sentimenti per lui fossero solo frutto di un incantesimo. Ho sempre pensato fosse un bel ragazzo, come tutte le studentesse di questa scuola, ma sicuramente non ero innamorata di lui.
-Scusa se ti faccio questa domanda.- cominciò Aelita, toccandosi il mento in maniera pensierosa. –Ma quando hai cominciato a capire di essere innamorata di lui?
Emy sembrò pensarci su un attimo. –Credo dopo avermi baciata per la prima volta, anche se non ne sono per nulla sicura. È come se fosse stata una cosa graduale, come se fosse un sentimento vero.
-Sai, io avevo capito che tu provavi qualcosa per lui; esattamente come ho capito che Teo ha una cotta per Yumi.- ridacchiò appena, accarezzando in modo quasi materno la mano dell’amica. –Ma di certo non avrei mai creduto che Werner fosse Ethan. Credo che per queste cose Yumi sia migliore: lei guarda molto più in faccia la realtà rispetto a me.
-La ammiri molto, non è vero?- Aelita annuì, per poi lasciare che Emy andasse avanti. –Quello che mi sembra davvero strano è che Lukas non mi avrebbe mai fatto del male. Lui mi aveva sempre protetta, anche quando non ce ne era bisogno; quindi perché farmi un incantesimo? Perché fare il doppio gioco?
Aelita indicò il pacchettino lasciato da lei stessa in precedenza. –Anche se lui è dalla parte dei cattivi, non penso che non ti ami. Hai detto di aver provato a gettarlo nel mare digitale sacrificando te stessa e lui ha trovato un modo per portare entrambi in salvo.
L’amica prese il regalo, aprendolo e trovando un piccolo collare rosa con una medaglietta grigia con inciso “Cookie” in un carattere elegante. –Dove hai trovato questa scatola?
-Lukas è dispiaciuto.- rispose, alzandosi dal letto. –Ha detto di averlo preso e che voleva regalartelo quella sera. Emy, dovresti parlargli…- Aelita sospirò, guardando la mora trattenere le lacrime. –So benissimo che anche tu ti senti legata a lui in qualche modo.
-Tu non capisci, io mi sento usata e stupida. Ho creduto alle parole di qualcuno che in realtà voleva farmi del male e ci è riuscito.- rispose l’altra, portandosi le ginocchia al petto.
-Hai ragione, sai? Ma sono tua amica, credimi quando ti dico di dargli una possibilità.- ammise, poggiandole una mano sulla testa, pronta ad asciugare le lacrime che probabilmente sarebbero uscite da lì a poco. -Forse adesso lo disprezzi e senti di non provare nulla, ma sei sicura che tutte le cose che provavi quando lo guardavi negli occhi fossero false?
Emy guardò Aelita, senza piangere. –Gli parlerò.
 
-Il controllo mentale Monarch?!- esclamò la giornalista con gli occhi sbarrati, mentre Odd scoppiava a ridere. –Ma non si sente niente del genere dalla fine della seconda guerra mondiale.
Odd rise ancora più forte, venendo interrotto da uno degli sguardi infastiditi di Ulrich, intento a leggere un libro da una copertina violacea. Il biondo abbassò il volume del computer, il film fantascientifico ancora in svolgimento. –Che stai leggendo?
-Sto aiutando Teo con la sua ricerca.- rispose l’amico, senza nemmeno alzare gli occhi dal piccolo volume.
-Leggendo uno stupido libro?- chiese, tirando fuori da un sacchetto mezzo vuoto qualche patatina fritta, porgendole ad Ulrich, che rifiutò. –Secondo me sta esagerando con tutto questo mistero. Non potrebbe semplicemente chiamare sua madre e chiedere a lei?
-Scemo.- rispose l’altro, chiudendo il libro, mantenendo il segno con il dito infilato tra le pagine. –Anche se Teo lo facesse sua madre non glielo direbbe mai.- Odd sbuffò, mettendo il broncio e alzando nuovamente il volume del film. Una ragazza dai capelli lunghi e biondi, legati in due code da degli elastici scintillanti, apparve sullo schermo insieme ad altre quattro ragazze.
-Aspetta Odd.- lo fermò Ulrich. –Manda un secondo indietro il film.
-Eh? Proprio adesso che stava comparendo Amber?
L’amico si accigliò per qualche instante. –Amber?- scosse la testa. –Manda indietro! Nel punto in cui c’era la giornalista.
Il ragazzo obbedì e Ulrich si sedette a fianco a lui, focalizzando la sua attenzione su quanto la giornalista avesse da dire. -Il controllo mentale Monarch?! Ma non si sente niente del genere dalla fine della seconda guerra mondiale. Può parlarcene meglio, signor Park?
-Certo.- rispose un uomo dal lineamenti orientali. -La programmazione Monarch è un metodo per il controllo mentale che in passato era utilizzato da numerose organizzazioni per scopi segreti. Si tratta di un programma di controllo mentale sviluppato dalla CIA e testato su militari e civili. I metodi sono incredibilmente sadici e lo scopo principale è quello di traumatizzare la vittima. I risultati sono raccapriccianti: la creazione di uno schiavo mentalmente controllato, che può essere attivato in qualsiasi momento per eseguire qualsiasi azione richiesta dal gestore.
Ulrich mise in pausa il film, aprendo un’altra scheda di internet per cercare la patologia descritta, trovando, solo dopo aver saltato dei pezzi, quello che stava cercando, lasciandolo leggere al ragazzo al suo fianco. –Odd, non capisci? Questo è quello che Teo stava cercando! Dobbiamo dirglielo immediatamente.
L’amico annuì, togliendo il DVD dal computer e salutando Kiwi, raccomandandogli di stare buono e di non fare rumore. Il castano chiuse la porta a chiave una volta visto Odd uscire fuori, bussando poi a qualche porta più avanti della loro, trovando proprio Teo ad accoglierli.
-Ragazzi, tutto bene? Avete due facce…
Ulrich annuì. –Abbiamo scoperto una cosa che dovresti sapere anche tu.- fece una pausa per cercare sul cellulare quello che aveva appena sentito nel film di Odd, porgendo poi il dispositivo all’amico. –Ecco, leggi.
Teo si schiarì la voce. -La programmazione Monarch è una tecnica di controllo mentale che comprende una combinazione di psicologia, neuroscienze e rituali occulti per creare all’interno degli schiavi un alter ego che può essere attivato ​​e programmato dai gestori.- il ragazzo si fermò per qualche secondo, guardando Ulrich e Odd con occhi interrogativi, ma entrambi gli intimarono di continuare. -Gli schiavi della programmazione Monarch vengono utilizzati da varie organizzazioni collegate con l’elite mondiale in settori come: l’esercito, la schiavitù sessuale e l’industria dell’intrattenimento.- questa volta Teo si fermò, meno convinto di prima. –Scusate ma questo cosa c’entra con mia madre?
Ulrich alzò gli occhi al cielo, strappandogli il cellulare dalle mani. –Dammi qua.- con calma si mise a cercare quello che avrebbe interessato Teo, per poi ridargli il telefonino. –Sarai più contento ora?
Teo sbuffò. –Verso gli anni cinquanta e sessanta è stata sviluppata una strana forma di questo tipo di controllo mentale. Ci sono stati, trent’anni fa, dei test per il funzionamento di una macchina da utilizzare negli ospedali, resa illegale dopo aver scoperto gli effetti collaterali che aveva sulle persone, facendole diventare aggressive e pericolose. Alcuni volontari avevano, però, cominciato a comportarsi come se stessero vivendo in un mondo parallelo, diverso da quello che era in realtà, senza far del male a nessuno. Tramite degli esami celebrali, si erano riscontrati dei segni di tentato lavaggio del cervello che, all’epoca della pratica, non era riuscito a completarsi, mentre, con le onde elettromagnetiche della macchina, era stato attivato. Tutte le persone afflitte da questo problema, avevano il cuoio capelluto colorato di rosso e uno strano tatuaggio sull’avambraccio.- il ragazzo smise di leggere. –Quindi…è questo quello che è successo.
-Già.- rispose Ulrich. –Ma non credo che tua madre abbia avuto questo tipo di trattamento, altrimenti il padre di Emy le sarebbe stato accanto oppure gli sarebbe capitata la stessa sorte.
-Di sicuro però lei sa qualcosa.- ribatté il diretto interessato
Odd si strinse nelle spalle. –E di sicuro ha qualcosa a che fare con Lyoko.- gli altri due annuirono. –Ma dov’è Jeremy? Pensavamo che fosse con te.
Teo divenne leggermente rosso. –È con Aelita.
Ulrich alzò un sopracciglio. –Perché? Oggi non ci sono riunioni e, in più, non hanno nulla su cui lavorare.
Nel silenzio della stanza, ormai calato da un po’ troppo tempo, si sentì solo la suoneria di un cellulare che, però, non apparteneva a nessuno dei tre.
 
A lezioni finite Yumi si sedette su una panchina del parco godendosi il pallido sole in quella giornata mite, pensando a come si fosse ridotta la sua migliore amica. Eppure lei l’aveva avvisata che Lukas fosse strano, era scontato che fosse un tipo pericoloso e farla rimanere con lui tutta sola per così tanto tempo era molto sospetto. La speranza di Yumi era il pensiero che Lukas non aveva mai ferito Emy, almeno non fisicamente. La mora guardò il cellulare, ma l’amica non le aveva ancora mandato nemmeno un messaggio. E se le fosse successo qualcosa? La ragazza scattò in piedi. “No, Emy sa cavarsela. Se mi precipitassi lì penserebbe che non mi fido di lei.” Pensò, sconsolata, risedendosi nuovamente. Provò a chiamarla al cellulare, senza ricevere risposta. “Forse vuole solo stare da sola…” sbuffò leggermente al pensiero. Aveva assolutamente bisogno di stare un po’ con Ulrich, anche se odiava ammetterlo -e di conseguenza non glielo avrebbe mai detto- lui la calmava e sapeva aiutarla a gestire ogni situazione. Si alzò nuovamente, incamminandosi verso il dormitorio. Anche se non poteva girare nel piano maschile liberamente, non era chissà quale grande problema per lei e gli altri. Dopotutto uscivano quasi ogni giorno dalle proprie aule con scuse ridicole per andare a combattere mostri virtuali. Yumi ci pensò su; avevano vissuto le avventure più strane eppure si facevano condizionare più dai sentimenti che da Lyoko stesso. Lei, ad esempio, era in costante guerra con la figlia del preside, anche se ormai Ulrich aveva scelto definitivamente lei e, insieme, erano felici. Ma probabilmente se XANA non avesse fatto la sua comparsa insieme a Lyoko e ad Aelita, Ulrich sarebbe rimasto il suo fidato compagno di Karate e, magari lui, avrebbe scelto di stare con Sissi. Non avrebbe mai conosciuto Odd e Jeremy, Aelita non avrebbe mai scoperto di essere umana e di avere dei genitori che l’amavano. Per non parlare del cambiamento che Lyoko aveva portato alle vite di Emy e Teo: la ragazza che prima sembrava distaccata e diffidente con tutti, la mattina regalava dei dolci sorrisi e si era lasciata soggiogare dal nemico; il minore, dal canto suo, era sempre un po’ strano se Yumi era nei paraggi e la ragazza pensava di non stargli particolarmente simpatica. Voleva davvero avvicinarsi un po’ a Teo, ma sembrava quasi impossibile visto che ogni volta che lei si metteva al suo fianco lui cambiava posto. Per dire la verità Yumi credette di averlo visto arrossire violentemente una delle ultime volte, ma pensò che fosse solo la sua immaginazione.
Seguendo il filo dei suoi pensieri si ritrovò proprio davanti alla porta della stanza di Teo e Jeremy. “Ma che ci faccio qui? Io devo andare da Ulrich.” Pensò, chiudendo gli occhi per qualche secondo, dando a se stessa la possibilità di tranquillizzarsi. Ad un certo punto però, il suo cellulare cominciò a squillare. La ragazza spalancò gli occhi, capendo che non poteva affatto rimanere lì se non voleva essere scoperta. Senza pensarci un attimo in più aprì la porta della stanza di Teo, entrandoci e richiudendola velocemente. Quando si girò vide il proprietario della stanza insieme ad Odd e Ulrich. Gli occhi dei tre si puntarono tutti su di lei, mentre la giovane li osservava a sua volta, il cellulare aveva ormai smesso di suonare.
-Yumi? Che ci fai qui?- chiese Ulrich, andando verso di lei, salutandola con un bacio e sorridendole.
-Stavo cercando te, ma quando sono passata davanti alla porta di Teo il mio cellulare ha cominciato a suonare e per non essere scoperta sono dovuta entrare subito.- la ragazza guardò Teo che, con la testa bassa stava trafficando dentro ad un cassetto. –Ma voi che ci facevate qui.- fece in tempo a dire, prima che Teo gli lanciasse tra le mani un foglio di carta appallottolato.
-Se vuoi puoi rimanere, ma dovrai aiutare.- le disse, guardandola annuire.
La mora cercò di aprire e di rendere leggibile quel foglio stropicciato. Le scritte erano state fatte con la matita e sembrava quasi una lista della spesa. –Cos’è?- chiese, curiosa.
-Sono tutte le cose che mi sono sembrate familiari da quando sono qui.- rispose lui, mentre Ulrich e Odd affiancavano Yumi per leggere. –Avevo smesso di annotarle, pensavo che forse fossi solo paranoico. Invece, potrebbe esserci una ragione.
-E sapresti illuminarci?- chiese Odd
-Esiste una cosa chiamata assenza di amnesia infantile ovvero quando alcuni adulti ricordano quasi alla perfezione dei ricordi che risalgono a prima dei due o dei quattro anni. Forse io sono stato su Lyoko da piccolo e me lo ricordo.
Yumi guardò meglio le scritte sul foglio. –Io non credo sia così, sai? Tu non ricordi esattamente se quello che dici è vero o meno, quindi io escluderei questa opzione. Piuttosto dovremmo capire che cosa è successo a tua madre: perché l’hanno marchiata dopo tutto quel tempo? Chi era il mandante e perché non si sono mai arresi prima di trovarla? L’associazione dopo si è liberamente fatta arrestare tutta, come c’era scritto nell’articolo di Werner.- Yumi fu fermata dallo squillare del suo cellulare, di nuovo. Quando vide il nome di Emy illuminarsi sul display si precipitò a rispondere alla telefonata che, per sua sfortuna, non avrebbe portato buone notizie.
 
-Capito.- rispose Yumi, sconsolata, ormai stesa sul letto di Ulrich, il quale, assonnato, appoggiò il braccio sul fianco della ragazza. –Ci vediamo dopo allora, alla fabbrica per consegnare il rapporto di questa settimana.- ci fu una pausa di silenzio straziante. –Verrai vero?
-Sì certamente.- riuscì a sentire Ulrich, la voce di Emy usciva dalle casse del cellulare come se ci fosse stato il vivavoce attivo. –Anche se sono stata imbrogliata, io sono pur sempre una Lyoko Warrior, giusto?
Yumi rise leggermente e la salutò, per poi riattaccare e girarsi verso Ulrich, guardandolo negli occhi.
-Che ti ha detto?- chiese il ragazzo, facendo finta di non aver sentito nulla. –Non vai da lei?- Yumi scosse la testa, accoccolandosi di più ad Ulrich, mentre lui le circondava la vita con entrambe le braccia. –Vuoi parlarne?
-Mi fido di Emy, però ho paura che le possa succede qualcosa di brutto.- la giovane sembrò indecisa, come se non sapesse se dire o meno quello che stava per confessare. -A volte ho persino la sensazione che lei non sia davvero stata vittima di un incantesimo.- sospirò, chiudendo gli occhi. –Se lo fosse stata perché nasconderlo? Werner avrebbe avuto molta più convenienza a farglielo dire: la sua copertura non sarebbe mai saltata se noi ci fossimo fidati di lui.
Il ragazzo annuì, leggermente sorpreso. –Hai ragione. Eppure, come hai detto tu, ho fiducia in Emy e so che lei farà la scelta giusta.
-È la mia migliore amica, sono preoccupata per lei. Non voglio che le succeda qualcosa di male e non voglio che segua Ethan dalla parte di ANAX.- rispose, aprendo nuovamente gli occhi.
Ulrich strinse più Yumi contro il suo petto, rimanendo zitto. Avrebbe voluto dirle che sarebbe andato tutto alla grande, ma la verità è che non lo sapeva e sicuramente non poteva mentirle. La ragazza respirava lentamente e con un ritmo regolare, non avrebbe mai voluto muoversi di lì. Il profumo che emanavano i vestiti di Ulrich la facevano impazzire e amava quanto le braccia forti di lui fossero attorno alla sua vita sottile dalla pelle pallida, come per proteggerla da tutti i mali del mondo. Era sempre stata una ragazza molto forte e il ragazzo lo sapeva molto bene, ma sotto quell’atteggiamento da dura, c’era un cuore tenero che soffriva quando vedeva gli amici in pericolo. Ulrich le lasciò un bacio delicato sulla fronte, accarezzandole di tanto in tanto la schiena. –Yumi, scusa se interrompo questo momento.- disse ad un certo punto, attirando l’attenzione della maggiore. –Prima hai nominato l’articolo che Werner aveva nel suo ufficio. Secondo te come ha fatto a procurarselo?
La mora si strinse nel corpo di Ulrich. –Non lo so, perché?
-Ormai abbiamo capito che la madre di Teo ha un collegamento con Lyoko, giusto?- chiese, continuando ad accarezzare mellifluamente i capelli della ragazza. -E se fosse lei ANAX? Qualche giorno fa avevamo preso in considerazione l’ipotesi che forse lei potesse non essere il nemico a cui stiamo dando la caccia.
Yumi alzò lo sguardo. –Sei impazzito? Non può essere.
-E allora cosa importerebbe al prof di avere quell’articolo? Per lui è stato solo pericoloso e si è fatto scoprire.- constatò il giovane, suscitando un dubbio nella mente della ragazza. Effettivamente non aveva pensato a questo. Werner aveva sempre pensato a tutti i dettagli e molto probabilmente non avrebbero mai scoperto la sua identità se Emy non gli avesse tolto la maschera, quindi perché lasciare una tale prova nel suo ufficio?
Yumi chiuse gli occhi. –Lo chiederemo a Jeremy questa sera, ci stai?
 
Il collegio docenti che si sarebbe tenuto quel giorno era appena finito ed Emy sbirciò dalla finestra, assicurandosi che Lukas fosse, come sempre, l’ultimo ad uscire dalla classe prescelta per l’assemblea. Il preside strinse la mano al giovane professore, uscendo persino prima di lui dall’aula. Mentre il giovane uomo sistemava le sue cose dentro alla valigetta scura, Emy, una volta certa di essere l’unica nella stanza, chiuse la porta. La ragazza si schiarì la voce, attirando la sua attenzione, senza però farlo girare. –Professore, dobbiamo parlare.
Sentì il giovane uomo ridere appena, ancora evitando il contato visivo con lei. –Da quando mi chiami così?
Emy assottigliò gli occhi, incrociando le braccia. –Da quando non sei nient’altro per me.- quelle parole furono abbastanza per Lukas da farlo girare verso la giovane che lo guardava arrabbiata. –E ora dimmi la verità, me lo devi!- lui annuì, facendole segno di continuare. –Perché?- chiese, stringendo i pugni. –Ti sei divertito prendendomi in giro per tutto questo tempo con i tuoi trucchetti magici? Su Lyoko hai cercato di uccidermi tantissime volte e poi solo qualche minuto dopo venivi da me nel mondo reale per dire che mi amavi. Perché? Cosa c’entro io con ANAX?
Il ragazzo sospirò. –Non posso dirtelo.
-Cosa? Perché?!
-Perché no.- rispose solamente, prendendo una sigaretta, portandosela alla bocca e accendendola con l’accendino tirato fuori dalla tasca della giacca grigia. Lentamente, poggiò una mano sulla testa della minore. –Emy, guardami.- le ordinò. –So che tu pensi di essere stata vittima di un incantesimo, ma ti assicuro che è come dici tu solo in parte. Anche se non posso dirti altro, ti concederò almeno di sapere questo.- fece una pausa per fare un tiro. -Ho avuto bisogno di tempo per capirlo, ma io mi sono veramente innamorato di te. Al di fuori di ciò che è sempre stato il mio legame con ANAX e Lyoko. Ormai mi conosci, credi che mi importi davvero di loro se ci sei di mezzo tu?
-Ti sbagli.- lo corresse, guardandolo aspirare. –Io non ti conosco affatto. Tu mi hai ingannata, Lukas. Anche se volessi fidarmi, come pensi che possa fare?
Emy non ricevette risposta per un bel po’ e, nervosa, sistemò meglio la borsa sulla spalla e si girò, cercando di uscire. Con un gesto veloce, l’uomo gettò a terra la sigaretta, tirando Emy a se per baciarla. Ma lei si allontanò, tossicchiando per il sapore di tabacco lasciatole in bocca dal ragazzo. Lukas imprecò. –Cosa vuoi che faccia per far si che tu mi creda?
-Niente. Dammi solo del tempo per pensarci.- rispose.
-Perché sei venuta?
-Perché speravo di sentire quello che ho sempre sentito quando ti guardavo negli occhi.- gli disse, sospirando e cercando di trattenere le lacrime. –Sai, Lukas, hai ragione. Forse c’era di più oltre all’incantesimo, forse ti ho amato anche io veramente. Ma adesso è tutto finito.- terminò, uscendo dall’aula, questa volta indisturbata.
Lukas raccolse la sigaretta da terra per poi gettarla nel cestino. –Merda.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Code Lyoko / Vai alla pagina dell'autore: Blue_Wander