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Autore: Chocolat95    02/09/2019    0 recensioni
"La sua Gwiboon… sempre a pensare a ballare…
In effetti anche ora che gli era passata davanti, rigorosamente scalza perché almeno il pavimento di marmo desse sollievo da quelle temperature atroci, sembrava aver fatto una piccola danza ad ogni passo. O forse era il movimento ipnotico della stoffa che si muoveva a ritmo dei suoi fianchi. Questo aspetto non lo aveva mai considerato prima d’ora adesso che ci pensava…"
[Jonghyun x fem!Kibum]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jonghyun, Key
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Gender Bender
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Jonghyun odiava l’estate.
Tutto quel caldo, l’umidità, il senso di soffocamento, finti temporali che ti toglievano l’illusione veloce come te l’avevano data.
…per non parlare delle zanzare!

Non poteva neanche contare tra gli aspetti positivi l’essere autorizzati a dormire con quasi niente addosso perché tanto lo faceva già tutto l’anno.
E non lo si poteva convincere neppure con “accendi il condizionatore” perché lui aveva messo a punto la grandiosa invenzione della bottigliona congelata.
Quindi no, decisamente non faceva per lui.

Era ancora lì ad arrovellarsi il cervello con questi pensieri, mezzo sudato ma attento a non stropicciare troppo i suoi amati spartiti quando Gwiboon attraversò il salotto.
Aveva indosso un abitino leggero, di quelli che lui chiamava minima spesa massima resa perché… bhe, bastava guardarli.
Quello che indossava in quel momento in realtà era abbastanza normale, anzi, la prima volta che l’aveva visto lo aveva trovato quasi brutto con quella gonna talmente ampia che ancora un po’ e la faceva sembrare un sacco di patate tanto la avvolgeva, ma lei lo aveva voluto a tutti i costi per la bellissima ruota che faceva quando piroettava su se stessa.

La sua Gwiboon… sempre a pensare a ballare…
In effetti anche ora che gli era passata davanti, rigorosamente scalza perché almeno il pavimento di marmo desse sollievo da quelle temperature atroci, sembrava aver fatto una piccola danza ad ogni passo.
O forse era il movimento ipnotico della stoffa che si muoveva a ritmo dei suoi fianchi.
Questo aspetto non lo aveva mai considerato prima d’ora adesso che ci pensava…

E come lui aveva trovato un aspetto positivo, dall’impressione negativa che si era fatto all’inizio, così lei aveva trovato un impiccio a quel vestito che le era sembrato tanto bello. Cioè, lo considerava ancora tale, ma ogni qual volta si sedeva, tutti gli strati di stoffa sovrapposti tra loro oltre ad impedire un po’ i movimenti accaldavano anche il corpo così, senza tanti complimenti li scansava lasciando le gambe in bella vista.

Con sommo godimento di Jonghyun.

Sarebbe rimasto per ore a fissarle, lunghe e perfette raccolte e adagiate su quel divano con cui gareggiavano per candore. E ogni volta che lei ci abbandonava una mano sopra, desiderava ardentemente che l’arto a contatto con quella morbida pelle fosse il suo.
E mentre lui fantasticava su tutto ciò, Gwiboon di tanto in tanto si muoveva, cambiava posa, spostava stoffa, lo guardava, come gli leggesse la mente. O forse conosceva fin troppo bene i pensieri del suo ragazzo in date situazioni.
E allora sorrideva, incurvando quelle dolci labbra a cuore e lanciandogli occhiate veloci col suo sguardo felino.
 

Faceva caldo anche per mangiare.
L’unica cosa che erano riusciti a mandare giù erano stati dei pezzi di frutta e dell’acqua. Tanta. Acqua.
In attesa che l’aria della sera si facesse più fresca, avevano aperto le finestre, sperando che qualche alito di vento arrivasse a graziarli un po’ e intanto si erano messi sul terrazzo.
Lì si stava bene, il calore se ne stava già andando ma non avevano acceso la luce perché non avevano nessuna intenzione di farsi massacrare dagli insetti notturni.
Non potendo né leggere né altro, si misero a chiacchierare, spiando i vicini del circondario e ridendo tra loro commentando quello che non si era accorto di cantare ad alta voce, o quell’altro che parcheggiando aveva urtato l’auto dietro.

“Speriamo domani venga la pioggia…” disse lei ad un certo punto, cerando una sistemazione più comoda sulla sedia da terrazza
“Già, altrimenti un’altra giornata come oggi non la reggo…” rispose lui imitandola.

Calò il silenzio per un po’ e mentre faceva oscillare la ciabatte sul piede, Jonghyun le lanciò uno sguardo di sfuggita.
Gwiboon era praticamente abbandonata su se stessa lì di fronte a lui, seduta scompostamente, con le gambe mezze accavallate e le braccia ormai penzolanti  giù dai braccioli.
Ma a catturare il suo sguardo fu la spalla.
Chiara com’era la sua pelle, sembrava risplendere in quel buio, riflettendo le già fioche luci della strada.
Una spallina le era scivolata nel suo continuo non darsi pace per il caldo e siccome non sembrava essersene accorta, o darci alcun peso, poté soffermarsi  su quella curva morbida e risalire fino al collo, lasciato deliziosamente scoperto dalla testa inclinata dal lato opposto e i capelli corvini raccolti dietro l’orecchio.
Anche così, disordinata e un po’ intontita dal caldo gli sembrava la più bella del mondo.
E soprattutto l’unica in grado di risvegliare in lui certi istinti nonostante la temperatura già calda di suo.

Quella ragazza lo faceva impazzire, mai gli verrebbe in mente di anche solo sfiorare un altro essere vivente in quelle condizioni di caldo e umido insopportabile, ma per lei era disposto a fare un’eccezione se si fosse presentata l’occasione.
Perché al di là dei suoi cocenti desideri, c’erano quelli di Gwiboon appunto, che magari non la pensava allo stesso modo… forse a ragion veduta.

Decise quindi di fare un tentativo e si alzò per tornare dentro.
Quando tornò reggeva in mano un vassoi con due bicchieri, dell’acqua, e un recipiente con dei cubetti di ghiaccio.
“Oh Jongie grazie!” esclamò lei rianimandosi a quella vista e senza perdere tempo si versò subito da bere
“Meglio eh?” le sorrise voltandosi, dopo aver buttato giù anche lui il suo ed essersi alzato per appoggiarsi alla balaustra.

Nonostante tutto era una bella serata, le stelle cominciavano  a vedersi limpide man mano che passava il tempo e ogni tanto qualche soffio di vento si degnava di palesarsi.
Tornò a sedersi ma fece il giro lungo, passando dietro la sedia di lei, dove si fermò. Avvicinò il volto al suo e le stampò un bacio fresco sulla guancia
“Bella serata eh…?” sussurrò all’orecchio
Non se l’aspettava ed ebbe un brivido, ma volle convincersi fosse per il fresco appeno ricevuto e non la voce profonda del suo ragazzo.
“Bella sì. Però credo che tra un po’ vado… dovrebbe essere più vivibile anche dentro ora…” e fece per andarsene quando lui la richiamò
“Gwiboonie… non mi dai il bacino della buona notte…?”

Glielo aveva chiesto tornando a sedersi sulla sua sedia e aprendo le braccia, come un bambino. Se poi sfoderava anche i suoi occhioni da cucciolo era impossibile dirgli di no.
Così lei  si avvicinò per posare delicatamente le labbra ancora fresche sulla sua fronte ma non fu lasciata andare, Jonghyun non era ancora soddisfatto. La prese per un braccio delicatamente e la guardò negli occhi
“ ‘Boonie… vai già via…?”
“Se vuoi ancora un po’ rimango… se il piccolo Jong si sente solo…” scherzò avvicinando il proprio volto a suo e sfregando affettuosamente i nasi tra loro
“Sì che mi sento solo!” rispose cogliendola allora di sorpresa e cingendola in un abbraccio
“Jonghyun, fa caldo!” provò a distaccarsi lei ma il più grande fu lesto ad afferrare un cubetto e passarglielo sulle labbra
“Se faccio così, me lo dai un altro bacio…?” e non attese veramente la risposta perché fu lui ad appropriarsi velocemente di quelle labbra lucide e gelate
“...oppure lo preferisci qui…?” chiese staccandosi quasi subito, con fare ancora innocente, passando questa volta il piccolo pezzo d ghiaccio dal collo alla spalla e anche un po’ sul profilo delle clavicole mentre lei si piegava a proteggersi da quegli assalti.

“Leva quel coso…!” esclamò presa alla sprovvista, con il tono leggermente più acuto del normale cercando di mostrare fastidio, ma non sicura di provarlo veramente.
“Hai ragione scusa, è troppo freddo, aspetta che ti scaldo” e rapido anche lì posò dei baci che Gwiboon dovette ammettere, erano tremendamente piacevoli.

Gli stava seduta sulle gambe e per accomodarsi meglio aveva spostato leggermente  il vestito, mossa che al ragazzo ovviamente non era sfuggita
“Forse la piccola ‘Boonie… è un altro il posto in cui cerca sollievo dalla calura…” e dopo aver immerso una mano nel contenitore del ghiaccio, gliela posò delicatamente sulla coscia, percorrendo l’intera lunghezza con calma assoluta.
Stava per intrufolarsi ancora più sotto alla veste, facendo scivolare ma mano verso l’interno quando lei riacquistò un po’ di lucidità a lo fermò con decisione.

“Jongie, no. Non ho intenzione di farlo così”
“Fare così, cosa…?”
Chiese lui innocentemente
“Hai capito benissimo razza di dinosauro!”
“Ma dai, abbiamo ancora un sacco di ghiaccio!”
“Non è, per il ghiaccio Jonghyun… siamo sul terrazzo-“
“Ma è buio! Non ci vedrà nessuno” la interruppe provando  a convincerla
“Però potrebbero sentirci” obbiettò ancora lei.

Gli venne quasi da ridere, lei non era una che solitamente si faceva problemi se attirava l’attenzione si di sé, eppure per quella cosa aveva sempre qualche remora.
“Già mi son dovuta trattenere prima, non ho intenzione di dare spettacolo con intorno gente che potrei incontrare per le scale!”
“Neanche se prometto di fare piano io…?" Tentò ancora con fare supplichevole
“No Jongie, e puoi anche togliere le tue belle mani dal mio fondoschiena adesso”

Sconsolato diseppellì la mani da tutta quella stoffa
“Un ultimo bacio?”
“Te l’ho già dato”
“L’ultimissimo!”

E al suo sorriso d’assenso se la strinse forte contro il petto, assaporando la sua bocca con tutta calma e in profondità. Percorrendo intanto  tutta la sua schiena, felice di trovar libero da qualsiasi impedimento femminile di sorta il suo busto, sia davanti che dietro.

A malincuore la lasciò definitivamente andare ma non prima di aver approfittato del vestito ancora scomposto che le scopriva a momenti anche il petto, per appoggiare il volto su quelle morbide curve.
“Non fare quella faccia da cucciolo bastonato. Fa’ una doccia fresca che ti passano tutti i bollori”
E con un ultimo sguardo malizioso si era alzata definitivamente.
 

Alla fine se l’erano data entrambi una rinfrescata. Non insieme, altrimenti sarebbe servita a poco, e così almeno Jonghyun si era dato una calmata.

Nel mettersi a letto aveva trovato piacevolissimo il contatto con le lenzuola appena lavate, un po’ meno il vedere come Gwiboon era  entrata in camera.
“Sei sicura di non averne voglia neppure adesso? Neppure un pochino?” le chiese
“Sicurissima perché?” gli rispose lei quasi stupita
“Non so, perché quella camicia da notte girochiappa così bucherellata che sembra semi trasparente non mi sembra dica la stessa cosa…” ridacchiò malizioso.
“Non sono buchi sono ricami, e non è così trasparente, razza di maniaco.  – precisò allora con leggera isteria – E anche fosse, tra poco dormi quindi mica la vedi, no?” aggiunse poi, riacquisendo uno sguardo furbetto, e facendo il giro del letto con una camminata palesemente provocatoria, si distese e spense la luce

“Buona notte yeobo~”

L’ha fatto apposta. E con questa certezza Jonghyun spense la sua.
 

Se la doccia lo aveva un po’ ristorato la sera precedente, il sonno non aveva fatto lo stesso durante la notte così la mattina si era svegliato  ancora con la stessa bruciante voglia addosso.
E mandarlo fuori di testa era il fatto che Gwiboon se ne fosse accorta e lo avesse stuzzicato per tutto il tempo. Anche durante la notte non gli aveva dato pace, ogni tanto si erano sfiorati con una mano o con un piede. Potevano essere stati tocchi casuali, a vederla così dolcemente addormentata se ne era convinto presto, ma quella stessa figura di bellezza dormiente gli aveva acceso il desiderio ancora di più.

Lei lo prendeva spesso in giro per questa cosa, per questo suo volerla accanto  di continuo e lui stesso si accorgeva che non era normale avere sempre certi pensieri, ma poi si ricordava che si stava parlando di Kim Gwiboon! La donna più sexy sulla faccia della terra.
Lei rideva ancora di più a quelle parole, perché per quanto a volte vanitosa, non si considerava seriamente la migliore, magrina e pallidina com’era, dall’aspetto fragile e fiabesco, come se fosse appena uscita da una storia per bambini.
Una bambina che sapeva essere dolce e provocante allo stesso tempo, era proprio questo suo aspetto ingannevole che intrigava Jonghyun come un potente incantesimo. Ma era anche per i veri sentimenti che provava nei suoi confronti che aspettava sempre.

E anche ora appena aperti gli occhi, il primo pensiero andò a lei, a quella principessina incantatrice che ancora dormiva ignara.
Si prese un momento, per osservarla alle prime luci del giorno, come se già con conoscesse ogni suo lineamento. Le ciglia lunghe e scure ancora celavano quegli occhi così particolari, in grado di farlo gelare o sciogliere nel giro di un secondo. Le labbra semi dischiuse sembravano così innocenti e pure mentre già mille e più baci si erano impressi, si erano appropriati di quel cuoricino rosso come la passione.
Mentre le mani abbandonate sul cuscino sembravano chiedere una carezza o di non essere lasciate sole.
La sfiorò con lo sguardo per tutta la sua figura finché decise che era ora di svegliarla.


Lo fece, ma con delicatezza, non voleva forzarla, non si sarebbe mai permesso, ma provare a convincerla un’altra volta gli era concesso.




Angolo dell'autrice:
ho scritto questa ff poco più di due anni fa e tra l'altro alla fine era prevista la scena vera e propria in cui Jonghyun passa ai fatti per convicere Gwiboon a donargli un po' d'amore mattutino, ma tra che non mi sento mai sicura per descrizioni del genere e che nel frattempo mi fossi dimenticata come doveva essere, ho preferito lasciare a voi la libertà di immaginarvela come più vi piace. 

...e poi, detto molto onestamente, il fatto che Jonghyun se ne sia andato condiziona molto il mio scrivere o rivedere le mie fanfiction sugli SHINee
...ho sempre paura di essere irrispettosa.
Già prima a dire il vero ma ora anche di più. 
  
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