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Autore: Elgas    02/09/2019    10 recensioni
[Secondo Atto, Till The End of The Time
Kingdom Hearts 3 Alternative Ending (no DLC Re:Mind)
Crossover: personaggi tratti da Bleach, Blue Exorcist, Full Metal Alchemist Brotherhood]
N.B. Lettura Pc. Lettura Angolo Autrice.
+++
Capitolo 1:
Nel dolore nacque la Luce, una Luce sporca, la luce di un cielo gravido di nuvole, ove una
pioggia nera batteva su una città in rovina. In mezzo a palazzi distrutti, avvertì l’odore della morte,
l’odore pungente del sangue. Nel crescente terrore lo vide; in agguato sulla cima di una parete,
un orrore né Heartless né Nobody; una carcassa animata, putrefatta.
Capitolo 2:
« [...] Luxu...mai e poi mai dovrai desiderare il Kingdom Hearts. Ancora poco e la Guerra dei
Keyblade scoppierà; ancora poco e tutte queste persone , nel bene e nel male, si ritroveranno
a bramarlo. Ma ai Fyrir non servono cuori avidi di potere, nell’Oltre si può far appello solo a se
stessi... e al proprio pastore. »
Capittolo 3:
Quando la felicità si rompe c’è sempre odore di sangue.
Capitolo 4:
Pensieri rivolti agli amici di sempre, agli amici nuovi e a quelli ritrovati, a Kairi, soprattutto a Kairi;
alla felicità, alla sua gioia nel vederlo tornare.
Genere: Angst, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Aqua, Axel, Luxord, Sora, Xigbar
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Altro contesto, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Till the End of the Time'
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6. Breaking the Bond



L’angoscia aveva bussato con dolcezza, strisciando nelle loro vite, acquattandosi nel buio.
In principio era stato un cubo, un piccolo cubo di metallo scuro. Kairi l’aveva trovato sopra
la cassetta delle lettere e nulla aveva fatto se non avvicinarsi circospetta. A metà sentiero scie
luminose erano apparse, convergendo nel lato superiore e creando un ologramma.

“ Fra tre giorni riunitevi alle Destiny Islands. ”

Presagio di sventura e speranza, ma questa considerazione la Principessa l’aveva tenuta per sé,
rivolgendo parole confortanti a Riku, quando le aveva mostrato un oggeto identico seduto sul
tronco del Paopu; a Lea, quando l’aveva chiamata col Gummifono carico d’apprensione; quando
le telefonate si erano susseguite una dietro l’altra. Mickey, Aqua, Terra, Ventus, Lea… tutti ne
aveva ricevuto una copia, quella stessa mattina nel medesimo istante; e ognuno si era chiuso,
imprigionato in cupi pensieri alleviati in parte dal racconto di Aqua circa l’incontro con un
enigmatico lupo, e dalla saggezza di Yen Sid e Ansem.

- Chiunque essi siano hanno bisogno di noi. -
- Risposte su antichi misteri vi attendono. Seguitele, ma state attenti a come reagiranno i vostri Cuori. -


Altro non si era potuto fare, giacché qualcosa era in procinto di manifestarsi, lì, alle Destiny
Islands. Il sole era appena sorto la mattina del terzo giorno, quando la Gummiship del Re era
attraccata, portando gli inseparabili consiglieri assieme a Lea e Isa; seguita poco dopo dai
tre Keyblade Glider. Infine, quando l’astro aveva sfiorato lo zenit, era apparsa. La Sorpresa aveva
pervaso i presenti, lì, sulla calda sabbia dove ogni avventura era cominciata; mai prima d’ora
avevano ammirato un simile prodigio tecnologico, una Gummiship diversa da ogni altra.
Lunga una ventina di metri, vista di profilo ricordava la testa di un lupo; nel metallo liscio e
lucente spesse linee blu percorrevano la prua, aprendosi a ventaglio sull’ampia parte anteriore,
dove motori e cannoni svettavano sotto i raggi del sole.
E con essa si era palesata; Speranza. Sora, il suo Sole. Aveva pensato a lui ogni giorno, Kairi; loro
due, protetti e salvati durante anni di lotta contro l’Oscurità; lui, che più volte aveva rischiato la
vita pur di proteggerla, l’ultima annientando quasi se stesso col Potere del Risveglio. Ricordava
bene, Kairi; il Cuore immerso in un limbo dopo il colpo inflitto da Xehanort; una carezza a
scandire nuovamente tempo, anima e corpo; la Wild Card e una promessa appena sussurrata;

- Tornerò. - (0)

Eppure vani erano stati il lungo abbraccio, il sorriso e i saluti rivolti agli amici di sempre.
In breve la Speranza aveva lasciato posto alla Sventura. Quattro uomini di rara bellezza si
erano presentati, chi con gentilezza, chi con malizia o sufficienza, e ogni parola aveva trascinato
i Cuori in un baratro. Narravano di un’Oscurità, la Vera Oscurità, e delle bestie da essa generata,
i Hwergh, mostrandone alcune ricostruzioni olografiche; di loro, i Fyrir, guerrieri immortali
che da millenni la combattevano, i più nell’Oltre, un gruppo nei Confini Imperituri ove sorgeva
la Fen.ce, barriera creata in tempi remoti a protezione di quel piccolo universo; poiché solo lì si
erano manifestate le Chiavi e gli uomini in grado di brandirle. Askin Nakk le Vaar aveva narrato
senza riserbo questi e altri contorti eventi, queste e altre tetre meraviglie.
Infine la verità più marcia venne alla luce e per un attimo il sole parve oscurarsi. La Missione.
Legarsi ai Fyrir e partire, partire di lì a breve; viaggiare nell’Oltre fino ai confini di ogni tempo e
spazio; chiudere la Porta da cui la Vera Oscurità eruttava, bramosa d’inghiottire ogni universo
esistente.
A nulla valsero le conferme di Sora e Luxord, l’ex Numero Dieci dell’Organizzazione tornato a
redivivo Signore del Keyblade. L’angoscia azzannò Cuori, Anime. Kairi si sentì pervasa da uno
sconforto indescrivibile; quando ogni certezza cade, i sogni si spezzano e la pace viene sbranata
come un cervo divorato da famelici sciacalli.
« Se avete osservato finora, perché non siete intervenuti? Contro Xehanort, Malefica, o gli
stessi Heartless? »
La voce di Lea risuonò, una mosca bianca in mezzo ai Custodi. I capelli risplendevano, e vi era
nello sguardo l’eco di una risposta, di un ricordo lontano rivolto a Lucifer, rimasto finora in
silenzio. Fu lui a rispondere, vicino ai compagni al limitare della battigia, quasi avesse ripescato
un frammento di memoria;
« Tu e Isa già conoscete la verità, date le circostanze però, mi sento in dovere di narrarla a tutti.
Ero presente con mio fratello Mephisto la notte in cui Malefica conquistò Radiant Garden.
Distrussi molti Heartless con la sola presenza, così come ogni Cuore presente in essi. Noi Fyrir...
epuriamo l’Oscurità. In questo dogma siamo stati forgiati, in questo dogma abbiamo forgiato le
nostre armi. Se avessimo combattuto… in primis avremo messo a repentaglio l’equilibrio delicato
tra Luce e Ombra. Un pilastro fondamentale… qui. »
Kairi non capì; le frasi attraversarono la mente, inconsistenti e aliene; né comprese il sollievo dei
giovani uomini di Radiant Garden.
« Forse fu il caso a farci incontrare, ma tu… hai vegliato su di me quando sono tornato Qualcuno.
Grazie, grazie infinite… », disse Isa con un lieve inchino, quasi il gesto avesse messo a tacere ogni
dubbio presente e futuro.
« Lea, Isa...non vi sono ombre nei vostri Cuori, », concluse l’altro osservandoli attentamente, « il
futuro riserverà sorprese. » (1)
D’istinto Kairi strinse le mani al petto, giacché un solo desiderio l’assaliva come non mai; quegli
uomini dovevano sparire, sparire e lasciarli in pace, sparire e allontanarsi da Sora.
« Impossibile! L’Oscurità non si distrugge così facilmente...! »
La voce di Riku irruppe, dando forma a un timore che silente serpeggiava nelle menti di molti.
Il migliore amico fu lì, a trattenerlo, giacché aveva visto le capacità dei Fyrir durante il periodo
trascorso ai Confini Imperituri; ma Riku lo fissò, furente, e tanto bastò a zittirlo. Di fronte a tale
visione, il Cuore tremò. Mai un’ira simile aveva invaso Riku, e già le pareva di sentirla… la terra
tremare, sgretolarsi, un abisso aprirsi, impossibile da colmare.
« Una dimostrazione di forza! L’avevamo messa da conto… », fece eco Mephisto Pheles
indossando un paio di guanti neri, e rivolto agli altri, « … ho il vostro permesso, ragazzi? »
In quel confuso susseguirsi di mali egli camminò sull’acqua, superando l'aereonave che lievitava
sopra la superficie; avanzò, la suola degli stivali emanava un bagliore verdognolo, incantata da
una magia sconosciuta; avanzò le braccia allargate, levando parole di scherno;
« I Fyrir sono divisi in “classi”. I bellocci laggiù sono i “guerrieri”. La lancia di Askin si chiama Gáe
Bulg, lo spadone di Kugo Gram, utili per affrontar nemici singoli e potenti. Io e Lucifer siamo
gli “stregoni” del party. Permettete una microscopica dimostrazione. Amaimon! Saresti gentile
da far entrare i nostri mille ospiti? »
« Certo fratellone! », rispose una voce, « Non scordarti le caramelle…! Oh! Ciao Signorina Aqua!
È un piacere rivederti…! » (2)
Non riuscì a distinguere i dettagli, ma a un centinaio di metri, in mezzo al mare, ecco un ragazzo
sbucar per metà da un varco; un Varco Oscuro, collegato direttamente al Reame dell’Oscurità.
Il nuovo arrivato sparì ed esso cominciò ad allargarsi, allargarsi e allargarsi. Una moltitudine
Heartless apparve, riversandosi come un fiume in piena, fra cui Darkside e Torri Demoniache.
Di riflesso ogni Custode e Maestro impugnò i Keyblade, Donald il potente scettro Save the Queen,
Goffy l'indistruttibile scudo Save The King, Isa la claymore Lunatic. Tutti tranne Sora e Luxord,
i cui visi amareggiati sembravano presagire una tragedia. Gli esseri si mossero, una marea oscura
bramosa di consumare Cuori.
Dritto di fronte a esso, Mephisto schioccò le dita rese sensuali dalle unghie nere simili ad artigli,
dalla pelle lucida dei guanti. Fiamme blu divamparono, incuranti dell’acqua, investendo l’esercito
come un incendio dentro un bosco secco.
Non rimase nulla.
Nessun varco, nessun Heartless, nessun Cuore.
Cenere. Solo cenere. (3)
Paura si mischiò all’angoscia, in Riku però vi era solo rabbia, una rabbia primordiale.
Di nuovo il Cuore tremò e per poco Kairi non cadde. Incrociò braccia a reggerla, gli occhi gentili
di Lea, udì la voce delicata di Aqua… fu tutto vano. L’amico era lì, a fronteggiare i portatori di
tanta sciagura, in mano Braveheart. Vide Sora frapporsi, implorandolo di fermarsi.
« Ti prego! Non far- »
La parola morì. Poggiandogli la mano sul petto, Kugo Ginjo si fece avanti, il passo felpato, una
luce severa nelle iridi blu. Camminarono in cerchio, il giovane Maestro e l’uomo immortale, due
bestie pronte a gremirsi. Penetrante fu la frase del Fyrir, quasi potesse fiutarne i sentimenti:
« Se hai qualcosa da dire dillo. »
Sabbia si elevò, come mossa da un violento geyser. La punta di Braveheart giaceva conficcata
nel terreno e Kugo, spostatosi il minimo necessario, scrutava Riku con sguardo austero.
« È dunque questa la tua risposta? »
« Voi... avete osservato senza far nulla... nulla! Fregandovene della nostra sofferenza! »
Aveva parlato Riku, traboccante di un astio senza fine, una ferita impossibile da curare. L’altro
rimase immobile, incurante della lama a lato del collo.
« Sofferenza? Concetto troppo grande in bocca a un moccioso e… come dite voi? Non bisogna
intervenire negli affari di un Mondo.
»
« Fottiti! », elevandosi con un poderoso balzo caricò un fendente.
Un rombo metallico e uno scoppio d’aria scosse foglie e sabbia, costringendo Kairi a coprirsi gli
occhi, poi… sobbalzò in preda al terrore. Dove prima vi era la mano, ecco uno spadone a bloccare
il Keyblade. Gram, così l’aveva chiamato Mephisto. Un’arma imponente, tanto da far apparire
Braveheart uno stuzzicadenti; scura era la lama, l’elsa e la doppia impugnatura rovinate.
« Proprio non riesco a digerirle... le teste di cazzo come te », sentenziò il Fyrir serrando il pugno.
Una frazione di secondo, tanto bastò a Riku per ritrovarsi accasciato a terra, la bocca e il mento
sporchi di sangue e vomito. Incurante d’ogni sgomento, la Principessa si precipitò a soccorrerlo.
Attorno vi furono subito Aqua e Terra. Il più anziano degli apprendisti di Eraqus s’ergeva a loro
difesa, baluardo pronto a difenderli da una bestia immonda.
« Non era necessario...! »
E Kairi l’avvertì, mentre le mani tremanti sorreggevano il capo dell’amico e la Maestra recitava
un incantesimo curativo, i palmi congiunti lì, dove quattro costole si erano rotte e lo stomaco
rivoltato su se stesso; avvertì la bestia vicinissima a Terra, percepirne con gusto le ombre più
profonde.
« Da che pulpito… quanta sofferenza alberga in te… avanti… perché non mi colpisci? »
« Una parte del mio Cuore lo vorrebbe, ma non intendo ripetere gli errori del passato. »
« … E? »
« Voi… avete rivelato molte cose. Yen Sid e Ansem avevano previsto risposte su antichi eventi,
ma se non fosse stato per le parole di Aqua, Sora e... Luxord, avrei faticato non poco a credervi.
Ora vorremo discuterne fra noi. In privato. »
Dopo un tempo indefinito l’uomo si fermò per poi allontanarsi con passo pesante.
« Perfetto! Ringrazia il tuo pupillo. Mi ha schiarito le idee. Saremo noi a decidere chi resterà e
chi rimarrà! Sua Maestà, Ventus, Isa, Lea, la Principessa... e puoi star certo ci ficcherò anche lui! »
Demoni. Demoni macchiati di superbia, venuti a distruggere, a spezzare legami e seminar
disperazione. Non meritavano nulla; né rispetto, né comprensione, né aiuto. (4)
In quell’accecante consapevolezza, un sentimento oscuro macchiò l’animo finora immacolato.
Odio. Lo sentì scavare, Kairi; lo percepì ribollire ed esplodere in Riku.
« Non avrei mai accettato! Luridi bastardi! Non m'importa niente di voi! Niente! »
Era finita.
Con sguardo assente osservò il giovane Maestro venir portato ai piedi della cascata.
E vide lui… superarla tentando di raggiungerli.
« Hai già fatto abbastanza. »
Parole che piombarono lapidarie. Sora rimase attonito e a lungo là fissò. Poche ore prima sarebbe
stata già lì, pronta a rassicuralo, ma di fronte all’espressione pietosa, vi fu solo l’irritazione.
« Non volevo finisse così », sussurrò Sora a un certo punto.
Sdegno… in esso, il Cuore un tempo candido parlò;
« … Sai cosa desideravo io? Riabbracciarti, assaporare la nostra felicità. Tutti noi abbiamo atteso.
Ogni giorno Riku rimaneva qui fino a notte fonda… ogni giorno entravo nella grotta sperando
di rivederti. Mi avresti sorriso porgendomi un paopu, un gesto per rinnovare il nostro legame,
magari proprio vicino al disegno che facemmo da piccoli. Ah… che illusa… » (5)
Era finita.
Non si voltò mentre risaliva la spiaggia, lo sguardo rimase puntano lì, dove il sentiero fra la
boscaglia conduceva al Luogo Segreto; non si voltò quando Donald, Goffy e Ventus la superarono;
quando Lea sfiorò la spalla tentando di cancellare le lacrime, silenti messaggere di un dolore
indescrivibile. Né quando l’amato ruppe il silenzio, colmo di rabbia.
« Non l’ho voluto io Kairi! Né io, né Luxord! Nessuno...! Nessuno hai capito?! »

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Il sole aveva lasciato posto all’infinito cielo stellato. Un tappeto di pietre preziose si rifletteva
nel mare, donando ad acque altrimenti scure un’inusuale bellezza.
Un solo cielo. Un solo destino.
Tante notti l’aveva ammirato risplendere e baciare i Caraibi; sotto cieli traboccanti di stelle
aveva ristorato corpo e spirito, divorato libri e libri inerenti la gastronomia, provenienti da varie
epoche e città quali Twilight Town e Radiant Garden; nelle cucine della Kelpie, in forma ora di
vascello, ora di moderna aeronave, aveva messo in pratica le letture con discreti risultati.

- Oh! Non pensavo ti buttassi a capofitto tra i fornelli! -
- Vorrei imparare qualcosa di nuovo. Non… non credo di averlo mai fatto in passato. -
- … Cuciamo insieme. Ti servirà pur qualche consiglio. -

Condividere. Condividere gesti e conoscenze. Tra flambé e dolci, Askin aveva narrato con sagace
maestria circa la Vera Oscurità, i Fyrir, Sephiroth e le sfere di memoria rubate, il ruolo dei
Prescelti nella Missione. E lui aveva ascoltato soppesando ogni domanda, trascinato sovente dal
suono della sua voce. Accettare le nuove realtà e il peso del futuro era stato un percorso naturale,
ma per altri si era infranto ancor prima d’iniziare, spezzato da rabbia e confusione.
Seduto in cima al muso di Fenris, l’aeronave di Kugo, osservò il falò al limitar della cascata, ove
la maggior parte degli Eroi era raccolto per cenare e discutere, tranne Riku e Kairi, a riposo nel
rifugio arroccato sul grande albero al centro dell’isola.
Un solo cielo. Un solo destino.
Tutti sapevano, eppure ogni Cuore aveva reagito diversamente e vani erano stati gli sforzi suoi e
di Sora nell’alleviare tali verità. Ora l’insoddisfazione lo attanagliava. Poteva, doveva far di più,
ma cosa? Avvicinandosi al fuoco avrebbe ricevuto solo occhiate circospette. Malgrado Goldsaber
ben in mostra, malgrado l’abito dell’Organizzazione ridotto in cenere, possibile rimasse in lui
l’eco del Numero Dieci? Presentandosi come Rulod Morgan, le cose sarebbero cambiante?
No… perché prendersi in giro? Certo, Luxord Lo Sfidante del Destino era solo l’anagramma donatogli
da Xemnas, un nome da Nobody, eppure…
« Ecco dov’eri Luxord! »
… non riusciva a dimenticarlo.
I pensieri si quietarono appena lui fu al suo fianco, spensierato come sempre, in mano una brocca
piena di the freddo e due bicchieri su cui spiccavano fette di limone.
« Buone notizie! I fratelli tornano alla Satariel! Considerato il vostro primo incontro, ho preferito
evitare i convenevoli. »
« Oh… partono? », nonostante l’impressione non fosse stata la migliore, complice una pacca di
Mephisto sul didietro, non credeva i due potessero rivelarsi così frivoli.
« Beh sono demoni. Volubili. Questa situazione non è più di loro interesse. Tornano ai Confini
Imperituri e poi chissà… », spiegò Askin indicando avanti e Luxord li vide; due lupi correre verso
l’orizzonte, silenziosi come ombre nel buio, « … piuttosto, come mai così pensierosi? »
Una semplice domanda. Tanto bastò a scavare nella frustrazione, a rivelare la natura dei timori.
Un leggero tepore a sfiorargli la spalla lì trasformò in parole.
« Tre sere fa… dicesti che rivelare il mio passato sarebbe stato dannoso. »
« Sì… ricordo. »
« Oggi ho capito fino in fondo a cosa ti riferivi. Rivelare l’essenziale, non gli occorre altro.
Ora... i Cuori temono e conoscono la verità, come temono e intuiscono il futuro. Al contempo si è
creato un abisso e sono in pena per quei ragazzi. Ho paura la pace non arrivi, nemmeno quando
il Destino li condurrà su strade lontanissime », e il ricordo andò a Lauriam, Elrena, Emdy e
Ventus; a conflitti mai superati in un tempo lontano, quando i Hwergh avevano divorato
Auropoli.
« A volte i legami si spezzano. È inevitabile. »
La voce di Askin risuonò, spazzando via ogni cosa; arrivò gonfia di una malinconia indescrivibile.
Mai sguardo apparve più distante, perso in ricordi, volti smarriti nell’infinità del tempo; e vi era,
in esso, qualcosa di vicino alla rassegnazione.
« Scusami io… », un sussurro scaturito dal Cuore punto dalla vergogna, a cui s’aggiunse la
sorpresa appena egli si voltò, sereno come sempre.
« No... perdona tu per quest’improvviso pessimismo. Accidenti! Non ho ancora versato il the…! »
« Beh… abbiamo chiacchierato. »
« … Già. Un’ottima moneta di scambio. Anzi fai così, portalo a Sora! È tutto il pomeriggio che
lancia sassi, avrà bisogno di rilassarsi. »
Un consiglio fidato o un modo per allontanarlo? Percorrendo la Fenris diretto alla stiva, Luxord
comprese una verità; verità rimasta finora sospesa, apparve adesso come una serpe, sinuosa e
disturbante. Nessun Fyrir narrava dei Mondi d’origine, della rovina scaturita dalla Vera Oscurità,
o degli eventi precedenti la costruzione della Fen.ce. Attimi persi nell’eternità. Essi avevano
scelto di dimenticare, dimenticare per non cadere, di percepire l’eco di emozioni e sentimenti;
eppure antiche ombre albergavano in loro, spettri ancorati alle anime, portatori di salvezza e
sventura.



« Ho dato tutto per scontato... ecco cosa! »
Nessuno fiatò, solo il tonfo della pietra lanciata in acqua osò ribattere a Sora. Seduti sopra
il porticciolo, Donald e Goffy sospirarono mestamente, ma fu Ventus a prender parola, quasi
fosse riemerso da una lunga riflessione.
« Avrei agito come te, Sora. I Fyrir ti hanno salvato, accolto, mostrato la verità, e questa Missione
va al dì là di te o di me. Senza di loro non saremo qui. Dobbiamo aiutarli. È in gioco il Destino di
tutti », e sorridendo concluse, « non mi rammarico della mia esclusione. Ora come ora non mi
sento pronto ad affrontar un viaggio simile, inoltre... qualcuno dovrà rimare a combattere
Heartless e Nobodies! »
Ven non era cambiato. La memoria cancellata non ne aveva offuscato l’ottimismo e la bontà;
nel passato impossibile da ricordare, quale Veggente tra i Dente di Leone, nel presente come
Eroe del Keyblade, allievo del defunto Maestro Eraqus.
- Ven? Nella lista degli scartati! -, aveva spiegato Askin con finta sufficienza prima che partissero
dai Caraibi, - Visto i precedenti fattacci, l'Oltre è un rischio per lui. Persino legandosi a uno di noi,
la Vera Oscurità sussurrerebbe con forza nella sua mente. - (6)
Adesso, scrutandolo meglio, Luxord comprese quanto intensamente egli vivesse il presente,
di quanto la nuova esistenza andasse protetta e del rispetto dovuto a Aqua e Terra.
Così si fece avanti, ma appena il quartetto lo vide gli piombò davanti, meravigliato e curioso
come bambini di fronte a fuochi d'artificio.
La successiva mezz’ora fu incantevole, leggera oltre ogni immaginazione. Mettendo a frutto
l’allenamento nell’arcipelago, i ragazzi lo ammirarono rapiti mentre fendeva l'aria con maestria e
agilità; Donald quale mago di corte, volle informarsi su eventuali capacità magiche, così si
premurò d’alternare i colpi di Goldsaber a Firaga e Idroga; Godffy mise a disposizione Save The
King per testarne la forza, finendo più volte a terra.
Momenti spensierati, in grado di accantonare per un po’ ogni preoccupazione.
Il the era finito quando si ritrovò a camminar lungo la battigia in compagnia di Sora.
« Non ti ho ancora ringraziato! », esclamò interrompendo il discorso.
« Oh…! Per cosa? »
« La Wild Card! È grazie al tuo jolly se Kairi è tornata qui, a casa », ma in un attimo la gioia si
spense e lo sguardo si spostò, ora in basso ora sul cielo traboccante di stelle, « mi ero promesso
di ringraziarti appena ci fossimo incontrati, ma durante il viaggio… beh da prima a esser sincero...
rimuginavo su cosa dire... a Kairi, a Riku, a tutti… alla fine è servito a poco, rimuginare intendo. »
« Non potevi far altro, Sora. E non dispiacerti, in molti hanno accolto le nostre testimonianze. »
« ...Tranne dalle persone a cui tengo di più. »
« Capiranno. Devi solo dargli tempo. »
« La realtà... ha distrutto i loro sogni. Anche in me… albergano gli stessi desideri ma... di fronte a
questa terribile e magnifica avventura ho scelto di seppellirli. Il pensiero di non poterli realizzare
ora... mi distruggerebbe. »
Aveva parlato Sora, il Cuore ansioso di gettar ogni fardello. E lui rammentò; Lauriam e la ricerca
della sorella Sterlizia; i sentimenti mai confessati di Elrena; Emdy a tenerli sempre uniti, uniti
fino all'ultimo. Si risolse allora al giovane Custode;
« Prima di partire prova a parlarci, ma ricorda... anche se non farete pace e ci saranno anni luce a
dividervi... l'amicizia e l'amore saranno lì, a ricordare il vostro legame. »
In silenzio Sora soppesò le parole, quasi stesse cercando il modo per sciogliere la matassa
accumulatosi dentro di lui. Infine arrivò, passo dopo passo, onda dopo onda, appena superato
il piccolo promontorio sul quale si apriva una baia ricca di palme; arrivò… un sorriso di Luce e
Speranza.
« Sì, hai ragione... », e incrociando le mani dietro le spalle aggiunse, « … a proposito, ricordi cosa
ti dissi al Cimitero dei Keyblade? Quando tornerai ci sfideremo di nuovo. Domani ti andrebbe una
partita a carte, Luxord? Potremo invitare anche Ven...! »
Una piccola sfida, dove creare nuovi e più saldi legami, dove ripercorre antiche e silenti amicizie.
Un altro, prezioso sentiero tracciato dal Destino.
« Mi farebbe davvero piacere, Sora. » (7)

-.-.-.-.-.-.-.-.-

« Non desiderare il Kingdom Hearts. Era il requisito fondamentale. Il resto si è deciso negli
ultimi… dieci dodici anni. Sora e il peculiare uso del Potere del Risveglio, si contrappone a te.
Luxord ha dimostrato capacità combattive fuori dal comune, al contrario di Lea e la Principessa.
Non sopravviverebbero un minuto nell’Oltre. Vi sono eccezionali guerrieri, quali Cloud e Isa.
Dal Cuore di Ventus nacque Vanitas e non possiamo rischiare che una roba simile accada fuori,
mentre Riku… è bene non abbia trattenuto la rabbia. Terra e Aqua … sono entrambi interessanti.
Il pilastro come vedi è l’equilibrio. Fine della storia. »
Nell’immediato silenzio sperò di aver messo a tacere ogni curiosità dello strambo interlocutore.
Già, benché rammentasse alcune imprese di Mickey Mouse, trovava fastidioso rivolgersi a un
topo antropomorfo alto si e no settanta centimetri.
« Come vi legherete ai Prescelti, insomma a coloro “destinati” a partire? »
Accidenti, e dire l’isolotto era sembrato perfetto per rilassarsi. Mickey si era palesato a metà
della prima sigaretta e ora fumare aveva la sola funzione di attenuarne la petulante voce.
Poggiato al tronco del paopu, Kugo controllò il pacchetto. Due, ne rimanevano solo due. Almeno
il topastro non aveva chiesto nulla riguardo le rivelazioni del pomeriggio, segno che la dialettica
di Askin, unita alla mattanza di Heartless, era stata efficace.
« Altri Fyrir giungeranno a sostituirci. Saranno loro a spiegarti la faccenda. In generale le
minacce da affrontare qui saranno le stesse; Heartless, Nobodies, streghe con la crisi di mezza
età, gatti obesi… »
La risposta sarebbe stata più lunga, ma il pacchetto era quasi vuoto.
« Quanto ci vorrà affinché la Porta venga chiusa? »
« Uffa… con una stima approssimativa anni. »
« Capisco… ovunque vi sia Oscurità, i Keyblade sono chiamati a combatterla », disse Mickey quasi
stesse recitando un mantra, « Missione, l’equilibrio… eppure il legame fra loro rischia di
spezzarsi, loro… sopravvissuti a terribili avversità. Davvero non intendente porvi rimedio?! »
« Uh? A cosa? Crisi adolescenziali? », ribatté spegnendo il mozzicone nel portacenere.
« Come potete essere co-»
« Esistono incubi peggiori di una verità sbattuta in faccia. Adesso, se permetti, vorrei fumare
senza sorbirmi la tua morale del cazzo. »
Imboccare qualcuno con sedute di pedagogia, era l’ultimo dei suoi pensieri, al pari di cosa il circo
pensasse o avrebbe pensato sui Fyrir. L’altro non osò fiatare, fin quando raccolto un briciolo di
coraggio si congedò;
« Al pari di Riku non avrei accettato. Devo rimanere, essergli da guida. In ogni caso grazie per
il tempo concessomi. »
Mentre il Re s’allontana, Kugo estrasse la penultima sigaretta. Scie sottili presero a danzare,
perdendosi nel cielo notturno. Una boccata, due… solo allora si rivolse a lei, rimasta in piedi
a metà del ponte, senza proferir parola.
« Il topo ti ha mangiato la lingua? »
« Ah! N-No...! Mickey... ha insistito molto per parlarti! »
« Uhm... e cosa ne pensi? »
« Io… non biasimo nessuno », rispose Aqua esitante, « ogni Cuore percorre strade diverse… e
ammetto sia una situazione complicata. Data la reazione di alcuni… per il momento io, Terra
e Mickey, abbiamo posto l’accento su una visione oggettiva dei fatti… »
Poi fu quiete. Secondi interrotti dal placido suono delle onde; suono che, curiosamente, ben si
accompagna alla sua voce, portatrice finora di giusti pensieri e riflessioni. In quel silenzio, Kugo
si girò incrociandone la figura. Nonostante la posizione sopraelevata Aqua appariva piccola,
eppure ogni dettaglio in lei sembrava ricollegarsi all’acqua, al mare; le vesti, i capelli, persino
le iridi appena visibili. La vide alzare il capo e volgerlo di lato con gesto repentino. Imbarazzo,
dedusse, l’imbarazzo di una ragazza davanti a un uomo più grande.
« Il lupo… eri tu, vero? »
Una domanda, lampante nella semplicità, a cui seguì una risposta altrettanto chiara;
« Sì. »
« Mi chi-chiamo Aqua. Aqua Shinju. »
« … Kugo Ginjo. » (8)
« Perdona la domanda Kugo... se ho capito bene solo uno potrà partire, tra me e Terra, nel
rispetto dell'equilibrio, giusto? »
« Esatto. »
« Capisco... », sussurrò tornando a guardarlo, « … domani mattina ne discuteremo assieme a Ven.
Quando… quando potrò darti una risposta? »
« Avete tempo cinque giorni. »
« Uhm… domani sera. Ah! Se n-non è problema. »
« No… no, non lo è. »
« Per-Perfetto. Allora… meglio vada a riposare, è stata una lunga giornata. Buonanotte. »
Dopo un breve inchino la vide dirigersi verso il falò, dove al lume delle ultime braci, il gruppo
si stava infilando nei sacchi a pelo. Indugiò un attimo prima di tornar a contemplare il silenzio.
Ora... il ritmo delle onde giungeva più nitido, eppure...

- Io cerco solo qualcosa… qualcuno in grado di farmi vivere il presente. Sono sicuro che pure -
- Non soprapporre le loro ultime volontà, Askin. Tu non sai cosa… cosa vidi quel giorno. -
- No... no, non lo so. -

… fu un magro conforto. Nient’altro.
« Tutto finì in quell’istante, vero amico mio? »
Una fiamma estinta, dinnanzi a una partenza a lungo attesa e
un viaggio solcato dal sangue.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

- Tra poco partiremo, affronteremo pericoli inimmaginabili. Dovresti salutarla almeno… -

Cloud Strife non era loquace, ma Tifa lo conosceva così bene da intuirne i pensieri dallo sguardo,
dal silenzio di mille parole non dette. Nessuna domanda l’aveva dunque accolto all’arrivo;
superata la soglia, lei aveva sorriso come fosse un giorno come altri, in un Mondo come un altro.
Non era cambiata Tifa, al pari del cielo sporco di Gaia e le scure cime della capitale Midgar.
Seduto accanto alla finestra, Cloud osservava quel paesaggio famigliare putrefarsi, lentamente
e inesorabilmente, dove gli uomini continuavano a vivere sotto l’ala protettrice della Shinra,
circondati da un mondo decadente. Perché a Gaia il sole sarebbe diventato un ricordo, offuscato
da nubi sempre più fitte; la terra marciva e l’unico nutrimento si sarebbe ridotto agli immensi
allevamenti e serre gestiste dalla Shinra Eletric Power Company; lì, i mostri venivano sempre
più spesso mutati dall’Oscurità.
L’Oscurità. Dimorava nel Cuore di Gaia da quando l’umanità ne aveva memoria; punizione voluta
dagli dei, così recitavano antichi testi.
Oscurità. Eterna maledizione combattuta dai SOLDIER, élite della Shinra; terreno su cui avevano
camminato anche Sephiroth e Zack.
Sephiroth più di ogni altro. Era stato la Speranza di Gaia; l’uomo a cui tutti avevano rivolto
preghiere; il soldato perfetto, Eroe ammirato in un tempo lontano; primo e solo a raggiungere
il Cuore del Mondo; l’unico in grado di epurarlo dal male. Eppure, riemerso dalle viscere della
terra, il Redentore tramutato in un Angelo Oscuro si era dileguato nel nulla, condannando Gaia
a una lenta fine. Violenti cataclismi avevano scosso i continenti. Una notte Cid era salpato con
la Gummiship, nave segretissima costruita con la supervisione di un amico piccolo e misterioso,
portando lui e Tifa, ancora bambini, insieme a Zack, a Radiant Garden.
Zack… nonostante i sorrisi e l’allegria degli anni seguenti, nell’animo del giovane soldato non
aveva mai smesso di ribollire la vendetta. Ricordava il giorno della partenza come fosse ieri;
il sole splendeva luminoso mentre percorrevano l’esterno delle mura.

- Perché non posso venire? -
- Hai sentito cosa hanno detto Mickey e Cid? Fuori pullula di Heartless! -
- Tsk! Ti ho visto mentre ne affrontavi uno…! Un bahba velamyu fa molta più paura! -
- Cloud… -
- Uffa! Non hai ancora risposto alla mia domanda! -
- Uhm… dì la verità… sei spaventato? Hai paura che non torni? Hai paura che diventi come lui? -
- No! Tu non sei Sephiroth! Se-Sei un vero eroe! -
- Ah! Ah! Non ancora! Non qui! Ero una recluta quando fuggimmo! Devo affinare le tecniche! Diventare
un VERO eroe. Mickey mi ha parlato di un Mondo dove si forgiano eroi…! Allenati da un certo Filo… Filo-
Qualcosa. Un satiro a quanto ricordo, metà uomo e metà capra! Da noi non ci sono creature simili…! -
- Zack smettila! -
- … Non temere, lo sconfiggerò! E tutti insieme andremo a salvare Gaia! -
- … Promettilo…! Promettilo Zack! -
- Promesso… promesso, Cloud. -

Poi… tutto era cambiato sette anni fa. Non era stata un’ala mozzata a comparire alle porte di
Radiant Garden, ma uno spadone logoro di sangue, circondato da piume nere.

- Ora tocca a te… vediamo cosa sai fare Cloud Strife… -

« Cloud… bevilo altrimenti si raffredda…! »
La sua voce, una Luce a cancellar gli orrori del passato.
Trovò un tazza di té, un piattino con sopra zollette di zucchero e biscotti. Una dolce abitudine
di Tifa, memore dei pomeriggi passati con Aerith a preparare colazioni e merende.
« Grazie… »
Una parola ne accompagnò mille altre silenti. I loro sguardi s’incrociarono più volte.
Gesti semplici trasformati in ricordi preziosi. Atti a segnare l’inizio di un viaggio tra infiniti
pericoli e meraviglie, al fianco di Sora, guidati da un guerriero formidabile qual’era un Fyrir.
Un viaggio per trovarlo e ucciderlo una volta per tutte.
Forse doveva parlarne, quanto meno accennare qualcosa… eppure, quando la vide posar la tazza,
un sorriso dipinto sulle labbra, Cloud capì. Non doveva aggiungere altro, perché la verità era
una soltanto. Un seme nato in lei dopo la parentesi dell’Abisso Oscuro; un fiore dal profumo
amaro che l’aveva infine ricondotta a Gaia, perché...
« … dove andrai non potrò raggiungerti. Ti prego, accetta questo dono. »
Gli porse l’orecchio, il suo orecchino a forma di goccia, trasformato in pendaglio.
« Possa essere una Luce… sempre. »
La Luce. La Luce di Tifa non l’avrebbe mai abbandonato.
In quell'assoluta certezza si strinsero la mano, mentre l’opaco sole di Gaia volgeva al tramonto.





(0) In FFB Capitolo 5 viene specificato che la Wild Card di Luxord viene usata per far tornare Kairi
alle Destiny Islands.

(1) Eventi narrati alla fine del Capitolo 2 di AAA.

(2) L’incontro tra Aqua e Amaimon è presente nel Capitolo 2 di FFB e viene ripreso in AAA
Capitolo 5.

(3) Le Fiamme Blu sono un omaggio alla serie manga Blue Exorcist.

(4) Il Peccato di Superbia nella mia versione è inserito nella scritta X-Super presente sulla Black
Box. Sapendo il suo contenuto, mai collegamento fu più azzeccato. Direi che in questa prima
scena la Superbia dei Fyrir ( il cui significato norreno è appunto Superiore/Superiore a) venga
molto alla luce.

(5) rinnovare il nostro legame. Riferimento alla scena col frutto del paopu prima della battaglia
finale con Xehanort presente in KH3.

(6) In riferimento agli eventi narrati nel Capitolo 3 e 4;
La Seconda Auropoli fu distrutta a causa del Varco aperto dall'ambizione di Ephemer ( →
corrotto da Luxu per attuare la Seconda Selezione ) e tenuto in aperto di sentimenti di Ven verso
l’amico, quel tanto da permettere il passaggio di un cospicuo numero di Hwergh che dai Confini
Imperituri fluirono lì. A causa di questo la memoria del ragazzo, raccolta in una sfera, venne in
seguito distrutta dai Fyrir.

(7) La battuta di Sora è stata modificata rispetto alla traduzione ufficiale in italiano.

(8) Shinju, perla in giapponese.
Kugo Ginjo. Ku + go = cielo + nostro / Gin + jo = Castello d’argento.





Angolo Autrice

1) BONUS DATI ( perché finalmente abbiamo molti personaggi un’unica grande scena! )

( Alcune inventate da me, altre si riferiscono alla discussione su Reddit, tolti eventuali rialzi relativi a calzature, e conferme ufficiali circa l’età di Aqua, Terra e Ventus )

KH CHARACTERS AGE, HEIGHTS and WEIGHTS

Sora; 16, 165 cm ( in Kh2 Nomura confermò che l’altezza di Sora era 160 cm ), 56 kg
Riku: 17, 182 cm, 70 kg
Kairi : 16, 154 cm, 45 kg
Aqua: 18, 176 cm, 63 kg
Terra: 20, 190 cm, 81 kg
Ventus: 16, 160 cm, 54 kg
Lea: 22, 203 cm, 77 kg
Isa: 24, 198 cm, 82 kg
Luxord: 34 (biologica), età reale 3000+ , 202 cm, 90 kg
Luxu : 18 (età riferita a quando egli ha cristallizzato la propria Anima/Cuore, si veda capitolo
precedente, continuando in seguito a cambiare carcassa), 199 cm ( nel caso del corpo attuale di
Braig/Xigbar ), 79 kg

FYRIR AGE (anche se qui si deve parlare di età “esteriore”, essendo immortali ^^” ) HEIGHTS and
WEIGHTS

Askin: 32 ( relativa alla mia Long Ikiru Riyu ), 226 cm 119 kg
Kugo: 38 ( relativa alla stessa Long ), 232 cm, 136 kg
Mephisto: 31, 239 cm, 117 kg
Lucifer: 29, 228 cm, 124 kg
Amaimon: 15, 211 cm, 105 kg
Edward: 19, 217 cm, 109 kg
Winry: 19, 198 cm, 83 kg

Ps. Sia Winry che Edward hanno la stessa età in FMA… e nel finale di Brothehood Ed riesce a superarla in altezza XD

2) BONUS WEAPON and STARSHIP !

• Gáe Bulg (Lancia di Askin):
In origine, la Gáe Bulg (anche Gáe Bulga, Gáe Bolg, Gáe Bolga, cioè "lancia dentellata", “lancia del ventre", "lancia del gonfiore", "dardo da mantice" o forse "lancia fulminante") era la lancia di Cú Chulainn nel ciclo dell'Ulster della mitologia irlandese. ( fonte Wikipedia). In Bleach, Askin possiede, oltre all’arco, anche un lungo bastone (che purtroppo si vede poco e mai per intero). Nel Crossover è diventata una lancia. <3

• Gram (Zweihander di Kugo)
Il nome è tratto dalla leggendaria spada dell’eroe Sigurðr, con cui egli uccise il drago Fáfnir ( Saga dei Völsungar, Il canto dei Nibelunghi ). Gram si può leggere anche come Wrath, Ira. In Bleach, l’arma di Kugo è una zweihander, poiché possiede a differenza della claymore la doppia impugnatura… ed essendo che la sottoscritta non riesce a pensare a lui senza accostarci uno spadone, nel Crossover dovevo mantenere la tradizione. Per chi ha letto Ikiru Riyu sì, goodbye Kildare e Urobo. Sorry guys.

• Guanti di Mephisto (Lucifer, Amaimon)
In Blue Exorcist, finora nessuno degli Otto Re di Gehanna ha mai impugnato un’arma. Le loro tecniche si basano su incantesimi demoniaci e… tanta forza fisica. Inizialmente erano previsti un paio di falcetti per Mephisto e un bastone per Lucifer, ma credo i guanti siano più azzeccati.

• Satariel (Aeronave di Luficer)
Secondo la cabala sono i demoni della falsità, guidati da Lucifero.

• Fenris (Aeronave di Kugo)
Il famoso lupo della mitologia norrena.

• Kelpie (Aeronave di Askin)
Spirito d’acqua a forma di cavallo che vive nei laghi e nei fiumi di Gran Bretagna e Irlanda. Per la mia versione ho fatto riferimento al Kelpie presente in Harry Potter e Animali Fantastici;
https://harrypotter.fandom.com/wiki/Kelpie

Quanti eventi… urgono alcune piccole precisazioni;

- Come già accennato nei capitoli precedenti, non è fondamentale che il gruppo di Prescelti venga a sapere dell’intreccio tra il Maestro dei Maestri, Luxu, gli eventi della Guerra dei Keyblade e i nostri adorati Fyrir. La verità così è stata già abbastanza dura.
- Ne che Luxord racconti il passato, anche per salvaguardare il presente di Ven.
- Luxu è rimasto ai Confini Imperituri. La sua presenza avrebbe suscitato troppe domande. Inoltre non gli importa un fico secco degli altri! Vuole solo ricongiungersi al Maestro, come promesso dai Fyrir.
- Luxord ha dimostrato capacità combattive fuori dal comune…
Kugo non lo specifica ovviamente, ma si riferisce alla lotta avvenuta durante la distruzione della “Seconda” Auropoli da parte dei Hwergh. Rulod/Luxord riuscì a tener testa a molti di loro difendendo Ventus, si veda capitoli precedenti.

Precisazione più leggere:

- Nel capitolo precedente, all’inizio della scena con Kugo, si accenna anche a un obiettivo personale oltre alla Missione. Ecco… qui sono state rilevate entrambe, l’obiettivo più o meno… ma c’è tempo.
- Aqua imbarazzata? Beh sì… mi sono rifatta alla scena con Zack in BBS.
- Volevo inserire il Mondo di FF7 da tempo, mischiando elementi propri di KH e… chissà.
Spero questo primo spezzone del passato di Cloud e Sephiroth sia stato di vostro gradimento.
Il misterioso amico che aiuta Cid a costruire la Gummiship è ovviamente Re Mickey. Essendo che gli eventi risalgono a prima di BBS, all’epoca era ancora allievo di Yen Sid.
Il Mondo d’origine di Cloud e Cid in KH è Radiant Garden, ma dato lo stretto legame con Sephiroth ( Definito del primo Grillario; Potentissimo cavaliere, un tempo considerato un eroe… ), ho scartato l’ipotesi che l’angioletto potesse essere originario di quel Mondo; quindi spostando l’origine effettiva di Cloud, Zack, Tifa, e Cid a Gaia. Piccola chicca; non ho giocato a FF7, ma solo ai capitoli spin-off usciti su PSP durante la mia adolescenza. Spero di aver reso bene questa "nuova" Gaia.

Ma ora basta! Ho parlato fin troppo!

Ringrazio tutti coloro che hanno letto fin qui la storia; come sempre fatemi sapere cosa ne pensate e lasciate un bel like se il capitolo vi è piaciuto. <3

   
 
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