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Autore: Barragan    02/09/2019    2 recensioni
Questa è una riscrittura della serie originale in cui do maggiore spazio e caratterizzazione ai personaggi dal potenziale sprecato nella serie originale, oltre che cambiare la trama dove credo che avrebbe potuto essere fatta meglio con le stesse basi.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UFFICIO DI OZPIN

 

Ritornato seduto dietro la scrivania Ozpin toccò il vetro dello scroll un paio di volte prima di poggiarlo sopra il mobile con lo schermo rivolto verso l’alto, pochi secondi dopo ne scaturì una proiezione olografica celestina con al centro il volto squadrato del generale Ironwood.

- Saluti, generale. -, lo accolse il preside.

- Saluti, ho condotto le ricerche che mi hai chiesto su Jaune Arc e non risulta che abbia frequentato alcuna accademia, sono false credenziali. -

Ozpin non ne fu realmente sorpreso, non era la prima volta che gli capitava una cosa del genere nella sua carriera da preside, né la prima volta, in generale, nell’arco delle sue molte reincarnazioni che una persona si fingesse qualcun altro per ottenere ciò che non avrebbe potuto altrimenti. Da una certa prospettiva non considerava la cosa un motivo necessariamente valido per non accettare la sua candidatura all’Iniziazione, in fondo se aveva comunque acquisito per altre vie le capacità per essere un cacciatore avrebbe superato almeno una delle due prove. Non che non fosse comunque comprensibile il suo tentativo di provarci sperando soltanto nella fortuna, in fondo poco prima aveva parlato solo della prima prova.

- Lei farebbe mai partecipare ad una simulazione di guerra un soldato che non ha alcuna garanzia d’essere preparato almeno quanto gli altri? -

Nonostante Ozpin fosse ben consapevole che nulla garantiva la sopravvivenza a lungo termine anche del futuro studente migliore, era titubante ad ammettere qualcuno che, per quanto ne sapeva al momento, nella migliore delle ipotesi non avrebbe avuto la fortuna di superare la prima prova e nella peggiore avrebbe incontrato la morte nella seconda. Sperava nell’esperienza e mentalità militare del generale per avere una risposta.

- Spianare la strada ad una possibile buona risorsa vale il rischio di facilitare il suicidio a un folle. -, replicò secco Ironwood.

Ozpin fece una smorfia con la bocca; non poteva negare che da un punto unicamente utilitaristico il generale avesse ragione, ma una tale svalutazione della vita di un uomo non era parte della sua mentalità.

- Comunque sia, - ricominciò Ironwood, - ho fatto ulteriori ricerche sul suo conto per altre verifiche e ho trovato solo che è un discendente di un eroe della Grande Guerra, ma non so se ti possa interessare. -

- Dipende di quale eroe stai parlando. -

- Un certo Augustus Arc. -

- L’Ègida di Mantle. -, pensò Ozpin.

Quello era il soprannome con cui il condottiero nominato dal generale era diventato noto dopo il conflitto, leggenda voleva che l’armata guidata da quell’uomo avesse vinto ogni battaglia senza perdere mai nemmeno un uomo. Tutti coloro che avevano avuto la sfortuna di combattervi contro, e la fortuna di disertare in tempo per sopravvivere, raccontavano che i soldati sotto il suo comando erano avvolti da una luce che li rendeva intoccabili. Che quelle storie fossero solo esagerazioni dei perdenti per mistificare una semplice superiorità militare dell’armata di Augustus era sicuramente possibile, ma Ozpin non sarebbe stato sorpreso di scoprire che ciò avesse avuto a che fare con la Semblance del condottiero. Il preside non era del tutto estraneo a quell’uomo, egli salvò la vita ad una delle sue precedenti incarnazioni durante un pestaggio da parte di rivali d’affari, in un momento in cui la mente del corpo che l’ospitava ancora lo rifiutava. Durante la successiva conversazione con il suo salvatore era venuto a sapere che il più grande sogno del condottiero nei confronti dei suoi discendenti era che potessero anche loro contribuire alla difesa della loro patria come cacciatori, desiderio la cui possibilità Ozpin in quel momento aveva la capacità di realizzare.

- Conosco qualcuno che ha un debito con Augustus e mi ha chiesto di ripagarlo per conto suo, credo che seguirò il tuo consiglio, grazie -

- Di nulla. -, dopo aver detto ciò il generale chiuse la conversazione.

 

 

 

FORESTA DI SMERALDO

 

- Sei la preda. -, sentenziò nell’orecchio di Ruby la voce proveniente dall’auricolare.

- Perfetto, devo solo scappare abbastanza a lungo da superare la prova. -, pensò la ragazza.

Non ebbe che pochi minuti per decidere in che direzione dirigersi prima che un urlo bellicoso dall’alto l’avvisò della ragazza dai capelli rosa con il grosso martello che, tenuto sopra la testa con le entrambe le mani, stava per calarle addosso. Ruby prese Crescent Rose in forma di fucile e saltò prima di sparare due colpi e sfruttare il rinculo dell’arma per allontanarsi. Un attimo dopo il martello toccò terra con un rombo, creando un grosso buco centrale e numerose crepe seghettate tutt’intorno, grossi pezzi di terreno erboso si alzarono di diversi metri. Appena Ruby toccò terra si voltò per evitare la lotta e ricominciare la corsa, ma si trovò davanti un ragazzo dai lunghi capelli neri ed i tratti orientali che non esitò a scattare verso di lei, braccio allungato e dita tese dirette al plesso solare della ragazza. Ella lo evitò trasformando sé stessa e la sua arma in petali di rosa e oltrepassandolo nel processo, prima di tornare umana e scattare alla propria destra sfruttando il rinculo di Crescent Rose. Per seminarli ulteriormente Ruby iniziò a saltare rapida di ramo in ramo, sfruttando la copertura delle fronde. Ben presto iniziò a sentire il rumore di tronchi spezzati e capì che i due erano ancora al suo inseguimento, ad un certo punto sentì il rumore del vento spostato da un oggetto in avvicinamento alle sue spalle, si voltò a mezz'aria e vide un grosso pezzo di tronco roteare verso di lei. Sfruttò di nuovo la sua Semblance per evitare l’impatto all’ultimo momento e fece appena in tempo a disattivare il suo potere che si vide un secondo tronco volarle addosso, quindi sparò un colpo verso l’alto che la verso il basso, evitandolo. Fece appena in tempo ad atterrare che Ren la intercettò con un colpo di palmo a cui Ruby oppose Crescent Rose tenuta con entrambe le mani, l’impatto fu abbastanza forte da spingerla indietro per diversi metri. Il ragazzo non perse tempo e saltò in aria con l’intenzione di atterrarle sopra con un calcio volante, Ruby mutò Crescent Rose in forma di falce e rispose all’assalto con un fendente orizzontale verso l’alto. Allora il corvino cambiò la sua posizione a mezz’aria ritirando la gambe tesa e ponendo il corpo in orizzontale con una piroetta, la lama dell’arma di Ruby sfiorò l’abito di Ren un attimo prima che quest’ultimo le atterrasse a meno di un metro di distanza. Prima ch’ella potesse reagire Ren la colpì con un colpo di palmo al mento, seguito da un colpo a dita tese al plesso solare con l’altra mano ed una ginocchiata al basso ventre. Il primo colpo la disorientò, il secondo le mozzò il respiro e le fece mollare la presa sull’arma ed il terzo la spinse a rotolare per terra per diversi metri. Ruby si stava ancora rialzando quando sentì dei passi avvicinarsi ed il suono di metallo contro metallo quando la investi una folata di vento con un profumo familiare. Un sorriso comparve sul suo volto quando alzatasi del tutto vide la figura della sorella ergersi davanti a lei a sua difesa. Con tutta calma riprese Crescent Rose ancora a forma di falce e si posizionò affianco alla sorella, nel frattempo Ren veniva raggiunto da Nora.

- Come stai messa con l’Aura? -, chiese Yang, mentre levava la sicura a Ember Celica con uno scatto metallico.

- Credo di averne ancora più della metà. -

- Più tempo sprechi a permetterle d’essere la preda e minore ne hai te per sconfiggerne altre e superare questa prova. -, le fece notare il corvino.

- Se è per aiutare mia sorella è tempo ben speso. -, replicò la bionda.

Ren partì all’attacco e Yang scattò a sua volta verso di lui mentre Ruby cercava di prendere la distanza per garantire alla sorella fuoco di copertura per proteggerla da Nora, che però ignorò il duello di Ren e Yang, saltò in corsa, pose il martello a testa in giù e vi si appoggiò sopra attivando i razzi dietro la testa dello stesso. Vedendosi volare contro la ragazza dai capelli rosa e capendo che Yang era troppo impegnata per aiutarla, Ruby lasciò la posizione per sparire tra gli alberi dietro di lei seguita da Nora.

Yang tentò una breve sequenza di ganci sia destri che sinistri che colpirono solo l’aria, seguirono un diretto destro e poi uno sinistro che non fecero contatto. Dopo l’ultima schivata Ren rispose con un rapidissimo pugno al costato, seguito da un colpo di palmo al ventre che gli diede la distanza necessaria per alzare una gamba e piegare il ginocchio prima d’eseguire un calcio che colpì Yang nello stesso punto, spostandola di vari metri.

- Possiamo terminare qui il nostro scontro. -, disse Ren a quel punto, tornando ad una posizione rilassata.

Egli non sentiva più il suono del martello di Nora né del fucile di Ruby, segno che si erano allontanate abbastanza da non essere più possibile per Yang raggiungerle in tempo per salvare la sorella dalla sua compagna, o chiunque altro si fosse aggiunto a lei nella caccia. Si appoggiò con la schiena ad un albero al limitare dello spiazzo erboso in cui avevano lottato, sotto lo sguardo incredulo e sempre più rabbioso di Yang.

- No no no no e no! -, disse con voce sempre più alta lei, - Tu adesso torni la e io finisco di spaccarti il culo, brutto stronzo! -

Nel farlo si era avvicinata a lui così tanto da avergli praticamente urlato in faccia con il volto ad un palmo dal suo naso. Incontrare un altro combattente a mani nude le aveva dato una voglia di scatenarsi ed un’eccitazione come non sentiva da molto tempo. Se poi quel qualcuno era anche un avversario così ostico da riuscire a metterla alle strette non avrebbe rinunciato a quella lotta per nulla al mondo, considerato quando lei amava mettere alla prova i suoi limiti in combattimento. E lei non era una persona che accettava facilmente decisioni che non le piacevano.

Ren osservò quell’escalation di rabbia con il sopracciglio alzato ed il volto sorpreso di un adulto che non capisce l’improvviso urlare di un bambino a cui hanno appena levato il gioco preferito. Ad un certo fu distratto da una pressione di qualcosa di grosso e morbido sul suo petto, guardò in basso e vide i prosperosi seni della ragazza spingere sul suo corpo, neanche molto nascosti dalla scollatura del vestito. Appena Yang si rese conto della cosa si mosse indietro più veloce che mai coprendosi con un braccio, mentre solo i prontissimi riflessi del corvino gli permisero d’evitare lo schiaffo, potenziato dalla Semblance della ragazza, che gli stava arrivando.

- Dopotutto combattendola ora posso sapere se potrò affrontarla da solo se sarà lei la preda, potrei non aver visto abbastanza. -, pensò Ren.

Egli si posizionò da un lato dello spiazzo, si mise in posizione da combattimento e fece segno con le dita a Yang di venirlo ad affrontare.

- Stupiscimi. -, le disse.

Un largo sorriso comparve sul volto di Yang che, quasi saltellando, si posizionò ad un paio di metri dall’avversario.

- Il round è terminato, - vennero informati in quel momento tramite gli auricolari, - la preda è Nora Valkyrie. -

Con un grido di frustrazione Yang diede un pugno a terra facendo partire un colpo da Ember Celica a rimarcare il suo stato d’animo.

  
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