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Autore: Imperfectworld01    03/09/2019    1 recensioni
Catullo diceva: «Quod amantem iniuria talis
cogit amare magis, sed bene velle minus.»
Niente di più vero. Perché è facile dire "mi merito di meglio", "è stato meglio così", "non mi importa più".
Ma non funziona così.
È facile negare i propri sentimenti, ma ciò che non è facile è ammettere la verità: che fa male.
NdA: «Perché tale offesa, costringe l'amante ad amare di più, ma a voler bene di meno.»
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non so se intitolare questo capitolo "epilogo" sia appropriato. Non so se sia davvero giunta la fine di questa storia, se non altro mi illudo che sia così. 

Prima o poi bisogna sempre mettere un punto a tutto, e per me è arrivata l'ora di farlo.

 

Ma ciò non significa che non penserò a te. Ed ecco che, infatti, sto scrivendo questo capitolo a distanza di un mese da quell'ultimo bacio e, se in parte so che non ce ne saranno altri e che, anzi, non devono esserci, dall'altra parte continuo a desiderarli.

 

Perché nonostante il male che mi hai fatto, il ricordo che ho di te e di quei pochi, brevi, bei momenti che abbiamo passato, prevale su tutto il resto. 

 

Sono stati davvero pochi gli istanti sereni che abbiamo passato insieme, sono state di più le litigate e le discussioni, eppure a me quei momenti sono bastati per renderti indelebile. 

 

Ed ecco che ho imparato quanto il tempo in realtà non conti nulla. Siamo abituati all'idea che se una relazione dura da tanto, allora conta più delle storielle passeggere, ma chi l'ha detto che il tempo è davvero importante in una relazione?

 

Ho sentito di persone che stavano insieme da anni e che poi, una volta finita, hanno rivelato che forse non si erano neanche mai amati. Altri che era solo abitudine.

 

E non è neanche vero che passare più tempo con una persona, significa anche conoscerla meglio. Se così fosse, non si scoprirebbe dopo anni che il proprio partner ha una seconda famiglia, o magari un altro orientamento sessuale.

 

Ciò che so per certo è che a me il nostro tempo è bastato, non forse per conoscerti a fondo, è chiaro, del resto neanche tu hai saputo vivermi e conoscermi a pieno. Però so che quello che sentivo stando insieme a te era autentico.

 

Quando le mie amiche si sfogano con me raccontandomi dei loro problemi, io do loro consigli prendendoti sempre come esempio, affinché non ripetano i miei stessi errori, e l'unica cosa che riescono a fare loro è ripetermi di continuo cose come: 

 

"Non prenderlo come esempio, la mia è una situazione completamente diversa",

 

"Non è niente in confronto a quello che ho provato io con X",

 

"Ma sì, cosa vuoi che conti? Sono state solo due settimane",

 

"Io e X siamo stati insieme per X tempo, io ho provato qualcosa di vero, non come te con lui".

 

E io sono stufa di sentirmelo dire. Forse hanno ragione. Ma comunque per me è stato importante, che loro ci credano o no.

 

Il problema ora è: cosa sono realmente i miei sentimenti per te?

 

Non ho mai capito di preciso, neanche ora, a distanza di un mese, cosa provi ("provassi" non sarebbe corretto, perché io sento ancora ogni cosa) io per te, e non so nemmeno se ciò che provo è solo un terzo di quello che è davvero l'amore, eppure mi basta così. Non so cosa succederà in futuro, se magari cambierò idea e banalizzerò il tutto dando ragione alle mie amiche, se finirò fra una di quelle persone che sminuisce le relazioni precedentemente avute, ma ora come ora so che, all'alba dei miei diciassette anni, tu sei il mio primo amore, quello che tutti dicono che non si scorda mai.

 

Sei stato il mio primo bacio, forse arrivato un po' in ritardo rispetto alla media, ma a ripensarci non mi pento di averlo riservato a te.  

 

Non abbiamo condiviso molte esperienze, non ci siamo spinti troppo in là, eppure ciò che c'è stato fra di noi è diventato importantissimo. Almeno per me.

 

Ed ecco che ora ho capito che non è per te che sto scrivendo questa storia: lo sto facendo per me. Riguarda me. Sto raccontando di una parte della mia, finora, breve vita. Non per dare importanza a te, lo so che non meriti nulla di tutto questo, ma per poter mantener vivo il ricordo di un mio momento felice, di cui sì, tu hai fatto parte, ma che ha influenzato la mia vita, di certo non la tua. 

 

Io sento di essere maturata tanto, e di aver imparato che la cosa più importante in una relazione non è il rispetto verso l'altro, quello è secondario ed è solo una trasposizione di una cosa più grande: il rispetto per se stessi. 

 

Perché se non ti rispetti, non potrai mai avere relazioni sane. Se non ti rispetti, sarai sempre calpestata dall'altro che farà, anche di te, ciò che vuole. Se non ti rispetti, non puoi insegnare all'altro ad amarti. E, soprattutto, se non ti rispetti, non ami te stesso. E nessuno ama qualcuno che non si ama. 

 

Tutta questa storia ne è la prova.

 

Io ti ho permesso di averla vinta fino all'ultimo, perché ho lasciato che i miei sentimenti per te annullassero quella che ero. Ora pian piano sto tornando in me, e spero che in futuro sarò in grado di reagire meglio e capire quando non ha senso continuare. Di certo so che non mi lascerò più andare tanto facilmente.

 

Ora mi fermo. Sto divagando troppo, oltre che perdendo il filo del discorso. 

 

In sintesi, quindi, quest'esperienza, sia bella che brutta, che lo voglia o meno, mi rimarrà dentro per sempre, tu mi rimarrai dentro per sempre. 

 

Di certo ti penserò sempre meno e con il tempo mi accorgerò sempre di più di quanto fossi sbagliato per me e di quanto io stessa fossi sbagliata nel modo in cui mi ponevo. 

 

Forse continuerai a mancarmi e per un po' cercherò ciò che mi ricorda te in altre persone. Persino adesso, dopo un mese lo faccio ancora, ogni cosa o persona mi ricorda te: il modo di camminare identico al tuo, il tuo profumo, il modo di parlare.

 

Pian piano svanirai dalla mia mente, ma non dal mio cuore. 

 

Però ora basta dedicarti altro tempo e altre parole, mi sono già dimostrata abbastanza stupida e ingenua in questi precedenti sei capitoli, oltre che in quest'ultimo mese.

 

Eppure è sempre così che funziona: al telegiornale danno maggiormente cattive notizie perché sono quelle che rimangono più impresse nella mente delle persone rispetto a quelle belle.

 

E così è stato con te: una brutta esperienza che mi è rimasta impressa. Mi è rimasta così impressa che sono quasi finita col ricordarla per bella.

 

Ora mi piacerebbe concludere il tutto con una frase di Isabel Allende, che riassume un po' ciò che cercavo di dire all'inizio:

 

"Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo".

 

Eppure mi manchi, A.

   
 
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