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Autore: andreanighteye    03/09/2019    2 recensioni
(00:31) Pensi che mi abbia dato il numero sbagliato apposta?
(00:31) O è stato solo un errore?
(00:32) Magari scrive male e non ho letto bene?
(00:32) Alcuni numeri sembrano un po’ strani..
(00:33) Perché, sai, gli otto potrebbero essere dei tre? E forse scrive i sette come gli uno?
(00:45k) Ma
(00:46k) Che
(00:46k) Cazzo???
(00:47) Oh bene, sei sveglio!
Dove Lance scrive al numero sbagliato.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kogane Keith, McClain Lance
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lance
Keith
Pidge
Hunk
Shiro

03/09/2016
(11:49) Voi siete pronti? Noi partiamo fra poco, penso.

(11:52) Lance dorme ancora.
(11:53) Cosa?
(11:54) Sta ancora dormendo.
(11:54) Ha passato tutta la notte sveglio a guardare qualcosa con Keith.

(11:56) Ohhhh, questo spiega perché sembra uno zombie.
(11:56) Sì, Sharktopus o qualcosa del genere.
(11:58) Non voglio sapere.
(12:03) Ok, si è svegliato.
(12:04) Cosa hai fatto...
(12:05) Lance soffre un sacco il solletico.
(12:05) UN SACCO.
(12:06) E ora vuole vendicarsi per cui mi tocca scappare.
(12:07) Ti scrivo quando siamo lì?

(12:08) Figo, ci vediamo dopo.
(12:08) E buona fortuna?

(12:09) Grazfjdgkdfghksda
(12:10) Fantastico.

(13:43) Ci scambiamo i migliori amici?
(13:45) Che ha fatto Hunk?
(13:46) Non posso divulgare troppi dettagli perché potresti usarli contro di me un giorno e non posso permettermelo.
(13:46) Sappi solo che la mia vendetta sarà rapida e dolorosa.
(13:48) Non dovrebbe essere 'rapida e indolore’?
(13:49) No comment, vostro onore.
(13:49) Allora, Sharktopus è stato divertente.
(13:50) Terribile solo l'80% di quanto immaginassi.
(13:53) È stato fantastico e ne hai amato ogni secondo.
(13:55) È stato decente e non ne ho detestato ogni secondo.
(13:55) Ma la prossima volta lo scelgo io il film.
(13:56) Penso che amerai Pacific Rim.
(13:57) Mi offende sapere che pensi che non io non l'abbia mai visto.
(13:59) Forte. Spero che tu sia pronto per guardarlo un'altra volta.
(13:59) Lance Commentary™ in omaggio.
(14:00) Non vedo l'ora.
(14:00) Comunque, oggi sono fuori con Pidge, non so quanto velocemente ti risponderò.
(14:00) E ho la batteria quasi scarica.

(14:02) Sì, sì, anche io. Sono fuori con Hunk.
(14:02) Buona giornata, tesoro.
(14:03) Non succederà ancora.
(14:03) Pidge non mi lascerebbe più stare se lo scoprisse.

(14:03) Gioia mia.
(14:04) Mi sta per morire il telefono.
(14:05) TUTTE SCUSE.
(14:06) Davvero. Ho dimenticato di caricarlo stanotte perché qualcuno, non farò nomi, mi ha distratto e mi sono addormentato senza attaccarlo.
(14:06) Perché ti comporti come se la mia compagnia non ti piacesse, hmm?
(14:06) …
(14:07) Una volta questo avrebbe potuto ferirmi.
(14:07) Ma tutto quello che devo fare ora è guardare le vecchie conversazioni per sapere cosa pensi davvero di me, quindi
(14:07) :)
(14:08) Buona giornata, Lance.
(14:08) >.<
(14:08) Anche a te!

(14:45) Siamo qui.
(14:48) Grande, noi quindici minuti e arriviamo.
(14:49) Bene, noi stiamo facendo un giro.
(14:49) Scrivimi quando arrivate, così ci veniamo verso l'entrata.

(14:50) Fantastico, ci vediamo fra poco.


Dopo aver pagato i biglietti, aver ricevuto un timbro sulla mano da un membro dello staff piuttosto imbronciato e aver effettivamente varcato la soglia della fiera, Hunk inizia a sospettare che lui e Pidge possano aver trascurato alcuni piccoli, piccolissimi dettagli.
Alcune piccole – quasi irrilevanti, davvero – cose, per esempio, non aver considerato la vastità della fiera, che si estende per svariati ettari di campagna, la cui fine è pressoché invisibile. Oppure le migliaia e migliaia di persone che affollano la fiera nel giorno più caldo dell'anno, creando una sorta di traffico di famiglie e gruppi di ragazzini sudati che si muove a fatica fra le attrazioni, i giochi e i chioschi, con appena un centimetro di spazio personale.
E, come se le dimensioni del luogo e il numero delle persone schiacciate fra le transenne (un po' pericoloso, no?) non fossero abbastanza per far capire ad Hunk che trovare Pidge e Keith in questo delirio potrebbe essere leggermente più difficile di quanto previsto, Hunk scopre molto presto che c'è un'altra cosa che non hanno messo in conto. Ed è, ovviamente, Lance stesso.
“Dobbiamo ideare una strategia”, dice Lance seriamente, completamente all'oscuro del tumulto interiore di Hunk mentre osserva con sguardo critico la grande mappa della fiera stampata sulla bacheca di fronte a loro, le sopracciglia corrugate e le labbra arricciate in un broncio pensieroso. “Le montagne russe ovviamente non si fanno dopo pranzo-” Fa una pausa di un paio di secondi, guardando Hunk da sopra la spalla con un'espressione che sembra urlare 'non c'è di che' prima che ritorni alla mappa.
Hunk impallidisce, già immaginandosi la prima ora alla fiera a correre fra attrazioni dal nome vagamente terrificante (se non dolorosamente accurato) come IL DISTRUTTORE oppure VORTICE e già sente il proprio stomaco contrarsi per protesta. “Oppure”, dice speranzoso mentre si sporge verso Lance. “Oppure, potremmo non fare nessuna montagna russa, magari?”
Lance guarda nuovamente al di sopra della propria spalla e gli tira un'Occhiata; un'occhiata che dice chiaramente 'Hunk, povera anima ingenua, se pensi che non farò un giro su ogni giostra di questa fiera almeno due volte prima che ne andiamo, allora non mi conosci bene come pensavo'.
Va bene”, sospira Hunk, riconoscendo la sconfitta mentre guarda Lance sfilare una versione tascabile della mappa dalle braccia di un membro dello staff prima di aprirla con entusiasmo. “Dico solo che non abbiamo fretta. Possiamo prendercela comoda-” Si interrompe, le labbra che si piegano in un morbido sorriso quando sente il proprio telefono vibrare nella tasca. “Assicuriamoci di vedere davvero tutto.”
“Uh, ma dai”, sbuffa Lance, agitando teatralmente la mappa in faccia ad Hunk un paio di volte. “È questo il punto? Io voglio vedere e fare tutto. Almeno due volte. Magari tre se siamo fortunati.”
No”, dice Hunk, avvicinandosi un poco a Lance così che possa abbassare la voce in un sussurro cospiratorio. “Intendo vedere davvero tutto. Non puoi mai sapere chi-” Si interrompe e dà una piccola gomitata a Lance per sicurezza. “Non puoi mai sapere chi c'è in questa fiera.”
“Ti senti bene?” chiede Lance, un'aria sinceramente preoccupata mentre lo squadra. “È il caldo? Hai mangiato qualcosa di strano l'altra sera? Lo stress post-esame si fa sentire?”
“Sto bene”, grugnisce Hunk, spostando la mano di Lance prima che possa premerla sulla sua fronte, probabilmente cercando di controllargli la temperatura. “Solo – prenditi il tuo tempo, va bene?”
Tutto sommato, Hunk è abbastanza fiero del suo non-così-discreto discorso per far rallentare Lance un pochino, ma avverte il proprio orgoglio venir meno quando, neanche mezzo secondo dopo, Lance lo strattona e lo trascina attraverso la folla, gridando qualcosa a proposito di un'attrazione chiamata SBOCCO (che razza di nome è per una giostra, comunque?) proprio dietro l'angolo, e gli diventa dolorosamente chiaro che Lance non ha ascoltato una sola parola di quello che ha detto.
Hunk sospira di nuovo, rilassandosi nella morsa sorprendentemente forte di Lance (nota per il futuro; mai mettersi fra Lance e giostre con nomi terrificanti) mentre prova a non pensare a come la giornata non sia nemmeno iniziata. Chiedendosi se Pidge stia avendo un po' più fortuna di lui, Hunk tira fuori il telefono dalla tasca e geme sommessamente quando nota l'anteprima del messaggio di Pidge che attraversa lo schermo.


(15:16) Potrei avere un piccolo problema.
(15:24) Siamo sulla stessa barca.


Pensandoci bene, Pidge decide che forse è abbastanza impressionante che ci siano voluti soltanto venti minuti per dividersi e quindi perdersi fra la folla. Incredibilmente irritante, sì, ma comunque stranamente impressionante.
Più che altro perché, un minuto prima sono l'uno vicino all'altra, brontolando sommessamente a proposito della folla rumorosa che li circonda, mentre quello dopo Pidge si ritrova sola accanto ad una macchina dello zucchero filato, chiedendosi dove cazzo Keith sia riuscito a sparire giusto il tempo di un battito di ciglia.
Quindi sì, piuttosto impressionante. Fastidioso, ma impressionante al contempo.
Pidge si morde il labbro inferiore e lo mangiucchia nervosamente mentre si alza sulle punte per aver una migliore visuale della folla, cercando il familiare cruccio di Keith fra tutte quelle facce sorridenti. Si sono separati da più o meno cinque minuti quindi, in teoria, Keith non dovrebbe essere andato troppo lontano, ma la calca si muove velocemente e Pidge sa che è probabile che sia stato portato via dalla corrente e che sia finito a metà della fiera.
Se dieci anni di campeggio nei fine settimana con i suoi genitori e Matt le hanno insegnato qualcosa su come reagire alle emergenze, è che quando ti perdi dovresti rimanere in un solo posto e aspettare che qualcuno arrivi e ti trovi. Ma, considerando che Keith non ha ancora fatto marcia indietro verso la macchina dello zucchero filato dopo otto minuti e contando che lei non rischia di cadere in un fiume o essere mangiata da un orso ('Papà, non ci sono orsi qui fuori' 'NON PUOI MAI SAPERE'), Pidge decide che forse avventurarsi un poco più avanti nella fiera per cercarlo da sola non sarebbe la cosa peggiore che potrebbe fare ora.
Tira fuori il proprio telefono mentre si allontana dalla macchina dello zucchero filato – il proprietario sembra a tanto così da chiederle preoccupato se ha bisogno di aiuto per ritrovare i suoi genitori – e scrive un veloce messaggio ad Hunk, per fargli sapere che le cose probabilmente non stanno andando lisce come l'olio come avevano sperato.
Sul serio”, sbuffa sottovoce mentre si fa strada tra la gente, evitando genitori agitati che tentano di domare i loro figli e bimbi eccitati che strillano e urlano mentre corrono tra le attrazioni. “Provi a fare qualcosa di carino per qualcuno ed ecco che scompare.”
E non aiuta che il telefono di Keith sia morto. Il che, davvero, è proprio un classico. L'unico giorno nella loro vita in cui le serve che lui abbia il telefono funzionante, non si prende nemmeno la briga di caricarlo la notte? Scortese. Oltremodo scortese, Keith.
Aggrotta la fronte quando svolta ad un angolo, ancora allungando il collo in tutte le direzioni cercando Keith nella massa di gente. Magari questo è un segno dell'universo che Keith e Lance non si incontreranno mai? Magari dovrebbe finirla qui e passare il resto del pomeriggio sulla giostra con le tazze e sperare che Keith si faccia vivo. È un ragazzo pieno di risorse, è abbastanza sicura che sopravvivrà.
Probabilmente.
Fa del suo meglio per superare un gruppo di ragazzi attorno ad un (probabilmente truccato) gioco quando le vibra il cellulare. Per un secondo o due si concede la breve illusione che Keith in qualche modo sia riuscito a trovare un punto in cui caricare il suo telefono, e che le stia mandando la sua posizione, ma il nome di Hunk lampeggia velocemente sullo schermo e deve accettare che forse le cose non saranno così semplici.
Come non detto. Le cose sicuramente non saranno così semplici, se la risposta di Hunk al suo messaggio, leggermente impanicata, è l'unica cosa su cui fare affidamento. Le cose saranno tutt'altro che semplici.
Geme rumorosamente (e ignora del tutto gli strani sguardi delle persone accanto a lei) mentre scrive una veloce risposta ad Hunk, infila nuovamente il telefono nella tasca e si dirige verso le tazze da tè.
Riconosce un segno dell'universo quando ne vede uno.


(15:16) Potrei avere un piccolo problema.
(15:24) Siamo sulla stessa barca.
(15:27) UGH.
(15:27) UGHHHHH.
(15:28) Ho perso Keith.

(15:29) …
(15:29) COSA?
(15:29) Pidge?
(15:29) Cosa???


Hunk si sta comportando in maniera strana.
E non la sua solita stranezza da 'Non mi piacciono le montagne russe' – che Lance ancora non comprende davvero perché è abbastanza sicuro che sia provato che le montagne russe siano le giostre più divertenti – perché quel tipo di stranezza è quello a cui Lance si è abituato con il passare degli anni. No, si sta comportando in maniera davvero strana.
Può mormorare 'Sto bene' tutte le volte che vuole, ma sono amici – migliori amici, in realtà – da abbastanza a lungo perché Lance sappia esattamente quando c'è qualcosa sotto e c'è sicuramente.
“Ci mettiamo due minuti da qui per arrivare a VORTICE”, dice Lance innocentemente mentre vagano per la fiera, osservando attentamente la reazione di Hunk. “Vuoi andare a vedere quanto è lunga la coda?”
“Sì, sì, certo”, mormora Hunk sovrappensiero, mettendo il muso al suo telefono mentre i suoi pollici si muovono sullo schermo alla velocità della luce. “Ottima idea.”
Se Lance non avesse già sospettato qualcosa, questo sarebbe stato il colpo di grazia. Perché sono appena scesi dalla terza montagna russa e se le precedenti esperienze gli hanno insegnato qualcosa, è che Hunk dovrebbe essere di una strana sfumatura di verde che farebbe vergognare un semaforo e solo l'idea di mettersi in coda per un'altra 'trappola mortale' (parole di Hunk mentre erano in fila per SBOCCO) avrebbe dovuto fargli prendere il colletto di Lance e trascinarlo verso qualche attrazione più lenta. Preferibilmente disegnata per i bambini piccoli.
“Tu vuoi andare su VORTICE?” chiede Lance, fissando gravemente Hunk mentre prova a capire se il proprio migliore amico sia stato rapito dagli alieni e sostituito con un robot super realistico quando non stava guardando. “Anche se abbiamo appena fatto tre montagne russe e abbiamo appena mangiato?”
Hunk gli rivolge a malapena uno sguardo, ancora con la fronte corrugata, gli occhi sullo schermo mentre ci schiaccia sopra frettolosamente. “Sì, sembra fantastico. Andiamo.”
La teoria del rapimento degli alieni e della sostituzione con un robot sembra farsi sempre più plausibile ogni secondo che passa. Magari Keith non ha proprio torto con tutte le sue teorie cospiratorie.
“Va bene, time out,” dice Lance ad alta voce, fermandosi per tirare Hunk in un angolo. “Che succede?”
“Cosa?” Hunk solleva lo sguardo dal telefono e offre a Lance un sorriso estremamente non convincente. “Non succede niente.”
“Non ti sei lamentato di una sola giostra dopo che siamo scesi da SBOCCO. E quella è stata la nostra prima giostra.”
Hunk alza gli occhi al cielo ed emette un suono sprezzante, come se Lance fosse quello a comportarsi in modo bizzarro. “Magari ho solo cambiato idea.
Queste giostre non sono proprio malvagie.”
IL DISTRUTTORE ha dodici giri della morte e una parte ad avvitamento e non hai urlato una volta.” Il che, effettivamente, è un po' sorprendente, considerando che Lance stava urlando a pieni polmoni al quinto giro della morte. Strizza gli occhi in direzione di Hunk e si fa un poco più vicino. “Chi sei tu e cos'hai fatto ad Hunk?”
“Smettila di essere melodrammatico”, Hunk ride, ma non è la sua solita risata – la risata che fa curvare le labbra di Lance involontariamente perché è talmente contagiosa – è una risata forzata e non nasconde la persistente preoccupazione che Lance vede nei suoi occhi. “Sto bene.”
Lance contrae le labbra in una linea dritta. “Non è vero.”
“Invece sì.” dice Hunk cocciuto, schioccando le dita e imitando il suono di una pistola – anche se non suona per niente come una pistola, sembrano più dei fuochi d'artificio, ma Lance non ha voglia di discutere di questo (ancora). “Seriamente, sto bene. Sono solo-”
Lance arcua un sopracciglio. “Sei solo?”
Hunk si morde il labbro ed evita di proposito lo sguardo di Lance. “Magari sento un po' di nausea?”
Lance incrocia le braccia al petto e aggrotta le sopracciglia. “Sei sicuro? È questo? Nient'altro?”
“Sì, solo- L'ultima giostra mi ha un po' sconvolto.”
Il telefono di Hunk vibra fra le sue mani e Lance lo guardo sbloccarlo e cominciare a scrivere rapidamente di nuovo.
Col cazzo che è nausea.
“Con chi messaggi?” chiede Lance con cautela, sporgendosi verso di lui per provare a leggere qualcosa. Hunk si sposta agilmente, girandosi così che lo schermo sia coperto dal riflesso del sole. “Oh”, Lance sorride furbamente mentre tenta (fallendo) di prendere il telefono dalle mani di Hunk. “È una ragazza?” Lance indugia sulla 'r' di 'ragazza' e ride quando Hunk, prevedibilmente, diventa rosso. “Come si chiama, quella con cui parlavi fuori dalla classe di geografia l'altro giorno? Shana? Sharon?”
Shay”, lo aiuta Hunk, tentando disperatamente di cacciare via il rosso dalle sue guance. “Si chiama Shay.”
“Giusto, giusto”, Lance ghigna. “Shay. È con lei che parli da tutto il giorno? Ah-” Si interrompe, un pensiero improvviso che si fa strada nella sua mente. “È qui?”
Hunk si acciglia. “Cosa?”
Shay. È qui? Insomma-” Lance gesticola verso la folla. “È da qualche parte qua intorno e vuoi andarle incontro per, che so, i soliti cliché romantici da fiera tipo la ruota panoramica o vincere un gioco gigante per lei o qualcosa del genere?”
“Uh- sì”, Hunk inizia ad annuire estasiato. Forse un po' troppo, ma ehi, chi è Lance per giudicare. “È proprio quello che sta succedendo. Al cento per cento. Dannazione, Lance, mi hai beccato.”
“Beh, non sei stato proprio discreto.”
Hunk ride – e Lance è felice di vedere che questa è la sua vera risata, il tipo di risata che fa sorridere anche Lance – e scuote il capo. “Me lo ricorderò per la prossima volta. Quindi”, fa una pausa e si gratta nervosamente la nuca. “Quindi, non ti dispiace se sparisco per un attimo? Solo un attimo? Voglio solo andare a dirle ciao e, uh, controllare che stia bene.”
Lance corruga la fronte. “Perché non dovrebbe stare bene?”
“La fiera è grande, potrebbe- potrebbe essere un po' stravolta?” dice Hunk lentamente, facendola sembrare più una domanda che altro. “Non si sa mai.”
“Uh huh”, canticchia Lance. Non riesce a liberarsi della fastidiosa sensazione che Hunk gli stia ancora nascondendo qualcosa, ma sa quando deve lasciar perdere. Hunk glielò dira quando vorrà. “Va bene, vai e sii romantico.”
“Non è così-”
“Sì, sì, va bene”, Lance sposta gentilmente Hunk di lato, intimandogli di andare via. “Vai, amico. Mi prenderò una pausa dalle giostre e proverò qualche gioco.”
“Lance”, dice Hunk seriamente, lo sguardo che si sposta sugli stand dei giochi, ancora pieni di peluche enormi siccome è praticamente impossibile vincere. “Sai che sono tutti truccati, vero?”
Ahhh”, dice Lance con un sorrisetto, già camminando all'indietro verso uno stand di spara-tutto che ha visto un paio di minuti fa. “Magari per mani non allenate, ma per un esperto come me? Un gioco da ragazzi.”
“Perderai tutti i tuoi soldi.”
“La tua fiducia in me è toccante.”
“Ti prosciugheranno.”
“Cosa?” dice Lance, mettendo una mano a coppa sull'orecchio. “Non ti sento. Hai detto 'buona fortuna mio carissimo migliore amico, magari prova a vincermi qualcosa nel frattempo'?”
“Ho detto l'esatto contrario.”
“Hm, no. Non credo proprio. Hai sicuramente detto ciò che ho sentito”, Lance scrolla le spalle. “Vieni da me quando hai finito con Shay. Ma non ci mettere troppo, c'è una giostra a caduta libera che voglio provare.”
Hunk geme mentre si gira verso la direzione opposta a quella di Lance. “È la tua vendetta per stamattina, vero?”
“Hunk, non sarei mai così crudele”, Lance ride, offrendo ad Hunk un breve cenno della mano mentre gira i tacchi e punta dritto verso lo spara-tutto. “Buona fortuna per tutto.” Sente Hunk mormorare qualcosa che sembra 'non è come pensi', ma quando si gira, è scomparso nella calca e Lance è da solo.
“Va bene, McClain,” mormora Lance a se stesso, avvicinandosi allo stand e guardando negli occhi l'apparentemente losco tizio che lo gestisce. “È ora di passare ai fatti.”


(15:57) Dove sei ora?
(15:58) Alle tazze.
(15:59) Ancora?
(16:02) È una giostra molto rilassante…
(16:02) Giusto…
(16:02) Lance sta per perdere tutti i suoi soldi in uno di quei giochi

(16:03) Quelli ovviamente truccati?
(16:04) …
(16:04) Dice di essere un esperto.
(16:04) coMUNQUE
(16:05) Vengo a sedermi un po' con te.

(16:06) Cosa? Hunk, no??
(16:06) Va bene così.
(16:07) Keith sicuramente passerà davanti alle tazze e allora lo recupererò.

(16:08) Ma sei sola e persa.
(16:08) Non sono persa, Keith è perso. Mi sto divertendo un sacco sulle tazze.
(16:08) E sto pensando che dovrei investire in uno di quei guinzagli per bambini per la prossima volta che usciamo.

(16:09) Credo che Keith non sarebbe d'accordo nell'indossare una cosa del genere.
(16:10) È per il suo bene, si abituerà.
(16:10) Ma seriamente, non sei obbligato a venire e aspettare con me.
(16:10) Probabilmente dovremmo solo accettare il fatto che l'Operazione Ignari è un fiasco.

(16:13) Pidge, siamo amici giusto?
(16:13) Non ti lascerò aspettare da sola, magari per ore, quando siamo letteralmente nello stesso posto.
(16:14)
È okay.
(16:15) Davvero?
(16:17) Sì e comunque ho bisogno di una pausa dalle montagne russe.
(16:17) LANCE MI HA FATTO FARE
SBOCCO DUE VOLTE.
(16:17) DUE.
(16:18) Credo che sia la sua vendetta per il solletico di stamattina.

(16:19) Che crudeltà.
(16:20) Lo so vero???
(16:20) Ok, sto arrivando alle tazze.
(16:20) Fai qualche gesto così ti vedo.


Bene, pensa Keith mentre fa dietrofront per quella che è l'undicesima volta in un'ora. Non va bene. Sua madre lo ucciderà. Suo padre lo ucciderà. I genitori di Pidge lo uccideranno. Matt lo ucciderà. Shirò sarà deluso. Praticamente, in nessun modo farà una bella fine.
Ha perso Pidge, il suo telefono è morto, la folla è troppo rumorosa e stranamente appiccicosa, fa davvero caldo e l'odore di hamburger e hot-dog che cuociono nel grasso mischiato alla nauseante dolce puzza dello zucchero filato inizia a farlo stare male. Quindi, sì. Non è fra le giornate migliori. Sicuramente alla pari di quel viaggio da Costco quando aveva nove anni che è finito con lui nella corsia del cibo per animali ad aspettare per venti minuti che Shiro venisse a prenderlo.
Non è nemmeno sicuro di come sia successo. Un momento Pidge era al suo fianco, mormorando tranquillamente qualcosa a proposito delle dimensioni della calca e della quantità di bimbi piccoli con le mani e le facce appiccicosi che correvano in giro, e l'ultima cosa che sa è che è stato spinto da un gruppo di ragazzini troppo scrupolosi che tentavano di salire su una giostra e Pidge non c'era più.
Non è ancora andato in panico, perché è passata solo un'ora o giù di lì e sa che Pidge è abbastanza intelligente da rimanere al sicuro e fuori dai guai, ma non può fare a meno di iniziare a provare una fastidiosa preoccupazione. La fiera è più grande e più affollata di quanto si aspettassero e il fatto che non abbia ancora trovato Pidge non aiuta molto il disagio che sente.
Mette il broncio quando gira un altro angolo e realizza che è solo un altro vicolo cieco, senza Pidge, l'irritazione che monta ogni secondo che passa. Non vuole essere qui, a navigare attraverso una rumorosa e chiassosa folla senza Pidge al suo fianco a rendere le cose un po' più sopportabili. Vuole essere a casa nel suo capannone, a lavorare sulla sua moto e magari leggere qualche sciocco messaggio da parte di Lance nel mentre.
Il pensiero di Lance lo fa fermare, le dita che sfiorano il telefono nella sua tasca. Non aveva mai pensato molto a quanto facilmente Lance si sia fatto spazio nella sua vita, inserendosi perfettamente tra Pidge e Shiro come se fosse sempre appartenuto a quel posto. È diventato naturale per lui vedere il cellulare illuminarsi ad ogni ora del giorno e vedere il nome di Lance sullo schermo e non aveva capito davvero quanto si sentisse spento senza il telefono che vibra regolarmente durante il giorno. Non è una sensazione esattamente spiacevole, ma non è una a cui è abituato.
“Va bene”, mormora tra sé e sé mentre fa una veloce inversione a U e comincia a camminare nella direzione opposta della folla, gli occhi che ancora cercano segni di Pidge nella calca. “Nuovo piano.” Siccome chiaramente vagare intorno senza scopo e strizzare gli occhi verso ogni persona con i capelli castani e gli occhiali che sembra dell'altezza di Pidge non funziona, decide che tornerà all'entrata, sperando che la fiera abbia qualcosa come un sistema di annuncio per i bambini che si sono persi.
Magari qualcosa come: 'PIDGE HOLT PER FAVORE TORNA ALL'ENTRATA PRIMA CHE AL TUO VICINO VENGA UN ANEURISMA, GRAZIE'
Oppure, se tutto andasse male e non riuscisse a trovare Pidge, potrebbe sempre correre via e vivere in una baracca abbandonata nel deserto. È sempre bene avere un piano di riserva.


(17:21) Grazie per aver aspettato con me.
(17:23) Davvero Pidge. Non ti preoccupare.
(17:23) Scusa se non ho potuto aspettare di più, ma sono un po' preoccupato che Lance possa spendere i suoi risparmi di una vita in uno di quei giochi.

(17:26) L'hai trovato?
(17:26) Non ancora, ma non può essere andato troppo lontano. Quei giochi sono una droga e lui è molto... molto competitivo.
(17:27) Tu hai trovato Keith?

(17:30) No.
(17:30) Aspetterò ancora venti minuti e poi andrò all'entrata.
(17:30) Non è proprio andata come avevamo programmato, eh?

(17:32) Per niente.
(17:32) Non mentirò, non credo che combinare incontri sia la strada giusta per noi.

(17:34) Sì, penso che dovrò accontentarmi di astrofisica.
(17:35) Ugh. Che noia.
(17:35) Vero? Una barba.
(17:35) aHHHHH CREDO DI AVER VISTO KEITH
(17:36) SÌ, È LUI.
(17:36) Perché cammina così veloce? UGH.
(17:36) Devo corrergli dietro, vero?

(17:38) GRANDE.
(17:38) Anche io penso di vedere Lance.
(17:38) Sì, è lui. E sta SVENTOLANDO UN ENORME LEONE DI PELUCHE??

(17:39) Ha davvero vinto?
(17:39) Oh mio dio, non ci posso credere.


“Un'altra partita.”
“Ascolta, ragazzo,” l'uomo dietro lo stand lo guarda circospetto. “Magari quando è troppo è troppo?”
Un'altra partita,” insiste Lance, sventolando il portafogli con violenza davanti alla sua faccia. “Ce la posso fare.”
“Sono quarantacinque minuti che continui a ripeterlo.”
“E ce la posso fare,” Lance tira su col naso ostinatamente, aprendo il portafogli per tirarne fuori una banconota da cinque e sbatterla sul bancone. “Quindi prenda i miei soldi e mi faccia giocare.”
Per un momento o due Lance è sicuro che si rifiuterà e gli dirà di andarsene, ma l'uomo esita brevemente prima di sospirare e far scivolare la banconota sul bancone. “Questo è il tuo ultimo turno.”
“Sì, sì,” mormora Lance, afferrando la pistola di plastica ancora una volta. “Un turno in più è tutto ciò che mi serve.”
È un gioco abbastanza semplice; spara ad almeno tre bersagli su cinque usando solo cinque pallini o meno e vinci uno dei ridicolmente grandi leoni di pezza che penzolano dal soffitto. È il tipo di gioco a cui Lance è preparato grazie ad anni di ore spese dopo scuola in vecchi e polverosi arcade per cui, a tutti gli effetti, non dovrebbe perdere in modo così patetico.
Eppure eccolo qui. Che perde. Perché non riesce a buttare giù l'ultimo bersaglio, non importa quanto forte lo colpisca.
Una piccola, razionale, voce nel retro della sua testa gli suggerisce che il gioco è quasi sicuramente truccato e che dovrebbe accettare la sconfitta e il premio di consolazione che il proprietario dello stand ha cercato di rifilargli negli ultimi venti minuti. Ma il suo orgoglio (e forse un po' di ego) non lo farà arrendere.
E poi, Hunk non è ancora tornato da qualsiasi cosa stia facendo con Shay (Lance prende mentalmente nota di discuterne nel dettaglio quando se ne andranno), quindi non è che abbia così tanta fretta. Tuttavia il proprietario dello stand sembra serio riguardo all'ultimo turno di Lance – il che è probabilmente una buona cosa, perché Lance improvvisamente è dolorosamente al corrente di quanto il suo portafogli sia notevolmente più leggero di un'ora fa.
“Andiamo, ragazzo.”
Lance resiste all'impulso di fargli la linguaccia e pone tutta la sua attenzione ai bersagli di fronte a lui. Ha giocato abbastanza volte da sapere quali sono i due bersagli più facili da buttare giù e lo fa in rapida successione, le labbra che si curvano verso l'alto quando il proprietario strabuzza gli occhi, sorpreso.
“Va bene, ne hai presi due. Hai ancora tre pallini, un bersaglio, pensi di potercela fare?”
Lance corruccia le labbra, strizzando gli occhi mentre preme il grilletto e osserva come il pallino sparato dalla pistola colpisca il bersaglio dritto nel mezzo, prima che rimbalzi e cada a terra, il bersaglio che non si è mosso di un centimetro.
“È truccato,” scatta Lance, guardando male il proprietario. “L'ho colpito. Ha visto che l'ho colpito.”
Il tipo scuote le spalle. “Non ho visto niente, ragazzo. Ma ehi, hai ancora due colpi. Magari questa volta sarai più fortunato.”
Idiota, pensa Lance, guardando nuovamente i bersagli. Forse se ne colpisse solo uno due volte molto, molto velocemente, sarebbe abbastanza per farlo cadere e-
Corruga la fronte, la testa che scatta verso l'alto quasi dolorosamente, le sopracciglia aggrottate mentre scannerizza la folla attorno a sé. Non può esserne sicuro, ma pensa di aver intravisto qualcosa – qualcuno – che sembra stranamente familiare.
Qualcuno che assomiglia a Keith.
Il suo stomaco si contrae trepidante mentre si allontana di un passo dallo stand, gli occhi che velocemente guardano attraverso la calca per qualsiasi indizio del profilo che aveva visto ondeggiare tra le persone.
Keith!
Sente il proprio cuore salirgli in gola quando sente qualcuno chiamare quel nome, e fa un passo in più verso la folla. Non può essere una coincidenza, giusto? Lui è qui da qualche parte. Da qualche parte fra la gente. Giusto a qualche centimetro da lui e tutto quello che Lance deve fare è chiamare il suo nome e-
“Oi, ragazzo,” il proprietario dello stand lo tira dalla maglietta, guardandolo male. “Non ho tutto il giorno. O spari o te ne vai.”
“Ma-” Lance guarda nuovamente la calca, cercando qualcuno – chiunque – che sembri vagamente familiare, mentre aspetta quella voce, sperando che chiami ancora il nome di Keith.
“Hai trenta secondi.”
Lance esala un respiro frustrato, scannerizzando la folla un'ultima volta prima che si arrenda e torni a dare attenzione al gioco. Pensandoci bene, Keith è un nome molto comune – probabilmente ci sono centinaia di Keith che corrono in giro per la fiera in questo momento – e non è che abbia visto molto bene la persona che ha catturato la sua attenzione.
“Era solo un'illusione,” mormora tra sé e sé, incapace di schiacciare completamente il sentimento di delusione che sta iniziando a crescere dentro di lui.
“Dieci secondi, ragazzo.”
“Sì, sì, l'ho sentita,” sospira Lance, puntando la pistola contro il bersaglio ancora una volta. Questa volta, preme due volte velocemente e osserva come entrambi i pallini colpiscano il bersaglio con forza, forzandolo a cadere rumorosamente sul pavimento.
Si gira verso il proprietario dello stand e gli concede il più grande sorrisetto compiaciuto che possa mostrare prima che punti verso il pupazzo blu di un leone gigante sopra la sua testa. “Quello grazie.”


Tutto sommato, Keith pensa che potrebbe essere il peggior giorno della sua vita – e ha passato giornate parecchio brutte. La sensazione di preoccupazione alla bocca dello stomaco è sbocciata in nel panico più completo, e non c'è niente che possa fare a riguardo.
Sono passate più di due ore da quando dall'ultima volta che ha visto Pidge e la folla sta finalmente iniziando a diradarsi. Tuttavia, a parte essere in grado di fare due passi senza scontrarsi con nessuno, il diminuire delle persone non serve a molto.
Mordicchia l'interno della propria guancia mentre si guarda attorno, cercando ogni segno di Pidge in quel delirio. Non capisce come abbia fatto a vedere numerosi sconosciuti più di una volta durante la giornata, ma non ha visto Pidge una sola volta. Distrattamente, si chiede se questo sia l'universo che lo punisce per qualche crimine efferato che non sapeva di aver commesso.
Magari per aver dato di nascosto a Muffin un cavoletto di Bruxelles a cena e aver fatto il finto tonto quando due ore dopo l'ha sputato nel salotto. Oppure per quella volta in cui-
Keith si gela sul posto, gli occhi spalancati mentre il suo sguardo si posa su qualcuno che sembra vagamente familiare. Non è Pidge, sembra- sembra Lance?
Keith corruga la fronte mentre fa un passo avanti. Ovviamente, non può dirlo con certezza da questa distanza, ma c'è qualcosa in quella persona a pochi metri da lui che emana familiarità. Keith intravede una testa di capelli castani disordinati e anche da questa distanza, può vedere che le sue labbra sono piegate in un sorrisetto, con appena una punta di irritazione, mentre discute con un uomo dietro uno di quegli stand con i giochi.
Un altro passo avanti.
Keith osserva come la persona che potrebbe o non potrebbe essere Lance prenda dal proprietario una pistola di plastica e prema il grilletto, mandando una raffica di palline contro i bersagli. Per un secondo, Keith pensa che abbia effettivamente avuto successo e vinto il gioco, ma poi Forse Lance sta gridando qualcosa al proprietario dello stand, le braccia buttate drammaticamente all'aria e realizza che ha perso.
Fa un altro passo in avanti.
Comincia a vederlo meglio ora. Keith non può ancora distinguere per bene le sue caratteristiche e confermare che Forse Lance è realmente Lance, ma non può evitare la sensazione di speranza che lentamente bolle dentro di lui. Forse Lance sta ancora agitando le braccia, colpendo il bancone prima di affondare una mano dentro la sua tasca e tirarne fuori quello che sembra un portafogli.
Keith si avvicina ancora un po'. Solo un poco di più e sarà in grado di dire se sia Lance o meno e-
Keith!
Keith si allontana da Forse Lance come se fosse stato elettrificato e avverte il sollievo propagarsi in tutto il suo corpo quando vede Pidge farsi strada tra la calca.
“Perché cammini così veloce, Dio,” mormora Pidge mentre si avvicina a lui, sospirando quando avvolge il suo braccio con il proprio e lo strizza forte. “È tutto il giorno che ti cerco,” mormora, guidandolo gentilmente nella direzione opposta a Forse Lance.
“Ti ho cercata anche io,” dice Keith, picchiettando gentilmente la fronte di Pidge mentre si fanno strada insieme tra la folla. “Dove sei andata?”
“Cosa stai guardando?” chiede Pidge, corrugando un poco la fronte mentre guarda dietro di loro, cercando di vedere qualsiasi cosa abbia catturato l'attenzione di Keith.
Keith si permette di indugiare appena su Forse Lance prima che scuota il capo e si volti verso Pidge. “Niente, niente. Solo- un'illusione.”


(18:05) Bene, sono con Keith.
(18:05) L'ordine è stato ristabilito!
(18:06) Credo che prenderemo qualcosa da mangiare e poi andremo via.

(18:10) Ah, bene, anche io sono con Lance.
(18:10) Lance vuole fare un'ultima giostra, poi andremo via anche noi credo.
(18:10) Fate in modo di tornare a casa sani e salvi!

(18:13) Anche voi.


“Come lo chiamerai?” chiede Hunk curioso, punzecchiando la testa del gigante leone blu fra le braccia di Lance mentre si avviano verso la stazione. “Ancora non ci credo che hai vinto davvero, comunque. Sei sicuro di non aver barato?”
Lance canticchia, sollevando un poco più in alto il leone fra le sue braccia mentre superano i tornelli. “Ha bisogno di un nome grandioso, che rifletta la grandiosità del suo proprietario.”
Hunk grugnisce. “Naturalmente.”
“E non ho barato,” Lance tira su col naso, facendo finta di essere offeso dalle insinuazioni di Hunk. “Il gioco era truccato e io ce l'ho fatta perché sono grandioso, ecco tutto. Comunque,” lancia ad Hunk uno sguardo malizioso e lo punzecchia sul fianco con il gomito libero. “Com'era Shay?”
Hunk sbatte le palpebre una o due volte, sinceramente confuso. “Eh?”
“Non fare il finto tonto con me,” Lance ride mentre girano un angolo e cominciano a salire le scale verso il binario del loro treno. “Raccontami tutti i gossip succosi.”
“Io-” Hunk piega il capo di lato. “Cosa?”
“Con Shay? Andiamo, amico,” Lance mugugna, colpendo Hunk con la testa del leone. “Non mi far combattere per le informazioni. Ti ho detto di Keith tipo subito.”
Hunk inarca un sopracciglio.
Quasi subito,” ammette Lance. “Il treno arriva fra cinque minuti, comunque,” aggiunge, guardando il tabellone di fronte a loro. “Quindi dimmi. Che avete fatto?”
“Davvero non so- Oh,” Hunk ride e Lance sente chiaramente di starsi perdendo qualcosa di molto, molto importante. “Con Shay è andata, uh, è andata bene.”
“Uh huh,dice Lance lentamente. “Ed è tutto? 'È andata bene'? Nient'altro?”
“Nient'altro da dire, amico,” dice Hunk con una scrollata di spalle, le labbra ancora incurvate come se gli avessero appena detto la barzelletta più divertente. “Abbiamo, uh, abbiamo fatto un giro e poi sono tornato da te. Tutto qui.”
“Sì? E perché non ti credo?”
Hunk finge uno sguardo ferito, premendosi le mani sul petto come se Lance gli avesse fatto del male fisico. “Ti mentirei?”
Lance lo fissa per un paio di secondi prima di scuotere la testa. “Immagino di no,” Lance mormora, distogliendo lo sguardo da Hunk per guardarsi intorno. “Perché non è venuta con noi?”
“Eh?”
Lance sospira ancora guardando su e giù dal binario, cercando il volto di Shay fra la folla di persone attorno a loro. “Perché non ha preso il treno con noi?”
“Oh-” Hunk si interrompe. “Doveva- Doveva fare qualcosa con i suoi amici, penso? Io, uh, non ho chiesto?”
“Hunk,” sospira Lance compassionevole. “Devi cogliere al volo chance come questa, sai? Devi dire tipo, 'Oh Shay, perché non torni con noi?' E l'ultima cosa che sai, è che vi state sbaciucchiando-”
Sbaciucchiando?” ridacchia Hunk.
“Sbaciucchiando,” ripete Lance, un po' più fermo. “Avreste potuto sbaciucchiarvi sul treno di ritorno e-”
Per la seconda volta in meno di un'ora, Lance sente il cuore arrivargli in gola. “Hunk.”
“Sì, amico?”
Keith.
“Stai..” Hunk strizza gli occhi, vagamente preoccupato. “Stai dicendo parole a caso? Stai avendo un infarto?”
No,” Lance afferra la manica di Hunk con la mano libera e la tira forte prima di fare un cenno verso il binario opposto al loro. “Voglio dire, è Keith.”
“Porca troia,” mormora Hunk e Lance non può fare a meno di mugugnare, completamente d'accordo.
Perché questa volta, Lance può dire con certezza che Keith gli sta di fronte. È appoggiato contro una colonna, le braccia incrociate strette sul suo petto mentre ascolta qualsiasi cosa una ragazzina vicino a lui – Pidge, Lance pensa – gli stia dicendo.
“Sto per svenire,” mormora Lance, appoggiandosi un poco ad Hunk. “Lui è- Lui è proprio .” Ed è veramente, veramente bello, pensa Lance fra sé e sé. Forse più bello di com'è in foto? È in quel momento che Keith decide di ridere a qualcosa che Pidge (almeno, Lance è abbastanza sicuro che sia Pidge) ha detto e Lance si scioglie.
Lance è molto, molto felice di notare che Keith ha uno di quei sorrisi speciali che gli illuminano tutta la faccia, mentre arriccia leggermente il naso, abbassa la testa e prova a coprirsi la bocca con una mano.
“Sì,” sospira Lance. “Sto per svenire.”
“Per favore, non farlo,” dice Hunk, ma Lance non sta ascoltando.
Pidge lo sta fissando, il capo inclinato da un lato, gli occhi sbarrati come se lo riconoscesse. Lance osserva mentre le sue sopracciglia si corrucciano leggermente, poi la realizzazione si dipinge sul suo volto e improvvisamente sta tirando la manica di Keith e-
“Oh Dio.”
Keith lo sta fissando.
Keith sta fissando lui.
Si stanno fissando.
“Oh Dio,” Lance mugugna mentre guarda gli occhi di Keith spalancarsi quando lo riconosce, la bocca che si spalanca in quello che Lance può solo immaginare essere lo stesso mix di shock e piacevole sorpresa che Lance sente in quel momento. “Devo andare.”
“Cosa?” strilla Hunk. “Cosa vuol dire che devi andare?”
“Devo andare ,” Lance gesticola furiosamente verso il binario di Keith e Pidge. “Andare e dire qualcosa e vederl-”
Non solo la voce di Lance è sovrastata dal treno che arriva sfrecciando al loro binario, ma ostruisce completamente la visione di Keith. Lance geme mentre cerca di intravedere dai finestrini anche solo una parte di Keith.
“Arrivo subito.”
Lance,” geme Hunk esasperato, tirando senza sforzo il colletto di Lance. “Il nostro treno è qui. Sai, il treno sui cui dobbiamo salire. Adesso.”
“Aspetta, Hunk io-”
Lance,” geme Hunk, tirandolo verso la porta più vicina. “Dobbiamo andare.”
“No, ma io-”
La porta si apre con un rumore metallico e Hunk ci sta spingendo Lance attraverso, mormorando qualcosa a proposito di tornare a scuola prima che sia troppo tardi, evitando così un'altra punizione, prima che Lance possa protestare oltre. Il che è molto scortese, se doveste chiedere a Lance. Perché c'è una piccola crisi in corso e finalmente riesce a vedere di persona colui per cui ha una cotta da un mese e Hunk è più preoccupato di una punizione che della sua felicità? Scortese.
“Avremmo potuto prendere il prossimo treno,” brontola Lance, affrettandosi attraverso il corridoio per cercare di dare un'ultima occhiata fuori dal finestrino prima che il treno lasci la stazione.
“Il prossimo treno è fra un'ora.”
“Avremmo potuto aspettare.”
“Saremmo arrivati a scuola tipo, a mezzanotte.
“Non vedo comunque il problema.”
Lance,”
“Sto soffrendo per amore,” Lance tira su col naso, lanciando il pupazzo del leone in un posto vuoto e sprofondando in quello vicino. “Lasciami stare.”
“Non stai soffrendo per amore,” Hunk ridacchia mentre scivola nel posto vuoto davanti a lui. “Sei sfortunato. Molto sfortunato.”
“Come mio migliore amico, dovresti confortarmi,” mormora Lance, calciando leggermente Hunk negli stinchi. “Non farmi sentire peggio.”
“Ti comporti come se non potessi vederlo mai più,” Hunk scrolla le spalle. “Probabilmente vive più vicino di quanto pensi. Non so, mandagli un messaggio e chiedigli se vuole incontrarti.”
“Tu, Hunk, mio carissimo amico,” dice Lance mentre tira fuori il telefono dalla tasca. “Sei un genio, te l'ho mai detto?”
“Penso che tu l'abbia accennato, una o due volte,” Hunk ride, guardando Lance mentre scrive a Keith, le dita che volano sullo schermo ad una velocità quasi inumana con un abbondante utilizzo del tasto blocmaiusc.


(19:05) KEITH ERI TU??
(19:05) DIMMI CHE ERI TU E
(19:06) E CHE NON STAVO FACENDO GLI OCCHI DOLCI AD UN COMPLETO SCONOSCIUTO??
(19:06) KEITH
(19:07) KEIIITH
(19:07) OH MIO DIO. CARICA IL TELEFONO. CHE CAZZO AMICO.
(19:07) Eri tu. Sono sicuro al 95% che fossi tu.
(19:08) Ti ho appena visto.
(19:08) Ci siamo appena visti? Io
(19:09) Ho bisogno di stendermi.
(19:09) Hunk dice che devo smetterla di essere così melodrammatico perché sto spaventando gli altri passeggeri però
(19:09) Insomma
(19:10) QUELLO ERI TU???????
(19:10) MUOVITI AD ARRIVARE A CASA E A CARICARE IL TUO TELEFONO IO STO LETTERALMENTE MORENDO QUI
(19:11) Beh, non letteralmente, ma hai capito.
(19:11) Cazzo.
(19:12) Eri tu.
(20:34) Sono a casa, scusa.
(20:34) Quello ero io.
(20:34) E
(20:34) Quello eri tu.
(20:34) Avevi in braccio un enorme leone blu di peluche. Io..
(20:35) Eravamo nello stesso posto.
(20:35) Eravamo alla stessa fiera.

(20:35) AVREMMO POTUTO INCONTRARCI OGGI
(20:35) STO URLANDO??? AVREMMO POTUTO INCONTRARCI????? E
(20:36) NON L'ABBIAMO FATTO???
(20:36) Sai che cos'è pazzesco? Ho pensato di averti visto alla fiera, ma credevo che fosse solo un'illusione.
(20:37) Ma probabilmente eri tu? Probabilmente ci siamo passati accanto?
(20:37) E, insomma, wow
(20:37) Le foto non ti rendono per niente giustizia. Io
(20:38) Sì. Wowwowwow.
(20:40) Vale anche per te.
(20:40) Pidge ha detto che sono diventato rossissimo e non la smetteva più di ridere.
(20:40) Mi ha inviato una nota vocale dopo che siamo arrivati a casa e sono letteralmente trenta secondi della sua risata.

(20:41) Sono qui a pensare a come ci saremmo potuti incontrare oggi.
(20:41) Insomma
(20:42) Dobbiamo abitare piuttosto vicini?
(20:43) Sì. Abbastanza vicini.
(20:43) Um.
(20:43) Posso dire una cosa?
(20:44) E non devi rispondere subito, solo, voglio dirtelo?
(20:45) Spara.
(20:48) Voglio davvero tanto incontrarti. Insomma, lo so che è probabilmente ovvio e l'ho già detto prima ma insomma
(20:48) Ora che so che non viviamo ad un milione di chilometri di distanza.. sembra tutto..più reale? Capisci?
(20:49) Sì, penso di sì.
(20:49) Quindi sì, voglio incontrarti. Presto. Potremmo tipo, uscire o qualcosa del genere? Perché sapere che sei letteralmente ad un viaggio di treno di distanza è
(20:50) Molto, molto incredibile? Tipo, ci saremmo potuti incontrare anni fa. Anche solo per caso. Scommetto che ci siamo passati davanti per strada. E se avessimo degli amici in comune????
(20:51) Ma sì, come ho detto, non devi rispondere subito. Volevo
(20:51) Volevo solo che lo sapessi?
(20:56) Anche io voglio incontrarti.
(20:56) Potresti venire a vedere i gattini?

(20:57) Wow, è il primo appuntamento e già mi inviti a casa tua? Che razza di ragazzo pensi che io sia, Keith?
(20:58) Non dicevo in quel senso cqhsdhfhgsfgcosA??
(20:59) STO SCHERZANDO.
(21:00) Per favore non dare in escandescenze. Almeno non prima che ci incontriamo.
(21:00) Ma sì. Davvero potrei?
(21:01) Sì, se vuoi?
(21:01) Ti devo anche un giro in moto, quindi...

(21:03) Sarebbe
(21:03) Probabilmente il miglior primo appuntamento che abbia mai avuto?
(21:03) Insomma, non che ne abbia avuti così tanti con cui fare il confronto, ma sono sicuro che sarebbe il primo in classifica.
(21:04) Forte. Allora siamo d'accordo.
(21:05) Ma quando?
(21:07) Uh.
(21:07) Questo weekend sono impegnato con il compleanno di Pidge, ma
(21:07) Ci sono domenica prossima?

(21:09) Quindi il 17?
(21:09) MA CI VUOLE UN SACCO DI TEMPO ;___;
(21:10) Mancano solo due settimane.
(21:11) U N S A C C O D I T E M P O
(21:13) Sopravvivrai.
(21:14) Bene, bene. Allora il 17.
(21:14) Probabilmente, avrò anche finito i tuoi guanti.
(21:16) Non sei obbligato.
(21:17) Troppo tardi.
(21:17) Ti piacciono le rose?
(21:18) Se mi porti dei fiori, non ti faccio entrare in casa.
(21:18) Te l'ho detto, voglio impegnarmi al massimo per il nostro primo appuntamento.
(21:18) Preparati a rimanere scioccato.
(21:20) Me ne sto già pentendo.
(21:21) Bugiardo.
(21:21) Sono davvero emozionato? Nervoso da morire, ma emozionato?
(21:23) Sì, anche io.
(21:24) Va bene, cambiamo argomento prima di.. prendere fuoco.
(21:24) Sono più alto di te.
(21:25) Non è vero?
(21:25) Sicuramente, me ne sono accorto.
(21:26) Eravamo su due binari diversi...come cavolo puoi dirlo?
(21:27) Te l'ho detto, ho una vista eccellente.
(21:29) Non sei più alto di me.
(21:29) Sì, lo sono.
(21:30) Ma, se non sei pronto ad accettarlo, va bene lo stesso.
(21:30) Annullo il nostro appuntamento.
(21:31) Lo annulli perché non vuoi la prova definitiva che sono più alto di te? Hm.
(21:31) Vedo, vedo.
(21:31) Tu ovviamente, non vedi perché sei basso. Ma va bene, non mi dispiace essere gli occhi di questa relazione,
(21:32) ANNULLATO.
(21:32) Ti prenderò le cose dagli scaffali più alti se sarai gentile con me.
(21:34) Anche se fossi più alto di me, sarebbero a malapena due centimetri. PRATICAMENTE NULLA.
(21:35) Sembra qualcosa che una persona bassa direbbe.
(21:36) Perché
(21:36) Perché mi piaci?

(21:38) Hai un debole per i ragazzi alti, evidentemente.
(21:39) ADDIO.
(21:39) ADDIO, NANETTO.
(21:40) A questo punto preferisco i nomignoli.
(21:41) Luce dei miei occhi.
(21:41) Mio sole e stelle.
(21:42) Magari no.

(22:24) Allora, Operazione Ignari
(22:24) Un successo o no?

(22:30) Mmm.
(22:30) Non abbiamo fatto molto, vero?

(22:32) In un modo molto complicato, abbiamo fatto qualcosa?
(22:32) Si sono incontrati, no?

(22:33) Si sono visti...
(22:33) Quando dovevamo tornare a casa...
(22:33) Da un binario all'altro.
(22:33) Non penso che conti.

(22:34) Sì, forse hai ragione.
(22:34) Ma è il pensiero che conta, giusto?

(22:35) Assolutamente.
(22:36) Grazie ancora per essere stato un po' con me prima.
(22:36) Forse ero un po' in ansia ad aspettare Keith tutta sola.
(22:36) Forse.

(22:37) Va bene, Pidge. Gli amici sono qui per questo.
(22:37) Siamo ancora d'accordo per il tutorato, giusto? Mi dispiace aver saltato questa settimana ;___;

(22:38) Certo. Ci vediamo giovedì?
(22:39) Certo!


Note autore: alzate la mano se volete combattermi, è ok ce la posso fare
(quella sensazione che provi quando scrivi solo testi e non sai più come si scrive normalmente lol)
giusto perché lo sappiate, vortice è una vera giostra e io la odio con tutto il mio cuore e la mia anima
INOLTRE oh mio dio prima che mi dimentichi grazie tantissimo ragazzi per l'amore che mostrate per questa fic? È così intenso e mi fa venire voglia di piangere un po' quindi sì grazie per tutti i commenti adorabili qui, su tumblr e twitter ogni volta che vedo qualcosa piagnucolo per tipo 45 anni ;___;

Note traduttore: eeeee siamo arrivati ad un altro capitolo. Wow, devo riconoscere che mi ci sto mettendo d'impegno, eh? Non ci sono tantissime persone che seguono la storia, ma quei pochi che leggono e recensiscono mi riempiono il cuore di contentezza e poi mi piace veramente tanto tradurre, quindi più che altro è un fattore di divertimento. Siamo al settimo capitolo, questo vuol dire che mancano ancora tre capitoli per concludere la storia e mi viene un po' da piangere, sì.
È stato interessante vedere per la prima volta la parte narrata di questa storia.. Ed è stato ancora più interessante tradurla!
Veniamo però al piccolo dunque di queste note: martedì prossimo verrò operat*, per cui tenterò di postare l'ottavo capitolo lunedì, nel caso non riuscissi, dovrete aspettare almeno fino a venerdì 13, quando mi dimetteranno dall'ospedale.
Vi lascio il link della fanfic originale, il mio Instagram e Facebook per qualsiasi cosa e il mio TikTok, perché sono simpatic*.
A presto, miei prodi.

   
 
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