Serie TV > Elisa di Rivombrosa
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Autore: miele_989    03/09/2019    0 recensioni
Fabrizio non è mai morto, ma purtroppo è quello che tutti hanno creduto!! *
Durante la permanenza di Elisa a Napoli, Anna è stata avvisata dai Francesi che il Conte Ristori era con loro al sicuro. *
Elisa quando torna non sa nulla, tant'è vero che per dare un futuro ad Agnese e Martino pensa addirittura all'ipotesi di risposarsi, ma due anni dopo viene a conoscenza della verità... per quanto le piange il cuore all'idea di abbandonare i suoi figli è costretta a mettersi in un programma di protezione testimoni, e deve dunque fingere la sua morte... *
Sono infatti passati 10 lunghi anni, anni in cui il Conte Martino Ristori dopo essersi arruolato come il padre, ha conosciuto la marchesa Vittoria Granieri Solaro; Agnese è tornata a Rivombrosa dopo essere stata in un collegio e ha subito avuto uno scontro con lo Sparviero.. si è innamorata di Andrea. Andrea Van Necker.
Emilia non ha ancora fatto ritorno a Rivombrosa, troppo innamorata del cugino...
Ma i Conti Ristori stanno per fare ritorno... Fabrizio, Anna, ma soprattutto lei.. Elisa!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Agnese Ristori, Elisa Scalzi, Fabrizio Ristori, Martino Ristori
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Marchesa che piacere rivederla-
-Marchesina Radicati-
-È arrivata la marchesa, uscite-
-Sei amata a Rivombrosa, molto più di me- sorrise Martino alla cugina, scendendo da cavallo e aiutandola a fare altrettanto
-Anche tu sei amato Martino-
-No, non ho saputo essere all'altezza di mio padre, mi sono piegato ai francesi e ho concesso loro di compiere angherie contro i contadini-
-Rimedieremo Martino, il nome dei Ristori tornerà a risplendere qui a Rivombrosa-
Emilia abbracciò Martino e gli sorrise amabilmente. Sin da piccola era amata dai contadini del borgo per la sua gentilezza e con il suo aiuto, Martino era certo che le cose si sarebbero risolte.
Restarono al borgo per un pó di tempo. Emilia chiacchieró con tutti e promise loro dei cambiamenti. Parlò anche con Cesare ed altri alleati dello sparviero, che esaltarono le sue capacità e il suo lavoro svolto tra i contadini.
La quiete fu interrotta dall'arrivo delle truppe francesi
-Requisite le armi-
-Capitano Loya, voi non potete fare questo-
-Conte Ristori, io faccio il mio dovere, lei stia al posto suo-
-Hanno bisogno delle armi per mangiare, voi non potete requisirle- intervenne Emilia
-E voi chi siete di grazia?- la derise quasi il francese
-Marchesa Emilia Radicati Ristori di Rivombrosa, figlia della contessa Anna Ristori. Siete voi che dovreste presentarvi e vergognarvi di fare effrazione nelle mie terre-
-Marchesa Radicati- Loya scese da cavallo e salutò Emilia con cortesia -C'è stata una guerra, Torino l'ha persa-
-I contadini non pagheranno per le colpe altrui-
-Ci sono banditi tra i contadini-
-Anche mio zio, il conte Ristori, fu definito un bandito e fu quasi ghigliottinato. Ma era un eroe-
-Emilia- tentò di richiamarla Martino
-Zitto Martino. Rivombrosa non si abbasserà a questi soprusi. Ritornate al Forte e lasciate in pace i contadini-
Il tono di Emilia era fermo e irremovibile, ma il capitano Loya non si fece intimorire e lasciò che i soldati continuassero le loro perquisizioni.
-Avete sentito cos'ha ordinato la marchesa?-
Un uomo incappucciato fece capolino al borgo. Si tolse il mantello rivelando essere lo sparviero.
Martino afferrò la cugina per la vita e la attirò a sé per proteggerla
-Prendetelo- urlò Loya alle truppe
-Nascondete le armi, portartele al sicuro- urlò Andrea verso i contadini - È stato un piacere marchesa, conte Ristori- fece un breve cenno ai due, poi iniziò a galoppare verso i boschi, cercando di seminare i soldati
Loya e le truppe andarono via e Martino abbracció Emilia
-Stai bene?-
-Io sto bene Martino, la nostra gente no-
-Avete sentito lo sparviero? Radunate e nascondete le armi- urlò Martino ai contadini
-Non abbiamo dove metterle, il covo dello sparviero è pericoloso e a rischio-
-Io so come aiutarvi. Cesare raccogli le armi e seguimi- affermò Emilia salendo in sella
-Emilia- provó a fernarla Martino -No Martino, tu è meglio che non sappia nulla. Torna a Rivombrosa, per pranzo sarò a casa-
-Cesare te la affido- disse Martino avvicinandosi al contadino
-Non si preoccupi Conte, è in buone mani-

-Martino dovrebbe già essere di ritorno, è tardi- sbuffó spazientita Vittoria seduta in sala da pranzo
-Vittoria passavano dal borgo, avranno perso tempo- provó a ribattere Agnese, mentre Fulvio beveva l'ennesimo calice di vino
-Perso tempo Agnese? Questo non è più un castello. Ospitiamo una famiglia per un solo medico vecchio e decrepito, un viandante che è amico della servitú, tua cugina che è ospite in un momento poco appropriato e tuo fratello è in giro al borgo. Stai scherzando vero?-
-Se volete togliamo il disturbo- disse Fabrizio ironico -Che donna insopportabile- sussurró a Elisa, che non poté trattenere un sorriso
-Non disturbate affatto signor Federico. Rivombrosa non fa differenze tra classi sociali. Non lo faceva mia nonna quando assunse mia madre per lavorare qui. Non lo fece mio padre quando la tenuta passò nelle sue mani e diede lavoro alla moglie del viandante- mimó tra virgolette -Non lo farà mio fratello, che vi ricordo mia cara vittoria non è nato in queste mura-
-Agnese tuo fratello-
-Sono qui vittoria, sono qui- entrò Martino affannato
-Emilia?-
-Torna presto. Siamo stati al borgo, sono arrivati i francesi, poi lo sparviero..-
-E l'avete lasciata sola Martino?- lo rimproverò Agnese
-Ha ragione tua sorella Martino, lo sparviero è un uomo pericoloso- intervenne Vittoria
-Io ero più preoccupato per i francesi, ma ha tenuto testa a Loya. Sta bene, sta solo aiutando i contadini con una questione-
-Sta aiutando i contadini... Non sa proprio stare al suo posto- affermó Fulvio disprezzante
-Caro cugino- iniziò a rispondere Martino, prontamente fermato da Agnese
-Martino basta che stia bene- uno sguardo eloquente lo zittí

-Io invece non ho ben capito quale sia il problema-
-Fabrizio taci- provó a fermarlo Anna sussurrando per non farsi sentire
-Una marchesa in giro in un borgo con dei contadini- continuò Fulvio
-Va al di là della tua comprensione marito- un Emilia raggiante fece il suo ingresso in sala da pranzo, mentre Agnese scattava in piedi
-Emilia- urlò quasi mentre Anna fu trattenuta prontamente da Antonio
-Non puoi salutarla Anna, non ora-
A Fabrizio scese quasi una lacrima, mentre Elisa gli afferrava la mano
-È bellissima, mi sento come un padre per lei-
-Lo so e per lei è come se tu lo fossi veramente amore-
Poi incrociarono brevemente gli sguardi, mentre lei aveva già salutato tutti e Fabrizio si sentí quasi riconosciuto.
-Loro sono ospiti del nostro medico di corte- si affrettó a precisare Agnese
E lì Emilia riconobbe la madre, che quasi in lacrime tentava di non farsi beccare. Le fece un breve cenno del capo, capendo che qualcosa non quadrava e decise di reggerle il gioco
-È un piacere conoscervi, gli amici dei miei cugini sono anche amici miei-
-Marchesina Ristori- non ebbe nemmeno il tempo di sedersi a tavola che due braccia l'avvolsero
-Bianca, è un piacere vedervi-
-Marchesina Ristori?- chiese con tono dispregiativo Fulvio
Emilia si guardò bene dal rispondergli, non era il caso di far vedere a sua madre il triste matrimonio che si era scelta.
-Martino ha detto che avete incontrato lo sparviero-
-Si Agnese, per fortuna che al borgo ci sono uomini come lui-
-È un brigante- si intromise Vittoria
-Un brigante non protegge i contadini-
-Ruba ai nobili francesi-
-Ruba ai ricchi per dare ai poveri- la corresse Agnese
-Ha a cuore i contadini di Rivombrosa, questo è quanto basta- concluse Emilia
-Anche noi li abbiamo a cuore cara- continuó imperterrita Vittoria, poggiando una mano su quella del marito
-Come dicevo a mio cugino le cose devono cambiare. I contadini sono insoddisfatti, i francesi si stanno prendendo libertà che non possiamo concedergli e una rivolta al borgo è l'ultima cosa di cui Rivombrosa ha bisogno-
-Dopo il matrimonio metteremo tutto a posto-
-Sono felice di sentirvelo dire, anche perché ho intenzione di trattenermi in tenuta per un pó-
-Cosa stai dicendo?- urlò quasi Fulvio
-Tu puoi tornare a Torino se hai bisogno di ispirazione, io mi tratterò a casa mia. Ci sono alcune cose che vanno risolte-
-Prima lasci la carrozza per andare a cavallo, poi te ne vai al borgo anziché venire al castello e ora stai dicendo a tuo marito di andarsene, cosicché tu possa restare qui senza problemi?-
-Esattamente Fulvio-
-A cavallo? Martino ha insegnato a cavalcare anche voi?- chiese Agnese raggiante
-No cugina, è stato tuo padre, ma è una lunga storia- e a Fabrizio sembró che Emilia facesse un occhiolino
   
 
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