Anime & Manga > Death Note
Ricorda la storia  |      
Autore: Wolstenholme    03/09/2019    4 recensioni
[Song-Fic]
[...] "Non impiegò molto tempo per accettare di provare qualcosa di più verso di lui, nei giorni a seguire.
Era piuttosto palese, così come lo era il fatto d'essere ricambiato, seppur L - quello era il suo vero nome - non amasse esprimere i suoi sentimenti ed i suoi pensieri.
Poteva dire di non conoscerlo affatto ma, per la prima volta nella sua vita, sentì di non poter lasciare più andare via quel ragazzo poco più grande di lui."
Genere: Generale, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Forse non lo sai,
a me non è capitato mai, mi hai preso e steso al suolo subito.
Le parole nascono, raccontano di noi ed il giorno che le ascolterai, saremo chiusi in un solo brivido.
Il mondo si fermerà per un attimo.


Era bastata una notte soltanto per far mutare il loro rapporto da semplice conoscenza ad interesse romantico.
Quel fatto, lasciava il ragazzo moro, ora disteso sul letto ed appena sveglio, sempre senza parole, senza una giustificazione valida da fornirsi, quando più ne sentiva il bisogno.
Non poteva fare a meno di pensarci e ripensarci, quando al mattino si svegliava accanto al corpo tiepido e profumato del suo nuovo amico, conosciuto soltanto una manciata di settimane prima.
Da quel momento in avanti, l'orologio della sua vita aveva ripreso a funzionare correttamente, donando al tempo piacevoli istanti.

Durante quella fatidica sera, il giovane uomo di nome Light sedeva con grazia, seppur provando una profonda e sconsolata noia, al bancone di un locale poco in voga durante quel periodo, a causa della riapertura di uno dei più noti luoghi di divertimento, e non solo, di Tokyo.
Rapidamente, il pub da lui spesso frequentato, aveva perso nuovamente tutti i suoi clienti, esclusi gli affezionati: per la maggior parte ubriaconi senza speranza e qualche triste single in cerca di compagnia.
E poi, c'era lui, seppur non riuscisse ad inserirsi in nessuna delle categorie precedenti.


Fu proprio durante uno di quei momenti intrisi di disperazione, che lo vide entrare con insicurezza - quasi inciampando nei suoi stessi piedi - dalla cigolante porta d'ingresso.


Ricordo ancora come se fosse oggi il nostro incontro, in quello scontro ti bastò uno sguardo per fulminarmi e donarmi la luce.


Era strano quel ragazzo, sicuramente non avvezzo a quella situazione caotica e fuori controllo; indossava una banale maglia chiara e dei jeans anonimi, decisamente l'abbigliamento più sbagliato e più di pessimo gusto per un locale in cui divertirsi, riflettè Light.
Nonostante ciò, non si stupì più di tanto: oramai quello non era più il luogo di un tempo.
Eppure, sentiva una certa ed elettrica attrazione; che fossero i suoi occhi neri, confusi e smarriti, le sue profonde occhiaie od il suo aspetto generalmente malandato, non ne aveva idea. Più semplicemente, forse, un mix di ogni cosa, dall'aspetto fino al suo portamento scorretto.
In realtà, una persona qualsiasi avrebbe riso di lui, rendendolo oggetto di scherzi più o meno fastidiosi. Qualcuno all'interno del locale, in effetti, prese a guardarlo con una smorfia dipinta sul volto.
Da che pulpito.
In ogni caso, lui non poté fare a meno di osservarlo di sottecchi, tutt'altro che schifato ma soprattutto, intenzionato a non farsi notare dal gestore e barista del pub, intento a ripulire il lavandino nascosto dietro al banco, colmo di bicchieri e tazzine.


Senti, sei proprio tu che hai sconvolto i miei sentimenti e menti se dici che io non ti ho fatto effetto, siamo gli opposti ingredienti di un drink perfetto.


O adesso o mai più.
Fu la semplice frase che Light mormorò a sé stesso poco dopo, quando notò l'altro sedersi appena due sgabelli consumati da lui, con una postura davvero molto particolare ed atipica.
Non seppe descrivere esattamente cosa gli fosse passato per la testa - non era certo il tipo di persona in grado di approcciare sconosciuti in un povero e triste bar - , ma in poco tempo strisciò al suo fianco, intento ad iniziare una stramba ed inutile conversazione con lui, che lo degnò a stento di uno sguardo obliquo.


Ammetto di avere forse ingrandito il tuo rifiuto al mio invito, ma scommetto che avevi voglia già di stare con me tutta la notte.


Non parlò molto, non parlò quasi per niente in realtà, nonostante dimostrasse una vasta intelligenza alla sola prima impressione. Dopotutto, Light era sempre stato un astuto ed attento osservatore, non poteva lasciarsi sfuggire dettagli così importanti; quel tizio, non era affatto comune.
Le parole sembrarono così superflue in quel frangente e, dopo che l'altro si rifiutò di muoversi dal suo posto, accettando comunque un drink decisamente alcolico - che evitò di sorseggiare -, ne fu pienamente convinto.
Per qualche assurdo motivo, i loro corpi erano perfettamente in grado di comunicare, senza proferire alcuna sillaba senza senso.


E catalizzavi i pensieri della mia mente e niente allontanava quel mio sguardo da te, in mezzo alla gente.


La serata in quel locale finì poco dopo, quando il giovane ed affascinante sconosciuto si alzò dalla sua postazione. Solo per un attimo, Light pensò che avesse cambiato idea riguardo il suo invito a spostarsi in un luogo più tranquillo, ma si sbagliò.
Senza nemmeno fargli un cenno di saluto si avviò verso la porta, anche se Light non poté non voltarsi e far scivolare appena lo sguardo sui muscoli appena contratti della sua schiena esile, leggermente visibili attraverso la maglia sottile.


Ora e per sempre, mentre dal tuo volto innocente sono rapito sul mio viso il rossore mi ha già fregato e stregato.
Dalla tua visione nel vento di passione, so che Cupido mi ha centrato.


L'altro, come a conoscenza di questo particolare - in realtà, aveva già perfettamente previsto le sue mosse, pienamente secondo il suo piano - , decise di girarsi una sola ed unica volta, fissando gli occhi scuri in quelli dalla tonalità più chiara di Light, che indugiò sui suoi lineamenti puliti, soffermandosi un po' troppo sulle labbra, apparentemente morbide e delicate; provò fin da subito l'istinto di assaggiarle con dolcezza, per testarne il sapore.

Appena cinque minuti più tardi, trascorsi a torturarsi l'anima sul da farsi, decise di alzarsi, lasciare una generosa mancia al barista ed avviarsi in fretta verso l'uscita, cercando subito di individuare il giovane guardandosi intorno, di cui non conosceva nemmeno il nome.


Non gliene importava nulla, accidenti.
Per sua fortuna - o forse era solo caduto in trappola - , comunque, dopo un'attenta ricerca, lo individuò seduto su una panchina, con le ginocchia strette al petto e le mani posate su di esse.
Quando l'altro lo notò e si voltò verso di lui, per poco non sentì le sue ginocchia crollare dall'emozione.
Si sentiva agitato come una ragazzina alla prima cotta.
"Ce ne hai messo di tempo." mormorò sottovoce, rivolgendogli un'occhiata ambigua.
Lo stava aspettando.
Light ricambiò il suo sguardo per un po', arrossendo lievemente, prima di ribattere con una nota tremolante nella voce.
"Vieni con me."


Lo seguì davvero, nonostante non sapesse nemmeno chi fosse.
Non importava, si sarebbero conosciuti a tempo debito - era già deciso -.
E, in quel momento, entrambi sapevano come sarebbe finita: andava benissimo così, non serviva null'altro.


Nei miei occhi quei momenti, notti intere lì a parlarti poi sfiorarti le labbra, baciarti e poi dirci che sarà per sempre.


Provò sensazioni nuove che gli fecero battere forte il cuore, fermo ed indurito da troppo tempo, a causa delle enormi sofferenze della vita.
Di nuovo, infine, si sentì vivo.
Fu, inoltre, la sua prima volta con un uomo e pensò che fosse strano che proprio lui si sentisse così attratto da un momento così sconosciuto; proprio lui, sempre così metodico, logico, modulato.
L'intera situazione si sviluppò senza forzature; ogni parte di essa fu incredibile, dal primo e tremante bacio dato ancora prima di aprire la porta di casa, fino al momento clou in cui i vestiti presero il volo verso direzioni ignote nella stanza della piccola ed accogliente casa di Light, che fino a quel momento sembrava così vuota ed inospitale.
Fu la notte più bella della sua intera esistenza.
Quel ricordo pareva appartenere alla sua mente da tutta la vita, nonostante conoscesse il ragazzo soltanto da poche ore.


Svegliarsi con le tue mani addosso, fare l'amore dal primo sguardo, sentirti mio proprio in ogni senso.


Non pensò a nient'altro durante quella prima notte: la prima di una serie infinita; erano come incapaci di fermarsi, desiderosi solamente di arrendersi al loro luminoso destino.
L'altro non parlava, eppure Light era in grado di saperlo, lo sentiva con ogni fibra del suo essere.


E tu dimmi che sarà per sempre.


La mattina seguente, se possibile, fu ancora più bella. Una parte di lui, s'aspettò di ritrovare il letto vuoto e qualche biglietto di scuse accartocciato sul tavolo della cucina, ma per la seconda volta notò con piacere di sbagliarsi.
Forse doveva solo avere più fiducia...
Era lì, ancora addormentato, coperto soltanto da un leggero lenzuolo color blu notte, sul viso dipinta un'espressione rilassata, ancora immerso nel torpore dei suoi sogni.


Lo sai non è uno scherzo, stare con me può fare male, ma non si stacca lo sguardo l'uno dall'altro, finalmente so chi sto cercando.


Non impiegò molto tempo per accettare di provare qualcosa di più verso di lui, nei giorni a seguire.
Era piuttosto palese, così come lo era il fatto d'essere ricambiato, seppur L - quello era il suo vero nome - non amasse esprimere i suoi sentimenti ed i suoi pensieri.
Poteva dire di non conoscerlo affatto ma, per la prima volta nella sua vita, sentì di non poter lasciare più andare via quel ragazzo poco più grande di lui.


E tra noi, so che non sarà semplice esserti complice, ma quando ti guardo e mi perdo in te non ho bisogno di altro.
Mi basta vivere.


Ricordava sempre con gioia quegli istanti; ogni tanto si divertiva perfino a condividerli con L, notando come velocemente arrossiva alle sue parole.
Decisamente, non era solito lasciarsi andare a frasi dolci e romanticismi, nonostante il suo comportamento inconscio dimostrasse ben altro.


Se tu sorridi accanto a me non è così difficile,
io di certo non l'avrei scommesso, ma vedo che il mio mondo ha il tuo volto. Che sia magia o sia soltanto fantasia siamo note che si intrecciano.


Tu cantale, e per sempre io ti avrò.



"Credo di essermi innamorato di te." mormorò Light una sera, posando un delicato bacio sulla guancia del giovane, notando un breve sorriso fare capolino sul suo volto rilassato.
"Ce ne hai messo di tempo." concluse sbuffando, ricordando per l'ultima volta quella notte, chiudendo poi gli occhi ed accoccolandosi tra le sue forti braccia.


Per sempre.


Per sempre.


Per sempre.


note:
questa è la prima song-fic della mia vita, quale modo migliore per iniziare? ascoltando Per Sempre dei Gemelli Diversi, non ho potuto non pensare ad una bella lawlight, che avevo proprio voglia di scrivere.
spero vi possa piacere, fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va.
alla prossima.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: Wolstenholme