Caro Babbo Natale, lo so che siamo ancora a Settembre, ma ho pensato che avresti lo stesso ricevuto la mia lettera. Mi chiamo Luisa e ho appena compiuto nove anni. Abito a Bologna con mia sorella Giovanna. Lei non crede in te, e non sa di questa lettera. Direbbe che è una perdita di tempo. Che sciocca. Solo perchè ha cinque anni più di me crede già di sapere tutto. Non è cattiva, però, e le voglio tanto bene. Si è sempre presa cura di me, e la notte mi tiene abbracciata stretta stretta e tiene lontani i brutti sogni. Siamo solo noi due. Giovanna dice che è meglio così, perchè se con noi ci fossero altri bambini non avremmo abbastanza cibo per tutti, e tra quelli della sua età potrebbe esserci qualcuno con brutte intenzioni. Non so cosa vuole dire, ma mi fido lo stesso. Adesso però basta parlare di me. Ti scrivo questa lettera per chiederti un regalo di Natale in anticipo. Potresti far tornare gli adulti? Da quando non ci sono più è tutto così brutto. Non c'è più la televisione con i cartoni che mi piacciono, non c'è più internet, non c'è più nemmeno la corrente. Non ci sono più la mia mamma, il mio papà, le maestre della scuola e la vecchietta simpatica che abitava davanti a noi e mi dava sempre le caramelle. Mi mancano tantissimo. Lo so che anche tu sei un adulto, ma tu sei magico e anche se ti ammali puoi usare i tuoi poteri per curarti da solo. La mamma me lo diceva sempre. Ti prometto che per un pò non ti chiederò altri regali, ma ti prego, ti preghissimo, fai tornare gli adulti. Solo tu puoi farcela. Adesso lego questa lettera a un palloncino e lo lascio andare. L'ho trovato ieri in un negozio di giocattoli qua vicino. E' rosso come il tuo vestito. Non so quanto ci vuole da qui al Polo Nord, ma spero che arrivi presto. Ciao, Babbo Natale, e grazie in anticipo!