Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
Ricorda la storia  |       
Autore: MaryFangirl    04/09/2019    10 recensioni
Dopo una notte di bagordi, al mattino Kaori si sveglia tra le braccia di non uno, ma due uomini, senza alcun ricordo: vive un sogno o un incubo?
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Mick Angel, Ryo Saeba
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa fanfiction è una traduzione dal francese all'italiano; info sull'originale subito sotto!

 

Titolo originale: Cette nuit

Link storia originale: http://mokkorihunter.free.fr/viewfic.php?id=1094&f=158&c=1&action=read

Link autore: http://mokkorihunter.free.fr/profil.php?m=1094&action=consulter

 

 

Stava sorgendo una mattina calda e radiosa. Kaori si stava svegliando lentamente dopo una notte piena di sogni che la fecero arrossire e rabbrividire. Aveva mal di testa, la bocca era leggermente pastosa e le orecchie erano sature di un suono ignobile. Non avrebbe dovuto bere la sera prima. Sapeva che non reggeva l'alcool ma quegli idioti l'avevano sfidata e lei non aveva voluto lasciare che la prendessero in giro. Sarebbe stata la scelta migliore, però.

Delicatamente, la realtà riprese il suo posto. Si rifiutava di aprire gli occhi a causa del sole che l'abbagliava. E poi si sentiva bene, al caldo, al sicuro...il suo cuscino odorava di polvere da sparo: strano...

Le lenzuola sembravano scivolare sulla sua pelle in una dolce carezza. Si bloccò e lentamente riaprì gli occhi. Era nella stanza di Ryo. Cosa ci faceva lì? Alzò piano la testa. Era tra le braccia di Ryo, con la testa appoggiata al suo petto. La mano di lui era appoggiata sulla sua coscia e si rese conto con orrore di essere nuda. Cos'era successo?

Cercò di ricordare ma non le venne in mente nulla. L'ultima cosa che ricordava era che Mick, Ryo e lei erano andati a bere qualcosa dopo una missione piuttosto complicata. Ora si svegliava tra le braccia di Ryo, nuda come un verme, e lui...sollevò il lenzuolo, le guance rosse come peonie. Era nudo anche lui. Russava per bene. Si voltò per alzarsi dal letto e fu fermata dalla visione davanti ai suoi occhi. Mick era sdraiato proprio accanto a lei, ugualmente nudo. Represse un grido. Si alzò con cautela e uscì dal letto. Poi vide le poche tracce di sangue sulle lenzuola e le lacrime le salirono agli occhi di fronte alla terribile situazione: aveva avuto i suoi primi rapporti intimi, con il suo partner e un altro uomo, e non se ne ricordava...

Sentendo il panico soffocarla di fronte all'orrore della realtà, se la filò rapidamente. No, non avrebbe...non con entrambi, comunque...non era possibile. Corse a chiudersi in bagno e si precipitò nella doccia. Doveva chiarirsi le idee, pensare, capire cos'era successo. La prima cosa che le venne in mente fu che lei aveva acconsentito a...quello. Urlò: anche nella sua testa, non poteva pronunciare quelle parole senza arrossire. Non l'avrebbero costretta, nemmeno da ubriachi. Ryo e Mick erano pervertiti ma non stupratori. Mentre si lavava, sentiva che certi punti del suo corpo erano stati sollecitati, il che confermava i suoi sospetti: aveva avuto rapporti intimi con l'uno e/o l'altro dei suoi amici. Pensò immediatamente a Kazue e pensò che non sarebbe stata in grado di guardarla in faccia. E Mick e Ryo? Arrossì. Non l'avrebbero più lasciata in pace: Ryo l'avrebbe presa in giro o l'avrebbe ignorata. Forse le avrebbe chiesto di andarsene? Una profonda angoscia nacque nel suo cuore. Non poteva vivere lontano da lui. Finalmente uscì dalla doccia e andò a vestirsi. Non poté fare a meno di osservarsi allo specchio, ma il suo corpo non mostrava alcun cambiamento, eccetto...magnifico, adesso aveva anche un succhiotto! Indossò un paio di jeans un po' larghi e una canottiera senza maniche ma col colletto abbastanza alto da nascondere il segno.

Nessun suono proveniva dalla stanza di Ryo, tranne il russare dei due uomini. Scese in cucina per preparare la colazione. Ne approfittò per avvertire Kazue, cercando di nascondere il suo disagio, dicendole che Mick aveva dormito a casa loro. Cucinare le calmò un po' i nervi e si pose la seguente domanda: come reagire davanti ai due? Non poteva dire: "Ehi, ragazzi, per due super uomini come voi, mi sarebbe piaciuto avere un ricordo memorabile, ma non mi ricordo nulla..."

Come fare? Mettere le cose in chiaro o lasciare perdere? Affrontare l'argomento per prima o aspettare che lo facessero loro? Decise di fare in modo che le cose si chiarissero spontaneamente. Dopotutto, avevano bevuto molto anche loro, forse non avrebbero avuto alcun ricordo? Quindi, tutto ciò si sarebbe fermato lì e lei sarebbe stata l'unica a sapere...

Si sedette al tavolo con la sua tazza di caffè. La tenne tra le mani per scaldarsi. Aveva freddo. All'improvviso rivide le immagini nei suoi sogni e pensò che in realtà fossero reminiscenze di quella notte. Fu sollevata nel vedere solo Ryo, poi improvvisamente fu presa dalla rabbia perché dopo tutte le cattiverie che lui aveva assestato al suo corpo da maschiaccio, alla sua camminata, e via dicendo, alla fine quel corpo gli era piaciuto. Si sentì un po' orgogliosa.

All'improvviso udì un ululato seguito subito da un altro provenire dalla stanza di Ryo. Corse per vedere cosa stava succedendo. Ryo era in piedi, nudo come un verme, con un cuscino in mano per nascondere la sua intimità e Mick gli stava di fronte, dopo aver tirato il lenzuolo per fare lo stesso. Erano faccia a faccia con aria stordita:

"Cosa ci fai nel mio letto, Mick? E nudo per di più?"

"Non so niente. Mi ricordo solo di essere crollato in salotto, poi nulla"

"Allora come sei arrivato qui?"

"Non lo so. Potrei capire di essere arrivato nel letto di Kaori, ma nel tuo..."

Un martello da 100 tonnellate atterrò sulla testa del biondo per aver osato pensarlo. Ecco, si disse Kaori, quello era un sollievo.

"Ben fatto, Angel. Devi essere davvero disperato per voler fare una visita notturna a Kaori"

Ryo non vide il martello da 10.000 tonnellate della vendetta divina lanciato da una Kaori più che arrabbiata.

"Questo ti insegnerà a fare il pagliaccio! E ti ho già detto di vestirti quando dormi: il tuo mokkori non m'interessa!"

A quelle parole, un'ondata di immagini tornò alla sua memoria per smentire la sua bugia: il suo mokkori non l'aveva lasciata indifferente quella notte. Sentì le guance diventare rosse, di nuovo, e indietreggiò per uscire dalla stanza.

"Io...vado a vedere se ci sono dei messaggi"

Piantò lì i due uomini ancora incastrati sotto i rispettivi martelli. Mentre si liberava, Ryo pensò che sarebbe stato meglio continuare a dormire. I sogni erano molto più piacevoli della realtà, anche se, ancora una volta, la protagonista era l'unica persona che si rifiutava di toccare. Gli era sembrato così reale. Guardò il suo amico che si stava ripulendo e con voce disgustata gli disse:

"Mick, infilati le mutande, per pietà"

"Eh, va bene! Mi sono fatto tirare un martello dopo essermi svegliato vicino a un uomo, quindi calma, devo riprendermi dallo shock..."

"Dì un po', non mi hai fatto niente, vero?" gli disse Ryo, gli occhi socchiusi, infilandosi i pantaloni.

"Sei fuori di testa!! E tu, chi mi dice che non mi sia saltato addosso?"

"Piuttosto salto su Kaori!"

"Non fare il disgustato: basterebbe che schioccasse le dita perché io le saltassi addosso. Solo tu non ti accorgi che è una bomba" scattò Mick, irritato.

Ryo si alzò in piedi dopo aver raccolto la sua fondina e guardò malissimo il suo compare. Mick deglutì quando vide Ryo prendere la sua Magnum e respirò quando la mise nella fondina. Doveva smetterla di dire cento idiozie al minuto.

"Bene, tornerò a casa. Secondo me, potrei anche ricevere un altro martello..." disse Mick, ridendo stupidamente e sfregandosi la testa.

"Non dimenticare i tuoi vestiti per strada!" gli disse Ryo. Scese a fare colazione. Approfittò della calma per rilassarsi un po' dopo i giorni stressanti che avevano avuto. La missione che avevano accettato per Saeko era stata pericolosa e aveva riportato molti ricordi in particolare per Kaori perché c'era stato un legame con una vecchia indagine di suo fratello. Quando Mick aveva proposto di andare a bere qualcosa in tre per celebrare la fine del caso, aveva accettato e, con sua sorpresa, anche Kaori, che raramente usciva e di solito lo faceva con le ragazze. Avevano bevuto molto, Kaori li seguiva con bevande analcoliche. A dire la verità, il resto della serata era vago. Si riscosse: non sarebbe rimasto lì tutto il giorno.

Uscì un po' più tardi dopo una doccia rinvigorente. Fece il giro dei suoi informatori per tenersi aggiornato sulle ultime notizie, poi si recò al Cat's Eye. Fu fermato nel suo ingresso volante da un martello che lo mandò a ballare il valzer dentro il muro.

"Sì, ero già qui" sospirò Kaori. Miki trattenne una risata e Falcon grugnì.

"Ah ah, Kaori, ti avevo visto ovviamente. Bisognerebbe essere ciechi per non vederti"

"Molto divertente, Ryo. Dovrai pensare a rinnovare le tue battute" disse, sporgendosi sopra la sua tazza di caffè, un barlume di tristezza negli occhi. Ryo andò a sedersi accanto a lei.

"Allora, la lavagna?"

"Niente, nessun messaggio. Puoi tornare alle tue occupazioni"

"A me le belle signorine mokkori" disse sfregandosi le mani, lo sguardo libidinoso. Kaori sospirò.

"Io rientro. Ho delle cose da fare"

"Ok. Ehi Kaori, sei in lutto?" le chiese. Lei si voltò di scatto, sorpresa.

"No, perché?"

"È raro vederti in nero, soprattutto di questi tempi..." rispose semplicemente. Lei lo fissò, poi uscì.

Sapeva di essere stato maldestro. Si chiese se lei stesse bene. Sapeva che il Doc le aveva dato un trattamento a base di erbe per rilassarsi. Ma oggi la sentiva stressata, avrebbe voluto aiutarla. Ma Kaori era forte! Sarebbe stata bene. Camminò svelto lungo i marciapiedi di Shinjuku in cerca di compagnia. Si beccò un sacco di schiaffi, pugni, calci e borsettate. Con faccia infelice rientrò a casa.

Nel frattempo, Kaori aveva pulito e riordinato la casa. Aveva cambiato le lenzuola per cancellare ogni traccia della notte precedente e per non destare sospetti, lavò tutti i vestiti. Stava preparando da mangiare quando Ryo rientrò.

"Ehi, è tutto splendente. Ti annoiavi?"

"No, ho solo recuperato dopo la missione. Devo andare a occuparmi del bucato, vado"

Lui andò in camera sua e scoprì che lei aveva cambiato anche le lenzuola.

"Non è rimasta disoccupata..."

Un tale caos di pulizie lo preoccupò, e si chiese se lei non stesse peggio di quanto pensasse. Andò a raggiungerla. Era persa nei suoi pensieri, appoggiata alla ringhiera.

Kaori ripensava alle immagini che le defilavano nella testa. Quelli della notte erano mescolati con i ricordi del passato. Era sopraffatta dalle emozioni che l'assalivano e non riuscivano a smettere. Pensò che la notte le avrebbe portato consiglio, sospirò e si voltò. Ryo la fissava in silenzio. Le si avvicinò e si appoggiò al suo fianco.

"Stai bene, Kaori?"

"Sì, Ryo. Sono solo un po' stanca. Andrò a letto presto"

"Sicura?"

"Sì, non preoccuparti" rispose lei mettendogli una mano sul braccio. Andò a occuparsi del bucato, poi rientrò.

Il contatto della sua mano aveva rianimato le immagini dei sogni della notte e lui dovette concentrarsi per calmare il suo ardore. Poteva parlare quanto voleva: Kaori non aveva nulla di mascolino e il suo outfit di quel giorno, jeans neri e maglietta nera, sottolineava piacevolmente le sue curve.

Kaori aveva preparato da mangiare e mentre la cottura proseguiva, fece i letti. Quando rifece quello di Ryo, sentì un nodo allo stomaco. Avrebbe voluto ricordare le sensazioni provate quando l'aveva toccata, baciata, accarezzata. Ma niente...solo impressioni fugaci. Si asciugò una lacrima dispettosa e uscì dalla stanza.

Mangiarono in silenzio. Persino Ryo si privò delle sue aspre osservazioni sulla qualità dei piatti. Poi Kaori andò a letto. Sentì Ryo uscire: avrebbe sicuramente fatto il giro di Kabuki-cho. Serrò il cuscino e si addormentò, non senza difficoltà.

Quando tornò quella notte, Ryo si fermò nella stanza di Kaori. Aveva il sonno irrequieto. Mise a posto una ciocca che le era finita sul viso. Il contatto sembrò tranquillizzarla. Si promise di monitorarla silenziosamente nei giorni successivi per vedere se la situazione si fosse evoluta favorevolmente. Altrimenti avrebbe parlato con Doc. La lasciò e andò a letto.

 

  
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart / Vai alla pagina dell'autore: MaryFangirl