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Autore: Sofifi    04/09/2019    2 recensioni
The New Generation’s Chronicles
Libro 1: Epiphany
Sono passati 21 anni dalla sconfitta del Signore Oscuro e Hogwarts è ora frequentata quelli che sono i figli della guerra, una generazione di maghi che non ha vissuto le battaglie e la morte sulla propria pelle ma solamente attraverso i racconti dei genitori, degli amici, dei parenti…
L’elezione di un nuovo Ministro della Magia e l’allontanamento dalla carica di Granger causano malcontento nelle famiglie più liberali del mondo magico, che temono un ritorno al passato. In questo clima di insicurezza ci sarà chi si lascerà prendere la mano, lottando nel peggior modo possibile per ideali che di per sé non sarebbero neanche sbagliati.
In un periodo in cui il confine tra bene e male è sempre più sottile, cresceranno quelli che saranno destinati a diventare nuovi eroi o nuovi carnefici.
Una storia di amori, tradimenti, e il preludio di una guerra.
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuova generazione di streghe e maghi, Roxanne Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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The New Generation’s Chronicles

LIBRO 1

Epiphany

 

 

CAPITOLO 1

Quell’anno non era iniziato nel migliore dei modi: Hermione aveva perso le elezioni e non era stata riconfermata Ministro della Magia, e il suo posto sulla poltrona era stato preso da una candidata di estrema destra dalle idee apertamente retrograde, Charlotte de Montmorency.

Le famiglie Potter e Weasley non avevano preso bene la notizia, spaventati dalla possibilità di un ritorno alle politiche razziste di un tempo, ma Hermione era stata chiara: il popolo aveva scelto e, a meno che la ministra avesse cominciato a emanare leggi anticostituzionali, non c’era davvero nulla che si potesse fare se non accettare la triste sconfitta.

James, quella mattina di settembre, si lamentava con Roxanne dei risultati mentre si apprestava a salire sull’Espresso. Si guardava indietro dicendosi schifato nel sapere che la maggior parte degli adulti sulla piattaforma fossero in realtà solo delle stupide carogne che non avevano imparato niente dalla guerra.

Dietro di loro c’era Rose Weasley con il fratello Hugo, entrambi stavano rispondendo alle domande di una quanto mai eccitata cuginetta, che si apprestava a cominciare il suo primo anno ad Hogwarts.

Albus era ancora impalato al fianco dei genitori, i suoi occhi però vagavano lungo tutta la piattaforma alla ricerca di due teste bionde. Quando stava ormai iniziando a preoccuparsi, due palmi pallidi gli coprirono la vista:

-Indovina chi sono.- disse la persona misteriosa provando a camuffare la propria altrimenti troppo riconoscibile voce.

-Scorpius! Sei quasi in ritardo!- rispose subito il -momentaneamente- cieco Albus, prima di voltarsi ed incontrare il sorriso dell’amico.

-Come sta Lily? È nervosa?-

-Direi più elettrizzata.-

 

 

 

Un Albus ormai tredicenne cominciava finalmente a guardare le ragazze con occhi diversi, e non mancava di farlo sapere all’amico.

-Non so davvero cosa ci trovi Cecilia di interessante nella Francourt, ma se dovessi uscire con lei sono sicuro che riuscirei a passare sopra alla sua passione per la divinazione.-

-Ti piace la Toss?-, chiese Scorpius sorpreso.

-A chi non piace la Toss? Guarda che tette!-

-Ma ti sembra il caso di guardare le tette alla gente a lezione?-

-Beh, non è che la incontro tutti i momenti e posso guardargliele altrove...-

-Albus!-, lo riprese l’amico prima di tornare a guardare davanti a sé.

Purtroppo però l’amico non si arrese, a quanto pare non era ancora pronto a lasciare l’argomento.

-Cosa credi che mi risponderebbe se le chiedessi di uscire?-

Il giovane Potter non poteva vederlo ma nascosta dal banco una mano pallida cominciò a stringersi sempre più forte attorno a una penna.

Scorpius gli rispose senza voltarsi.

-Penso che ti direbbe di sì.-

 

 

 

Roxanne aspettò con ansia la fine della lezione di erbologia, poi senza perder tempo si avviò a passi veloci verso il castello e infine salì su, fino ad arrivare al settimo piano. Si precipitò in sala comune dove incontrò Hugo e Lily che scherzavano tra loro:

-E’ già rientrato James?-

Hugo fece un cenno d’assenso nella sua direzione e lei lasciò che i muscoli si rilassassero per qualche secondo per riprendersi dalla corsa, poi imboccò l’ultima scalinata e bussò alla porta del dormitorio del cugino.

-Avanti.-

Roxanne entrò, poi subito richiuse la porta alle sue spalle.

-James! Credo che dovresti parlare con Henry Zeller, è il fratello di Annemarie del nostro anno, anche lui corvonero.-

-Sei sicura?-

-Ho sentito la sorella parlare con un’amica, oggi a lezione. Io ero seduta dietro di loro e stavano discutendo delle elezioni. Avevano idee un po’diverse perché Sarah sosteneva che alla fine un Ministro vale l’altro e Annemarie continuava a dire “se ti sentisse mio fratello...” A quanto pare è rimasto molto deluso proprio come noi.-

-Bene, devo solo trovare l’occasione adatta per parlargli, allora.-

 

 

 

Albus spalancò le porte del dormitorio esibendo un sorriso a trentadue denti. Scorpius, sdraiato sul letto, non alzò neanche lo sguardo in direzione dell’amico e continuò a guardare quella stessa pagina che ormai aveva davanti agli occhi da mezz’ora.

Il sorriso di Albus ci mise davvero poco a spegnersi e il suo sguardo ci mise meno di un secondo ad assumere un cipiglio preoccupato.

-Scorpius, va tutto bene?-

L’amico finalmente spostò gli occhi dal libro e si tirò un po’ su sul letto.

-Non vuoi sapere com’è andato il mio appuntamento con Cecilia?-

-S… sì, certo.- balbettò il biondo.

-Amico, sei sicuro di star bene? Sei decisamente strano.-

Scorpius provò ad annuire con la testa ma non fu molto utile a tranquillizzare l’amico, infatti proprio in quel momento alcune lacrime bastarde cominciarono a bagnargli le gote arrossate.

Subito Albus si avvicinò al biondo e gli poggiò le mani sulle spalle.

-Scorpius, che cosa succede? Sai che puoi fidarti di me, che puoi dirmi tutto...-

La vicinanza di Albus anziché calmarlo l’aveva fatto disperare ancora di più e adesso con le mani tremanti si copriva il volto.

-E’… E’ che n… non lo so. A… avevo mal di testa. E poi… non lo so.-

-Vuoi che ti porto dalla Abbott? Avrai un esaurimento nervoso o qualcosa del genere. Non dirmi che hai studiato tutto il giorno! Hai dormito ieri sera, vero? Hai mangiato?-

 

 

 

La relazione tra Albus e Cecilia fu di breve durata. Il moro si rimise in fretta dalla delusione e ben presto cominciò la ricerca di una valida sostituta.

-Uhm… Scorpius?- cominciò Albus un giorno mentre rigirava la forchetta nella purea con fare nervoso.

-Mh?-

-C’è una cosa che devo dirti riguardo all’appuntamento di oggi con Kristin.-

-Cosa?- domandò l’amico con una punta di curiosità nella voce, ma senza smettere di mangiare.

-Beh… Diciamo che ho convinto Kri a portare un’amica… E che sarebbe un doppio appuntamento...-

-COSA?- gridò il ragazzo voltandosi verso Albus.

Non capitava spesso che il biondo alzasse la voce, infatti parecchie teste tra cui quella di Maxime Zabini e Aleksia Andersen si volsero nella direzione dei due amici.

Scorpius non si accorse di aver catalizzato tutta quella attenzione su di sé, in quel momento infatti i suoi occhi erano solo per Albus.

-Cos’hai fatto?- ripeté con un sussurro.

-Sapevo che te la saresti presa...- borbottò Albus, -ma l’ho fatto per te. Volevo aiutarti.-

-Aiutarmi?- chiese Scorpius continuando a guardare l’amico con occhi lucidi per la rabbia.

Il moro si grattò la testa prima di rispondere.

-Beh, Scorp. Tu non sei mai uscito con nessuna e penso che ti farebbe bene, sei sempre così irritabile quest’anno…-

-E quindi tu mi avresti combinato un appuntamento perché io sono irritabile?-

-Beh, non solo. Penso che potrebbe essere divertente… E poi non puoi tirarti indietro adesso, Amandine ci rimarrebbe male.-

-E chi sarebbe Amandine?-

-La ragazza con cui uscirai tu oggi pomeriggio.-

Scorpius sbuffò, maledicendo il fatto di non essere abbastanza egoista, poi tornò a rivolgere l’attenzione alla cotoletta già tagliata che lo attendeva nel piatto.

 

 

 

L’uscita per una delle due coppie fu decisamente imbarazzante.

Amandine provava di tutto per coinvolgere Scorpius in una conversazione, ma il biondo rispondeva soltanto a monosillabi e continuava a lanciare occhiatacce a Albus, che però non lo degnava di uno sguardo, troppo preso a ridere di chissà cosa con Kristin.

Quando Kristin e Albus si alzarono per fare una passeggiata, Amandine stava parlando di una qualche pozione che aveva provato a fare, ritrovandosi però il calderone sciolto. Scorpius, non più impegnato a lanciare occhiatacce in giro, cercò davvero di essere più partecipe, ma tutta quella situazione lo metteva enormemente in imbarazzo e non riuscì comunque ad ottenere i risultati sperati. Soprattutto perché nel bel mezzo del racconto riconobbe una voce familiare, con un timbro così simile a quella di Albus eppure così diversa. Era la voce di James. Camminava con quella che il ragazzo riconobbe come una delle tante cugine di Albus e un ragazzo di corvonero che non aveva mai visto prima. Quando il gruppetto passò davanti all’albero sotto al quale lui e Amandine erano seduti, Scorpius si ritrovò ad ascoltarli:

-...ma ti rispetto, Superman, dammi soltanto la conferma che la tratterai bene.- stava dicendo il corvonero.

-Non ferirò tua sorella, le voglio davvero bene.- lo rassicurò James.

Tempo qualche secondo, ed erano già lontani, ma Scorpius aveva nuovamente perso il filo del discorso di Amandine! Come erano finiti a parlare dei vestiti di Madama McClan se un attimo prima stavano parlando di pozioni?

 

 

 

Se l’appuntamento di Scorpius era stato disastroso, lo stesso non si poteva dire per quello di Albus. Lui e Kristin Kebery avevano preso a frequentarsi molto assiduamente e sempre più spesso le trecce scure della ragazza facevano capolino nella sala comune dei serpeverde.

Kristin era dolce, divertente e sicura di sé, e in pochissimo tempo era riuscita a conquistare il cuore di Albus, che da perfetto innamorato adesso aveva occhi solo per lei.

Scorpius sapeva che Kristin era esattamente la persona adatta ad Albus, eppure ogni volta che i due si baciavano o si sorridevano in un modo così terribilmente pieno di passione, il biondo non riusciva proprio a non sentire le proprie budella attorcigliarsi.

Una sera di fine primavera, Albus si dileguò dalla Sala Grande subito dopo il secondo per seguire Kristin nella sala comune di corvonero. Scorpius, conscio del fatto che l’amico non sarebbe tornato da lui prima dello scoccare del coprifuoco, ingurgitò con estrema lentezza il pudding al cioccolato prima di alzarsi e dirigersi verso i sotterranei.

Una volta entrato in sala comune, un rumore distinto di singhiozzi lo distolse dai suoi pensieri.

Subito alzò gli occhi in direzione del rumore: Maxime Zabini, Adrian Nott, Angie McPhail (la figlia della Ministra della Magia) e altri ragazzi che Scorpius non riconobbe subito erano accalcati attorno a qualcuno. Scorpius si avvicinò a quella piccola folla e vide che la fonte di tutti quei singhiozzi non era altro che Aleksia Andersen, la sua compagna di classe.

Allarmato chiese agli altri cosa fosse successo.

-Kjeld. Qualcuno l’ha attaccato mentre tornava in sala comune. Ora è in infermeria.- gli rispose Maxime con le labbra tremanti.

Kjeld era il fratello maggiore di Aleksia e Scorpius pensò che dovesse essere stato ridotto proprio male o la sua compagna, solitamente molto timida e sulle sue, non avrebbe reagito in modo così plateale.

Scorpius si accorse che la preoccupazione stava crescendo sempre più in lui e istintivamente si piegò come gli altri in direzione di Aleksia e le poggio una mano sulla spalla.

-Starà bene.- sussurrò più a se stesso che agli altri, mentre un brivido gli attraversava la spina dorsale.

 

 

 

Presto arrivò l’estate e con essa le vacanze.

Scorpius, appena sceso dall’Espresso, salutò Albus con un abbraccio prima di raggiungere suo padre.

Albus si avvicinò a Harry e Ginny tenendo stretta la mano di Kristin. Lily, che aveva già raggiunto i genitori, ammiccò in direzione del fratello.

Scorpius assistette alla presentazione della ragazza di Albus da lontano. Harry Potter fu il primo a sorridere e stringerle la mano, Ginny invece le disse qualcosa poggiandole una mano sulla spalla.

Albus si girò in direzione dell’amico e i suoi occhi felici si piantarono in quelli di Scorpius per qualche attimo, prima che il biondino distogliesse lo sguardo e lo posasse ai suoi piedi, mordendosi un labbro.

-Possiamo andare, Scorpius? O devi salutare ancora qualcuno?- chiese Draco.

-No… Andiamo.- rispose il ragazzo improvvisamente incupito, senza staccare gli occhi dai lacci delle sue scarpe.

 

 

 

ANGOLO AUTRICE:

Ciao a tutti e benvenuti nella mia storia. Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate e come potrei migliorarlo.

 

La serie chiamata “The New Generation’s Chronicles” idealmente dovrà essere composta da tre libri. Per ora però ho finito di scrivere soltanto il primo.

Ho deciso di completare la stesura di tutti i capitoli del primo libro prima di iniziare a pubblicarlo per non farvi restare a bocca asciutta. Questa sarà la prima fanfiction che non lascerò a metà, quindi hip-hip-hurrà! Sono abbastanza fiera di aver raggiunto questo traguardo, ma sono molto dubbiosa per quanto riguarda la mia prosa.

Sono sicura che grazie alle vostre critiche e ai vostri giudizi riuscirò ad imparare molto e a migliorare il mio metodo di scrittura.

Ringrazio anticipatamente chiunque lascerà un parere e auguro a tutti una buona serata (o giornata, a seconda di quando leggete).

P.s. Kjeld e Aleksia Andersen sono i figli di Pansy Parkinson e un purosangue danese chiamato Asbjorn Andersen


P.P.S. Molti dei personaggi presenti in questa storia non mi appartengono, in quanto inventati da J.K. Rowling.
Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

  
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