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Autore: Baranjok    05/09/2019    0 recensioni
Seguito di Morning Star, vedremo come la vita dei nostri Shadowhunters cambia nel corso dei capitoli, e come la madre di Christopher muova i fili di Jocelyn.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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-Non avevi detto che mi avresti chiamata domani?- Domandò Clary sedendosi sul letto con il portatile tra le mani.
La connessione di Jonathan doveva essere pessima, perché la sua immagine era offuscata.
-Si, ma oggi era un mortorio e quindi ecco la mia ora di telefono con te.- Sembrava sereno, e anche se indossava un cappello di lana e dei guanti aveva comunque un certo fascino.
-Bhe, hai fatto bene, anche qui non succede mai niente di bello.-
-come stai?-
-come vuoi che stia? È stato un Natale pessimo senza te, e chissà quanti altri ancora ne dovrò affrontare.-
-Mamma mi ha detto che non sei andata da lei, che è andato solo Christopher.-
-Giusto.-
-Giusto Clary? Ti avevo chiesto di provarci.-
-Oh piantala! Sono passati solo 2 mesi, credi che bastino a perdonare tutto? Credi che io possa dimenticare il fatto che abbia ucciso il mio ragazzo? Che mia madre mi ha mentito per tutta la vita, anzi ci ha mentito! Perché diavolo non sei anche tu arrabbiato?-
-Credi che non lo sia? Che mi sia passato tutto? Ma purtroppo devo conviverci, e non posso non perdonarla, è mia madre. E poi Christopher non lo conosciamo così bene da poter dare un giudizio no?-
-Ne sappiamo abbastanza.- Clary alzò gli occhi al cielo e si distese sul letto.
-Va bene non ne parliamo più, piuttosto cosa hai fatto a Natale?-
-Sono stata da Magnus con gli altri perché?-
- così per sapere, comunque la nostra ora sta volgendo al termine. Mi dispiace se finiamo sempre col litigare, ti voglio bene, a presto.-
Clary rimase in silenzio e richiuse il computer.
 
 
 
Jocelyn prese il cellulare e chiamò sua figlia per l’ennesima volta senza ottenere risposte.
Frustata gettò il telefono per aria e quasi sussultò quando si ruppe in mille pezzi.
-Oh povera Jocelyn, che c’è tua figlia tiene ancora il broncio?-
-Sta zitta! Non sei reale! Non sei reale!-
-Ti piacerebbe mia cara, eppure sono qui viva e vegeta, in tutto il mio splendore e desidero mio figlio!- Lilith si sedette sul divano e la guardò con astio.
-Tuo figlio? Io l’ho partorito, l’ho visto morire di fronte a me, credevo che fosse morto…-
-Risparmiati la fatica, sono venuta a riprenderlo, non importa cosa dovrai fare per ridarmelo, ma ti consiglio di pensare in fretta, il tempo stringe e non sarò così clemente un’altra volta.-
 
 
 
Jace entrò cautamente nella stanza di Clary più disordinata che mai. Le cose tra loro sembravano andare alla perfezione, ma quando Clary doveva parlare con il fratello, le ore successive erano sempre fragili.
-Stai bene?- domandò Jace affiancandosi a lei.
-No, ma non posso farci niente vero?-
-Mi dispiace.-
-Non è colpa tua.-
-Vuoi uscire? Andare al cinema?-
-No, penso che dovrò andare da mia madre.-
-Sei sicura? Avevi detto che non eri pronta.-
-Infatti non lo sono, ma più rimando, più diventa complicato.-
-Vuoi compagnia? Magari tuo fratello vuole venire.-
-Christopher non è mio fratello!-
-Clary.- Jace si era alzato quando Clary era scattata.
-Ci vediamo dopo.- Clary raccolse la borsa e uscì di corsa dalla stanza.
 
 
La porta di Jocelyn era chiusa a chiave, Clary bussò lentamente, aveva le chiavi ma non le sembrava il caso di usarle. Aveva usato un portale, e pensò di fermarsi in Istituto per salutare i Blackthorn prima di rientrare a casa.
Jocelyn aprì la porta e rimase di sasso. Aveva delle occhiaie profonde e sembrava decisamente fuori di sé.
-Clary!- esclamò abbracciando la figlia.
Clary non indietreggiò, ma rimase immobile mentre la madre le baciava i capelli e la stringeva fino a toglierle il respiro.
-Sapevo che saresti venuta!-
-Io no.- Ammise Clary entrando e richiudendosi la porta alla spalle.
La casa era un disastro, Jocelyn era una maniaca dell’ordine e quella casa non era per niente in ordine.
-Sono stata poco bene in questi giorni, devo riordinare. – Jocelyn sembrava nervosa.
-Non sono venuta per fare pace, o per perdonarti.-
Jocelyn represse a fatica le lacrime.
-Voglio solo sapere il perché? Hai idea di cosa hai fatto alla nostra famiglia? A Jonathan? A me? Mi hai distrutta!-
-Io non volevo! Non l’ho fatto intenzionalmente.-
-Tutto qui? È questo quello che hai da dirmi?-
-Io…-
-Lascia perdere, ho sbagliato a venire.- Clary andò verso la porta.
-No no, per favore, per favore, rimani! Mi manchi così tanto, questa casa è vuota senza di voi!.-
-Ma tu avevi Christopher!-
-Non è così!-
-Basta! Non voglio più sentire le tue scuse, non voglio più vedere le tue lacrime, quando qui l’unica che dovrebbe piangere sono io!-
-Io sono tua madre , ho agito per il tuo interesse, per proteggerti!-
-E guarda a quanto è servito.- Clary uscì via senza voltarsi indietro.
 
 
 
Christopher era chino sui libri, Hodge seduto al suo fianco lo aiutava a studiare.
-Non mi perdonerà mai vero?- disse rivolgendo il suo sguardo a Clary che era entrata per prendere dei libri senza degnarlo di uno sguardo.
-Dalle tempo, ha sofferto molto.-
-Lo so, dovrebbe odiarmi, mandarmi al diavolo, e invece fa solo finta che io non esista.-
-Credo che abbia bisogno di più tempo, tutto qui.-
-Forse dovrei fare io la prima mossa.-
-Non credo sia una buona idea, lascia che lei venga da te, in questo modo saprai che vuole parlarti.-
 
 
Jocelyn bevve un altro sorso di vodka, la sua bocca era arrossata e i suoi occhi lacrimavano.
-Tempo scaduto, o mi consegni Christopher, o tua figlia morirà!-

  
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