Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Fede883    06/09/2019    2 recensioni
Una malattia incurabile, una lotta per sopravvivere. Dedicato a Nadia Toffa e a tutte le persone che se ne sono andate troppo presto a causa del cancro e che ogni giorni lottano contro questo terribile mostro. Ciao Nadia...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
:” Signorina purtroppo la malattia ha raggiunto la fase terminale, non le resta molto tempo da vivere”. E’ una notizia che mi travolge totalmente, mi sento come un mare in burrasca, pensavo di essere a buon punto con la chemioterapia e invece oggi mi sento dire che ho solo pochi mesi di vita. E’ difficile andare avanti quando convivi con il “bastardo”. Vedere che il tuo corpo inizia a cambiare radicalmente, inizia a trasformarsi, non avere più forze per alzarsi dal letto, per mangiare, camminare o anche semplicemente per portare le buste della spesa, si è difficile convivere così perchè il cancro  o il bastardo come lo chiamo io è una presenza maligna e tossica nella vita di tante persone, si cerca di andare avanti come si può, di pensare che da un momento all'altro tutto possa cambiare radicalmente, trasformarsi, diventare luce nuova ma poi ricevi la notizia che non guarirai, che la tua vita sarà destinata a spegnersi, si, vaffanculo, non è giusto.

Esco dall’ospedale piangendo come non ho mai fatto prima, cerco però di essere forte perchè così mi sono sempre rappresentata davanti agli occhi delle persone a cui voglio bene e con il quale condivido ogni singolo momento della mia vita, so che la mia vita durerà ancora poco. Mentre piango penso a quello che non potrò più fare quando dovrò spegnere la luce e dormire per sempre, al sorriso dei miei genitori che non vedrò più vedere, non vedere mia figlia all’altare che si sposa coronando i suoi sogni d’amore, che non potrò più fare quella vacanza in Messico che mi ero ripromessa di fare, a non poter nemmeno più fare il mio lavoro lasciando sola tutti i miei colleghi al quale sono molto legata. Tutto questo sembra intenzionato a finire. Un pò come quando l’estate finisce e arriva l’autunno, le foglie piano piano iniziano a cadere lasciando spazio ad un nuovo inizio, si perchè dietro ad ogni fine c’è un inizio nuovo o forse perchè quando quelle foglie cadono delicatamente al suolo pensi che forse in fondo in fondo a volte nella vita è molto meglio lasciarsi andare, sapere che non sei da solo a combattere la tua battaglia e a navigare i mari in tempesta. Da quando ho questa malattia terminale come dicono quei sapientoni all’ospedale ho imparato a riscoprire un pò la vita, le piccole cose quelle che dovrebbero esserci ogni giorno, quelle che non dovremmo mai dare per scontate tipo il caffè al bar con i colleghi, parlare con i propri genitori, andare a prendere tua nipote a scuola, dovrebbe essere tutto all'apparenza normale eppure tante volte le diamo per scontate, come se nella vita tutto ci fosse dovuto, che tanto le cose andranno sempre bene, che come nelle favole esiste il lieto fine, arriva il bellissimo principe uccide il cattivo e porta la principessa al castello e dopo sarà amore per l’eternità e il solito vissero tutti felici contenti. Gli 883 cantavano che la vita è come una corsa ostacoli dove non ti puoi ritirare ma solo correre con chi ti ama accanto a te ed è quello che sto facendo io ogni giorno. La chemioterapia è molto stancante, ti devasta il corpo e ti cambia notevolmente fisicamente ma anche psicologicamente, in ospedale i medici sono tutti gentili e premurosi e mi danno forza per andare avanti in questa lunga partita, che però so già che non vincerò mai.

Qualche mese dopo a fatica riconosco ancora i miei genitori, parlare mi fa male e ho dolore ovunque, so che non mi resta tanto tempo da vivere, spero solo di aver lasciato un buon ricordo di me come persona, come figlia, come fidanzata, come zia, come amica o semplicemente come conoscente. Mi piacerebbe sapere che ogni mio passo non venga mai dimenticato da chi mi ha voluto bene e da chi mi vuole bene, che ogni mio sorriso venga fatto trapelare a tutti perchè diciamocelo niente ti dovrebbe mai togliere il sorriso nemmeno il famoso “Bastardo” perchè se la vita ti da 100 motivi per cui piangere tu trovane 101 per sorridere. Sapere di aver fatto del bene e aver aiutato tante persone a renderle migliori e a rendere migliore anche me. Non siate tristi per me una poesia recita:” La morte non è niente, sono solo passata dall’altra parte”. non piangete ma sorridete ripensando a ciò che abbiamo vissuto insieme e sorridete ancora ogni volta che penserete a me ma per favore non siate tristi, sappiate che sarò sempre li insieme a voi, pronta a guidarvi quando la strada si farà difficile, pronte a spronarvi quando penserete di non farcela, pronta a sognare insieme a voi quando qualcosa di meraviglioso che desideravate tanto si realizza. Non sono ovviamente pronta per morire, la morte però è solo un processo della vita certo magari uno spererebbe che ciò non avvenga a 40 anni ma cosa volete che vi dica? Si fa quello che si può e non sempre le cose vanno come avremmo voluto che andassero, bisogna rassegnarsi a certi verdetti del fato troppo spesso ma qui sdraiata in una fredda e anonima stanza di un Hospice dell’Italia del Nord  e penso ai miei genitori, alle lacrime che solcheranno i loro visi quando sapranno che io non ci sarò più, quando non mi vedranno più, non riceveranno più le mie chiamate o gli auguri di natale, penso che a quanto sia stato stronzo questo maledetto cancro al fatto che dei genitori non dovrebbero mai seppellire un figlio, ora però ho molto sonno, ho combattuto tanto e ora mi devo riposare, ripenso a quella notte al mare, quando ballavo al tramonto a piedi nudi sulla spiaggia, ripenso a quel momento di libertà, di spensieratezza, di gioia che non potrò mai più vivere. Al calore della sabbia sotto ai piedi, al rumore delle onde del mare che anche loro ironia della sorte andavano a morire a riva, ogni cosa quindi alla fine ha una morte? Anche le onde del mare. Mi porto con me il ricordo di quella bellissima alba, di quel ballo al tramonto che per me ha significato tantissimo e non sapete quanto io ci abbia pensato e ripensato durante tutti questi lunghi mesi. Ora è il momento però, mi diranno ancora una volta:” Dai balla al tramonto, come quella volta sulla spiaggia durante quella bellissima alba”. Balla, balla, balla ragazza e liberati da tutti i pensieri che hai nella testa e nel cuore. Ora spiego le mie forti e immense ali come una fata e mi libero in cielo come una maestosa aquila reale, ora sono finalmente libera da ogni male e li tra quelle bellissime stelle non dovrò mai più aver paura di niente e di nessuno.  
Ciao Nadia... 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Fede883