Anime & Manga > Detective Conan
Ricorda la storia  |      
Autore: karter    07/09/2019    1 recensioni
[Questa storia partecipa alla challenge Angst vs. Fluff: the War, indetta dal gruppo Facebook Il Giardino di EFP]
[Prequel Ritrovarsi ]
Dal testo:
"Una giovane dai lunghi capelli rossi era seduta al tavolino di un bar. Il giorno dopo avrebbe compiuto sedici anni. Sarebbe dovuta essere felice, era una tappa importante nella sua vita, eppure non ci riusicva. Per lei, il suo compleanno non era più giorno di festa, specie dal momento in cui era stata costretta ad abbanondanre tutte le persone che amava.
Sorrise amaramente prendendo un sorso della sua bibita mentre con occhi stanchi si osservava attorno alla ricerca di una distrazione da quel magone che la divorava da dentro. Avrebbe dovuto esserci abituata, eppure ogni compleanno senza Heiji la faceva sentire un po' più sola, era come se il suo cuore, pian piano, stesse perdendo ogni pezzo fino a ridursi in cenere. "
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A








顔に雨




23:30

La pioggia cadeva da ore sopra la città. Lampi e tuoni si susseguivano ininterrottamente nel cielo, illuminandolo come se non fosse una notte di tempesta. Le strade erano deserte, nessuno sano di mente avrebbe abbandonato un tetto sopra la testa per mettere anche solo un mignolo fuori casa. Non ne valeva la pena, non con una tempesta del genere. 
Tra le persone con un po' di sale in zucca, però, non rientrava una figura longilinea, avvolta da un parka scuro e ormai zuppo. La figura camminava lentamente a capo chino. Sembrava che la pioggia che la inzuppava da capo a piede non la toccasse minimamente, anzi era come se non la sentisse nemmeno tanto era assorta. 
Camminò a lungo, senza una meta precisa. Da nord si dirigeva a est, da est a sud, poi tornava a nord e si dirigeva ad ovest, per percorsi sempre diversi. Sembrava non si stancasse mai di camminare. 
Chiunque volgesse per un attimo lo sguardo fuori dalla finestra si domandava chi fosse il folle che si divertiva a passeggiare in un momento simile. Nessuno immaginava quanto fosse importante quel momento. 
Akira, questo il nome della figura solitaria, adorava passeggiare sotto la pioggia, era l’unico momento in cui riusciva a lasciarsi andare, a permettere alla disperazione di colmare il suo cuore e la sua anima prima di lasciarla uscire attraverso lacrime amare. Amava la pioggia, Akira, perché le permetteva di piangere indisturbata senza sentirsi una sciocca, senza rintenersi debole. 
La pioggia era il suo luogo sicuro, quello dove sapeva che nessuno l’avrebbe mai criticata per quella debolezza, anzi. La pioggia sarebbe stata un’amica e confidente. Avrebbe ascoltato i suoi problemi senza mai giudicarla, e solo i Kami sapevano quanto avesse bisogno di un’amica del genere




○●○




21:45


Una giovane dai lunghi capelli rossi era seduta al tavolino di un bar. Il giorno dopo avrebbe compiuto sedici anni. Sarebbe dovuta essere felice, era una tappa importante nella sua vita, eppure non ci riusicva. Per lei, il suo compleanno non era più giorno di festa, specie dal momento in cui era stata costretta ad abbanondanre tutte le persone che amava. 
Sorrise amaramente prendendo un sorso della sua bibita mentre con occhi stanchi si osservava attorno alla ricerca di una distrazione da quel magone che la divorava da dentro. Avrebbe dovuto esserci abituata, eppure ogni compleanno senza Heiji la faceva sentire un po' più sola, era come se il suo cuore, pian piano, stesse perdendo ogni pezzo fino a ridursi in cenere. 
Scosse il capo, non doveva pensarci. Doveva mostrarsi felice per non far preoccupare gli altri, le sembrava così difficile. 
Chi sa se anche lui avrebbe avvertito la sua mancanza? 
Sperava di sì, ma non voleva illudersi. Erano passati quasi undici anni dal giorno in cui era salita su quell’aereo per trovare una cura al male che la stava divorando dall’interno. Aveva passato mesi e mesi in ospedale, si era sottoposta a vari interinterventi, ma una soluzione definitiva si era trovata solo l’anno prima con il trapianto. Era stata così felice nello scoprire che dopo quell’intervenro sarebbe stata bene, perché finalmente sarebbe potuta tornare a casa e non vedeva l'ora. Peccato che i medici avessero distrutto quel suo piccolo sogno. Sarebbe dovuta rimanere in osservazione per accertarsi che non ci fosse un rigetto e poi, era troppo presto per permettere al suo cuore di fare un viaggio così lungo. 
Una coltellata avrebbe fatto meno male. 
Doveva rimandare ancora il suo ritorno a casa. 
Una lacrima le rigò il volto a quel pensiero, ma l’asciugò immediatamente. Akira Hattori non piangeva, mai! Era la promessa che si era fatta e aveva tutta l’intenzione di mantenerla, anche se alle volte era maledettamente difficile. 
«Scusi signorina» 
Due bambini, un maschietto e una femminuccia, praticamente identici le si erano avvicinati. Avevano ribelli capelli corvini e profondi occhi azzurri. 
«Possiamo?» continuò la bambina indicando una delle sedie posta intorno al tavolo che occupava. 
Akira li osservò per un momento e nella confusione che la circondava, per un istante, le parve di vedere i loro lineamenti mutare. Non c'erano più due perfetti sconosciuti davanti ai suoi occhi, ma altri due bambini. Ribelli capelli castani, pelle olivastra e occhi smeraldini, lui. Indomabili ricci rosso sangue, pelle chiarissima e occhi smeraldini lei. I due bambini si spintonavano ridendo tra loro incuranti di tutto ciò che li circondava. 
Sorrise Akira a quella vista, prima che il mondo riprendesse la sua forma reale facendole sbarrare i grandi occhi verdi. Scosse il capo. Doveva essere stata la nostalgia. 
«Prendete pure» disse sorridendo ai due che erano rimasti ad osservarla curiosi prima di regalarle un enorme sorriso e allontanarsi con la sedia di cui avevano bisogno. 
La rossa rimase a fissare il punto in cui i due si trovavano per secondi che le parvero ore prima di darsi della stupida. Doveva assolutamente andare via di lì. 
Con uno scatto si alzò, infilò il suo adorato parka per proteggersi dal freddo di fine ottobre e si diresse alla cassa per pagare, incurante di tutti gli sguardi che la fissavano. Nessuno avrebbe mai potuto comprendere la sua necessità di scappare via e poco le importava che fuori piovesse, anzi. La pioggia era sua amica, l’unica che la comprendeva davvero. 




○●○




23:59

Esausta si lasciò cadere su una panchina. Le sarebbe piaciuto poter fuggire da quel dolore che la massacrava, allontanarsi, solo per un attimo, dal ricordo di quegli occhi verdi identici ai suoi, che non vedeva da quasi undici anni, ma non ci riusciva. Non sarebbe mai riuscita a cancellare Heiji dalla sua vita e non voleva farlo. Era suo fratello, il suo gemello, la persona più importante per lei. Sarebbe dovuto essere la sua ancora, quella luce in fondo al tunnel che l’aveva inghiottita fin da piccolissima. Lo era stato. Per tanto tempo suo fratello era stato tutto ciò. Eppure, con il passare degli anni, ad ogni telefonata mancata, Akira sentiva quella luce spegnersi, diventate sempre più flebile. Chissà se un giorno si sarebbe riaccesa? 
Era persa tra questi pensieri quando iniziarono i dodici rintocchi che segnavano la fine di un giorno e l’inizio di quello nuovo. 
Alzò gli occhi al cielo, incurante dell’acqua che le cadeva sul volto e lasciando che le toccasse la pelle come una carezza. Immaginò che fossero le dita di lui a regalargliela, come quando erano bambini e passavano le loro giornate con le dita intrecciate.
«Tanti auguri, fratellino» sussurrò sperando che quelle parole potessero raggiungerlo, ovunque lui fosse e qualsiasi cosa stesse facendo. 

































Questa storia partecipa alla challenge Angst vs. Fluff: the War, indetta dal gruppo Facebook Il Giardino di EFP. 
Prompt: Angst - 3. Sola, di notte, sotto la pioggia battente

Questa  storia può essere considerata un prequel di Ritrovarsi ( https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3305208&i=1  ) 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: karter