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Autore: GettAmourZe    07/09/2019    0 recensioni
Un nuovo viaggio aspetta Ash Ketchum e Pikachu, stavolta in un'avventura intrapresa per riscoprire chi sono e i loro obbiettivi!
Nella regione di Forsia intraprenderanno un viaggio per definire loro stessi. Vagando in un labirinto di dubbi e crescita, dovranno trovare la via per un futuro molto diverso da quello per cui avevano iniziato a viaggiare.
Combatteranno per realizzare il loro sogni e ristabilire l'equilibrio tra luce e oscurità, accompagnati da nuove e vecchie conoscenze... tra cui qualcuno molto speciale.
Amourshipping (AshxSerena)
Genere: Angst, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Pikachu, Serena
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Anime
Capitoli:
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Episodio 35: Caccia tra le rovine! Il risveglio degli antichi spiriti!


 

Buio… buio più totale.

Questo è quello che Ash e Serena videro quando la frana li trascinò giù dalle pendici del vulcano. I lapilli esplosero dalla bocca del cratere ed incendiarono il cielo trasformandolo in uno spettacolo impetoso.

I Pokémon della zonan erano abituati alle eruzioni ma mai ne avevano vista una così potente negli ultimi anni. La paura li portò a fuggire lontani e rifugiarsi nella foresta più lontana, persino i Pokémon di tipo Fuoco e Roccia si unirono nella fuga.

Furono ore interminabili, erano davanti all’eruzione più potente mai vista dell’ultimo secolo. La vegetazione era totalmente rasa al ruolo, si vedevano solo sfumature cremisi e nere sullo sfondo. Il mare pure rifletteva di una colorazione rossastra, tutti i Pokémon acquatici si erano allontanati prendendo il largo.

Mare… fu l’unica cosa che gli occhi mezzi socchiusi di Ash regitrarono. Aveva la vista stanca e il fiato corto. Sentiva l’odore del sale intensamente e il rumore delle onde, ma oltre a quello era tutta una sensazione di pesantezza che lo portò di nuovo a perdere i sensi.

Il suo corpo si sentiva ancora intorpidito ma la sensazione di calore insopportabile e di fumogeni nel suo corpo era sparita. Il suo respiro era di sicuro più regolare.

"Si sta svegliando! Si sta svegliando!" sentì delle voci attorno. Non sembravano voci minacciose e ciò non gli diede grande ansia per rialzarsi.

"Ugghhh la testa… " nel momento in cui le immagini del vulcano e Serena riapparvero nella sua mente, egli in fretta si tirò in avanti aprendo gli occhi e guardandosi in giro. “Serena!” esclamò non trovandola immediatamente.

"Non ti conviene sforzarti tanto" gli disse una voce dal mare, una di quelle che prima aveva sentito.

Ash si voltò, davanti a lui vi era una coppia di Mantine "Specie dopo quel che è successo dovreste ritenervi fortunati ad essere scappati solo con qualche fitta e stanchezza estrema" continuò la manta.

“Woah, c-cosa è successo?” mormorò lui massaggiandosi la fronte ancora stordito. Gli sembrava di essersi svegliato chissà dove dopo un lungo sonno.

“Ciò che è successo prima di trovarvi nel mare durante l’eruzione? Quello non possiamo saperlo, ma eravate messi maluccio. Per fortuna una buona dose di riposo ha rimesso in sesto te e la tua amica”

“Dove si trova lei?”

“Si è svegliata prima di te, ha voluto lasciarti riposare e ha detto che avrebb- oh eccola!” indicò con lo sguardo il Pokémon acquatico, facendo voltare Ash a sua volta.

Il Pikachu sorrise e si alzò, camminando verso l’amica che ricambiò il sorriso avvicinandosi “Hey, ti sei vegliato! Tutto bene?”

Lui annuì “Si, grazie! Molto meglio. Tu?” Era lei quella che aveva subito di più durante la lotta nel vulcano a suo parere. Anche se non era un pensiero condiviso.

“Sto bene, ma questo grazie a loro” Serena fece intendere che dovevano ringraziare i Mantine per l’aiuto.

“Vi ringraziamo per la vostra cortesia” Disse lei chinando la testa e lo stesso fece Ash, mostrando la sua riconoscenza.

Una Mantine femmina ridacchiò e con la pinna le fece cenno di rialzare il capo “Oh suvvia, questa sarà la decima volta che ci ringrazi nel corso della mattinata! Abbiamo fatto solo la cosa giusta che chiunque con un minimo di buon senso avrebbe fatto a sua volta!”

“Beh ma senza di voi saremmo annegati probabilmente” si grattò il capo Ash. Erano decisamente troppo stanchi e distrutti nel momento della caduta, per non parlare confusi. In quel macello avevano rischiato seriamente di rimetterci la pelle.

“Ci spiace solo non avervi potuti lasciare in una zona a voi comoda” rispose l’altro Mantine con sguardo dispiaciuto. Ash piegò appena la testa non comprendendo subito i motivi delle sue scuse. Serena però sembrava condividere appena il dispiacere, lei già sapeva a quanto pare? “Noi vi abbiamo recuperati ma poi, non sapendo dove lasciarvi e se fosse cauto abbandonarvi senza nemmeno assicurarci che steste bene, abbiamo preferito portarvi con noi nella nostra migrazione”

“Avete idea di dove siamo? Noi dovremmo tornare alla Gilda di Borgo Tesoro!” chiese Serena.

I Mantine sembravano ancora più mortificati, sebbene li avessero salvati e avessero fatto già tanto “Siamo molto distanti da Borgo Tesoro, qui siamo nei mari meridionali...” Li avevano allontanati ancora di più dalla Gilda.

“E’ davvero tanto distante...” commentò Ash, inclinando poi la testa con sguardo gentile “...Però riusciremo a tornare. Dobbiamo solo proseguire a nord e chiedere informazioni in giro ma dovremmo cavarcela. Se attraversiamo qualche Dungeon magari troveremo qualcosa da scambiare con una mappa e delle borse in cui mettere le bacche che raccoglieremo! E se ci chiederanno i distintivi da esploratori potremo dire loro di verificare nel registro della Gilda” Anche se Ash preferiva tener nascosto a Chatot e il Capitano della sua… missione di salvataggio volontaria.

Anche se non aveva avuto molta scelta.

Un improvviso borbottio di stomaco interrupe il discorso “Ops”

“Ci sono degli alberi di bacche non molto distanti da qui. Sono pochi ma saranno abbastanza finché non ce ne procureremo altre nel Dungeon” consigliò la Fennekin.

“Non vi tratteniamo oltre, vi conviene andare a mangiare e riposare. Vi aspetta un lungo viaggio! Vorremmo accompagnarvi ma purtroppo la nostra migrazione ci porta altrove e non possiamo rimanere troppo indietro” si scusarono i due Mantine.

“Non proeccupatevi, vi ringraziamo ancora per averci aiutati!” ringraziarono ancora Ash e Serena per l’aiuto.

"Vi auguriamo buona fortuna!”

I due Mantine salutarono e se ne andarono, immergendosi di nuovo nel mare e sparendo dalla loro vista.

Ash e Serena lasciarono la riva e si avvicinarono agli alberi di cui parlava prima la Fennekin. Raccolsero alcune bacche e si accovacciarono sul prato appena sabbioso.

Il topo elettrico ricordava poco di quello che era successo dopo aver cacciato il temibile Skuntank e i suoi sgherri, l’unica cosa che gli era famigliare era la sensazione di caduta, di colliere con qualcosa di duro come il cemento e il nulla. Probabilmente era stata l’alta quota che aveva reso l’impatto con la superficie dell’acqua molto più forte, al punto di fargli perdere conoscenza.

“Ash, volevo… ringraziarti” interruppe il suo monologo mentale l’amica con la sua voce.

“Uh?”

Serena evitò il contatto visivo, mostrandosi abbastanza titubante. Si era ripromessa di badare a se stessa e di dare il suo giusto contributo ma era finita di nuovo in un disastro a cui Ash aveva dovuto porre rimedio. “Per avermi salvata”

“Ma ti pare?” sorrise lui “Non devi ringraziarmi, è solo normale. Insomma… mi pare naturale, lo farei sempre e credo che anche tu avresti fatto lo stesso”

“Dai così per scontato quello che hai fatto per me...” Mantenne lo sguardo fisso verso il basso. Ash parlava come se il suo gesto fosse il più naturale del mondo e quello poteva anche capirlo, ma il suo non considerare un problema la situazione…

“Perché per me è scontato doverti aiutare se serve” rispose semplicemente lui non comprendendo dove volesse arrivare l’amica.

“Ma non posso sempre farmi aiutare...” alzò il muso guardandolo appena con le orecchie basse, con dispiacere e frustrazione “Avrei dovuto sapermi difendere ma ho solo creato un enorme casino. È colpa mia se siamo bloccati qui e se subiremo delle spiacevoli conseguenze quando torneremo alla Gilda. Per te è naturale ma non posso essere sempre un peso, non voglio esserlo!”

Non voglio essere sempre la damigella in pericolo.

“Serena...” si rivolse a lei con sguardo comprensivo “E’ ovvio che… la situazione non è delle migliori e che potrebbero sorgere problemi al nostro ritorno. Si, è un casino” ammise sapendo che non poteva non essere realista e sarebbe stato peggio non essere sincero con lei “Però non te ne faccio una colpa! Lo sai bene che quei tre sono la causa di tutto! Al massimo hai delle responsabilità”

“Hm...”

“Che ho anche io” aggiunse “Io ho scelto di lasciare tutto e correre subito a salvarti. Avrei potuto organizzare una squadra di salvataggio, chiedere aiuto alla Gilda e lasciare tutto alle autorità o altro, ma sinceramente nella mia mente c’era solo un pensiero ed era correre da te” arrossì appena “Sarà sempre il mio primo pensiero in ogni circostanza che lo richieda. So che sei più che responsabile e che sai cavartela da sola. Mi fido cecamente di te, ma è solo naturale comportarmi così con coloro che sono importanti per me. Preferisco esserci anche se non serve piuttosto che non esserci nel caso contrario”

Si avvicinò a lei “Capisco che ti senti in colpa perché sinceramente… anche io tendo a voler fare sempre più di quel che posso, colpevolizzarmi se qualcosa va male perché potrei fare qualcosa per impedirlo, voler dare ancora qualcosa e non essere causa di qualche problema… però non possiamo sempre addossarci cose di cui non abbiamo il controllo. Me lo hai anche insegnato tu se non sbaglio”

Serena mostrò un lieve sorriso a quell’ultima affermazione.

“Capisco anche che tu voglia fare tutto ciò che puoi ma siamo comunque uman- beh… Pok-… insomma non siamo perfetti. E siamo stati appena trasformati in Pokémon. Quei tre lo sono da tutta la vita, sono professionisti del crimine e sono molto potenti. Non farti una colpa se ti hanno rapita anzi, sarebbe finita molto peggio se non fossi stata così tenace a resistere fino al mio arrivo. Hai fatto il massimo nel pericolo in cui ti sei trovata” posò una zampa su quella della Fennekin “In quel momento in cui ho scoperto che ti avevano presa ho perso le staffe e sono andato in escandescenza peggio del vulcano! Ho fatto anche io errori e come al solito sono stato avventato e sprovveduto, batterli è stata anche questione di fortuna e non solo forza”

Il Pikachu sospirò proseguendo a capo abbassato "Anzi, al massimo possiamo colpevolizzare me. Se non ti avessi lasciata sola non sarebbe successo nulla, non ti avrebbero catturata, ferita e…-”

Fu il turno di Serena di appoggiare la zampa su quella di Ash “Cercheremo di non pretendere troppo da noi stessi” Sorrise cercando di rassicurare sia se stessa che l’amico, il quale si rasserenò a vedere che era di nuovo di buon umore.

“Però devo dire che mi sei sembrato spaventosamente forte, potresti usarti in una lotta in palestra” scherzò lei con espressione giocosa.

“Ah. Ah. Ah...” rispose lui sarcasticamente “Penso fosse tutta rabbia e adrenalina”

“Continui a menzionare la rabbia… sei sicuro vada tutto bene?” Chiese lei con un accenno di preoccupazione. Non era la prima volta che lo diceva da quando erano in questo mondo. “Se nn vuoi parlarmene… posso sempre usare il metodo delle palle di neve!”

Una smorfia mista a sorriso dipinse la faccia dell'ex umano "Non vedo neve qui, mi sa che non gira a tuo favore"

"Posso usare altro"

"Touché"

Serena sospirò con molta pazienza e dolcezza "Quindi?"

Ash si guardò un pò attorno insicuro sul da farsi, ma non trovò molte altre soluzioni e Serena era tra le persone di cui si fidava di più. Se non confidava con lei con chi avrebbe dovuto farlo? "Ultimamente mi accade una cosa strana"

Serena piegò appena la testa ma non lo interruppe e lo lasciò proseguire per spiegarsi meglio. Forse era legato al suo carattere così... dominante in alcune situazioni e i suoi sguardi minatori verso i nemici più temibili?

"Vedi, è accaduto la prima volta quando abbiamo incontrato Skuntank. Lui ti stava dando fastidio e in un momento la tua coda mi ha sfiorato e io... ho come sentito una strana sensazione. Intorno a me tutto era diventato senza colori, si era fermato il tempo e lo spazio e il mio corpo era bloccato. E' come se una scintilla mi avesse attraversato la testa... e subito dopo mi è apparsa una visione”

Gli sembrò di tornare indietro e rivivere quei momenti, cercando di descrivere al meglio quelle sensazioni.

“Eri in quel posto dove poi ti ho salvata e Skuntank ti stava facendo del male. Ti schiacciava contro la parete di roccia, eri ferita e gridavi stremata dal dolore. I-Io non potevo far nulla e-e... poi la rabbia aumentava e improvvisamente mi sono scagliato su di lui tornando alla realtà. Il punto è che poi tutto si è avverato al vulcano! Capisci? Era come se avessi previsto il futuro. E’ accaduto più volte, all’inizio era doloroso e indefinibile ma poi pian piano con il proseguire dei casi mi ci sono abituato senza troppe conseguenze, sopratuttto se controllo le emozioni forti. Riesco a vedere cose che devono succedere o a trovarmi in posti vari e sentire voci, nel passato o nel futuro. Magari potrei anche vedere eventi del presente situati in altri luoghi! Sta di fatto che tutto questo mi confonde altamente..."

"..." Serena non sapeva che dire, come poteva spiegarsi quel fatto?

"E-Era come... se avessi subito... uno squarcio! Uno squarcio nella mia testa che mi portava altrove!" provò a spiegare con le zampine, anche se ammetteva che vivere il fatto e parlarne era ben diverso.

I due ormai avevano lasciato da parte il cibo finito e si erano messi in cammino inconsciamente. Dopotutto il loro cammino era lungo ed era meglio parlare mentre viaggiavano.

"Non credo sia una cosa che succede a tutti i Pokémon, potrebbe essere collegata a noi in particolare non credi?" suppose Serena.

"Credo di si" ammise lui "Potremmo tornare dal vecchio Torkoal e chiedergli se ha altre conoscenze a cui possiamo rivolgerci. Non sarà una cosa casuale. Questi squarci che mi prendono sono sempre causati se tocco qualcosa di particolare o collegato ad essi. Anche se ora come ora non so quante soluzioni troveremmo a pensarci. Credo sia meglio concentrarci sulla missione" chiuse la questione lui.

Serena non insistette notando la voglia di Ash di cambiare argomento. Non era solo per gli squarci, doveva essere per altro, ma non voleva insistere troppo al momento. Gli avrebbe dato tempo.

In fondo la volpina aveva ragione, Ash sapeva bene che le sue parole erano giuste. C'era altro a confonderlo, ultimamente nei momenti più brutti qualcosa dentro di lui prendeva il sopravvento, sentiva sentimenti forti appannarlo completamente. Eppure non poteva parlarne con lei. Sarà stupido, ma alla fin fine era vero, metteva da parte i suoi problemi e preoccupazioni. Forse era egoista, ingenuo o testardo, ma ancora non poteva far altro che ignorare e cercare di tornare solare e ottimista. Aveva sempre funzionato, ma ora i sentimenti di quel tipo non sparivano del tutto, rimanevano e al massimo si assopivano.

Eppure ora Ash era come un Lycanroc. Il lupo perde il pelo ma non il vizio...

"Ooook!! Andiamo! Dobbiamo tornare alla Gilda prima che scoppi il putiferio!" sbracciò lui improvvisamente con un ottimismo esagerato, facendo sobbalzare Serena che sbarrò gli occchi. Lui le diede una spintarella, facendole aumentare il passo così a caso.

Si avvicinarono ad un sentiero in salita, probabilmente segno che stavano già salendo la montagna. Gli arbusti e piante ben presto vennero a mancare e intorno a loro non videro altro che una salita di rocce. Era come la vegetazione fosse morta all'improvviso anzi, sparita del tutto. Si guardarono in giro, sentendo solo il vento intorno a loro e più proseguivano più sembrava tutto sparire dalla realtà. Si formava come una sensazione di nulla mistico, dall'aria respirata alla roccia che sentivano sotto le zampe man mano che andavano avanti a scalare.

Riuscirono ad arrivare verso un sentiro più regolare, il quale permise loro di smettere di arrampicarsi e di camminare più comodamente. Una volta fermi su esso ripresero a guardare intorno e non vi era altro che un panorama di monti, alcuni distanti e altri vicini, tutti rocciosi. Sembravano più bassi di quello su cui si trovavano, ma alcuni in lontananza parevo invece superarlo. Era un miscuglio strano di posizioni e isolazione, pienezza e vuoto contemporaneamente. Una foschia andava a sfumare il paesaggio più distante, lasciando visibile solo ciò che c'era nella valle. Era tutto così confuso, si sentivano circondati e allo stesso tempi tenuti sul vuoto.

"Facciamo attenzione, potrebbe esserci il rischio di fr-...."

*TRUUUUMMMMM* si sentì un potente fragore e il terreno iniziò a tremare impedendo loro di stare in piedi. Era talmente forte da impedirgli anche solo di riprovare a mettersi sulla loro zampe o correre via.

Poteva dire di aver Noctowlato.

All'improvviso delle rocce caddero dall'alto cominciarono a schiantarsi sul percorso. I due d'istinto si lasciarono rotolare verso l'altra parte di percorso, opposta alla direzione iniziare, ma unica via di fuga.

Fu un miracolo riuscire ad evitarli tutti, ma la fortuna e gli istinti da Pokémon furono dalla loro parte.

Rimasero a terra, tenendo le zampe sulle loro orecchie ma gli occhi aperti per guardare in alto, anche se dovevano essere abbastanza distanti dal luogo di caduta dei massi. Quando il terreno smise di tremare i due pian piano si ripresero e con calma e lentezza osservarono il percorso evitato, sperando non fosse rimasto altro in attesa di cadere.

"Tutto bene?" chiese Serena rimettendsi in piedi cauta così come Ash. Il ragazzo si limitò ad annuire e non servì riproporle la domanda, arrivò automaticamente la risposta.

Adesso però la loro via principale era bloccata...

Ash guardò la frana e poi il lato aperto del percorso, chiaramente in salita "Non ci resta che proseguire di qua! Non che avessimo idea di dove andare in ogni caso!" Sapeva che non era del tutto vero. Il percorso in discesa che girava attorno al monte sembrava andare a Nord dove erano diretti ed evitava bene altri percorsi meno sicuri, inoltre era sempre meglio scendere che salire in questi casi.

Ma non avevano tante altre opzioni e ora come ora sentirsi scoraggiati non serviva a nulla. Avevano vissuto di peggio, dovevano solo avvicinarsi un pò alla Gilda, anche se di poco ma abbastanza da trovare un posto dove fermarsi e riposare con acqua e cibo... e magari senza Pokémon aggressivi ad attaccarli.

I due camminarono ancora a lungo cercando il più possibile di evitare contatti con pokemon ostili. Arrivarono davanti ad una misteriosa grotta dall’entrata molto semplice, intorno a loro vi era un silenzio perenne. Sembrava mancare totalmente la vita. “Credo… che sia l’unica strada se vogliamo evitare tortuose arrampicate”

"Speriamo non ci siano troppi Pokémon ostili e di trovare qualcosa di utile all’interno”

“Ma sopratutto di trovare l’uscita” annuì Ash.

Entrarono nella caverna e decisamente era un ambiente strano quello in cui si trovavano. Pareva quasi pulito e sistemato, non si sentiva anima viva se non i passi dei due esploratori che facevano raramente finivano per calpestare delle piccolisse pizze d’acqua formate dall’umidità.

"Strano, troppo strano" commentò Ash "E' chiaramente un Dungeon ma ho una sensazione di pace. Anzi, non è pace è… nulla"

"Non sei l'unico, però mi sento lo stesso appena osservata anche se contemporaneamente non avverto presenze" si trovò d’accordo Serena.

"Ehi! Guarda qua!" la richiamò l'amico indicando in lontananza qualcosa a cui lentamente si avvicinarono.

L’oggetto in questione che Ash aveva visto era una specie di monolito proprio al centro di una piccola sala. Sembrava esser stato lavorato con cura ed era perfettamente conservato. Non vi erano nemmeno segni di erosione portati dal tempo.

"Che strano..." commentò il Pikachu "Mai visto niente di simile"

"Magari questa grotta era abitata da qualche civiltà e per qualche motivo ora è completamente deserta” suggeri Serena.

“Può essere..." si fece pensieroso Ash "Forse però è meglio andare avanti, potremo tornare ad investigare un’altra volta. Ora dobbiamo uscire da qui, magari c'è un uscita da un altro lato"

I due lasciarono il monolito alle spalle, continuando verso quella che sembrava l’uscita del Dungeon.

Camminarono per parecchio tempo, non capendo come mai la loro sensazione era di tornare al punto di partenza. Eppure stavano camminando dritti.

"Guarda Ash! Si vede della luce, significa che siamo vicini ad una uscita!" esclamò Serena.

"Grandioso!" esultò Ash "Andiamo!” i due iniziarono a correre e si avvicinarono verso la luce del tunnel, tuttavia quando le loro viste furono annebbiate per qualche secondo, i due capirono che qualcosa era decisamente strano. La sensazione di trovarsi di nuovo al principio era più forte che mai e non capivano se fosse solo il loro istinto ormai stanco o se fosse l’aria strana del luogo.

“E’ identica all’entrata della grotta di prima… Le mura sono uguali e così la posizione delle pozze” commentò Serena stranita.

Infatti camminando i due notarono che l’ambiente era proprio identico a quello precedente. Era totalmente uguale e probabilmente se si fossero girati avrebbero trovato l’uscita e non il passaggio per tornare al piano esplorato prima.

“Come è possibile!? Siamo tornati al punto di partenza?” Serena si domandò se i loro dubbi non fossero realtà e le loro sensazioni fattibili.

Il Pikachu si mostrò un po' titubante al confermare, anche se sapeva che era la probabile risposta, per quanto fosse strana e surreale “Non abbiamo fatto svolte particolari e siamo sempre andati dritti” si guardò ancora una volta in giro, sembrò pensare un attimo a qualcosa e improvvisamente colpì il terreno con la coda, penetrandolo con la punta di essa.

“Che fai?” piegò appena la testa confusa l’amica.

“Traccio un sentiero!” rispose lui con un po' di ottimismo “Almeno sapremo che abbiamo davvero percorso questa strada.

E l’idea era davvero buona… il problema fu… che non servì a molto.

La loro speranza era di non rivedere le tracce e quindi avere la prova che stavano proseguendo su piani uguali, ma ogni volta che arrivavano al tunnel con il monolito si ritrovavano poi al punto di partenza e le tracce erano ben evidenti.

Esclusero un attacco di tipo psico che li confondesse o teletrasportasse perché la luce vista era estremamente naturale.

Provarono anche a cambiare percorso per trovare seconde uscite ma realizzarono che ve ne era solamente una e che ormai conoscevano praticamente a memoria la mappa del piano.

Ancora si ritrovarono davanti al monolito, per la settima volta probabilmente "Di nuovo quel monolito..." si grattò la testa Ash esasperato “Doveva esserci per forza qualcosa di strano anche qui. Era tutto troppo strano, ci credo che non abbiamo incontrato Pokémon qui”

“Sai Ash, credo che qualcuno ci viva lo stesso” disse Serena indicando delle impronte “E’ passato qualcuno e non sono le nostre” aggiunse lei mettendo la sua zampina a confronto con quelle che avevano visto.

Erano tre paia di impronte, tutte e tre diverse, però una cosa le accomunava... erano tutte e tre molto piccole per un pokemon di grossa taglia e soprattutto lo stampo era molto delicato, come se avessero appena sfiorato il terreno. Si ripetevano anche loro più volte in modo molto innaturale, come se fossero passate già nel luogo come loro ripetutamente.

"Da come si muovono non sembrano abitanti del luogo, non credo che si perderebbero. Saprebbero di possibili stranezze del Dungeon. Se fossero esploratori o Pokémon ostili?"

"Spero più per la prima che la seconda, sono abbastanza stanco di incontri a sorpresa. Dopo questa avventura preferisco evitare minacce” sospirò lui. “Teniamo gli occhi aperti e al minimo segno ci nascondiamo e al massimo ci prepariamo a difenderci. Però se non veniamo trovati preferisco non attaccare, potrebbero essere possibili alleati o che fino all’ultimo non ci scovino. Meglio evitare lo scontro nella nostra situazione”

I due esploratori si lasciarono indietro il monolito e continuarono ad avventurarsi nel Dungeon, ripetendo sempre la stessa strada, fino a che non ne poterono più.

"Se solo ci fosse Lidia, le sue doti investigative ci avrebbero sicuramente dato una mano" sospirò la Fennekin.

"Si hai ragione" ammise Ash massaggiandosi la testa per la stanchezza e la confusione "Ma non possiamo darci per vinti! C’è sempre una soluzione, dobbiamo solo trovarla!"

Serena sorrise all’improvvisa ondata di ottimismo e semplicità dell’amico, ma era una delle sue migliori doti, estremamente contagiosa. Si rialzò annuendo, pronta a cercare in giro una risposta all’intrigo in cui erano finiti, quando…

*plick* si sentì il rumore di qualcosa, molto più pesante di una goccia, colpire una pozza.

I due subito rabbrividirono e andarono a nascondersi immediatamente dietro un cumulo di massi. Era più piccolo di altri presenti ma era anche più esposto all’ombra e quindi migliore per fuggire senza essere identificati nel caso fosse necessario.

"Uff… com’è possibile che ogni volta finiamo per tornare qui!?" sbottò una voce femminile "Mi stanno fumando i piedi da quanto ho camminato! Ehi, sapientona! Hai qualche idea?"

"Ci sto lavorando, giuro che ci sto lavorando" rispose una seconda voce femminile molto più pacata "Questo mistero sta mettendo a dura prova anche me..."

"Beh sbrigati! Se finiamo di nuovo all’entrata finirò per spaccare qualcosa!" sbuffò la prima voce.

"Ragazze calma..." disse una terza voce molto più allegra "In fondo più è difficile un mistero da risolvere, più è raro il tesoro che si nasconde! Non sarà certo questo inghippo a fermarci, noi troviamo sempre quello che cerchiamo!"

"Si, ma gradirei una pausa ogni tanto, è da stamani che camminiamo in questo labirinto senza fine"

Ash e Serena sporsero appena appena i musetti per osservare i tre Pokémon appena ascoltati...

La prima era una Medicham, la seconda una Gardevoir e la terza una Lopunny.

"Senti Lopunny, direi che almeno 10 minuti possiamo fermarci e accontentare Medicham. Magari così posso ragionare un po' meglio anche io su come proseguire" propose Gardevoir.

"Va bene, possiamo fermarci… per ora" concedette la coniglietta.

"Oh meno male..." si sentì sollevata il Pokémon di tipo Lotta sedendosi per terra "Non ne potevo più. Avete per caso qualcosa da mettere sotto i denti? Sto morendo di fame..."

"Sei sempre la solita" ridacchiò Lopunny tirando fuori una Baccacedro “Prendi; la tua preferita"

"Grazie!!" esultò Medicham afferando al volo il pasto e sbranandolo come se non ci fosse un domani.

Ash e Serena non sembravano tanto spaventati dai tre Pokémon, non parevano aggressivi "Non sembrano ostili" sussurrò Serena "Anzi, hanno parlato di un tesoro quindi credo che siano anche loro esploratrici?"

"Credo tu abbia ragione, ma è meglio tenere la guardia alta, sappiamo che non tutti gli esploratori possono agire nel bene" disse Ash sottovoce "Entrambi sappiamo bene a chi mi riferisco..."

"Vero, ma loro non sembrano poi così cattive" replicò la volpina.

Ash le rivolse uno sguardo stranito, come a chiedere cosa la rendesse così sicura.

“Istinto femminile” si limitò lei, cosa a cui il Pikachu non poteva ribattere.

I due fecero qualche passo indietro, ma non si accorsero di alcune rocce poco resistenti che andarono a sgretolarsi in piccola parte e caddero sul terreno, provocando un rumore lieve ma abbastanza da essere sentito dalle Pokémon sconosciute.

"Ragazze, non siamo sole…" disse Gardevoir posando immediatamente la bacca che teneva in mano.

"C'è qualcuno qui!?" saltò in piedi Medicham.

"Sono presenze ostili o amichevoli Gardevoir?" chiese Lopunny. Non era necessario saltare subito all’attacco ma era meglio tenersi pronte. Se le stavano spiando vuol dire che volevano qualcosa… e visto il luogo non erano Pokémon abitanti del luogo.

"Non saprei, non riesco a identificarle bene. Non sembrano minacce ma non riesco ad identificarle bene. Hanno una natura distorta"

Dal loro punto di vista quel luogo aveva tutto distorto, quindi combaciavano alla perfezione le sensazioni, eppure Gardevoir sentiva che la sensazione del luogo era diversa da quella che le trasmettevano gli sconosciuti nascosti. Non appartenevano gli uni con gli altri.

"Mi sono stufata! Chi è là!?" Lanciò un attacco Medicham verso delle rocce, senza aspettare il parere della compagne. L'improssivo urlo e il sesto senso dei due Pokémon più piccoli li fece scattare e schivare il colpo che andò a sbriciolare la roccia.

"Ma sei impazzita a reagire così??" La rimproverò Gardevoir con disappunto, ma anche calma e freddezza. Per quanto fosse quasi sicuro dell’assenza di abitanti ostili nel luogo bisognava essere caute. Di certo anche aggredire a caso qualcuno in quel modo poteva essere controproducente.

Ash e Serena avevano perso in un colpo la voglia di venire allo scoperto e parlare con loro, le tenebre ironicamente sembravano molto più sicure. Ne fecero uso per rimanere nascosti all'occhio delle estranee e rimasero zitti e quatti più che poterono.

"C'è qualcosa, visto!? Sono dei nemici!" Indicò Medicham un punto più buio ai loro occhi che non permetteva di riconoscere le figure nascoste ma che non impediva di avvistarne la presenza.

I due ex-umani si scambiarono un’occhiata. Forse stando nascosti aumentavano solo i rischi di farsi attaccare. Uscire allo scoperto pareva la mossa migliore e anche la meno sospettosa.

Intanto il trio di Pokémon femmine teneva lo sguardo fisso nell’ombra. Dalla velocità dei movimenti e dalla leggerezza di sicuro non erano Pokémon grossi, inoltre Gardevoir sapeva bene che in quel Dungeon le presenze di Pokémon erano pressoché scarse.

Si avvicinò facendo spostare Medicham in modo da capire chi le stesse osservando, ma a metà strada improvvisamente le due figure si mossero e iniziarono ad avanzare.

Un Pikachu e una Fennekin si fecero avanti e guardarono il gruppo di Pokémon con una certa esitazione "Salve..."

"Salve" rispose cordialmente Gardevoir senza troppi giri di parole. Non sembravano una minaccia, anche se sapeva bene che non bisognava fidarsi troppo di qualcuno solo per le dimensioni che possedeva.

"Scusate se vi abbiamo spiate o almeno... non è che vi stessimo spiando. Siamo finiti qui e cercavamo di uscirne e quando vi abbiamo viste abbiamo pensato di nasconderci perché questo non sembra un luogo abitato da tanti Pokémon e il rumore ci ha fatto credere di essere in pericolo" si scusò Ash spiegando la sua versione e sperando non fossero davvero un Team di Pokémon con cattive intenzioni.

"Oh!" esclamò Lopunny avvicinandosi "Allora non c'era bisogno di allarmarsi! Non siamo minacce, siamo esploratrici!"

"Esploratrici?" chiese Serena conferma di ciò che avevano precedentemente pensato.

Lopunny annuì "Esatto! Siamo il..." Iniziò per poi indietreggiare e unirsi in posa alle compagne "Team Malia!"

"Team Malia..." Mormorò Ash con sorpresa "Mai sentito"

Le tre esploratrici di fronte cascarono a terra. Non si aspettavano una certa risposta, eppure erano un team di esplorazione leggendario.

"Anche noi siamo esploratori!" Cercò di rimediare Serena "Siamo Ash e Serena-”

“Strani soprannomi” interruppe Medichamp per essere zittita con una gomitata di Lopunny.

“-...E Veniamo dalla Gilda di Wigglytuff!"

"Wigglytuff?!" si alzarono immediatamente Medicham, Lopunny e Gardevoir. Il loro improvviso ardore mise a disagio Ash e Serena, ma cercarono di mantenere una certa compostezza.

Lopunny giunse le zampe con allegria "Wigglytuff è un nostro carissimo amico! Allora voi due dovete essere proprio in gamba, tutti i suoi esploratori hanno quel non so ché di speciale!" Si ricordò di avere un pò di decoro e si tranquillizzò "Ma diteci, che ci fate qui? Qualche missione speciale che vi è stata assegnata? O siete alla ricerca di un tesoro?"

"A dire il vero non siamo a caccia di tesori... e nemmeno siamo in missione. O almeno non ufficialmente..." iniziò Ash.

Proseguì Serena per lui "Diciamo che siamo in... ricognizione. Ecco"

"Ricognizione... esplorazione del tutto casuale quindi?" Chiese Lopunny storcendo il muso.

"Ricognizione che non coinvolga vedere tesori??!!" sbottò un pò Medicham facendo sudare freddo Ash e Serena. "Per dei novellini finire in queste rovine così misteriose e avere la sfacciataggine di dire che è solo una ricognizione... quante Baccarancide avete in testa?"

"Suvvia che ti prende oggi?" La rimproverò Gardevoir un pò seccata dal tono con cui attaccava i due Pokémon, che fino ad ora non avevano fatto nulla di sbagliato.

Medicham sospirò per rilassarsi "E' anni che progettiamo questa escursione. Si viene qui per scoprire qualcosa legato ai miti e leggende oppure si viene per qualcosa di legato ed essi e si cerca qualche cimelio antico" spiegò con una certa serietà "Il Capitano non manderebbe di certo da soli degli esploratori così alle armi in questo posto per arrivare al suo cuore"

Si girò poi indicando i due "E non venitemi a dire che siete esploratori di rango massimo! Il modo in cui vi nascondevate fa chiaramente capire che non avete ancora l'esperienza adatta. Sarete della Gilda ma probabilmente vi ha incuriositi qualche storiella e siete qui per i tesori e cimeli di cui si parla, senza aver reso conto delle vostre intenzioni al Capitano. Avrete preso una missione a caso come scusa di assenza e sarete venuti qui contro il regolamento: un classico"

Il punto era del tutto diverso, ma il proseguire del discorso di Medicham li aveva incuriositi. Più andava avanti più perdevano le parole per controbattere perché venivano in un certo senso catturati dagli scopi del Team Malia.

Cercavano chiaramente un tesoro e ad essere sinceri a loro due non interessava... ma allo stesso tempo avevano citato miti e leggende. Quell'ambiente trasudava di certe cose, si sentiva sulla pelle l'aria mistica, quasi surreale, disagiante e assente di quel luogo. Per forza nascondeva qualcosa nel suo cuore e il loro obbiettivo cambiava man mano che le orecchie sentivano di più. Era come se ogni cosa passata fosse diventata inutile di fronte a quello che potevano sfruttare come nuovo obbiettivo.

"Non abbiamo fatto nulla di ciò!" provò Ash ad inventarsi qualcosa, ma non era facile "In effetti siamo incuriositi da questo posto e quello che può significare... ci affascinano le leggende" vide i tre Pokémon di fronte rimanere zitti per ascoltarlo "Però abbiamo preso un pò sottogamba l'esplorazione e ci siamo persi. La nostra missione originale è già stata portata a termine ma abbiamo avuto delle complicazioni sulla via del ritorno. Pensavamo di approfittare di questa occasione essendo già sulla strada per casa, viste le scarse possibilità di avere missioni dirette qui. Anche perché era l’unica via visto il crollo avvenuto sul sentiero che passava attorno alla montagna"

"Quindi siete o non siete qui per il tesoro?"

"No, ma ci interessa"

"Appunto..." rispose Medicham.

"Quel che intendiamo è che l'idea di un tesoro sembra essere l’ideale per scoprire i resti di un antica civiltà o un segreto nascosto che potrebbe rivoluzionare il nostro modo di vedere la storia...-" cercò di spiegare Serena.

"...Oppure scoprire cose nuove e misteri del mondo. Si vede che siete discepoli del capitano Wigglytuff!" la interruppe Lopunny.

"Quindi cosa facciamo leader?" chiese Medicham.

"Semplicemente nulla" sorrise la coniglietta.

"Come niente?" si sorprese Medicham.

"Lopunny ha ragione" intervenne Gardevoir "Se gli impediamo di esplorare potremmo distruggere le loro ambizioni e non è una cosa di cui andare fieri specie per una squadra di esploratrici come noi"

"Ma... se trovano il tesoro prima di noi?" piagnucolò il Pokémon yoga "Non voglio tornare a casa a mani vuote dopo tutto questo scarpinare!"

“Dubiti la nostra classe che ci ha sempre primeggiate? E poi non stona mai quel pizzico di sfida che sempre contraddistingue il nostro team!" ridacchiò Lopunny poi si rivolse ad Ash "Ascolta, che ne dici di una piccola competizione amichevole?"

"Competizione amichevole?" chiese Ash.

"Sì, insomma... una piccola gara! Una sfida su chi di noi troverà per prima la soluzione al miste ro di questo posto"

“Il fatto che ogni volta che si arriva al capolinea ci si ritrova all’inizio?”

“Esattamente! E in generale l’assenza di Pokémon e di vita” aggiuse Lopunny.

"Quindi che dite? Accettate la nostra piccola gara?" si rivolse poi ai due giovani esploratori.

Ash e Serena si guardarono "Che dici? Ci proviamo?" chiese il topo. Non che avesse dietro molto senso a parte il semplice gusto di una gara.

"E' inutile che me lo chiedi, si vede già nei tuoi occhi quel tuo tipico luccichio di chi non farebbe proprio a meno di una sfida, qualunque cosa sia" sospirò Serena con un sorriso.

"In effetti mi conosci fin troppo bene..." ammise Ash, poi si rivolse al trio "Va bene, accettiamo la sfida!"

"Ottimo! Allora è ufficiale! Da questo momento il team Malia e il team... uhm quale è il vostro nome da Team?" sorrise Lopunny ricordandosi poi di non avere chiesto come si chiamasse effettivamente il loro team da esploratori.

"A dire il vero… ancora non l'abbiamo trovato" ammisero i due.

"Un team che non ha un nome? Curioso, di norma è la prima cosa che si pensa entrando in un’accademia di esploratori" commentò Gardevoir "Va bene per il momento mi inventerò un nome. Che ne dite di Team Sparkfire? Per i vostri tipi, oppure Team Firejolt o-..."

"Credo abbiano capito il concetto" la interruppe Lopunny "Va bene allora, Team Senza Nome, la sfida è aperta!

"Oh una cosa prima" Gardevoir avanzo verso di loro.

"Cosa c'è?" chiese Ash, curioso dal modo in cui la Pokémon li guardava.

"Vedete, io ho la capacità di leggere le emozioni e di conseguenza determinare se un Pokémon è benevolo o malevolo. Voi avete un’aura benevola ma allo stesso tempo anche qualcosa che non riesco a capire... "

"Uh?”

"Quello che vuole cercare di dire la mia collega" spiegò Medicham "E' che secondo lei una lotta potrebbe aiutarla a capire meglio il vostro animo o la vostra vera ambizione"

"Una lotta?"

"Una cosa molto rapida a dire il vero" minimizzò la Pokémon di tipo Psico "Mi bastano 2 minuti di lotta per capire la vera indole di un Pokémon"

"E qui entriamo in gioco io e Medicham" disse Lopunny "Se fate un po' di sparring con noi Gardevoir potrà capire meglio i vostri animi. Personalmente penso che non sempre sia necessario farlo ma la nostra amica ci tiene ad identificare quello che sta in ognuno di noi e di chi conosciamo, specie se ci sono le basi per una buona amicizia”

"Non so quanto ci sia da dimostrare ma se volete lottare non c'è problema!" disse Ash, in fondo lui amava gli incontri Pokémon ed era un’occasione ideae per testare le sue capacità senza doverci rimettere la pelle.

Gardevoir si chinò ringraziando, non era una cosa da tutti accettare così le sue stranezze "Grazie della comprensione” Appena rialzò il capo inidicò le sue compagne "Contro chi volete combattere? Medicham o Lopunny?"

Ash ci pensò su un attimo. Entrambe sarebbero state valide avversarie, Medicham dava quell’idea di Pokémon che difficile da affrontare e molto abile ed esperta nella lotta, mentre Lopunny dava l’idea di una che nascondeva la sua potenza ma che in campo poteva sfoderare tecnica, precisione e forza.

"Allora? Chi scegliete tra noi due?" chiese Medicham ansiosa di sapere se poteva aprire la sua valvola di sfogo in una lotta.

"A dire il vero scelgo entrambe! Allo stesso momento!" disse lui con semplicità.

Inizialmente la risposta le lasciò un po' sorprese, è vero che quei due sarebbero stati in numeranza maggiore se contro solo una di loro due, però non sapevano nemmeno di quanto fossero forti.

Ma la vera affermazione che le sconvolse fu la successiva.

“E lotterò solo io”

"Cosa!?" si sorprese il pokemon Yoga "Entrambe da solo!? Sei pazzo o cosa?"

La sua reazione fu molto divertente agli occhi di Lopunny che se la rideva sotto i baffi. "Ahahah sei coraggioso! Te lo concedo!" rise Lopunny divertita dalla proposta.

“A-Aspetta Ash, vuoi lottare da solo? Perché non vuoi che partecipi anche io?” Si avvicinò Serena chiedendo al compagno il motivo della richiesta. Dopotutto Gardevoir stessa voleva analizzarli entrambi.

Il Pikachu cercò di spiegarsi “Serena e io abbiamo avuto una missione abbastanza ostica nonstante sia finita in fretta e lei ne è uscita più lesa di me. Penso sia meglio che riposi un po'”

Per quanto volesse ribattere, capì che sarebbe stata più d’aiuto risparmiando le energie in caso di una possibile minaccia. Inoltre poteva comprendere la lieve, ma ancora presente, preoccupazione dell’amico per quanto successo. Se serviva a tranquilizzarlo un po' e a dimostrargli che si era rirpresa a sufficienza, gli avrebbe dato retta “Ok, mi limiterò a guardare”

“Non dovrebbe essere un problema, hai un’aura più complicata della tua amica ma anche simile, quindi va bene anche se a lottare sei solo tu”

Serena provò a chiedere se avere un’aura complicata fosse un complimento o un meno, ma Gardevoir si abbassò appena e bisbigliò al suo orecchio “Maschi...”. A suo parere erano più complesse le anime femminili, ma essendo femmine loro stesse, comprenderne una maschile era meno semplice.

La Fennekin comprese lo scherzo dietro alle parole di Gardevoir, anche se pensandoci davvero non poteva darle torto.

“Rimani comunque da solo. É già difficile affrontare una sola di noi, sei sicuro di quello che hai in testa?” chiese Medicham indecisa se il Pokémon stava cercando di sminuirle oppure se era pazzo.

Ash annuì sicuro"Sento che entrambe siete molto forti e io devo fare più esperienza possibile! Inoltre mi divertono le lotte Pokémon amichevoli"

"Sei simpatico! Va bene, se vuoi uno scontro contro entrambe allo stesso tempo ti accontenteremo! Ma non abbiamo intenzione di andarci piano solo perché sei un possibile inesperto, è uno scontro amichevole o sei in minoranza, chiaro?”

“E’ esattamente ciò che voglio” sorrise lui con grinta, posandosi sulle quattro zampe “Se no non ci sarebbe gusto nella sfida!”

“Beh, allora possiamo iniziare!”

"Quando vuoi" si sgranchi le gambe il Pokémon Yoga.

"Potete incominciare!" decretò il via Gardevoir chiudendo gli occhi mentre Serena osservava la scena di fianco a lei.

Il primo a partire fu Ash che si lanciò in avanti con un potente Attacco Rapido, ma Lopunny e Medicham lo schivarono elegantemente con una piroetta ed elasticità fisica impressionanti. "Voilà"esclamarono danzando leggiadre.

Ash però non si placò e si rilanciò su di loro che ancora schivarono con grazie "Pliè!" disse la coniglietta abbassandosi con leggiadria.

Quelle due erano veramente brave ad esibirsi, agli occhi di Serena sembravano quasi ballerine. Schivavano come se il campo di battaglia fosse un palcoscenico e in un certo senso le ricordavano due performer durante un’esibizione, anche se si muovevano con una potenza e dinamicità maggiori.

"Proviamo questo!" gridò Ash scagliando Tuono, ma Medicham con molta prontezza e velocità si mise davanti a Lopunny e parò con un Tuonopugno, il quale assorbi l'energia dell'attacco.

"Grazie del regalo tesoro!" lo schernì amichevolmente lei con un enorme Tuonopugno in vista e un ghigno sul viso. "Ora devo restituirti il favore... che ne dici di questo?"

Medicham corse all’indietro, dove Lopunny aveva già attivato Rimbalzo. Si fece dare una poderosa spinta e saltò in aria alta quanto il Pikachu e con il pugno imbevuto di elettricità si preparò a colpire.

Ashsapeva che non avrebbe avuto tempo di schivare o spostarsi, quindi il movimento più semplice fu girarsi pancia in su e portare la coda davanti a sé come scudo, attivando Codacciaio.

L’impatto fu potente e lo scontro creò una potente ondata di energia, forte abbastanza da far perdere l’equilibrio ad Ash, che non era in una posizione molto comoda o vantaggiosa. Per fortuna il suo corpicino agile gli permise di roteare appena su se stesso e di ricadere sulle quattro zampe.

Reagì immediatamente e scagliò un altro Tuono contro le Pokémon, doveva assolutamente essere più veloce di loro. Tuttavia Lopunny balzò alta con le sue zampe abili e usò le orecchie per diminuire il danno dell’attacco su se stessa e proteggere la compagna.

“Tutto bene?” Chiese all’amica.

“Si” rispose lei stabilizzandosi a terra “Se la cava”

Lopunny sorrise, assumento un’espressione più concentrata e determinata “Già” fece due passi indietro e si lanciò all’attacco con Sberletese.

Il topino fece altrettanto con Attacco Rapido e i due si scontrarono. La forza delle sole orecchie di Lopunny era incredibile e Ash non poteva far altro se non spingere con tutto il suo corpo, mentre la coniglietta poteva non solo irrobustire le orecchie ma fare pressione con le zampe e il resto del corpo.

Gardevoir percepiva e analizzava le emozioni che trasparivano in quella battaglia. Era la prima volta che ascoltava tali onde emotive in un Pokémon. Avevano una frequenza strana sia per la loro intensità e purezza che per il tipo e la provenienza. Si mascheravano da frequenze tipiche di un Pikachu, ma sotto trasparivano come qualcosa di diverso, sconosciuto… quasi di un altro mondo.

Non era un Ditto trasformato, il concetto del cammuffamento delle frequenze era simile ma il tipo di frequenze era totalmente nuovo.

E poi c’era qualcosa… così indefinito ed confuso… così vago ma sottile… estraneo di natura ma ora alimentato e fuso con il resto della sua aura…

“Aaaaargh!” la lotta continuava e Ash era alle strette. Quelle due erano davvero toste e non si aspettava di vincere lo scontro facilmente, ma doveva almeno provare a dare tutto se stesso, per quanto fosse chiaramente di esperienza inferiore.

Quelle due giocavano di squadra quindi, anche se molto forti anche singolarmente, la soluzione era separarle. Se le loro menti erano pronte a lottare in coppia, per quanto brave ad essere separate si sarebbero confuse.

Doveva trovare il modo di alzare una gabbia tra la coordinazione perfetta di Medicham e Lopunny.

La parola gabbia fece scattare la lampadina nel suo cervello.

“Ancora 30 secondi” annunciò Serena mentre osservava Gardevoir nella sua più profonda e totale concentrazione.

"Allora mi metterò sotto con le maniere forti!" disse Medicham grintosa "Lopunny sei pronta?"

"Quando vuoi!" le rispose la compagna.

Entrambe si lanciarono all’attacco, probabilmente intenzionate a colpirlo con Calcinvolo, un attacco devastante se portato a segno…

Ma un autogol in caso contrario.

Ash attese…

Osservò l’avanzamento delle due e nel momento in cui arrivarono a pochi metri di distanza iniziò a rotare su se stesso. Sembrava quasi una strana breakdance, con le scosse elettriche che fuoriuscivano dalle sue guance e sembravano muoversi in modo fluido assieme a lui.

La velocità aumentò e le scariche iniziarono a prendere una forma alla vista più definita, si stava formando quasi un campo sferico di elettricità.

"Cosa!?" si stupi Medicham che non fece a tempo a fermarsi. Di norma, Calcinvolo poteva avere più chance di andare a segno in coppia. L’avversario andava in panico, si muoveva in modo scorretto e una delle due usava l’altra per andare a segno nel posto in cui andava a spostarsi il bersaglio.

Non si sarebbero mai aspettate un tale scudo di energia così vasto.

Fu la prima a colpire violentemente il ciclone di scariche elettriche che si stavano generando da Ash. La propulsione all’indietro la fece sbattere contro Lopunny e i loro attacchi andarono a finire l’uno contro l’altro.

Fece parecchio male.

"E’ sufficiente così” decretò Gardevoir, segno che il tempo era scaduto. Se proprio era anche andato appena oltre.

"Ahi ahii..." si lamentò Medicham "Cosa era quella mossa? Mai vista in vita mia… ahi ahi..."

"Io la chiamo... Controscudo!" disse Ash ricordando le occasioni in cui l’aveva studiata e messa a punto "Non è una vera mossa, ma l’ho messa a punto come metodo per attaccare e difendermi allo stesso tempo. Può tornare molto utile in questo genere di scontri. Voi siete molto più forti ed esperte di me, ma a volte questa forza può ritorcersi contro, soprattutto se si prendono rischi come con Calcinvolo e si subisce la propria forza. Dovevo impedirvi di collaborare e anche difendermi, quindi anche attaccarvi doveva essere incluso in quello stesso istante"

"Una mossa geniale… e stilosa!" si complimentò Lopunny rialzandosi "Complimenti per la trovata!" poi si rivolse a Gardevoir "Allora? Cosa ne pensi?"

"Il mio verdetto è positivo, la sua aura non è solo benevola, propaga proprio una fortissima energia dello stesso tipo che contagia quelle altrui" Il tipo le rimaneva sconosciuto, ma se era così fortemente positiva, non avevano ragioni di insistere a capire oltre.

"Menomale" si stiracchiò Ash sedendosi. Sapeva che probabilmente Gardevoir aveva intuito qualcosa di poco appartenente all’aura di un Pokémon, ma aveva anche l’impressione che non le importasse molto o che non fosse intenzionata a scoprirne di più.

“Il ginocchio?” chiese lui osservando il livido sulla zampa di Lopunny.

"Ah non è niente. Tempo un oretta è sarà di nuovo in forze complete non ti preoccupare. In caso abbiamo anche delle bacche per rimediare in tempo record!" lo rassicurò la coniglietta.

"Parla per te" si intromisse Medicham "almeno tu ti sei potuta fermare, io invece ho la gamba a pezzi!"

"Fai meno la bambinona” ridacchiò Lopunny “Fai sempre la dura, ti rimetterai nel giro di un paio di ore se non di meno!”

Medicham si limitò a voltare lo sguardo sbuffando. Non che avesse tutti i torti l’amica…

Riposarono per un bel po', permettendo ad entrambe le squadre di rimettersi in forma e di chiacchierare un po' del più e del meno. Discussero sulla Gilda, sul Capitano, su un possibile ma introvabile nome per il team di Ash e Serena e sulla grotta.

Fino a che non decisero di rimettersi in marcia e di iniziare la loro sfida.

Era ora di scoprire come proseguire.

"Buona Fortuna e che vinca il migliore! Ovvero noi!" gridò Medicham mentre si allontanava con le compagne verso la fine del corridoio con le amiche, le quali salutarono la zampa

“Ci si vede alla fine del percorso!” ricambiarono i due neo-Pokémon, lasciandole sparire dalle loro viste.

"Tipe vivaci" commentò Serena "Ma si vede che hanno un buon cuore"

"Già" confermò Ash "Sono proprio in gamba, si capisce come mai sono così in confidenza con il Capitano"

Speravano che la discussione e le idee trovate in gruppo fossero d’aiuto, ma risultò tutto inutile.

Di nuovo ripeterono il percorso decine di volte. Le loro menti erano più fresche ma non avevano portato a niente di nuovo. Sempre lo stesso percorso, nessun Pokémon e nessuna soluzione. Nulla di nulla.

"Niente, torniamo sempre al punto di prima. Qui davanti questo strano monolito con queste strane scritte e strani disegni" si sedette Ash.

"Forse dovremmo concentrarci sugli strani segni sui muri e sul monolito? Chiunque sia vissuto qui deve aver avuto un gusto particolare a scrivere e disegnare ma potrebbe aver dato la soluzione” Disse Serena analizzando le poche scritte sui muri, quasi consumate nel tempo.

Sembrano omini che ballano, ma qui non ci sono umani a parte noi due, che nemmeno ne abbiamo mantenuta la forma"

"Forse assomigliano ad omini" pensò la volpina "Però sono piuttosto singolari. Mi sono familiari"

"Già, ognuno si muove in modo strano. Mi ricordano le lettere latine che si usano nel nostro mondo, ma allo stesso tempo sono storpiati. Eppure anche io sono sicuro di averle già viste in altri contesti. Forse più stilizzate e meno rovinate, ma non mi sono del tutto nuove”

“Forse c’è un collegamento con i nostri mond-" si appoggiò su un muro Serena sentendo però improvvisamente qualcosa respingerla “Waa!” balzò indietro.

“Tutto bene?” chiese lui girandosi e vedendola seduta a terra. Non era spaventata, ma di certo sorpresa.

"H-Hai sentito o visto anche tu?” chiese lei, a cui rispose Ash piegando semplicemente la testa confuso. "Ho provato ad appoggiarmi al muro ma ho sentito come qualcosa spingermi. Sembrava più una massa invisibile che ha reagito!”

“Fammi provare!" Ash si avvicinò al muro esaminandolo, provando a testarlo con le zampe "Sicura che non ti sei immaginata tutto? Io lo sto toccando normalmente ma non sento nulla"

"Non era lì, era un po' più in alto, forse su quei segni molto lievi sulla protuberanza del muro" disse lei mentre Ash la guardava.

Subito vide il viso della volpina impallidire e tornò a fissare il muro pure lui. Si era distratto un momento, che cosa aveva visto? "C-Cosa c’è?”

"Il muro! M-mi ha fatto l'o-occhiolino!"

"Un muro che ti fa...” si girò di nuovo e non vide nulla.

Di nuovo Serena rabbrividì “L’ha fatto ancora!”

“Ma come...” e ancora un volta girandosi non vide nulla. Sembrava quasi come se quel posto li stesse prendendo in giro o li stesse facendo impazzire. Si girò verso Serena varie volte, durante le quali ogni volta lei vedeva un occhiolino e lui rigirandosi non vedeva nulla.

“...Ser- Ah AH!” fece finta di girarsi ancora ma stavolta invece tenne la coda dell’occhio sul muro e fu svelto a rivolgergli lo sguardo, notando l’occhiolino e impallidendo quanto l’amica “Waaa!!” cadde a terra sul sedere sudando freddo.

Improvvisamente si sentì una strana risatina quasi spiritica, che per quanto si propagava, veniva chiaramente da quel muro.

"Pfff dovevate vedere le vostre facce! Ahahahah! Erano da secoli che non mi divertivo cosi!" sghignazzò il muro.

"C-Chi sei!?" sobbalzarono i due Pokémon. Non avvertivano nessuna presenza o spirito, nemmeno un’aura di qualche Pokémon di tipo spettro. Questo era davvero inquietante.

"Beh, ora che mi avete smascherato tanto vale palesarmi! Così possiamo passare a giochi più interessanti!" la protuberanza del muro cominciò a deformarsi e sfocarsi. I leggeri tratti delle pitture rupestri divennero sempre più chiari e si unirono fino a diventare definiti e più familiari ai loro occhi, fino a che non iniziarono a prendere volume e si staccarono dal muro.

Sembrava un surreale 3D di un film al cinema, troppo vero e troppo disagiante.

“Tu sei un Unown!” esclamò Ash indicandolo con sicurezza. Ecco perché gli era tanto famigliare. Si era semplicemente nascosto e cammuffato, ma gli omini e le lettere latine erano un chiaro indizio di ciò che avevano di fronte ora.

"Esatto”

“Ora ha tutto molto più senso, se questo posto aveva dei collegamenti con qualcosa non potevate che essere voi”

Modestamente, nemmeno Arceus ha una concezione minima del vero mistero che ci rappresenta"

"C’è qualcosa che vuoi da noi?"

"Hm a dire il vero no, nulla. Però voi due siete interessanti da seguire e vi assicuro che normalmente a noi Unown interessa poco degli altri esseri viventi. Il nostro è un mondo a parte. Motivo per cui è difficile trovarci, persino in questo posto, che è la casa che ci collega al vostro mondo” Si interruppe per qualche secondo però, per poi continuare “O forse… il loro mondo. Voi non siete di queste parti, vero?”

“Come… lo sai?”

Te l’ho detto, non tutti i segreti devono avere una risposta”

"C-Credo di si…" rispose Ash un po' titubante “Quindi sai come possiamo tornare a casa nel nostro mondo?”

Forse si, forse no. Non ci riguarda”

“Ma… noi avremmo bisogno di una mano!”

Può essere che potremmo riportarvi nel vostro mondo, ma non siamo stati noi a portarvi qui e quindi non tocca a noi risolvere questo problema. Noi agiamo in modo imperscrutabile, non c’è spesso una ragione che voi comuni mortali potete capire”

“A-Almeno sapresti indicarci il modo di uscire?”

Non ho idea di quale sia l’uscita! So il segreto per andare avanti ma non esattamente dove sia quell’avanti!”

I due cominciavano a sentirsi presi in giro e sempre più sconfitti, gli stava salendo il mal di testa.

Però… vi posso dare un piccolo aiuto, dopotutto ve lo siete meritato, mi state simpatici” disse l creatura avanzando verso di loro. Accese i suoi poteri psichici e materializzò a terra una pietra. Noi Unown teniamo sempre un glifo di questo genere e lo diamo soltanto a chi riteniamo giusto. Dovete trovare i miei altri fratelli e sorelle e farvi dare i loro glifi”

“Ma girando il Dungeon non abbiamo visto altri Unown...” commentò Serena. Cosa sarebbe cambiato da lì in poi?

L’Unown fluttuò appena in giro “Posso avvisarli, così si divertiranno anche loro. Inoltre noi prima o poi usciamo allo scoperto ma solo se chi entra ci attrae come mentalità o animo. Siete curiosi, ostinati, non stupidi e soprattutto intriganti. Avete attirato già i miei simili, vedrete che tra non molto li incontrerete!”

“Oh ok, ma a cosa servono quei glifi?”

“A risolvere l’enigma” si avvicinò lui con il suo occhione e li scrutò.

“Enigma? Quello sui monoliti a fine percorso?” domandarono i due cercando di collegare i vari indizi.

“Esatto”

“Ma non capiamo cosa c'è scritto"

"Perchè è linguaggio antico, anche se conosceste la lingua Unown questa è la sua forma più primordiale! Se vi sforzate però riuscirete a riconoscerle, ora che sapete che è un alfabeto simile al vostro. Noi stessi Unown abbiamo la forma che vi assomiglia. Voi raccogliete le lettere e componete le parole che vedrete scritte. Ogni piano ha la sua lettera e alla fine averete una frase intera a cui dovrete rispondere. Come un indovinello.”

I due sembrarono già più sicuri di cosa fare, ora sapevano come potevano proseguire.

Unown non sembrava aver finito “Inoltre vi posso aiutare un pochetto. La prima parola è Ciò e questo è la mia pietra! Tenetela, è una delle lettere che vi servono!”

“Oh beh, grazie mille per l’aiuto!” ringraziarono il Pikachu e la Fennekin.

“Ci divertiremo! Buona fortuna!” L’Unown fece una piccola giravolta e ritornò verso il muro, tuttavia stavolta sparì totalmente al suo interno e non fu più visibile ai due.

Sembrò non essere accaduto nulla, quasi come se il loro incontro fosse stato surreale. Eppure avevano la pietra in loro possesso. Decisero di non parlarne troppo ma erano sicuri che in quel luogo, anche se non erano gli Unown ad averli portati lì, celava qualche risposta al loro problema.

E lo avrebbero risolto.

I due riuscirono a recuperare varie lettere e tornarono più volte a fine percorso per arricurarsi di aver preso quelle necessarie per riprodurre il codice. Ora sapevano come leggerli, avevano memorizzato l’alfabeto e potevano farcela sul serio.

Raccolta anche l'ultima corsero alla statua e posarono a terra tutti i vari pezzi un pò casualmente.

"Ok, immagino che dovremmo selezionarli e poi... fare qualcosa" disse Ash un pò confuso.

"Vediamo..." Disse Serena scartando ciò che non serviva e mettendolo da parte, per poi passare alle lettere uguali. Per fortuna il cappello di Ash era perfetto a trasportare tutti quei reperti. "Unown aveva detto che la prima parola era Ciò. Quindi... le tre lettere dovrebbero essere queste"

"Le altre le terremo in caso ci siano altri piani. Ora però bisogna capire cosa fare di queste lettere" mormorò sistemandole in ordine "Così non succede nulla, forse c'è qualche buco in cui dobbiamo inserirle?"

Serena appoggiò la zampa sulla superficie della lastra e sentì variazioni di livelli. Non si vedevano a occhio ma c'erano proprio degli spazi minimi in cui forse avrebbero potuto inserire le varie pietre "Penso che i rilievi delle pietre a forma di lettere, se sono corretti, possono incastrarsi in questi smussamenti! Proviamo!"

"Ok!" il Pikachu afferrò le tre pietre e le posizionò tutte e tre. Incredibilmente, sebbene lo spazio fosse davvero poco profondo, gli oggetti non cadevano e si incastravano perfettamente.

Già il momento in cui la prima venne a combaciare compresero che avevano trovato la soluzione. Doveva significare qualcosa, era impossibile fosse una casualità. Le indicazioni di Unown sembravano tutte corrette.

Pochi secondi passarono e improvvisamente una luce debole attraverò le pietre e rese distinguibili le tre lettere, come se la parola fosse appena nata.

Non vi fu un instante in cui la luce smise di lampeggiare e pian piano notarono qualcosa cambiare. Il percorso di fronte a loro era uguale ma allo stesso tempo diverso, come se una colorazione diversa dell'oscurità stesse cercando di dire loro "Ora potete proseguire"

E i due con tutta onestà non si fermarono nemmeno a pensare e non +esitarono a procedere. Certo, avrebbero voluto aspettare il Team Malia e aiutarli, ma chi gli dava la certezza che non erano già più avanti? Non potevano star lì per sempre ad aspettare qualcuno che forse non sarebbe mai arrivato. E comunque in caso disperato le Pokémon potevano sempre tornare indietro e uscire dall'entrata. Oppure una volta raggiunta l'uscita e verificata l'assenza delle tre avrebbero chiesto aiuto e sarebbero tornati a tempo debito indietro.

Lasciarono alle spalle le tre pietre, sicuri che rimuovendole sarebbe tornato tutto come prima. Non appena i loro corpi sparirono nell'ombra del percorso, a loro insaputa, gli occhi della statua andarono a spegnersi e le tre pietre sparirono dalle incanalature.

"Siamo... ad un altro piano" commentò Ash guardandosi in giro.

Sì, il Dungeon a quanto pare non era finito e presumevano ci fossero ancora tante lettere per completare un possibile quesito a cui rispondere, ma almeno non era il punto di partenza. Ora sapevano come procedere e con la giusta attenzione sarebbe andato tutto liscio.

...

Così fu. I neo-Pokémon non trovarono gorsse difficoltà. Certo, ricordarsi a memoria tutti i simboli da trovare non era facilissimo, ma alcune parole le avevano tradotte e tutto sommato anche comprendendo le successive riuscivano a trovare automaticamente il senso di quelle non decifrate.

Proseguirono per parecchi piani con lo stesso identico metodo e finalmente giunsero a quella che a loro parere poteva essere l'ultima stanza. Fino ad ora la frase che avevano formato era "Ciò che è più presente ma invisibile agli -...". Avevano un buon presentimento su quale fosse l'ultima parola, ma il problema era che di fronte a loro non vi era alcuno spazio in cui inserire le pietre finali e così non vi era alcun codice.

"C-Che si fa?"

"Non ne ho idea" ammise Ash pensando.

"Ah peccato... Pensavamo fosse fatta ormai" Giunse una voce che li fece letteralmente saltare in aria. I due si misero in posizione offensiva ma poterono tirare un respiro di sollievo nel momento in cui le tre figure di fronte a loro si materializzarono.

Erano Lopunny, Medicham e Gardevoir "Oh siete solo voi"

"Devo prendere quel solo” come un'offesa?" chiese Medicham con un pizzico di ironia. La verità era che non aveva poi questa gran voglia di creare polemiche. Erano abituate ad esplorazioni ben peggiori, ma questa era troppo... disagiante per i loro gusti. Per alcuni sarebbe stata la missione più grottesca e bella in assoluto, per loro tre era solo destabilizzante. Si era stufata.

"Non ascoltatela, allora... vedo che siete arrivati fin qui prima di noi"

"Si, a quanto pare è così" rispose Ash con un mezzo sorriso di sfida, ma doveva ammettere che era tutto di facciata. Questa loro gara era diventata davvero insignificante, non stava in piedi e lo sapevano tutti. Non sembrava nemmeno una competizione "Per ora non abbiamo modo di proseguire. Qui non ci sono incisioni o spazi per mettere le pietre. Immagino che sappiate cosa intendo, sarete arrivate qui nello stesso modo"

Lopunny si grattò il capo con un pò di resa "Saremo oneste, la verità è che non avevamo idea di come proseguirei. Vi abbiamo spiati per un pò e abbiamo visto come siete andati avanti. Abbiamo solo ripetuto la stessa identica cosa recuperando le varie pietre nel primo piano e ripetuto il procedimento tutte le volte successive. Scusate, sareste arrivati prima di noi anche se lo avessimo capito da sole"

I due Pokémon sorrisero, in fin dei conti non erano turbati da quel fatto. Era abbastanza inutile nella loro situazione e la gara non era mai stata sentita come reale dalla loro parte "Non c'è problema, siamo felici che tutti abbiamo raggiunto questo punto e non è capitato nulla di pericoloso. Alla fin fine non siamo in un Dungeon normale, questo si percepisce fin dall'inizio. Si potrebbe sparire senza lasciar traccia o scoprire cose che nell'ombra sono peggiori" rispose Serena cordialmente, per poi girarsi verso Ash "Forse lavorando tutti assieme..."

Gardevoir si avvicinò alla parete della lastra della statua. Al tatto non vi erano appunto incisioni, e nemmeno buchi o altro. Sembravano essere inutili le pietre raccolte fino ad ora "Deve esserci di sicuro un codice o un'uscita da qualche parte qui attorno. Bisogna trovare il modo di scovarla"

"Al tatto non si sente nulla e non mi pare il luogo che di norma ha passaggi segreti che si attivano calpestando qualcosa. Nemmeno i muri sembrano avere leve o altro da spingere per attivare una porta" aggiunse Medicham.

Lopunny si guardò un pò in giro, sfregandosi gli occhi un pò indeboliti dai continui passaggi da un piano più scuro ad uno più chiaro "Forse è qualcosa che non possiamo vedere normalmente?"

Ash e Serena presero in considerazione le osservazioni del Team Malia. Prima di tutto, le statue erano fondamentali. Quindi per proseguire almeno quelle dovevano sempre essere il focus. Anche in questo caso.

Il fatto che il meccanismo fosse diverso era probabilmente dovuto al suo essere l'ultimo passaggio. Se non vi erano rilievi, forse c'era qualcosa dipinto o scritto che dovevano scovare in altro modo? Tutto ciò che avevano a disposizione erano pietre del dungeon. Non avevano trovato altro, altra cosa molto bizzarra.

"E se fosse..." mormorò Serena un pò pensierosa "Se fosse qualcosa da illuminare che non vediamo?" Disse lei guadagnandosi l'attenzione di tutti.

"Vai avanti" disse Medicham, curiosa di sapere di più.

" Ecco... nei casi precedenti le statue avevano gli occhi che si illuminavano e anche le parole lo facevano una volte inserite le pietre. La parola dovrebbe illuminarsi ancora, ma se non si può inserire nulla che dia l'energia adatta alla parete... Forse dobbiamo essere noi stessi a dargliela, ad rendere quella parola luminosa"

"Sei un genio Serena! Sia gli attacchi di fuoco che elettrici producono un pò di luce, magari colpendo la statua con uno dei nostri attacchi riusciremo a fare qualcosa! Dai proviamo!" la incoraggiò Ash mettendosi in piedi.

Gardevoir lo fermò un attimo "Aspetta, forse è un pò avventato colpirla con degli attacchi. Rischiamo di danneggiarla e come se non bastasse gli attacchi sarebbero solo colpi diretti con un'illuminazione minima. Non è un vero fascio di luce, è più un controeffetto causato durante lo scontro ma si disperderebbe"

"Allora che consigli di fare?" domandò Lopunny incrociando le braccia.

"Non lo so" ammise Gardevoir. "Nessuna di noi ha un attacco come Flash o altro e anche in quel caso la luce sarebbe dispersiva e non direzionabile sulla statua come un raggio"

"Pensa Ash... sei un allenatore Pokémon, devi riuscire a sfruttare gli attacchi a tuo vantaggio. Tutta l'esperienza fatta fino ad ora servirà a qualcosa!" provò ad autoconvincersi Ash, portando le zampe alla testa e riflettendo.

Un raggio... una luce... un fascio... un riflesso...

Riflesso.

"Riflesso!!" Esclamò lui saltando in piedi.

"Uh?" mormorarono tutti confusi.

Mai come in quel momento Ash si sarebbe mai sentito così grato al Team Rocket. Ecco come poteva creare una luce abbastanza forte e diretta sulla statua. "Serena mi serve che tu ti metti lì in quel punto" Indicò lui qualche metro più indietro vicino ad una delle pareti.

"O-Ok..." disse lei confusa ma disponibile.

"Ora, una di voi conosce l'attaccho Specchiovelo, giusto?" chiese Ash conferma di ciò che aveva visto durante la sua lotta contro di loro.

Medicham annuì "Si, io lo conosco"

"Perfetto!" Mi serve che ti metti meno distante dal muro opposto in cui si trova Serena e appena più vicina alla statua!" Istruì lui "Serena, tu devi guardarla direttamente, mentre tu Medicham devi avere un'agolazione a metà tra Serena e la statua!"

Medicham cominciò a mettersi in posizione, ma non sembrava convintissima "Ascolta piccoletto, sei sicuro che..."

Ash annuì rapidamente, quasi nemmeno ascoltandola "So quello che faccio!" Si mise poi molto più indietro a tutti e osservò la scena davanti a sé. Una volta controllato che tutto fosse abbastanza preciso il Pokémon annuì "Ci siamo. E' rischioso quindi deve ssere tutto perfettamente calcolato sia in potenza che precisione"

"Quindi?" Chiesero tutti impazienti.

"Serena, usa Introforza contro Medicham, il più debole possibile. Medicham, usa Specchiovelo e cerca di riflettere l'attacco contro la statua" indicò lui.

In quel momento qualcosa nelle menti di tutti cliccò e compresero meglio il piano.

"VIA!"

"FEEEEEEEEE KIN!" esclamò Serena caricano un Introforza abbastanza potente da scagliarsi contro Medicham ma non troppo da poter diventare pericoloso se riflesso.

"MEDIII CHAAAAA" lo specchio energetico di formò davanti al Pokémon e appena Introforza collise con esso l'attacco avversario mutò diventando un raggio. L'angolazione divenne perfetta per dare tempo a Medicham di raccogliere l'attacco e di girarsi giusto appena per mandarlo poi nella direzione giusta.

L'onda di luce energetica partì diretta e andò a colpire il bordo della statua. Era il doppio della potenza dell'Introforza, ma il più debole che le due Pokémon avevano potuto fare.

"Introforza è un attacco che si basa principalmente sulla luce e la sua energia. Specchiovelo spesso raccoglie gli attacchi avversari e li riflette al doppio della potenza ma tramutati in raggi. Infligge danni ma se entrambi gli attacchi sono abbastanza deboli da non creare danni consistententi alla parete della statua allora possiamo ben sperare!"

Come terminò la frase, improvvisamente si sentì uno strano rumore nella stanza. Medicham cessò l'attacco e una volta sparito il raggio notarono una parte di luce ancora raccolta attorno alla parete della costruzione. Tuttavia aveva una forma, ora sembravano esserci delle lettere Unown chiare che formavano un codice.

"Ecco l'ultima parola!" Esultò Ash.

"Presto, potrebbe sparire e non vorremmo rifare tutto da capo!" disse Serena correndo ad osservare la scritta "C'è scritto occhi. Avevamo intuito bene Ash!" sorrise lei.

Lui annuì, era proprio così "Già. Ma non ci sono cambiamenti oltre alle lettere illuminate, gli occhi della statua sono ancora bui. Questo significa che non abbiamo finito. Probabilmente ora c'è la risposta al quesito"

"Ciò che più è presente ma invisibile agli occhi" ripeterono tutti assieme.

"L'aria forse? L'aria non si vede è presente ovunque, se no non respireremmo" Provò Lopunny.

Gardevoir scosse la testa "Non è possibile. Qui non parla della terra solamente, potrebbe parlare in generale e in quel momento basterebbe pensare che nel mare non vi è aria. Non è nemmeno l'acqua, non si trova ovunque se pensiamo all'universo o ai vulcani"

Ash e Serena sospirarono. La loro capacità di ragionamento stava diventando davvero difficile da sostenere. Erano stanchi, tremendamente stanchi.

Il Pikachu fece qualche passo verso la statua, mentre in sottofondo si sentivano i borbottii del Team Malia. Rimase ad osservare per qualche istante la parete, con la testazione di allungare la zampa e toccarla. Serena dietro di lui riusciva a sentire questo suo desiderio e aveva anche collegato come lui questo alla discussione avuta a proposito delle visioni che gli venivano. Non voleva che Ash provasse di nuovo qualcosa di sgradevole, eppure stavolta sembrava volutamente provarla. Si fidava di lui abbastanza per capire che forse non sembra l'irruenza era una cosa negativa.

O forse era la maschera dell'irruenza chiamata coraggio.

"Avanti" Disse Ash che pressò con decisione la zampa sulla superficie.

Fu una cosa istantanea, appena il palmo fu completamente piazzato la sua mente risentì la famosa scintilla distinguibile tra mille. Il suo corpo sentì quasi un briivido o un vuoto attorno, un'atmosfera quasi che andava oltre il tempo e lo spazio.

Stavolta però non sentiva la sensazione che lo teneva forzatamente bloccato e rigido, non sentiva il dolore atroce e la mente annebbiata dalla rabbia, piuttosto era più una sensazione di distanza dal mondo.

Vide una luce potente, quasi accecante che lo portò a socchiudere gli occhi, ma non era fastidiosa. Poteva muoversi appena, anche il suo corpo era disposto a non fare grossi movimenti. Era tutto così strano, ma sembrava proprio la stessa cosa successa ultimamente.

La luce improvvisamente venne divorata da un vuoto nero come la pece che la sovrastò. Ash restò ad osservare come tutto cominciava a spegnersi e il tempo fu troppo breve per lui per provare anche solo a fuggire. L'oscurità lo avvolse e nel preciso momento in cui divenne cieco sentì che proprio questo buio lo aveva avvolto, non solo privato della vista. Fu una sensazione breve, soffocante che gli diede un certo terrore, come quando l'oscurità della morte prende il possesso di una vita ormai al suo limite.

Tuttavia appena tutti i suoi sensi divennero nulli il suo corpo si sentì sbalzato di nuovo in piedi dove si trovava, l'ambiente intorno a sé tornò ad esistere e i sensi ripiombarono nella loro casa nel suo corpo. Inizialmente sembrò quasi essere quella sensazione che si prova in un sogno, in cui ti convinci che sia reale, ti provi a svegliare e non ci riesci, pizzichi la guancia e non cambia e allora ti riconvinci che sia davvero la realtà, anche se il tuo corpo e mente non la percepiscono come tale.

"Ash! Ash tutto bene!?" lo scosse appena Serena vedendolo scombussolato.

Pian piano incominciò a sentirsi di nuovo a posto, più o meno. Si diede una leggerla scrollata e gli divenne tutto chiaro. Aveva mal di testa ma aveva anche trovato la soluzione.

Aveva ragione, le visioni in qualche modo si collegavano sempre a qualcosa passato, presente o futuro e poteva usarle a suo favore.

"HO LA RISPOSTA!" Disse lui.

"Cosa?!" Il Team Malia esclamò in fase di shock.

Ash andò sul lato opposto della statua e indicò loro di raggiungero "Facciamo la stessa cosa di prima su questo lato, ma stavolta ho bisogno che sia Gardevoir a lanciare un attacco Pallaombra!"

Non fecero domande, si prepararono ed eseguirono. La sfera oscura divenne raggio e l'oscurità andò a colpire il lato posteriore della statua e il pilastro che la sosteneva.

Improvvisamente si sentì la terra tremare e ciò li costrinse a fermarsi. Ash fece un ghigno e osservò come davanti a loro sembrò distorcersi lo spazio stesso. Come un'illusione.

Il muro sparì, aprendo un varco oscuro per il quale presubilmente sarebbero dovuti passare.

"Ciò che è più presente non solo sulla terra ma nell'intero universo... è la luce, ma insieme a lei anche l'oscurità. Sono due cose che si bilanciano e ciò che troveremo sempre ovunque a coesistere e dominare" Commentò Ash spiegando "Nella prima parte della prova abbiamo usato la luce stessa, le mancava la seconda parte..." sorrise fissando con determinazione ma anche un pò di brividi la loro destinazione.

"L'oscurità!"

Gardevoir rimase piuttosto sorpresa dall'arguzia del topino "Geniale! Effettivamente la luce e l'oscurità sono due cose comprimarie ma quando una è presente l'altra non si vede! Come ti è venuta in mente questa soluzione?"

"Credo sia un sesto senso, ho visto che quando introforza veniva lanciata il buio si dissipava e riflettendoci mi sono chiesto se era possibile l’opposto. Alla fine si è rivelata giusta come intuizione" mentì un poco Ash. Forse non era il caso che tutti conoscessero questo suo dono di vedere le cose in varie epoche e luoghi.

"In ogni caso. Molto arguto da parte tua!" si complimentò Lopunny tirandogli una leggera pacca sulla schiena "Sarai pure un apprendista al momento ma se te ne esci con queste trovate nel giro di pochi mesi tu e la tua compagna sarete esploratori di altissimo rango!"

Ash si grattò un pò il naso a tal complimento. La sua mente si bloccò appena risentì la menzione di Serena "Compagna?"

"Una compagna di squadra come Serena difficilmente si trova! Un team deve essere coordinato e bisogna capirsi a vicenda se si vuole diventare una macchina operativa di salvataggi ed esplorazioni senza intoppi!" rispose Gardevoir dando sfoggio della sua saggezza " Come nel caso di noi 3. Lopunny è la nostra leader ed è anche la nostra coordinatrice morale, se si può dire"

"Così come Medicham è la nostra forza combattiva e spirituale se ci serve da sporcarci un po' le mani" aggiunse Lopunny.

"E Gardevoir è la nostra fonte di saggezza e conoscenza" concluse Medicha.

"Tre forze riunite che creano una squadra operativa impeccabile!" e le tre si misero in posa come loro solito.

Ash aveva sempre considerato Serena una sua compagna, ma ora come ora pensava che il termine fosse… molto riduttivo.

Estremamente riduttivo.

"Ora basta chiacchere! Il tesoro ci aspetta" si fece sbrigativa Medicham.

"Giusto, giusto. Beh ci muoviamo? Prima che l’effetto dei nostri attacchi sparisca" li incoraggio Lopunny prendendo le redini dell’esplorazione.


 

Camminarono per parecchio tempo nel corridoio oscuro. Sembrava di essere sempre in una specie di collegamento con l’aldilà o il vuoto. Tuttavia si poteva già sentire una differenza rispetto al resto del Dungeon, c’era ancora più energia mistica e antica tra le mura di quel tunnel.

"Vedo una luce!" indicò Lopunny. Più che una luce si poteva definire un calo di oscurità. Si vedevano di più le pareti e pareva esserci un varco alla fine.

L’urgenza di uscire aumentava sempre di più. Eppure qualcosa in loro diceva che non era l’uscita. Era vicina ma allo stesso tempo era il cuore del Dungeon che li attendeva.

"Detto così sembra che stiamo andando verso l'aldilà" abbozzò un commentino Medicham a metà tra lo scocciato e il divertito.

“Chi lo sa…" mormorò Gardevoir non riuscendo ad analizzare l’aura che li attendeva.

Entrarono senza esitazione nel varco che li collegava alla stanza successiva. Guardandosi attorno si aspettavano qualcosa di strano, addirittura una presenza, ma ancora una volta erano stati sorpresi. Non vi era nessuno e la cosa più strana presente erano semplicemente delle pitture rupestri su un’enorme muraglia.

SI vedevano dipinti di Pokémon antichi, di Unown, di Pokémon leggendari e di scontri. Sembravano narrare una storia.

"Affascinante, sembra una sorta di storia illustrata" commentò Gardevoir provando a decifrare ogni singola parete.

"Riesci a capirci qualcosa?" chiese Lopunny.

"Uhm … qui parla di leggende. Tipo la guerra tra mare e terra tra Kyogre e Groudon, poi la leggenda della bestia marina che si risveglia al suono di una melodia pura. Oh e qui c'è la legenda degli ingranaggi del tempo! Direi che questa la possiamo considerare reale ,no?"

"Ah beh… fin troppo” si fece pensierosa Medicham immergendosi nei ricordi.

“Alcune illustrazioni sono molto inquietanti, altre davvero criptiche o alcune… incomprensibili” osservò di nuovo Gardevoir.

Si vedevano illustrazioni di giganti dall’apparenza sconosciuta, figure umanoidi, navi enormi, Unown che giravano attorno a varie ambientazioni, alcune che ricordavano paesaggi naturali, urbani e altri estremamente evoluti.

"Ma il tesoro c'è alla fine?" domando Medicham di nuovo osservando in giro.

"Credo che il tesoro sia questo: la conoscenza della storia” rispose Gardevoir con molto interesse "Queste mura hanno un valore inestimabile, hanno riportate delle leggende antiche mai viste che potrebbero riguardare qualcosa di molto più grosso della realtà in cui viviamo. Origini sconosciute dell’inizio di tutto, di altri mondi… ci vorrebbero decenni a studiare questi reperti! Probabilmente siamo i primi e unici ad avere accesso alle informazioni che ci sono in questo luogo!”

"Direi che l'esplorazione è conclusa" disse Lopunny "Forse non era il tesoro che ci aspettavamo ma resta sempre una vittoria dato che abbiamo scoperto uno dei segreti di questo Dungeon!"

"Se possiamo definirla così" sbuffò Medicham "Beh pronti a tornare?"

“Gardevoir?” chimarono Ash e Serena indicando una parte di muro sulla quale vi erano dei dipinti particolari. Rappresentavano due Pokémon che man mano provenivano da lati opposti. Uno dei due più lontano era più prendeva la forma di quello che sembrava un umano. Forse poteva essere d’aiuto?

“Oh, questi sono i due eroi che salvarono il mondo con gli ingranaggi del tempo!” rispose Gardevoir osservando la muraglia.

“Come mai uno dei due ha una forma così strana in precedenza?” chiese Serena cercando di non far capire di sapere che fosse chiaramente un umano.

La Pokémon di tipo Psico appoggiò una zampa sul muro, provando a ricordare ciò che sapeva sulla faccenda “Pare che uno dei due fosse una creatura di un altro mondo: un umano. Sono miti e leggende qui dove ci troviamo, ma a quanto pare da qualche parte esistono sul serio. Disse di esserlo e che per qualche motivo era un umano molto tempo prima, ma del resto aveva perso memoria”

La prospettiva che accadesse lo stesso a loro era abbastanza spaventosa, anche se loro non avevano perso i ricordi.

“E non dicono altro questi disegni su quelle creature?” chiese Ash fingendo ignoranza.

“Hmmm” Gardevoir si guardò in giro, partendo dal disegno dell’umano che rappresentava il passato dell’eroe “Se si parte da qua possiamo vedere molti altri riferimenti e dettagli ma non riesco bene a decifrarli e mi ci vorrebbe troppo tempo. Alcuni mi pargono incomprensibili...” ragionò ancora concentrandosi “Tuttavia riconosco una delle illustrazioni almno. Questa è una credenza che si è sempre conosciuta”

Lopunny intervenne “E’ più una fiaba. Serve a far sognare i cuccioli sul loro futuro. Il Pokémon che vedi se vede l’impegno di qualcuno o la grande forza dei desider ti aiuta a realizzarli o ti darà fortuna”

“Conoscete questo Pokémon?” chiese Ash con curiosità.

Gardevoir scosse la testa “Mai visto, è la prima volta che vediamo una rappresentazione della storia così… accurata. I disegni inventati per la creatura della fiaba sono sempre diversi, ma considerando il luogo in cui ci troviamo questi potrebbero essere molto più verosimili”

“Anche se come fiaba per cuccioli alla fine finisce per illuderli…” mormorò Medicham.

“Solo perché non sei riuscita a raccogliere la Mela Perfetta dall’albero più grande del bosco fuori casa tua da piccola” ridacchiò Lopunny con un briciolo di presa di in giro.

Ash osservò meglio i disegni, mentre in sottofondo si sentivano i bisticci scherzosi tra le due compagne di team. Ormai però non arrivavano più all sue orecchie, era troppo concentrato. La creatura che vedeva sembrava piccola e dal lungo pelo morbido. Le orecchie erano enormi, forse lunghe quanto il resto del corpo e aveva altri vari segni sul corpo che non poteva definire. Non sapeva quanto fosse accurato il disegno, ma qualcosa in lui gli diceva che era importante. Davvero si trattava solo di una leggenda per bambini?

“Tutto bene Ash?” Gli chiese Serena, l’unica a riuscire davvero a scaturire una reazione in lui “Trovi qualcosa di strano in questa storia?”

“Non molto la storia in sé, quanto chi la rappresenta” rispose lui con concentrazione “Insomma non credo che siano un caso le parole degli Unown! Deve essere qualcosa di strano e mistico ad averci portati qui. Questa leggenda per qualche motivo è disegnata vicino alla rappresentazione di un umano!”

Serena ci pensò su un attimo, ma non aveva nulla da dire davvero al riguardo “Quindi che intendi fare?”

Ash sorrise, tese la zampa e mentre la avvicinò al disegno rispose “Questo!”

Avrebbe fatto una figuraccia se non fosse accaduto nulla, ma il suo istinto era stato talmente forte da portarlo ad agire subito e provare il suo nuovo potere. Voleva capire se era controllabile o no, ma soprattutto era anche l’unica cosa che poteva dargli risposte immediate e forse nascoste.

Sentì la medesima sensazione delle volte precedenti, ma stavolta molto meno disturbante. Era spaesato come sempre, ma ora riusciva ad avere più controllo di sé e non sentiva niente di negativo a livello fisico.

Si ritrovò in un buio pesto e improvvisamente un portale simile ad uno schermo apparve di fronte a lui. La visuale era di bassa qualità e i colori deboli, forse era il modo che la sua mente voleva usare per dirgli che era ambientato il tutto tantissimi anni orsono.

Vedeva molta gente e Pokémon, di ogni età e epoca. Avevano tutti desideri forti e decisi, chi per se stesso, chi per la patria o il mondo. Valori positivi e negativi, desideri di gloria e di prosperità. Soldati e guerrieri decisi, bambini con sogni per il loro futuro, Pokémon e persone comuni… tutto ambientato centinaia di anni prima.

Gli ricordavano il suo ambito sogno di diventare Maestro Pokémon, così forte ma anche così confuso di recente. Erano ambizioni che potevano essere realizzate con determinazione e un pizzico di fortuna.

I desideri delle persone sembravano essere rappresentate con delle piccole tracce di energia che si disperdevano nel cielo attorno a lui e poi si ricomponevano tutte in una sola. Divvenero migliaia, talmente tante da portarlo a coprirsi gli occhi momentaneamente.

Ad un certo punto la luce si placò e rivolgendo lo sguardo su di essa trovò al suo posto una creatura identica a quella sulle mura. Sempre dall’aspetto incerto, ma più chiaro.

Sembrava quasi che quella creatura davvero incarnasse gli obbiettivi e le ambizioni delle persone e dei Pokémon.

La vide girovagari in vari luoghi che si sostituivano l’un l’altro intorno a lui. Aiutava le persone con i suoi poteri a portare avanti le loro volontà, sopratutto le più forti. Provava a dar loro la fortuna e la forza per andare avanti.

Improvvisamente si sentirono dei distanti richiami, quasi ovattati. Di nuovo il paesaggio intorno a lui cambiò e vide tanti miccoli mondi e dimensioni da cui provenivano ambizioni e volontà. E fu questo a scaturire nellla creatura qualcosa, la quale chiuse gli occhi e con tutta se stessa sembrò desiderare qualcosa.

In poco tempo si ritrovò capace di saltare da un mondo all’altro, portando la fortuna e la tenacia anche altrove. La sua ambizione di rappresentare anche le ambizioni altrui era stata portata a termine dai suoi stessi poteri. Ora aveva la capacità di viaggiare attraverso varie dimensioni, tutto perché lo aveva desiderato altamente.

Poi però ad un certo punto si manifestarono non solo obbiettivi raggiunti ma anche obbiettivi NON raggiunti. La creatura, che ormai credeva fosse per forza un Pokémon, subiva i commenti negativi delle persone quando non realizzavano i loro sogni.

Era la semplice verità, non basta sognare e a volte ci sono obbiettivi che per via del fato o del caso non potevano essere realizzati. Non era possibile soddisfare tutti. Il Pokémon incarnava le volontà; realizzate e non, i fallimenti e i successi, la fortuna e la sfortuna, la determinazione e la resa.

Accumulava energia pura ed energia oscura, le cose si bilanciavano. Ma il desiderio stesso di rendere felici tutti lo portò a provare a realizzare sempre gli obbiettivi di tutti, non solo permettendo a persone senza scrupoli di vincere e creare il caos, ma anche finendo per accumulare in sé l’energia oscura rappresentata da sfortuna, fallimento e delusioni.

Pensava che le visioni fossero finite, ma finì per ritrovarsi ancora in una visione, questa volta di una grotta molto particolare. Era abbastanza grande e sul soffitto vi era un buco che illuminava un cristallo per metà dalla colorazione bianca e verde chiaro, simile a ciò che si vede mescolando latte e menta… mentre per l’altra metà verde scuro, tendente al nero.

Si avvicinò al cristallo e lo osservò, non trovando altro che potesse essere di suo interesse. Sembrava tutto normale, per quanto potesse comprendere. Osservò poi il grosso buco nel soffitto sottile della grotta, da dove si poteva vedere la volta stellata.

“Quindi… come sarà finita la leggenda?” mormorò Ash con lentezza e incertezza.

Tutto ad un tratto sentì qualcosa cambiare nell’aria. Guardò il cristallo e i colori che prima sembravano fluire equilibrati al suo interno iniziarono a tendere più per quello scuro, quasi ad andare ad infettare gli altri.

Solo collegando ciò che aveva visto prima a ciò che stava osservando ora Ash riuscì a collegare i vari pezzi “Quindi il cristallo in qualche modo è collegato a quel Pokémon e si sostengono a vicenda… o è tipo una sua fonte di energia...”

“Eppure tutto questo cosa c’entra con noi… solo il viaggio attrave-...”

Tutto ad un tratto si sentì quasi trasportato da qualcosa, sentì un giramento alla testa e chiuse gli occhi anticipando il buio che lo stava per avvolgere. In un attimo sentì i sensi tornare in lui e anche l’ambiente intorno gli parve più reale al tatto.

Aprì gli occhi, trovando di nuovo di fronte a lui il muro con i disegni su esso. Scosse la testa e si girò alla sua destra, trovando Serena ad osservarlo con curiosità ma anche un tocco di preoccupazione e attesa.

“Tutto bene? E’ risuccesso?”

“Si” sussurrò lui “Ho visto un sacco di cose legate alla storia di questo Pokémon, ma non sono riuscito a collegarle alla nostra… Ho ricordi molto più vaghi e confusi ora che sono uscito da quello… squarcio”

“Forse è meglio che ti riposi, ti lascia spesso scombussolato questa cosa” gli consiglio lei vedendo come sembrava intenzionato a rifarlo su altri disegni.

“Non preocuparti! Più lo uso, meno mi da fastidio!” Le disse con un sorriso ottimista. Provò poi a toccare il punto dove vi era l’eroe del passato in versione umana, forse più utile alla loro ricerca. Tuttavia non accadde nulla.

“Hm?” riprovò a toccare più volte ma non sembrava succedere nulla di particolare “Strano… non funziona”

La volpina posò una zampa su quella di Ash con sguardo comprensivo e gliela abbassò “Forse non è esattamente una cosa che puoi decidere o controllare sempre”

“Già… credo che dovremo limitarci a ciò che ho visto prima e magari consulteremo il saggio Torkoal appena sarà possibile” propose ricevendo un cenno positivo da Serena.

Non si accorsero degli sguardi fissi su di loro da parte di qualcuno...

...

I due gruppi di esploratori trovò un passaggio che li portò in un lungo sentiero nella roccia. Inizialmente si preoccuparono di dover attraversare altri Dungeon ma per loro sollievo si trattò solamente di una lunga camminata.

Finalmente i loro occhi scorsero la luce e il capolinea li fece giungere su una sporgenza esterna.

“CE L’ABBIAMO FATTA!” esclamarono in gruppo, veramente sollevati di essere usciti. Erano affamati, stanchi fisicamente e mentalmente.

La sporgenza era collegata ad un sentiero abbastanza ripido ai loro piedi che andava poi a collegarsi ad altri più stabili, sempre tra le varie colline e montagne rocciose. Tuttavia la valle che ora vedevano presentava montagnette poco ripide e sembrava quasi formare con esse una distesa di dossi. Oltre ad essa, potevano scorgere una valle convegetazione varia e un villaggio lontano ma abitato.

Iniziarono a scendere di corsa, facendo però attenzione a non farsi male. Sembrava più una discesa scivolando, i loro movimenti prendevano sempre più velocità, ma riuscirono a controllarsi abbastanza da non scontrarsi con il suolo.

Grazie per avermi fatto divertire!”

La voce arrivò flebile alle orecchie di Ash, ma aveva un lieve accenno amichevole, se così si poteva chiamare. Si girò di colpo, essendo l’unico a quanto pare ad averla sentita e non vide niente e nessuno. Forse era l’Unown?

Alzò lo sguardo, tornando sul percorso fatto, quasi a cercare qualcosa, ma i suoi occhi alla vista si spalancarono di colpo.

“Uh, ragazze...” le richiamò Ash indicando loro il punto da cui erano scese, ma con loro grande sconcerto ora non vi era più nessuna sporgenza e nessuna entrata nel muro.

“C-Cosa?” si scioccò Serena impallidendo.

Passarono un po' di secondi, tra sguardi e confusione, fino a che non chiusero la questione con un semplice “No comment”. A volte alcuni misteri sono destinati a rimanere tali.

Il trio delle esploratrici esperte riprese a camminare, lasciando appena indietro Ash e Serena, i quali proseguivano con parecchi metri di distacco. Arrivarono fino al bivio in totale silenzio, troppo stanchi per conversare o farsi ulteriori domande.

L’unica che proferì parola fu Serena, vedendo Ash con una strana espressione sul suo volto “Che succede?”

“Non so… è come se sentissi che non è finita. Che c’è qualcosa ancora da fare” Si fermò assieme a lei, osservando il percorso scelto dalle esploratrici e poi d’istinto un altro percorso in salita che si avviava su una bassa montagnetta. Il Pikachu si abbassò sulle sue quattro zampe, quasi a volersi mettere più stabile, tuttavia qualcosa subito scattò in lui.

“AH!” esclamò Ash sentendo un’immagine improvvisa scorrergli nella mente. Era a scatti, ma la sensazione he provava era uguale a quella avuta durante i suoi squarci.

Promontorio…

Vedeva un promontorio e una luna alta che lo illuminava.

La visione finì pressoché subito.

“Ash tutto bene?!” chiese l’amica ma lui non rispose subito. Osservò le montagne di fronte a lui e la luna alta nel cielo. La sua posizione era uguale a quella della sua visione e per raggiungere il luogo in cui la visuale era uguale… il promontorio doveva essere per forza sulla via che portava alla montagnetta.

“Serena andiamo! Dobbiamo correre dall’altra parte!” Le disse con agitazione partendo a correre.

“Cosa?” disse lei rimanendogli dietro a ruota.

I due corsero sulla salita, continuando con velocità. Camminando ci avrebbero messo un sacco, ma ora erano estremamente rapidi “Ho visto un promontorio in un’altra visione! Se seguiamo la posizione della luna dovremmo arrivarci!”

Serena manteneva la corsa, nonostante il fiatone accumulato “Ma perché tanta urgenza?”

“Non lo so, non c’era niente e nessuno ma avevo come una sensazione… quasi a dirmi che dovevo essere lì immediatamente!”

Arrivarono ad un altro bivio. Una strada procedeva attorno alla parete della montagna e un’altra era nascosta da alberi bassi e cespugli. A questo punto non c’era altra scelta che dividersi.

“Io vado per la via attorno alla montagna, tu passa in quel sentiero! Se arrivi ad un capolinea e non vedi nulla raggiungimi, ok?” le disse con urgenza prima di sparire.

Serena annuì e proseguì da sola sulla via più vegetativa. La sua agilità iniziò a diminuire quando alcuni piccoli arbusti le resero difficile la corsa. Sembrava un piccolo tunnel di radici e foglie, ma il suo corpo era adatto ad attraversarlo.

D’altra parte Ash invece correva con rapidità, nonostante il percorso abbastanza pericoloso. Avesse posato male le zampe sarebbe potuto precipitare, tuttavia la concentrazione era tale da renderlo un fulmine letteralmente.

“Cosa sarà mai…”

“ASH!” sentì la voce di Serena chiamarlo.

Subito il suo corpo frenò e senza nemmeno pensarci fece dietro-front. Non arrivò nemmeno alla fine del proprio percorso, la voce di Serena lo aveva fatto reagire con immediata decisione. Non era un richiamo di aiuto, ma più di attenzione.

Entrò nel percorso seguito dalla compagna e lo attraversò non badando a nient’altro che la sua fine. Appena uscì dalla parte più vegetativa e le rocce tornarono a circondarlo si placò leggermente guardandosi in giro.

“Serena?” mormorò non vedendola e proseguendo. Il sentiero aveva una curva che rendeva impossibile vedere cosa vi era oltre ma Serena doveva per forza trovarsi oltre ad essa.

I suoi sensi iniziarono a tornare familiari man mano che andava avanti, sembrava tutto tornargli alla mente.

Il cielo, le rocce, le stelle, la luna…

Il promontorio…

Si mise al fianco di Serena e seguì il suo sguardo sul capolinea.

Stavolta occupato.

“Io sono Cresselia”

.

.

.

Continua...

   
 
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