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Autore: Devil_san    08/09/2019    2 recensioni
Per recuperare una Stone Mask, la loro famiglia finisce per dover prestare la Red Stone of Aja al vecchio Suzuki perché potesse tentare di catturare per l'ennesima volta Kaitou KID. Jotaro era sicuro che ci fossero modi più semplici per riuscire a ottenere il manufatto che questo bizzarro accordo.
[Cross-over tra Le Bizzarre Avventure di JoJo & Meitantei Conan & Kaitou KID & Lupin III]
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Kaito Kuroba/Kaito Kid, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Is This The World We Created...?'
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Non possiedo Jojo's Bizarre Adventure & Meitantei Conan & Kaitou KID & Lupin III

 







 


"Every time I tried to find him
There were no clues, they're behind him
And they end up never knowing
Who's the suspect or what to expect"

(Smooth Criminal - Michael Jackson)






Smooth Criminal



 

 

 


I


"Fancy seeing you here." Disse Josuke mentre teneva gli occhi puntati sulla maschera di pietra esposta nella vetrina del museo "Qual è la vostra scusa?" chiese in italiano. E visto chi erano i suoi interlocutori questo repentino cambio di lingua non li prese per nulla in contropiede.

"Affari." Rispose Giorno sempre nella stessa lingua affiancandolo.

"Conferenza." Fu invece la risposta di Jotaro mentre osservava da dietro loro due la maschera atzeca con due denti da vampiro scolpiti che aveva catturato completamente la loro attenzione.

Annuendo Josuke rispose "Rohan" alla domanda inespressa degli altri due. All'aria interrogativa dei suoi familiari, elaborò "C'è una mostra su Pink Dark Boy per commemorare il 17° anno di serializzazione del manga, e sappiamo tutti in quanti guai Rohan si può cacciare se venisse colpito in quel momento da un attacco di alla ricerca di ispirazione." Finì esasperato.

Gli altri due Joestar fecero suoni di assenso alla sua spiegazione, sapendo bene quanto fossero vere le sue parole visto che avevano tirato fuori dai guai giudiziari, o peggio, il mangaka più di un paio di volte loro stessi.

Rimasero in silenzio per lunghi minuti, osservando con grande interesse la maschera, con un interesse tale che tutti gli altri visitatori al Grande Museo Suzuki, giravano alla larga da loro tre senza pensiero cosciente.

"Che si fa?" chiese Josuke continuando a usare l'italiano "La rubiamo?"

"Meglio di no. Si attirerebbe troppo l'attenzione. Anche utilizzando uno Stand." Fu l'immediata risposta di Giorno "Dobbiamo trovare un altro modo."

"So io come." Disse Jotaro incrociando le braccia, ma da come lo disse Giorno e Josuke capirono subito che il metodo di acquisto sarebbe stato una gran seccatura per tutti "La acquistiamo dal vecchio Suzuki. Ma convincerlo a vendercela sarà il problema."

I due più giovani Joestar si guardarono tra di loro e dissero con gran sentimento, riassumendo perfettamente la loro situazione in una parola sola "SHIT."


 


II


"Non ci penso nemmeno." Fu l'immediata risposta di Jirokichi dopo che Giorno, il più abile dei tre Joestar a negoziare (e a spuntarla anche con i più ostinati), finì la sua proposta al vecchio Suzuki. "Mi rifiuto di vendere a un Joestar."

Con gran sentimento, Jotaro maledì silenziosamente Joseph e il suo stupido passato odio per tutto ciò che era giapponese quando era più giovane. Perché sicuramente era in qualche modo colpa sua. "Perché no?" chiese Giorno con genuina curiosità.

"Per uno sgarbo che mi ha fatto Joseph Joestar 30 anni fa."

Appunto. Ora, se non fosse per lui, loro tre non sarebbero in questa situazione.

"Senta," iniziò Jotaro schietto trattenendosi da massaggiarsi il ponte del naso dalla frustrazione "Non so cosa le ha fatto Jiji 30 anni fa, e francamente non mi interessa. Ma io, Josuke e Giorno non siamo lui, quindi, non c'è niente che le faccia dire sì?"

Preso alla sprovvista da tale franchezza, al vecchio Suzuki ci volle un minuto prima che gli rispondesse "In effetti qualcosa c'è." Disse infine con un luccichio maniacale "C'è un gioiello che la vostra famiglia possiede che mi interessa. E' grande, rosso e viene indossato come un ciondolo. Lo voglio."

I tre lo guardarono sorpresi. Non si aspettavano che qualcun altro oltre alla loro famiglia e gli utilizzatori di Hamon sapessero della sua esistenza. In effetti furono così sorpresi che a Josuke scappò di bocca "Ma non era andata perduta in un vulcano?"

Jotaro ebbe quasi voglia di sospirare, ma riuscì a trattenersi.

"Più o meno." Rispose pacato Jotaro prendendo un sorso di the "Ma Jiji è riuscito a recuperarla prima che il vulcano eruttasse."

"Uh. Non me lo ricordavo." Fu tutto quello che disse Josuke prima di prendere un sorso del suo stesso the.

Quando il silenzio si protrasse troppo a lungo per i gusti del vecchio, Jirokichi chiese impaziente "Be', accettate lo scambio?"

"No." Fu l'immediata risposta del più vecchio possessore di Stand.

"Allora l'affare salta." Fu la decisa risposta del vecchio Suzuki. Ma prima che potesse alzarsi e andarsene Giorno lo fermò con un affrettato "Aspetti. Non se ne vada."

Solo quando si fu rimesso comodo che il biondo chiese "E' per via di Kaitou KID che vuole la pietra, vero?"

"Ovvio che voglio la gemma per via di quel dannato ladro." Fu la risposta ringhiata del vecchio.

Agli sguardi confusi dei suoi consanguinei Giorno spiegò "Kaitou KID, un ladro internazionale che ha iniziato la sua carriera circa 20 anni fa senza mai essere arrestato. Circa un anno fa ha ripreso a rubare dopo una pausa di circa otto anni. E' un ladro conosciuto per rubare in particolare gemme preziose di grandi dimensioni prima di restituirle poco tempo dopo alla polizia o direttamente ai proprietari."

Gli altri due Joestar non si sorpresero minimamente che Giorno sapesse chi fosse quel ladro. Se non lo sapesse lui, un Boss mafioso, il giovane Joestar sarebbe stato spodestato dalla sua posizione di capo indiscusso della malavita italiana anni fa.

"Aaaaah... lui." Disse Josuke in riconoscimento mentre Jotaro sollevò un sopracciglio, interessato. Si ricordava di quel ladro, faceva sempre notizia anche dieci anni fa.

Rivolgendosi di nuovo verso il vecchio Jirokichi il mafioso chiese, ma era più un affermazione "Lei vuole la pietra per adescarlo e catturarlo. Giusto?"

"Ovviamente."

Annuendo a se stesso, Giorno propose "E se invece di venderla gliela prestassimo?"

Allo sguardo perplesso delle persone al tavolo elaborò "La nostra famiglia non desidera separarsi dalla pietra, è troppo importante per noi per anche solo pensare di venderla. E a lei interessa avere in suo possesso la pietra solo per il periodo del furto. Lei ci da la maschera e noi in cambio le prestiamo la pietra fino a dopo il furto. Pagheremmo anche le spese per l'evento se vuole. Con alcune condizioni ovviamente. Che ne dice?"

Gli occhi del vecchio si illuminarono "Dico che sono interessato."


 


III


"Dimmi la verità, Giorno. Perché hai fatto quella proposta?" chiese Jotaro in italiano quando furono soli. "Non era davvero necessaria. Avremmo messo sotto controllo la maschera per qualche tempo prima di farla sparire senza che nessuno sospettasse niente."

Senza vero pensiero cosciente tutti loro avevano deciso che l'italiano era la lingua migliore per parlare in pubblico senza che nessuno potesse capire niente di quello che dicessero. L'inglese, per quanto tutti e tre fossero fluenti, era conosciuta in tutto il mondo per poter davvero rischiare di utilizzarlo. In particolare per parlare di tali questioni delicate. L'italiano era più sicuro.

"Avevo bisogno di una scusa." Incrociando le mani davanti alla bocca iniziò a spiegare "C'è un organizzazione che da tempo mi sta dando dei grossi grattacapi e non importa quanto cerchi di sradicarla, ritorna sempre. Negli ultimi tempi si è fatta più attiva, in particolare qui in Giappone. Ho fatto un po' di ricerche e indovinate chi è collegato a questa organizzazione?"

"Kaitou KID." Rispose Josuke intrigato.

"E non solo. Sono abbastanza sicuro che il bambino che i giornali chiamano il KID Killer sia coinvolto in qualche modo anche lui."

"KID Killer?" chiese Josuke dubbioso.

"Sì, lo so, di pessimo gusto. Soprattutto perché non ha mai ucciso nessuno oltre che a essere un bambino. Ma che volete farci, sono i media. Dovevano dare un soprannome all'unica persona che riesce sempre a sventare tutti i furti di KID a cui partecipa. Anche se è uno orribile."

"Quindi, in sintesi, tu pensi che questi due sanno qualcosa sull'organizzazione a cui stai dando la caccia." Riassunse Josuke.

Giorno annuì.

"Be'… la faccenda si fa sempre più… bizzarra." Concluse Josuke.

 





To Be Continued...

 

 



Note dell'Autrice:
Poiché a quanto pare ultimamente mi piace imbarcarmi in storie dannatamente lunghe, questa è una multicapitolo crossover non solo tra Jojo's Bizarre Adventure & Meitantei Conan ma pure Kaitou KID e Lupin III. Sì, sono così pazza.
Inoltre questa storia fa parte dello stesso universo di Brand New Day, quindi se i Joestar e amici si comportano come vecchie conoscenze tra di loro è per quello. Sicuramente ci saranno altre divergenze dal canon dei vari fandom più la storia va avanti, quindi non preoccupatevi di niente.
Ah, comunque questa serie non c'entra niente con Eyes Of Heaven e con Jotaro che riscrive la storia. Qualche accenno potrebbe esserci, ma i viaggi interdimensionali e temporali non sono mai successi, neppure nei ricordi di Jotaro.

...ora devo solo decidere se renderla una Everyone Lives/Nobody Dies o no. Ma penso di sì.
E devo anche decidere come si svolgerà il furto, e quanto caotico renderlo. Se metterci sparatorie, nemici che risorgono dalla tomba o oltre bizzarrie del genere oppure no. Se qualcuno ha suggerimenti sono ben accetti.

E con questo al prossimo capitolo.
Bye Bye!


PS: Il titolo della storia è preso da Smooth Criminal di Michael Jackson
PPS: Questa storia la troverete anche su Ao3 e Fanfiction.net

  
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