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Autore: KuroHeart    08/09/2019    1 recensioni
"Non c’è altro modo… Se vuoi continuare a vivere allora dovrai diventare come me. Ma ti avverto: una volta che avrai fatto questa scelta, non potrai tornare indietro."
Una voce maschile mi parla, ma io non capisco il significato di quelle parole. Provo a guardare in volto la fonte di questa voce, ma è sfocata e confusa. Cerco di chiedere chi lui sia, ma non riesco a dire nemmeno una parola… Ad un certo punto, l’oscurità si attornia a me e tutto scompare, facendo vedere sangue sparso qua e là. Mi guardo intorno per cercare una via d’uscita, ma rimango paralizzata sul freddo pavimento.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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<< Sebastian… >> sospiro sentendolo muoversi lentamente dentro di me. Faccio scendere le mani sulla sua schiena, graffiandola con le unghie.
<< Miss Katreena… >> sussurra per poi baciarmi con desiderio, scendendo verso il collo e andando sempre più giù, sentendo il suo respiro su di me.
Apro gli occhi svegliandomi di soprassalto. Volgo lo sguardo alla mia destra pensando (e magari anche sperando) di trovare il maggiordomo coricato al mio fianco.
<< Dunque era solo un sogno? >>
Avverto un brivido di freddo attraversarmi il corpo. Sollevo le coperte e noto di essere totalmente nuda.
<< Oh mio Dio… >> mormoro portandomi una mano alle labbra.
<< Io non direi. >>
Sobbalzo nel sentire la fastidiosa voce interiore, che però stavolta non sembra provenire dalla mia mente…
Alzo lo sguardo e trovo di fronte a me la versione vampira di me stessa che indossa un lungo abito nero e porta i lunghi capelli castani sciolti che cadono da una parte.
Mi copro immediatamente con le coperte e mi stropiccio gli occhi, sperando che si tratti di una mera allucinazione, ma scopro mio malgrado che non è così.
<< Come hai fatto? >> le domando spaventata.
<< È così che accogli la tua amica? >> ribatte contrariata dal mio comportamento mostrando i lunghi e bianchi canini, risaltati ancora di più dalle labbra dipinte di nero.
<< Noi non siamo amiche. >> sibilo fulminandola con lo sguardo, ma ciò non sembra intimidirla minimamente, anzi la diverte tanto da farla ridere di gusto.
<< Che cosa vuoi ora? >> le chiedo mettendomi sulla difensiva.
<< Rilassati, non ti farò del male. Come puoi vedere non sono corporea. >> risponde cercando di toccare il letto con una mano, ma questa gli passa attraverso. << Visto? >> poi lei si avvicina a me guardandomi dall’alto in basso.
<< E così sei andata a letto con quel demone. >> dice con disgusto.
<< Non sono affari tuoi. >> replico sostenendo il suo sguardo di sufficienza.
<< Invece lo sono eccome. >> ribatte sprezzante mantenendo i suoi occhi glaciali sui miei.
<< Non ho intenzione di ascoltarti. >> sibilo continuando a tenere le lenzuola.
Lei ride di nuovo: << Come se l’avessi mai fatto! >> esclama per poi tornare seria: << Katreena, Sebastian è un demone. >> mi ricorda, come per paura che me lo sia dimenticato.
<< Lo so. >> rispondo piatta per darle l’impressione di sapere quello che sto facendo.
<< Hai letto molti racconti sui demoni e come ben sai sono esseri privi di sentimenti. >> continua lei imperterrita.
 << Ma lui è… >> cerco di replicare ma la mia nemesi m’interrompe subito: << Diverso? Ti sbagli mia cara, la sua è solo una facciata. >>
<< Non è vero! Sebastian mi ha salvato la vita, mi sta aiutando e mi ha confortata quando nessuno avrebbe potuto farlo, nemmeno Thomas. >>
<< Quindi lui non ti avrebbe salvato? >> incalza lei con un mezzo sorriso inclinando la testa da un lato.
<< Non è questo ciò che intendevo. >> replico.
Lei fa spallucce: << Davvero? Perché sento che tu in fondo lo detesti per averti fatto diventare questo. >>
Si avvicina guardandomi negli occhi.
<< Dimmi Katreena, sei davvero sicura di volerlo salvare? >> insinua senza distogliere lo sguardo.
<< Certo che lo sono! Lui ha agito così per non perdermi! >> esclamo esasperata.
<< Capisco. Io ti ho detto come stanno le cose. Avrai molto su cui riflettere, quindi ti lascio. >>
<< Tu non mi hai detto niente di niente, hai solo tentato di mettermi in testa questi pensieri malsani! >>
Sbotto mentre la figura si dissolve dalla mia vista con un ghigno dipinto in volto mentre una piccola risata malvagia si disperde per la camera.
Rimango immobile a fissare il punto da cui quella cosa è scomparsa; il fatto che abbia il mio stesso aspetto rende tutto ancora più inquietante. Le sue parole pungenti riguardo Sebastian e Thomas riecheggiano nella mia mente con insistenza, facendomi girare la testa. Io voglio salvare il mio amico, voglio che torni da me perché gli voglio bene.
Ma per quanto riguarda il corvino, purtroppo lei potrebbe aver ragione: in fin dei conti è un essere che si nutre di anime umane, che si diverte a giocare con loro, seducendole con dolci parole per poi spezzarle irrimediabilmente. La bellezza di Sebastian è solo una mera maschera, così come il suo comportamento premuroso nei miei confronti è un ordine impartito dal suo contraente.
Forse è proprio come ha detto la mia nemesi: sto intraprendendo un sentiero pericoloso dal quale non potrei far ritorno.
Sospiro e mi alzo dal letto scacciando tutti questi pensieri e mi vesto in fretta, per poi andare a fare colazione.
***************************************
<< Questa notte vi vedo alquanto distratta. Immagino siate preoccupata per domani sera. >>
Constata il corvino porgendomi la mano. L’afferro e mi rialzo dopo la millesima volta che perdo contro di lui.
<< Sì ma anche per un’altra cosa… >> rispondo mentre pulisco il dietro del vestito alla meglio.
<< Capisco. >> si limita a dire, come se non gli importasse.
Volgo lo sguardo verso di lui: << Non vuoi sapere di cosa si tratta? >>
<< Solo se me ne volete parlare. Non voglio di certo obbligarvi. >> risponde neutro.
Annuisco e vado a sedermi su una panchina, invitando il demone a fare lo stesso.
<< Stamane è venuta a farmi visita la mia oscurità. E con questo intendo dire che si è mostrata a me senza che fosse riflessa allo specchio. Era visibile ma non corporea. >> gli rivelo.
Sebastian mi guarda come per dire di continuare: << Lei ha voluto farmi dubitare di Thomas sul fatto che io in fondo lo detesto per avermi trasformata e che per questo non voglio nemmeno salvarlo. >>
<< Ed è così? >> mi domanda guardandomi negli occhi.
<< Forse, ma io gli voglio bene… >>
<< Cercate di non darle retta. Vuole solamente confondervi. >> mi consiglia il ragazzo.
Senza nemmeno accorgermene, le nostre labbra si trovano a pochi centimetri di distanza.
“No, lui è un demone.”
 Questa parole fanno ritorno nella mia mente, ricordandomi che è meglio star lontana da lui. Mi fermo immediatamente e abbasso lo sguardo.
<< Buonasera. >>
Mi volto verso una voce a me familiare.
<< Thomas! >> mi alzo e corro da lui per abbracciarlo.
Lui sorride e ricambia il gesto: << Come stai Katreena? >>
<< Un po’ disorientata. Tu? >>
<< Anch’io… ma si va avanti. >>
Sebastian ci raggiunge e Thomas scioglie l’abbraccio.
<< Buonasera barone Hill. >>
Il mio amico scruta il corvino.
<< Buonasera. Quindi sei un maggiordomo? >> gli chiede sorpreso.
<< Sì esatto e il mio nome è Sebastian Michaelis. >> si presenta accennando un inchino.
<< Sembravi davvero un nobile. >>
<< Nient’affatto, sono solo un diavolo di maggiordomo. >> risponde con un mezzo sorriso dipinto in volto.
Il giovane rivolge al corvino uno sguardo un po’ perplesso ma subito dopo ci fornisce le informazioni che gli abbiamo chiesto: << Ho ricevuto notizie circa l’attacco. Questo avverrà domani notte verso l’una e mezza circa in un ospedale abbandonato che si trova in periferia. Io sarò alla guida di quello scambio, quindi vi aspetterò direttamente là. >>
<< Grazie Thomas. >> gli sorrido.
<< Molto bene. Il conte Phantomhive vi è riconoscente per l’aiuto che ci state offrendo. >> lo ringrazia il corvino rivolgendogli un altro inchino.
<< Non è nulla. Anch’io voglio porre fine a questa piaga. Bene, ora vado. Buonanotte. >>
<< Aspetta Thomas. >> lo chiamo fermandolo per un braccio.
<< Vorrei parlare un po’ con te. >>
Il ragazzo mi guarda sorpreso ma poi acconsente con un cenno della testa.
<< In privato. >> aggiungo girandomi verso Sebastian, il quale si congeda con un piccolo inchino e torna all’interno della magione.
Io e il mio amico ci sediamo sulla stessa panchina su cui mi trovavo con il corvino poco fa.
<< Immagino tu voglia che io ti racconti come sono diventato un vampiro, dico bene? >>
<< Esatto. Inoltre ho alcune domande da porti, ma prima voglio che mi racconti tutto dall’inizio. >>
<< D’accordo. Nella mia classe dovevamo svolgere un test piuttosto difficile che avrebbe alzato la media scolastica di molto. Quando l’insegnante ci ha consegnato il compito, io e alcuni dei miei compagni di classe tra cui degli amici, abbiamo ottenuto il punteggio più alto. Così per festeggiare il risultato, il sabato sera della stessa settimana siamo andati in un pub molto frequentato. Abbiamo iniziato a bere e mangiare ma soprattutto bere e ad un certo punto uno dei miei amici fa una scommessa sul dover sedurre una delle prostitute presenti al pub per vedere chi era quello più spavaldo. Stordito dalla felicità e dall’alcol in circolo ho accettato con un altro mio amico e ho sedotto alla meglio una delle donne. Lei mi ha portato fuori dal locale e mi ha portato in un vicolo buio per avere un po’ di privacy. Lei mi fa appoggiare contro al muro e inizia a baciarmi. Io ricambio ma poco dopo lei scende verso il mio collo e mi morde con ferocia. Beve il mio sangue e poi mi offre il suo da cui bevo immediatamente. Non ricordo nemmeno il suo volto. Al risveglio mi sono trovato all’organizzazione, sentendomi dire che ero stato portato in salvo da uno dei membri che mi aveva visto in quello stato pietoso. Inutile dire che non vado affatto fiero del mio comportamento. Se fossi stato attento come ho sempre fatto, ora non sarei un vampiro e nemmeno tu… >> fa una pausa. << Infine i tuoi genitori sarebbero ancora vivi… >> aggiunge portandosi una mano al viso per massaggiare gli occhi, probabilmente per trattenere le lacrime.
Avverto del rammarico e del rimpianto nel tono della voce di Thomas e vedo il suo volto contratto per il senso di colpa: << Non essere troppo duro con te stesso. >> dico appoggiando una mano sulla sua. << Non potevi sapere che sarebbe andata a finire così… >>
Il mio amico scuote le testa. << Avrei dovuto rifiutare quella sciocca scommessa ma ormai è troppo tardi per tornare indietro… >> sospira con rammarico per poi riprendere a parlare: << Quando sono diventato un vampiro, sentivo una costante sete di sangue che io giustamente mi ostinavo a non voler soddisfare. Così un giorno la mia voce interiore ha deciso di farsi sentire. Da lì si sono susseguiti negazione, litigi, rabbia, tristezza, disperazione... mi sembrava di impazzire. Naturalmente anche la contessa Brimstone era dello stesso avviso e ogni notte si recava nella mia stanza con una vittima diversa: una volta era un uomo, un’altra un bambino, l’altra ancora una donna… io li rifiutavo tutti, caparbio nella convinzione che avrei potuto vincere quella sete. Ma purtroppo mi sbagliavo… alla fine ho ceduto bevendo il sangue di una giovane ragazza che la contessa aveva portato nella mia stanza. >> racconta con autentico dispiacere.
<< Dev’essere stato terribile… >> mormoro con sguardo triste carezzandogli la mano.
Thomas annuisce: << Sì, lo è stato. E la cosa peggiore è che mi è piaciuto farlo, accontentando così quell’infima voce. >>
<< Anche a me è accaduta la medesima cosa ma all’iniziazione dell’organizzazione. >>
<< Iniziazione? Quale iniziazione? >> mi chiede confuso.
<< Quella che si svolge durante il viaggio prima di giungere alla magione… >> Thomas non sembra capire e continua a guardarmi perplesso.
<< Tu non ne sapevi nulla? >> esclamo stupita.
<< No. Non dirmi che consiste nel… >>
<< Nutrirsi di un essere umano finché non muore? Proprio così. >> il mio amico sta per replicare ma io gli rispondo subito: << Tranquillo, io le ho solo dato un assaggio mentre Sebastian ha pensato a ucciderla, ma nonostante ciò io mi sento comunque colpevole. >>
Il ragazzo rimane sconcertato nell’apprendere una simile notizia. << Mi dispiace… >>
Poi la sua mente elabora un’altra domanda: << Ma se Sebastian è un vampiro come noi perché ti nutri del suo sangue? Noi dobbiamo bere sangue appartenente a specie diverse per saziarci… >> mi comunica.
<< Ecco… mi ha chiesto di non parlarne con nessuno. >> rispondo frettolosamente. << Sappi che comunque è dalla nostra parte. >> aggiungo infine per rassicurarlo.
Infatti Thomas sembra calmarsi perché ha rilassato i muscoli delle spalle che prima erano rigide. Poi ne approfitto per tempestarlo di domande chiedendogli se noi vampiri dormiamo, quali poteri possediamo…
Il mio amico mi spiega che noi siamo creature notturne e come tali dovremmo dormire di giorno, ma se non vogliamo destare sospetti negli esseri umani dobbiamo adattarci a loro; però quando non ci si nutre da un po' è bene riposare durante il giorno in modo da conservare le proprie energie e rifocillarsi senza rischiare di perdere il controllo.
Dopodiché risponde alla seconda domanda dicendo che noi vampiri possediamo la super velocità, forza, sensi acuti e riflessi immediati.
 Infine non resisto e gli chiedo se ci possiamo trasformare in pipistrello.
Il ragazzo scoppia a ridere emettendo una risata argentina come non gli sentivo fare da tanto.
<< Certo che no! Ma so che i vampiri più potenti come la contessa Brimstone possiedono l’abilità di dissolversi in oscurità per non farsi scoprire cogliendo così la preda di sorpresa. >>
<< Incredibile. E come si ottiene questo potere? >> gli domando curiosa.
<< Con uno speciale allenamento indetto proprio da lei. >>
Io e Thomas rimaniamo in silenzio per alcuni minuti ad ammirare il cielo notturno privo di stelle, godendoci il silenzio e la brezza. Libero la mia mente da tutti i pensieri che la stanno invadendo e appoggio la testa sulla spalla del mio amico inspirando il suo profumo e l’aria notturna.
<< Ti è sempre piaciuta la notte. Ricordo che sin da piccoli quando finivamo di cenare, tu andavi alla finestra del salotto ad ammirare il cielo, stellato o meno. >> dice il ragazzo mantenendo lo sguardo alto.
Sorrido a quel ricordo. << Già. Invece tu dicevi che ti faceva paura perché pensavi che sarebbe venuto l’uomo nero a prenderci. >>
<< Ero proprio un credulone fifone. >> ridiamo entrambi a quella frase che era solita ripetere scherzosamente la madre di Thomas quando lui si mostrava spaventato per qualcosa che non era palesemente reale.
Il giovane sospira nostalgico e poi si alza: << Sarà meglio che vada altrimenti lì all’organizzazione si potrebbero insospettire. >>
Annuisco e mi alzo anch’io per salutarlo ma proprio in quel momento mi viene in mente un’ultima domanda, ma non per questo meno importante, anzi…
<< Thomas, come posso mettere a tacere la voce interiore una volta per tutte? Tu ci sei riuscito o conosci qualcuno che ce l’ha fatta? >> gli chiedo tutto d’un fiato nella speranza che possa essermi d’aiuto.
<< Purtroppo la risposta è no a entrambe le domande. L’unico consiglio che posso darti è di seguire la tua mente, il tuo cuore e la tua anima, ignorando le sue parole e se necessario discuterci fino ad ottenere la ragione, ma in quel modo faresti più il suo gioco che il tuo. L’indifferenza è l’arma migliore. >> risponde saggiamente il mio amico sollevando l’indice.
<< Terrò a mente le tue parole. Grazie Thomas. >> sorrido e lo abbraccio.
Lui non tarda a ricambiare il gesto e mi lascia un piccolo bacio sulla guancia.
<< Stammi bene Katreena e non preoccuparti per domani perché io sarò con te. >>
Il suo tenero abbraccio e le sue parole rassicuranti vanno pian piano a sciogliere la tensione che ho accumulato per l’incursione che dovremo fare.
**************************************
La carrozza percorre la via che porta verso una zona periferica di Londra. Alla guida vi è Snake, il valletto con addosso quei serpenti parlanti che da quel che ho visto non sembrano mai dare un attimo di tregua al ragazzo, rimanendo avvinghiati a lui.
Il silenzio regna sovrano all’interno del mezzo mentre nella mia mente vi risiede una moltitudine di pensieri che però non riguardano ciò che accadrà tra circa un’ora ma il demone di fronte a me, colui che è un maggiordomo, colui con cui ho fatto l’amore…
Si tratta veramente di questo? Amore? O solo di semplice attrazione fisica causata da un momento di debolezza? Continuo a farmi questa domanda da quando è successo. Per quanto mi sforzi di cercare una risposta la mia mente non riesce ad offrirmela.
Ma quale sia la verità sta di fatto che io ho donato a Sebastian la mia verginità.
Ad un certo punto mi sento la testa girare e senza nemmeno accorgermene vado a finire addosso al corvino, il quale mi circonda la vita con le sue mani delicate ma decise.
<< “Vi chiediamo scusa, non abbiamo visto il sasso e ci siamo finiti sopra. Spero stiate bene” dice Emily. >>
Ci riferisce Snake.
<< Sì, stiamo bene. >> risponde tranquillo il maggiordomo continuando a tenermi stretta.
<< “Menomale!” dice Emily. >> esclama sollevato.
Sebastian mi guarda negli occhi ma io mantengo lo sguardo basso per evitare il suo penetrante, dato che fino a un attimo fa stavo pensando a lui.
Mi divincolo appena per fargli capire che voglio tornare al mio posto ma il corvino non accenna a lasciarmi andare.
<< Vi vedo un po’ strana miss Katreena. >> constata con un leggero stupore.
<< Soprattutto nei miei confronti. Durante la giornata di ieri e all’allenamento di ieri notte avete continuato ad evitare il mio sguardo. >> aggiunge infine.
<< Non è niente. >> rispondo subito nel tentativo che lui ci creda.
Il demone però mi prende il mento tra l’indice e il pollice per farmi alzare lo sguardo su di sé.
<< A me non sembra. Siete così da quando ci siamo uniti due notti fa. >>
Il mio cuore salta un battito quando i miei occhi incontrano i suoi e le sue labbra pronunciano quella frase.
<< Non sono affari tuoi. Lasciami. >> replico mettendomi sulla difensiva mentre cerco nuovamente di liberarmi dalla sua presa ma con scarso risultato.
<< Perché mai dovrei farlo? So che volete che io vi tenga stretta a me e che vi faccia questo… >> Sebastian avvicina le sue labbra al mio collo depositandovi dei caldi e sensuali baci.
<< Smettila... >> sussurro flebilmente non volendo e volendo che continui.
Appoggio le mani sulle sue spalle stringendo il tessuto della giacca. Sento il corvino sogghignare mentre continua il suo gioco perverso stavolta salendo verso le mie labbra. Scosto subito il viso di lato ma lui procede come se nulla fosse baciandomi l’angolo della bocca. Nel frattempo le sue mani guantate passano sulla mia schiena coperta dall’abito, ma nonostante quello, il suo tocco riesce comunque a farmi rabbrividire ed emetto alcuni sospiri di piacere.
A quel punto il mio buon senso smette di rispondere e le mie labbra vengono attratte dalle sue, come un serpente viene richiamato dal suo incantatore. Il demone mi bacia con avidità e desiderio, nulla a che vedere con i baci che ci siamo scambiati quella notte.
Io ricambio ma con un po’ di timidezza non essendo abituata a quel cambiamento così drastico.
Socchiudo gli occhi lasciandomi trasportare e ad un certo punto sento qualcosa di caldo nella mia bocca: la lingua del corvino si è insinuata in me e attira la mia lingua alla sua, facendole intrecciare.
Faccio passare una mano dietro la sua nuca per afferrargli i capelli, strappandogli così un gemito soddisfatto e intensificando il bacio.
Ad un certo punto il corvino allontana le sue labbra dalle mie con uno schiocco.
<< Siamo arrivati. Credo proprio che dovremo continuare un’altra volta. >> mi riferisce con quel suo sorriso malizioso tenendo i suoi stupendi occhi fissi sui miei.
Completamente presa alla sprovvista e con le guance in fiamme a causa del suo sguardo intenso, mi scosto da lui e Sebastian apre lo sportello della carrozza scendendo dal mezzo.
<< Milady… >> il corvino mi offre gentilmente la mano continuando ad avere l’espressione maliziosa di prima dipinta in volto, ma io rifiuto il suo gesto e scendo da sola stando attenta a non cadere, nonostante indossi un paio di stivali che mi sono fatta prestare da Mey Rin, i quali fanno parte della sua divisa da domestica e sembrano essere della mia misura.
Mentre come abito indosso qualcosa di semplice e comodo adatto per il combattimento: si tratta di un vestito scuro con la gonna che arriva fino alle caviglie per rendere pratico qualunque movimento.
Approdo sul suolo terriccio e umido guardando davanti a me dove ad alcuni metri di distanza si trova l’ospedale abbandonato in cui sta avvenendo il traffico di esseri umani.
Io e il corvino ci incamminiamo nella foresta percorrendo un piccolo sentiero, ma io rimango dietro il demone così da poterlo tener d’occhio se dovesse avere qualche strana idea nei miei confronti.
Non riesco a credere che lui mi abbia toccata e baciata in quel modo, ma quel che è ancora peggio, è che io ho risposto ai suoi impulsi seguendo il mio istinto, mettendo da parte la razionalità.
Prima di arrivare, Sebastian usa i suoi poteri per celare la nostra presenza a coloro che si trovano all’interno tranne a Thomas, così che lui capisca che siamo nelle vicinanze; i vampiri possono percepire la presenza di un loro simile a cento metri di distanza, se non anche di più con la pratica e l’esperienza. Arriviamo nel retro dell’edificio e con un salto deciso io e il corvino raggiungiamo il tetto, trovandovi alcuni punti scoperti a causa dello stato di abbandono.
Mi sporgo leggermente per guardare all’interno e individuo i quattro uomini alla guida dello scambio: vi sono tre vampiri abbastanza forti a detta del mio amico e un essere umano dai capelli corti e grigi vestito in modo semplice; l’uomo si trova davanti a loro poiché a capo dell’operazione. Purtroppo non riesco a vedere i loro volti perché io e Sebastian ci troviamo alle loro spalle.
<< Buonasera barone Hill. Come promesso alla contessa Brimstone, abbiamo le provviste di cui necessita la sua gloriosa organizzazione. >>
Prende parola l’uomo facendo un inchino e successivamente fa un cenno della mano a uno dei vampiri che porta la “merce” di scambio a Thomas: uomini, donne e bambini incatenati al collo, ai polsi e alle caviglie, avanzano verso di lui con timore, alcuni di loro gemendo e piangendo. Riconosco all’istante quella paura scandita dai loro battiti irregolari ricordando ciò che ha provato Mary mentre le succhiavo via la vita.
Sebastian appoggia delicatamente una mano sulla mia spalla e io volgo subito lo sguardo su di lui.
“Bene, ci siamo. Siete pronta?” mi domanda nella mente.
Annuisco e aspettiamo che gli esseri umani abbiano attraversato il lato opposto della stanza e che il vampiro li abbia lasciati andare. A quel punto, Sebastian attraversa l’apertura e atterra sul vampiro a destra, afferrandolo per i capelli castani e tirandolo su.
Seguo il demone subito dopo cogliendo di sorpresa il vampiro a sinistra con la sua stessa modalità, ma quello si gira di scatto volgendo lo sguardo verso l’alto e schiva il mio attacco facendo un balzo all’indietro.
L’uomo dai capelli biondi e gli occhi iniettati di sangue digrigna i denti scoprendo i suoi canini affilati per intimidirmi.
Io faccio la stessa cosa e il vampiro sorride compiaciuto.
<< Allora fai sul serio. >> esordisce lui sorpreso.
<< Sempre. >> rispondo sicura rimanendo in guardia e pianificando la mia prossima mossa.
Con la coda dell’occhio vedo gli schiavi spaventati ma illesi, ammassati in un angolo in fondo alla stanza.
<< Non si abbassa mai la guardia! >> esclama il giovane tentando di sferrarmi un pugno che fortunatamente riesco a schivare all’ultimo momento. Approfitto dello sbilanciamento del vampiro dovuto a un colpo a vuoto e gli afferro il polso con una mano, mentre preparo un calcio che va a segno all’addome del ragazzo, facendolo piegare in due dal dolore.
Do un’occhiata veloce a Sebastian, il quale è ormai prossimo ad eliminare con un paletto di legno il vampiro dai capelli castani.
Thomas invece sembra avere un po’ più di difficoltà: riesce a tener testa al nemico ma non è in grado di avvicinarsi a lui quanto basta per colpire il suo punto debole.
Torno a concentrarmi sul mio avversario, il quale è ancora riverso su sé stesso. Tiro fuori un piccolo paletto dalla giarrettiera e sollevo il vampiro per la giacca. Impugno l’arma e do un colpo deciso mirando al cuore, ma lui mi prende il polso stringendolo forte e ridendo.
<< Sei patetica! I tuoi colpi non mi hanno fatto nulla. Ho solo finto di aver subìto chissà quali danni. >> ride di nuovo riuscendo a storcermi il polso puntando l’arma verso di me. Digrigno i denti per il dolore cercando di opporre resistenza con tutte le mie forze, ma lui sembra avere la meglio.
<< E ora muori! >> chiudo gli occhi terrorizzata ormai prossima alla fine, quando all’improvviso sento il vampiro urlare e il mio polso viene liberato.
<< Stai bene? >> quando li riapro vedo il volto di Thomas preoccupato per me e poco più in basso il paletto che ha usato per eliminare quell’essere.
<< Sì, sto bene. >> rispondo massaggiandomi il polso dolorante.
Lui me lo prende con delicatezza per controllarlo: << Guarirà in fretta. >> dice tranquillo sorridendomi.
Ricambio il sorriso e abbraccio il mio amico: << Grazie Thomas. >>
Mi vergogno di essere stata così debole da non riuscire a difendermi da sola e a combattere.
Ho come la brutta sensazione che gli allenamenti che ho fatto con Sebastian non siano serviti a nulla.
<< Migliorerai con la pratica e con il tempo. >> esordisce il mio amico per consolarmi.
<< Mi hai forse letto nel pensiero? >>
Per tutta risposta, Thomas mi carezza dolcemente il viso scostando una ciocca di capelli.
<< L’ho capito dal tono della voce e dall’espressione che hai in volto. >>
Giusto, come ho fatto a non pensarci? Lui mi conosce bene, perché in fin dei conti siamo come fratelli.
Dopodiché andiamo ad aiutare Sebastian a portar fuori gli schiavi usando le scale che fortunatamente sono state risparmiate dal tempo e dalle intemperie. Nel scendere gli ultimi gradini, le mie tempie iniziano a pulsare e la fame si fa sempre più presente e martellante.
Il mio amico se ne accorge, così mi dice di uscire: << Finiamo io e Sebastian. >>
Loro due finiscono il lavoro, portando fuori gli esseri umani e conducendoli a una seconda carrozza, posta di fronte all’ingresso dell’ospedale, che li porterà direttamente alla polizia, lasciando anonimo l’aiuto dato.
Saluto Thomas abbracciandolo un’ultima volta: << L’organizzazione non sospetterà di te, vero? >>
Gli domando preoccupata per lui, dato che si sarebbe fatto scappare una trentina circa di esseri umani accuratamente selezionati.
<< Stai tranquilla, m’inventerò qualcosa. >>
Sebastian ci raggiunge e saluta il mio amico con un inchino: << Vi ringrazio per la collaborazione. >> parla usando un tono di voce piatto e indifferente.
Il giovane scioglie l’abbraccio e così faccio anch’io mio malgrado: l’idea di dover tornare al maniero con Sebastian non mi garba affatto, visto il suo comportamento.
<< Buonanotte Katreena. >>
<< Buonanotte Thomas. >>
Io e il corvino prendiamo il sentiero che porta alla carrozza dove ci sta aspettando Snake. Ogni tanto mi volto a guardare se il mio amico si trova ancora dove l’ho lasciato ed è così: mi guarda con un sorriso dolce, aspettando sicuramente che io arrivi al mezzo sana e salva, nonostante la presenza di Sebastian. Mi volto un'ultima volta e Thomas mi saluta di nuovo con un cenno della mano per poi svanire.
 
**********************************************
Salve a tutti! Come state? Spero bene.
Katreena nutre grandi dubbi su Sebastian e le sue insicurezze vanno crescendo a causa della voce interiore ma anche del corvino, che prima sembrava essere una "brava persona”.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi dispiace non essere ancora molto descrittiva. Cercherò di migliorare. A presto! Baci :*

- KuroHeart  
   
 
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