Film > Altro - Commedia
Segui la storia  |       
Autore: Biblioteca    08/09/2019    0 recensioni
[Grande Grosso e Verdone]
[Grande Grosso e Verdone]Un mio tributo al primo film di Verdone che ho visto sul grande schermo, in cui immagino la serata di due personaggi del terzo episodio "Saluti da Taormina".
Si tratta di Steven, il figlio dei "bruni arricchiti" Moreno e Enza, in vacanza in un lussuosissimo hotel per cercare di ritrovare l'unione familiare perduta.
In questo albergo, l'unica persona quasi coetanea di Steven (quindicenne e romanista sfegatato) è Irene, che lavora nella hall dell'albergo; precisa e algida, la ragazza finisce per fare amicizia proprio con Steven e i due....
Genere: Commedia, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cambiare i 500 euro non fu difficile. Irene li aveva preparati e alla reception in quel momento era sola. Eppure Steven provò ugualmente vergogna.
“Una cosa de mi padre, lasciamo perdere.” Aveva detto a bassa voce guardando verso il basso.
Era vero che aveva promesso di spiegare tutto, ma dopo aver visto suo padre nel parcheggio che faceva il baciamano alla ‘Cicognona’ per poi farla salire in macchina, la voglia di parlare (ancora) dei suoi genitori con Irene era passata definitivamente. No, loro quella sera dovevano stare FUORI.
“Se vedemo alle sette.” Mormorò prima di sgusciare via, giacchè il concierge occhialuto era tornato.
Irene sorrise intenerita.
“Va tutto bene? Ancora mance dai Vecchiarutti?” domandò l’uomo alla sua tirocinante, mentre si puliva gli occhiali.
“No. Steven voleva solo un’informazione.” Rispose distratta Irene.
“Steven?!”
“Volevo dire ‘il signorino’!” si corresse lei.
L’uomo le lanciò un’occhiata severa, poi sorrise: “Un lato bello della gioventù è che si può sempre cambiare. Quel ragazzo in fondo è solo il frutto dell’ambiente in cui è cresciuto. Ma non è detto che un giorno non metta la testa apposto.” E fece l’occhiolino alla giovane.
Da quando lavorava in albergo, Irene era diventata quasi la sua “protetta”. L’uomo conosceva i suoi problemi familiari e le aveva insegnato tutto il necessario per poter essere assunta, si sperava in un futuro non troppo lontano, a tempo indeterminato; spesso le dispensava anche consigli, con un pizzico di paternalismo a volte, ma mai con cattiveria.
Lui, come tutto lo staff, mal sopportava i Vecchiarutti. Ma verso Steven provava solo pena. Anche perché in fondo dava molto meno fastidio dei genitori.
Irene invece non sapeva bene cosa provare. Dopotutto, era passata dall’antipatia alla tenerezza in così poco tempo…
“Assicurati di essere tu a raddrizzare il ragazzo e non lui a storcere te.” Le disse i collega, sempre sorridendo, più tardi, quando la vide uscire e avviarsi verso il giardino.
“Come?” Fece Irene.
“Non fare la finta tonta. Ricordati tutto quello che ti ho detto sull’avere relazioni con i clienti!” aggiunse prima di sparire dentro gli uffici.
 
“Aoh, ma come te sei vestita? !  Sei elegantissima!”
Steven osservò ammirato Irene, dall’alto verso il basso e viceversa.
Pantaloni neri di buona stoffa e maglietta azzurra semplice a maniche corte. Ma accidenti se le stavano bene.
“È l’abitudine. Ormai non ho abbigliamenti ‘coatti’ nel mio guardaroba.” Scherzò lei “Però vedo che questa sera anche tu sei elegante…”
Steven infatti aveva preso quello che aveva di più “normale” tra i suoi vestiti. Jeans neri molto attillati, senza né strappi o decorazioni. Mentre la maglia era nera a maniche lunghe con la marca scritta sul davanti. Purtroppo aveva portato solo le scarpe da ginnastica, ma almeno erano nere anche quelle. Aveva pensato di portare gli occhiali da sole, ma si era reso conto che con il buio sarebbero stati un eccesso.
“Stai molto bene…” fece Steven arrossendo leggermente.
“Anche tu.”
“Ho chiamato un taxi, ma dove mangiare lo scegli tu.”
“Ma io ho già scelto la gelateria.”
“Me fido de te.”
Lei rise
“Va bene. Che ne dici di una pizza?”
“Fico! Vabbene!”
Arrivò il taxi e i due salirono sull’auto.
“Allora giovani, dove si va?” fece l’autista.
Irene intervenne subito dando nome e indirizzo, prima che l’autista potesse dire qualcosa.
“Conosci tutti li posti?” fece ammirato Steven.
“Certo. È il mio compito consigliare i clienti. E poi…” fece abbassando la voce e avvicinandosi a lui “…se non si è pronti e ci si lascia consigliare dai tassinari, si rischia di finire in posti strani spendendo tanto.”
Steven, mentre l’ascoltava, notò che quella sera si era messa un profumo molto buono. Migliore di quell’anonima “acqua di rose” che portava sempre in albergo e che aveva anche la sera in cui si erano presi assieme la granita.
Arrivarono presto al ristorante.
“Stasera offro io!” Fece Steven allungando i soldi al tassista, ma non gli lasciò alcuna mancia “Anche la cena!”
Irene sorrise.
La pizzeria che aveva scelto era davanti al mare. Cibo di qualità ma a prezzi non troppo alti.
Steven fissò incantato il panorama.
“Bello sto posto!” esclamò dopo qualche minuto di silenzio. Poi si girò verso di lei “Entramo?”
Le sorrideva e i suoi occhi brillavano di gioia sincera.
Lei ricambiò il sorriso.
“Entramo!” esclamò alzando il tono di voce.

 
(Il “concierge con gli occhiali” è un personaggio secondario senza nome del film che appare varie volte, spesso vicino a Irene e ho deciso di inserirlo in questa storia, approfondendo il rapporto tra i due. Li potete vedere insieme qui, proprio all’inizio dell’episodio https://www.youtube.com/watch?v=slaSxV3Kvvs )
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Altro - Commedia / Vai alla pagina dell'autore: Biblioteca