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Autore: Florafairy7    09/09/2019    2 recensioni
Ambientata alla fine della sesta stagione.
Riven decide di lasciare la squadra e Magix, ma, mentre s'incammina alla luce del tramonto, accadrà qualcosa che lo costringerà a togliere la sua corazza e farà battere il suo cuore di pietra.
Una FloraxRiven oneshot.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Flora, Riven
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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THE SUNSET BLOOMING FLOWER
 
“Spero che possiate comprendere la mia decisione…” Riven guardò uno ad uno i suoi amici e poi il suo sguardo si posò su Musa, che aveva gli occhi lucidi. I suoi amici, sebbene scioccati dalla notizia che lo specialista aveva deciso di lasciarli, annuirono, qualcuno gli diede una pacca sulla spalla. Helia lo abbracciò. Riven guardò Musa, lei accennò un sorriso e poi si allontanò senza dire nulla. Riven sospirò, poi si rivolse ai suoi amici. “Ora credo di dover andare, c’è un treno che mi aspetta alla stazione di Magix.” Lo sguardo di Flora posato su di lui lo costrinse a prendere un respiro, sorrise ai suoi amici, li salutò ancora anche se non con troppe cerimonie, e prese la via per il cancello.
Era il tramonto, la luce calda gli scaldava il viso e nel frattempo ripensava a tutto quello che era successo. Acheron, Selina, il Legendarium… gli sarebbe mancato tutto quello, ma non riusciva più a sopportare la situazione, non riusciva più a gestire le sue emozioni, per quanto cercasse di metterle a tacere.
“Riven!” Sentì, si voltò subito e lei lo raggiunse. Era ormai al confine con Selvafosca.
“Flora, che succede?” Chiese il giovane, confuso, guardandola. Flora sembrava agitata, i suoi occhi più profondi del solito.
“Tu… tu non puoi andartene.”
Fu sorpreso da quell’affermazione, alzò entrambe le sopracciglia e guardò la ragazza cercando di decifrare la sua espressione.
“Flora, ascolta, apprezzo molto quello che cerchi di fare per me e per Musa, ma…” Gli si incrinò la voce, non riusciva a credere che stava parlando di quello proprio con lei. “… ma ho preso la mia decisione. Questo non è il mio posto.”
“Da quando?”
“Cosa?” Chiese lui, confuso.
“Da quando non è più il tuo posto?” Domandò la fata, guardandolo negli occhi magenta. Riven distolse lo sguardo, sospirò e poi, accigliato, replicò:
“Si può sapere a cosa è dovuto tutto questo?! Devi per forza immischiarti in cose che non ti riguardano? Basta con me e Musa! Non siamo niente, non più! Anzi, non lo siamo mai stati! Posso capire perché ti impegni tanto?! Devo per forza avere un finale felice con lei purché tu sia contenta?!”
“No!” Rispose lei, ma poi con le mani avanti si affrettò a dire: “Cioè, sì, sì, esatto… voi vi amate, anche se a volte non vuoi vederlo.” I suoi occhi divennero lucidi, prese un respiro e continuò: “Tu… t’impegni così tanto affinché gli altri non vedano chi sei realmente. Da quando ti conosco hai cercato di nasconderti dietro la tua grossa corazza per non mostrare cosa provi, per non mostrare le tue ferite, ma è una corazza che non ti sta neanche bene… è un’armatura troppo grande per te, ci cammini male, ma nessuno guarda mai con abbastanza attenzione per notarlo. Allontani chi ti ama per paura che guardi attraverso… ti do una notizia: non è necessario, chi ti ama lo vede lo stesso. Ti sei così abituato al dolore e alla solitudine che ti fa paura aprirti agli altri. La felicità, il calore, l’amore sarebbero scomodi. Togliere la tua corazza in un primo momento ti farebbe sentir freddo. Ma ne vale davvero la pena, Riven? Eh? Vale davvero la pena continuare a scappare? Non sarebbe meglio provarci? Rischiare?”
Riven la osservò pronunciare quelle parole, quegli occhi verdi erano come lame che tagliavano senza far sentir dolore ma poi ti lasciavano sanguinare.
“Credi davvero che Musa possa farmi sentire…? Oh, sei così ostinata! Sempre, sempre, sempre hai provato a tenerci insieme! Ma non ha funzionato, okay? Io non voglio che funzioni!” I raggi del sole basso sull’orizzonte fecero brillare i suoi occhi magenta.
“Beh, perché?!” Esclamò lei implorandolo, lui scosse la testa.
“Torna ad Alfea, Flora, io devo andare.” Fece per andare ma lei gli parò la strada.
“Perché non vuoi che funzioni?! Perché cerchi di divincolarti così?! Perché scappi via?!”
“Spostati.” Le disse freddo, o almeno all’apparenza. Lei scosse la testa.
“Non mi rispondi? Ti ho fatto una domanda, se proprio vuoi andare via per non tornare tanto vale rispondermi.”
“Flora…” Prese un respiro cercando di essere forte.
“Non permetterò che tu vada via così, da solo.”
“Smettila.” Sbottò lui, coprendosi per un attimo il viso con una mano.
“Di fare cosa?” Replicò lei, leggermente accigliata.
“DI ESSERE TE!” Esclamò lui, lasciandola impietrita. “Smettila di leggermi dentro! Smettila di capire ogni singolo pensiero che mi passi per la mente! Smettila di farmi sentire come se il mio posto fosse ancora questo perché evidentemente non lo è!”
“Come può non esserlo?!” Chiese lei, alla luce di ciò che aveva appena detto. Lui la tenne per le braccia e la guardò negli occhi.
“Santo cielo, Flora, vuoi davvero la verità?! Devo andare via perché ti amo.” Lei fu impietrita, rimase a bocca aperta. La lasciò andare e prese un respiro, agitato. Alzò le mani. “Ecco, sei soddisfatta adesso?
“Cosa… come…?” Chiese lei piano, lui la guardò.
“Come? Da quando ti conosco, praticamente. Sei sempre stata l’unica a capire, l’unica ad ascoltare quello che dicevo anche se era poco. L’unica a non guardarmi con disprezzo quando vi ho traditi con le Trix, l’unica a tenere in conto come potessi sentirmi io. Hai sempre capito tutto, tranne questo… mi ricordo la prima volta che ci siamo visti ed io… sai, io l’ho capito subito che uno come me con una come te non c’entrava proprio niente. E ci ho provato con Bloom, con Darcy, con Kelli… cercavo di mettere un punto a quei sentimenti. E poi c’è stata Musa… io le voglio bene, credimi, ma non la amo, e ho provato a farlo ma non ci sono riuscito. C’eri sempre tu.” Lei lo guardava con gli occhi persi, cercando di capire. “Ma ora non importa, giusto?” Disse Riven accennando un sorriso. “Non ha mai importato, insomma, mi hai sempre spinto tra le braccia di Musa, ed io non volevo proprio mettermelo in testa che non mi guardavi neanche. Non fraintendermi, sono felice per te ed Helia, davvero…” Prese un respiro. “Ora devo andare. Ciao.” Si chinò verso di lei e le diede un bacio sulla guancia, lei lo seguì con lo sguardo. Fece per incamminarsi, ma Flora, come avesse avuto un ruggito nel petto che le impedì di star ferma, corse da lui e lo baciò. Riven la strinse a sé, sentendo come se quella fosse la vera prima volta in cui stesse provando qualcosa dentro. Quando si allontanarono lui la lasciò andare e poi le chiese amareggiato:
“Perché l’hai fatto? Era una sorta di addio per il ragazzo che ti ha fatto tanta pena?”
“In realtà ero io che volevo capire perché, quando hai superato il cancello di Alfea, mi sono sentita la terra venir meno da sotto i piedi. Non avevo capito perché sono corsa qui da te invece di andare a consolare Musa, né perché quello che mi hai detto ha trasformato un sentimento taciuto nel mio più grande rimpianto.”
“Cosa?” Chiese lui sorpreso.
“È successo piano, senza che me ne accorgessi, Alfea era un mondo così grande e nuovo per me e in un primo momento eri solo uno di quei ragazzi che non mi avrebbe mai guardata. Tu eri così diverso, sembrava che già avessi capito tutto e invece io… ero la solita ingenua Flora. Poi quando ci siamo conosciuti meglio mi sei sembrato così chiaro, per niente complicato, sebbene gli altri sostenessero il contrario, e allora ho capito che era perché mi ero innamorata. Fu allora che Musa mi disse che provava qualcosa per te e mi chiese aiuto. Ho chiuso quella porta sei anni fa senza intenzione di riaprirla… credevo che una come Musa, un po’ ribelle, così sicura e forte, fosse proprio il tipo giusto per te e volevo che fossi felice, che qualcuno curasse il tuo cuore ferito. Non credevo che dopo tutto questo tempo avrei potuto provare tanta tristezza al pensiero di non vederti più.”
“Ed Helia?” Chiese il giovane, con un nodo in gola.
“Lo amo, credo. Ne abbiamo passate tanto insieme, è stato il mio Charmix e… e non lo so, sinceramente, non avevo messo in conto di baciarti, volevo solo che restassi.”
Si avvicinò a lei e le prese il viso fra le mani. “Vorrei restare anch’io, ma non credo che ci sia un posto per me, non nel tuo cuore, non adesso.”
“Mi dispiace.” Disse lei con gli occhi lucidi.
“Oh, anche a me,” Replicò lui, accennando un sorriso amaro. La avvicinò a sé e la baciò sulle labbra. La lasciò lì, sulle soglie del bosco, mentre si incamminò verso la fermata dell’autobus che l’avrebbe portato al centro di Magix. Flora lo seguì con lo sguardo fino a quando non scomparve svoltando l’angolo della strada. Entrambi gettarono un’occhiata al sole all’orizzonte, ripensando all’altro che ora era lontano. Ci avevano pensato tardi, e non era più il loro tempo. Ma non avrebbero mai più guardato un tramonto allo stesso modo.

Coucou miei adoratissimi! Questa oneshot è dedicata con tutto il cuore alla mia amica Winxfairyflora, che era già un po' che aspettava una storia su di loro, spero ti sia piaciuta! 
La storia è ambientata come vedete al momento in cui Riven decide di andare via, ma ci vengono rivelate cose importanti, sebbene la storia prosegua col suo corso data la consapevolezza dei due che ormai è troppo tardi. Non ho molto da dire, a dir la verità, ma spero davvero che vi sia piaciuta, mi sto dedicando da poco alle oneshot e non sono ancora troppo sicura dei risultati.
Grazie infinitamente per la lettura, siete il mio cuore.
Vi adoro,
xoxo Florafairy7

 
   
 
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