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Autore: funny1723    10/09/2019    2 recensioni
Dal testo:
"Luna Lovegood era una ragazza strana, a Harry questo ormai era piuttosto chiaro. A dire il vero, il fatto che Luna fosse una ragazza strana era piuttosto chiaro a tutti."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Luna Lovegood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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AIN'T SHE SWEET
 








Oh I repeat
Well don't you think that's kind of neat?
Yes I ask you very confidentially,
Ain't she sweet?







Luna Lovegood era una ragazza strana, a Harry questo ormai era piuttosto chiaro. A dire il vero, il fatto che Luna fosse una ragazza strana era piuttosto chiaro a tutti. Non che fosse una di quelle persone strane in modo scomodo o imbarazzante, Luna era più che alto eccentrica, ecco.
Eppure, spesso la gente tendeva a evitarla, come se avesse paura di ciò che la ragazza avrebbe potuto fare o dire. A volte, sembrava che le persone avessero paura di diventare come lei.
Harry si diceva che forse se lui e Luna erano diventati amici era anche per quello, per il modo che avevano le persone di rapportarsi a loro. Certo, Harry non era trattato come un matto o un alienato, ma questo non significava che quando attraversava i corridoi o entrava in un’aula non sentisse i sussurri o le occhiate che la gente tendeva a riservargli.
Alla fine aveva scoperto che essere il prescelto implicava la stessa solitudine che comportava l’essere considerato strano. Non che non avesse amici, era estremamente grato a Ron e ad Hermione per essergli sempre stati vicino; ma sapeva che per quanto provassero a restargli accanto, senza fare domande, affidandosi semplicemente ad una lealtà cieca e incondizionata, non sarebbero mai potuti essere veramente in grado di capirlo.
Ma Luna, lei lo capiva invece, lo capiva veramente. Capiva l’abbandono, la paura della morte e, contemporaneamente, la paura di dover continuare a vivere. Luna capiva e faceva domande e non si preoccupava di risultare invadente o ingenua. Era se stessa, sempre e nonostante tutto. Ed Harry un po’ la invidiava per questo, perché lui se stesso non lo poteva essere, perché la gente non voleva che lui lo fosse se stesso. Perché Harry, il vero Harry, era un ragazzino orfano di sedici anni con i capelli spettinati e le spalle troppo strette.
Quindi sì, Harry invidiava Luna, la invidiava e l’ammirava. Perché lui forse se stesso non avrebbe comunque mai avuto il coraggio di esserlo. E forse era per quello che aveva deciso di invitarla al ballo di Lumacorno come sua accompagnatrice, perché l’ammirava.
Eppure, vedendola in quel suo strano abito giallo molto più simile ad una lampada che ad un completo da sera, Harry si rese conto che un altro motivo magari c’era.
Perché Luna poteva anche essere strana, strana davvero, strana con la s maiuscola, ma per Harry quella sera era molto di più.
Per Harry, quella sera Luna Lovegood era semplicemente bellissima.
 
   
 
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