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Autore: Xvallier    11/09/2019    0 recensioni
"Quando si è innamorati di un Dio che non invecchia, e che continua ad avere il volto di un ragazzino di 12 anni...si fa quel che si può, per nascondere i danni.."
Questa per molti non è altro che una vecchia filastrocca, antica e perduta nel tempo, dimenticata;
Una persona però non ha mai smesso di pensare a quelle parole, più vecchio di quel racconto, si bagnò di queste e se ne prese la responsabilità, il giorno in cui l'universo cadde su di lui e l'oscurità avvolse il suo cuore, e per colui che quella storia la vide nascere, non smisero mai d'esistere, così come le sue promesse.
Questa è la vita, la storia, e la maledizione del Cavaliere delle stelle.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Eleonor, smettila di fare la scema nel giardino e rientra a studiare", queste parole rimbombavano spesso nelle orecchie della giovane ragazza, pronunciate da chi doveva prendersi cura di lei ed amarla, non di certo la sua vera madre, la signora Madel era più che altro una tata, una badante, ma aveva visto la piccola crescere giorno dopo giorno, chiariamoci, nessuno merita di crescere con l'assenza dei propri genitori, ma ancor meno nessuno merita di crescere e vivere con qualcuno che ti vede molto di più come un peso, o comunque una "responsabilità" dalla quale non può scappare; 


Quel giorno però era diverso, in tutto lo spazio ed il tempo, in ogni momento della storia, mentre Eleonor stava per rientrare in casa, il vento cominciò a soffiare alla stessa velocità, il cielo si oscurò allo stesso identico modo, ovunque; Un urlo distante, quasi proveniente dalle stelle spaccò le nuvole, insieme a tante chiacchiere strambe, "Ok, forse non è proprio la giornata migliore della mia vita ma potrebbe andare peggio..", alché qualcosa cadde tra i tantissimi cespugli e siepi intricate del giardino che Eleonor tanto amava, lei incuriosita si avvicinò a quella macchia di colore..nero, e con voce spezzata disse: "Tu chi sei..ehi, rispondi? sei vivo?...cosa sei?", e nulla sembrava muoversi, appena arrivata alla distanza dove il suo cuore ancora batteva ad un ritmo forsennato ma gestibile, la ragazza vide...un ragazzo, tutto vestito di nero con delle scarpe simili a delle snikers bianche e nere, ed un lungo cappotto che era un coloro misto tra il rosso di un rubino ed un altro non definibile viola scurissimo, e lunghissimi capelli con ciocche color scarlatto.

"Sei morto?", disse la piccola Eleonor, che non ricevette risposta, fino a che lo strano ragazzo caduto dal cielo tirò un forte sospiro quasi a riprendere tutta l'aria presente attorno a lui, e scattando come a sedersi, disse con voce agitata e buffa, "Morto, chi?, dove, e soprattutto quando?...oh di certo non si parla di me, io sono ancora vivo, non ho idea di come sia sopravvissuto, ma adoro quando riesco a farlo", la ragazzina rise molto a vedere lo strambo ragazzo nella quale notò subito i suoi occhi, color ambra, come un lupo, ma con qualcosa in più, era molto differente dalle persone che lei era abituata a vedere, molto giovane, e buffo, veramente tanto buffo, così tanto da far scoppiare la ragazzina in una risata molto contenuta."Ehi tu, ragazzina, chi sei?", in un attimo il suo cuore sobbalzò e con tono tremante ma sicuro disse, "I-io..mi chiamo Eleonor, e lei?", "lei chi?" rispose il ragazzo, cosa alla quale Eleonor non riuscì a resistere, ridendo ancora, "Ridi tanto per essere davanti ad uno sconosciuto piovuto dal cielo e potenzialmente...no lascia perdere, allora, Eleonor cosa ci fai qui?", la ragazzina con voce dolce rispose, "ma io non ho paura di te, sei buffo e non mi farai del male, in realtà sei buono, riesco a leggerlo, tu sei buono!", il ragazzo allora sgranò gli occhi, quasi sorridendo e rispose, balzando in avanti, e rimettendosi in piedi, "E tu sei rossa, oh, adoro il rosso, e ti sta bene, dovresti sciogliere i capelli però, non dovresti tenerli raccolti in quel modo, non ti valorizzano, né te, né i tuoi occhioni azzurri, ragazzina, quando hai una cosa di valore come ciò che hai tu, non va nascosta, ma protetta, ed è diverso!", la bambina sorrise, e abbracciò il ragazzo, quasi in lacrime, dicendogli, "sei la prima persona che mi dice cose così belle, grazie signore!".

Con ancora la voce della signora Madel in sottofondo, i due continuarono a parlare e a conoscersi, fino a che il ragazzo non fece una domanda quasi scontata, "Sai cosa penso Eleonor, che tu sia molto coraggiosa e..", "E cosa signore?", "e smettila di chiamarmi signore, mi fa sentire così, vecchio", disse quasi rattristito lo strambo ragazzo, "uno strano individuo si schianta cadendo dal cielo davanti a te, e tu ci fai amicizia come se nulla fosse, lo abbracci e gli dai fiducia, senti di poterti affidare, dunque penso che la voce che continua a chiamarti, chiunque ci sia in quella casa, e qualunque cosa sia per te, ti spaventa più di ogni altra cosa al mondo"....la bambina allora strinse forte la mano del ragazzo annuendo e dicendo, "la signora Madel è la mia tata, però mi ha sempre trattata male, quando gli altri bambini mi prendevano in giro per i miei genitori, lei non mi ha mai protetto, e dava ragione a loro", allora il ragazzo incuriosito disse, "I tuoi genitori, Eleonor, perché?", allora gli occhi di lei si bagnarono di lacrime ormai stanche di scendere, "Non ho dei genitori e gli altri ragazzini mi prendono in giro per questo, e per il colore dei miei capelli, perché sono diversa, non mi comporto come loro e poi..", "...e poi" ribatté il ragazzo dai lunghi capelli, "ti sembrerà stupido, ma spesso guardo le stelle, e sento che loro mi danno conforto, mi sento bene la notte quando guardo il cielo"..."Oh Eleonor, non lo trovo stupido, solo uno stupido lo troverebbe stupido, io lo trovo fantastico, tu lo sei, non ascoltare mai più nessuno di loro", ..."Ma tu sei caduto dal cielo, forse sei venuto qui a salvarmi da questo, vero?...ti prego dimmi che mi porterai via", la ragazzina disse queste parole in un misto di curiosità e tristezza, incerta della risposta che poi sarebbe arrivata poco dopo, che fu, "Eleonor, sembra il nome che potrebbe avere una principessa, o una regina di un regno incantato, ne ho conosciuta qualcuna", la ragazzina confusa disse "hai conosciuto delle principesse?", il ragazzo allora sorridendo e con tanta ironia, quasi a voler sdramatizzare, disse: "Il problema era poi conoscere le regine, le madri di corte sono problematiche", la bimba non capì molto, ma si guardarono dritti in faccia, lo strambo ragazzo caduto dal cielo con gli occhi ambrati della quale la bambina non si spiegava il bagliore, e lei, con lunghi capelli rossi ed occhi quasi di ghiaccio, e scoppiarono in una grossa risata e in un abbraccio.

 

Ma in quella risata c'erano pensieri pungenti che si infilavano come spine nella pelle, all'interno della testa del ragazzo, tante domande che quella ragazzina gli aveva fatto sorgere, dubbi e...ricordi. 

Eleonor allora gli disse, "quindi mi porterai v.." neanche il tempo di finire e una fortissima scossa attraversò tutto il pianeta, o forse ogni pianeta conosciuto, tutto lo spazio ed il tempo, "Eleonor, tranquilla, non è niente" disse cercando di tranquillizzare la ragazzina, il dolce capellone, dalla quale uscì una frase, quella di cui Eleonor aveva più paura, una promessa che nessuno aveva mai mantenuto davanti a lei, "Eleonor, qui è pericoloso, vai in casa e non uscire, per nessuna ragione al mondo", il ragazzo era visivamente agitato, ma non per la sua vita, era preoccupato per lei, e così continuò, "Fino a che non vedrai il cielo più limpido della tua vita, non uscire di casa, mi raccomando, promettimelo", disse il ragazzo con tono rassicurante e un po' tremante, "E tu dove andrai?" disse preoccupata la piccola, "Non preoccuparti per me, promettimelo", "rimarrò di nuovo sola, lo sapevo, nessuno mi vuole, la signora Madel ha ragione, sono un errore", il ragazzo, allora, quasi visivamente irritato disse: "Non dirlo mai più Eleonor, mai più, alle stelle non piacciono queste parole, ora promettimi però che farai come ti dico", la bambina scoppiò in un pianto che agli occhi del ragazzo non era nuovo, ma abbracciandola forte le disse, "Eleonor, ti prometto che tornerò, non ti lascerò sola per nessuna ragione al mondo, ma se resti qui fuori ora, non posso proteggerti, non al 100% almeno, quindi, ti prego, fidati di me, e va in casa", allora la ragazzina guardò il ragazzo negli occhi, gli diede un bacio sulla guancia, cosa che lo fece ampiamente sorridere, ed anche arrossire, e disse: "Quindi tornerai?", e a queste parole, la risposta fu, "Promesso", dunque la ragazzina non esitò più a scappare in casa, ma si fermò solo un attimo ad osservarlo da lontano, ..sembrava così sicuro di sé, come se nulla di quello che il cielo avrebbe potuto mandargli, potesse spaventarlo..e con voce impaurita gli urlo, "Il tuo nome, qual è...voglio saperlo", il ragazzo si girò e sorridendo rispose, "In quasi ogni mondo sono conosciuto come "Caveliere", nessun'altro nome, solo il Cavaliere", allora la ragazza fu soddisfatta, e si precipitò verso casa, ma poco prima, le parole poco più che sussurrate di lui le arrivarono sottili e quasi impercettibili , ma come un pugno nello stomaco, "Eleonor, appena tutto sarà finito, le stelle, ti ci porterò, lo giuro, ma ti prego, sopravvivi".

 

La ragazzina appena chiusa la porta di casa si lanciò alla finestra per dare un ultima occhiata allo strambo ragazzo delle stelle, ma sorpresa vide che era già scomparso, questo la fece rattristire non poco, ma aveva ricevuto delle promesse, e la fiamma era ardente dentro di lei.

Qualche minuto dopo, un lampo squarciò il cielo, rendendolo il più limpido che fosse mai esistito, Eleonor non resistette e si recò in giardino, nessuna traccia dell'unica persona che fosse mai stata gentile, per davvero, con lei, aspettò per un po', e poco dopo una voce, "Ehi mocciosa, le scosse sono finite, ma torna in che casa sta per farsi buio, e legati quei capellacci", Eleonor allora con le lacrime agli occhi decise di dare ascolto alla signora Madel, ma nel suo piccolo cuore la speranza non cessava d'esistere, cominciò a scrivere e a disegnare, pensando a lui, le sue lacrime divennero solo un po' meno amare, nell'attesa del suo adorato Cavaliere delle Stelle.


Passarono 6 anni...

 

   
 
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