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Autore: Ste_exLagu    11/09/2019    2 recensioni
Hanamichi è un campione che gioca nel NBA alle soglie dei 30 anni. Brinda più volte con Haruko in un locale. Lei aspetta un bambino e sembra quindi che tutto sia felice, ma quando cominci a fare i conti con il dover crescere forse il brindare non è solo per una cosa bella. Magari brindano a tutto quello che lui ha perso con lei, forse brindano perché lui è svuotato dai sentimenti che provava per lei. Forse lei si è rivelata per quello che è in realtà. Al bancone l'incontro con qualcuno del passato, e uno svelarsi insieme, mettendo sul piatto quello che i loro cuori riescono ancora a tenere vivo, o forse quello che sono riusciti a lasciare andare.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Haruko Akagi, Kaede Rukawa
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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(Anata ni maketa)
Lost On you
Mi hai lasciato con un soprannome in balia dei fotografi

Note pre fic: per pietà degli abitanti di casa mia cerco di non ascoltare solo una canzone in loop,
ma non sempre mi riesce,
e questa canzone è una di quelle che potrebbe benissimo finire nella top3 di quelle che ho ascoltato di più.


When you get older, plainer, saner
Will you remember all the danger
We came from?

La volpe malefica mi lascia in pasto a fotografi e giornalisti con un invito per stasera al pub e il solito soprannome, che negli anni hanno cercato di capire da quello che ci dicevamo in partita ma adesso l’ha spiattellato davanti a tutti questi giornalisti. “Cosa vuol dire Dohao? Cosa vuol dire Kitsune?” chiede una giornalista sportiva molto carina, una moretta che indossa delle scarpe da ginnastica sotto un paio di jeans aderenti e una camicetta semitrasparente, abbigliamento che però non mi distrae come dovrebbe e fa uscire un sospiro rumoroso dalle mie labbra. “Sono i soprannomi del liceo, eravamo compagni di squadra e ci siamo odiati per quasi un anno, e lui mi chiamava idiota, dohao appunto, e la mia brillante genialità ha partorito per lui il soprannome volpe, e quando mi lanciavo nei miei insulti per lui anche volpe artica ma spesso erano solo stupido idiota e stupida volpe, baka dohao e baka kitsune” spiego con calma e spero che non sappiano che la mia ex fidanzatina è incinta di un altro, anche se scommetto cinquecento dollari su Kevin, l’addetto di una rivista rosa che ama particolarmente gli sportivi, e ho sempre il dubbio che abbia una cotta colossale per Kaede. Lo vedo alzare la mano e comincio a sudare freddo. “Voci dicono che la tua ex aspetti tuo figlio” sorrido mentre dentro vorrei morire “Kevin ti hanno informato male le tue fonti” e scommetterei metà dello stipendio di questo mese che son stati loro. “Di alla tua fonte, che come le ho detto l’altra sera, si sono un genio in molte cose, ma ancora non sono così bravo da mettere incinte le ragazze con la mia sola presenza, o il mondo sarebbe piena di piccole teste rosse urlanti. La storia era finita da tempo, almeno per lei, e quando ho scoperto l’ultimo tradimento non ce l’ho più fatta. Ho scoperto che fosse incinta quando erano mesi che non facevamo l’amore, il tradimento peggiore, con uno dei miei amici di infanzia, che si è professato gay solo per avere la scusa di starle sempre appiccicato e non far capire nulla al sottoscritto” mi lecco le labbra mentre Kevin spalanca gli occhi “come mai pensi che la fonte sia lei?” sorrido “Abbiamo firmato un accordo quando l’ho lasciata, solo che non deve aver letto subito tutte le clausole e non ha capito che la maggior parte dei soldi che mi ha spillato finiranno in un fondo fiduciario per il bambino, e che lei e il suo fidanzato vedranno solo una cifra adeguata a mantenere una vita agiata, ma non i lussi che credevano di potermi spillare. Se dovesse ribattere che mento e che il figlio è mio aspetto solo il test di paternità” tutti si zittiscono e mi guardano, non avevo previsto di spiattellare tutto in modo così pacato davanti ai giornalisti. “Ah di alla tua fonte che deve leggere la clausola undiciKR” e lui mi interrompe “11kr?” rido di cuore sono stato proprio uno stronzo. “Si il numero di maglia del suo amore delle superiori e le sue iniziali. Lei spasimava per Kaede Rukawa che aveva il numero 11, e io odiavo lui perché lei lo amava almeno per buona parte del primo anno di liceo. Ora lui è uno dei miei più cari amici e spesso mi chiedo cosa farebbe lui in certe situazioni, e questa clausola è quello che penso avrebbe fatto lui” ho incuriosito tutti che mi guardano come se pendessero dalle mie labbra “La 11kr prevede che in caso di voci sulla sua gravidanza e illazioni sul mio conto anche la parte che spetterebbe ai genitori va nel fondo fiduciario per il bambino” una donna sembra indignata “Ma è crudele” scuoto la testa “Signora, io sto pagando una cifra perché lei si allontani dalla mia vita senza crearmi problemi, lei che avrà un figlio da un altro uomo, e a cui avevo chiesto di non alzare un polverone ha firmato un contratto, in cui era appunto espresso questo mio desiderio di riservatezza, lei lo ha infranto, e non penalizzerò suo figlio, penalizzerò lei e il suo fidanzato.” scrollo le spalle “le sembrava più carino accettassi e magari la sposassi, o che pagassi per qualcosa di cui, ho certamente colpa ma non sono l’unico?” l’inviata di una rivista di quart’ordine si zittisce, Kevin è un omone di colore che veste degli stessi colori della regina Elisabetta e sta maledettamente bene ogni volta. “Quindi le voci sulla rivalità tra te e Rukawa non sono del tutto infondate” rido di gusto “Kami no, siamo rivali sul campo e adesso amici fuori. Almeno per buona parte del primo anno di liceo ci siamo odiati e picchiati apertamente, finivamo in rissa quasi tutti i giorni” i giornalisti e i fotografi ridono “Progetti per il futuro, ora che sei tornato scapolo e metà degli appassionati e delle appassionate di basket vorrebbe occupare un posto nel tuo cuore” arrossisco e distolgo lo sguardo alla provocazione di Kevin “Nessuno, se ci penso ho quasi trent’anni e son passato da 51 ragazze che mi hanno scaricato a una storia durata la bellezza di quattordici anni, vorrei fare quelle cose che non ho potuto fare perché avevo una relazione stabile” Il mio interlocutore si lecca le labbra “Quindi ti darai alla pazza gioia?” scuoto la testa “vorrei qualcuno con cui avere un primo appuntamento. Ma soprattutto voglio quell’anello, e non quello matrimoniale, quello della vittoria del campionato, ci stiamo lavorando”. “L’allenatore come ha preso la sconfitta?” comincio a ridere “Si è quasi fatto esplodere una coronaria e ha urlato tutta la sua rabbia da quando ancora in fasce non ha mangiato subito ad adesso, ma da domani lavoreremo ancora più sodo. Una sconfitta è una sconfitta, avevo sottovalutato le capacità difensive di Rukawa, e la sua furbizia.” Continuano le domande e sono tutte inerenti al basket. Arriva il capitano a salvarmi “Sakuragi” mi saluta e poi sorride ai giornalisti che lo amano, è sempre alla mano “Ho un annuncio da fare” e alle sue parole gli avvoltoi si gettano su di lui lasciandomi il tempo di dileguarmi.
Non so per quale motivo ma stasera mi son vestito bene, ho messo quei jeans che mi fanno sembrare più proporzionato, e quella camicia che mette in risalto i miei muscoli e la mia carnagione, è semplice e bianca, ma mi fa sentire bellissimo, dire che questo abbigliamento era troppo informale per la mia ex me lo ha fatto apprezzare di più.
Il pub è pieno e a fatica riesco a districarmi tra i miei fan, e quelli della volpe che dopo un’ora, il tempo che ci ho messo ad arrivare al bancone tra autografi, foto e chiacchiere con gli appassionati, sono sempre stato molto disponibile al contatto con gli appassionati, mi fa piacere che mi apprezzino, e che apprezzino il mio gioco. Ramirez il barista latino dell’altra sera mi accoglie con un sorriso “Il capo si è rifugiato nel suo ufficio, mi ha detto di dirti di raggiungerlo quando fossi riemerso dalla folla” e rido di cuore e lui ridacchia “Tipico della volpe” e lui annuisce “tra un po’ vi porto il the, diglielo pure” annuisco e sorrido, la volpe come al solito ha organizzato tutto.
L’ufficio di Rukawa è più in ordine dell’altra volta, non ci sono scartoffie a giro, e il portatile è chiuso, mentre la volpe è acciambellata sul divanetto che dorme, devo essere masochista, so come svegliarlo senza farmi picchiare, ma è troppo divertente “Oh Baka Kitsune” dico con un tono di voce molto alto a pochi centimetri dal suo orecchio, e in cambio mi prendo un pugno che non riesco a schivare “Non perdono chi disturba il mio sonno” rido di gusto e lui si sveglia e mi guarda con astio. “Baka Dohao devi esserti bruciato i neuroni con i giornalisti.” ridacchio “Mi è toccato Kevin” gli rispondo e lui sospira “Quello che sa i segreti di tutti gli abitanti degli stati uniti?” mi chiede a mo’ di conferma “Si proprio la regina Betty della stampa scandalistica” ridiamo entrambi e la sua risata penso abbia un suono fantastico, la gente non sa cosa si perde a non essere tra i pochi fortunati con cui la condivide. “Che succede?” mi chiede quando l’ilarità viene rimpiazzata da una sensazione di calma. “L’Akagi lo ha informato della sua gravidanza e poverina ha fatto scattare la clausola 11kr” mi guarda alzando un sopracciglio “11kr?” mi chiede e io annuisco “la clausola 11, il tuo numero di maglia e le tue iniziali” lui ridacchia “l’inculata?” mi chiede e io ci penso un po’ e annuisco “si, non l’avevo pensata così, ma si l’inculata, ha fatto in modo di non vedere nemmeno un cent, eravamo in quattro a sapere questa cosa, quindi la voce l’hanno sparsa loro” lui mi sorride e io penso di non aver mai visto niente di così bello. Mi vengono in mente ricordi del liceo, quando ancora non ci parlavamo e io stavo riuscendo a conquistare Haruko, mentre mi sottoponevo alla mia estenuante riabilitazione e lui veniva a trovarmi ogni giorno, solo per vantarsi della chiamata in nazionale, e l’ultima mattina che è venuto il sole lo stava baciando e lui mi ha sorriso per la prima volta, e io sono rimasto stordito, quasi accecato. “Fa male” dico sinceramente “fa malissimo, ho passato quattordici anni con lei, e lei sta cercando di distruggermi” questo giovane uomo mi si avvicina e mi abbraccia e stavolta lo so per certo mi bacia una guancia in un gesto che mi travolge e mi stravolge. Sto tremando e non so come comportarmi, nonostante sia di origini non propriamente giapponesi sono vissuto per la maggior parte della mia vita in un paese dove i gesti di apprezzamento fisico non sono usuali, e lui non è mai stato espansivo in nessun modo, lui è sempre stato meno avvezzo la contatto fisico rispetto alla media giapponese. Sono inebriato dal suo profumo e dal suo dopobarba. Sento qualcosa che viene appoggiato sul tavolo e solo dopo mi rendo conto della presenza di Ramirez e del the che mi aveva detto che avrebbe fatto. Il ragazzo non aggiunge niente e se ne va lasciandoci soli. “Kaede?” chiedo e lui non mi risponde, si mette ad armeggiare con la teiera e con il liquido chiaro che ne esce, la cosa dura qualche minuto e poi sento la sua voce quasi un sussurro “scusami” adesso sento il bisogno che mi spieghi, non capisco e sono sempre più confuso. “scusami ‘sti cazzi, spiegami” lo sento sbuffare, sappiamo entrambi che non gli piace essere messo alle strette, la sua neurodiversità gli impedisce di mentire e se viene obbligato non riesce a tacere e parla schiettamente di quello che pensa. “Non voglio che tu soffra, se tu soffri soffro anch’io, e molto di più rispetto a che se soffrisse qualcun’altro” abbassa lo sguardo sulle tazze e me ne porge una “mi sono lasciato guidare dall’istinto, ho pensato che un bacio aiutasse a farti stare meglio, non volevo farti stare peggio.” bevo il mio the preferito mentre lo osservo, non lo interrompo, non saprei nemmeno cosa dire, e riuscire a lasciarmi senza parole è un’impresa a tratti epica. “Sono innamorato di te da sempre, da quel giorno in terrazza o forse solo da quel passaggio che c’è stato al primo anno, o forse in un momento tra questi due. Sei tu l’unico che mi fa sentire strano, l’unico che mi fa venire voglia di parlare senza essere obbligato. Oggi hai rischiato di essere baciato in diretta tv, se l’arbitro avesse tardato la chiamata del fallo lo avrei fatto, la tua espressione preoccupata, e quegli occhi caldi che profumano d’autunno” sono basito, le sue parole mi stanno travolgendo e lui non sembra volersi fermare. “Non ho mai voluto nessuno che non fossi tu nella mia vita sentimentale o sessuale.” bevo l’ultimo sorso del mio the, lo ha fatto alla giapponese, una piccola dose, rispetto a quelle occidentali, lo guardo e sembra così vivo come quando gioca. “Sei quello per cui tornerei in questa città anche solo per vederti qualche minuto. Non ho mai voluto nessuno che non fossi tu, e sapere che stavi bene con lei mi ha fatto rassegnare alla tua sola amicizia, e non vorrei mai perderti solo perché ti amo da morire, solo perché mi sono innamorato di te come uno stupido, da prima che quelle galline si accorgessero di quanto sei bello e generoso”. Sono stupito e la mia espressione deve farlo capire apertamente. “Smettiamo di parlare di me e dei miei sentimenti, non mi piace” dice e mi abbraccia di nuovo e lo lascio fare e sento come un peso che si scioglie e riesco a piangere, piango ancora e ancora, per quella donna che ho lasciato e che sta cercando di rovinarmi la vita, per quel figlio che vorrei tanto, e che forse andrò ad adottare, per quest’uomo le cui braccia mi sembrano un’ancora in mezzo alla tempesta, quest’uomo che mi ama e che io considero il migliore amico che mi potesse capitare, sento il suo corpo scosso dal pianto come il mio e lo abbraccio e spero che questo rimanga sospeso nel tempo. Questo ragazzo dai profondi occhi blu è magico, riesce a lenire il mio dolore anche solo con la forza dell’abbraccio delle sue braccia così virili. In lui non c’è niente di femmineo o femminile, e quindi non dovrei provare questa sensazione di eccitazione, mi sento attratto da lui, ma non c’è niente di più lontano di lui dai miei gusti. “Rimaniamo così per favore, domattina riparto” mi dice e il non mi stacco, e lascio che lui mi baci di nuovo sul volto, toglie le mie lacrime con le sue labbra e fanno meno male all’altezza del cuore. 

Parole Sparse
Alla prossima.

  
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