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Autore: bacinaru    11/09/2019    0 recensioni
«Sara» le lancia uno sguardo torvo «Che cosa ci fai qui?»
È una domanda lecita. Sono nel bel mezzo della notte e Rip è abbastanza sicuro che l'orario di visita sia finito da un bel pezzo.
Un sorrisetto divertito fa la sua comparsa sul viso della ragazza. Anche se la stanza è in penombra, Rip ne può vedere chiaramente i contorni. Sara, dopotutto, ha questo modo di sorridere che potrebbe illuminare l'universo.
«Sospettavo che se avessi avuto bisogno di aiuto saresti stato abbastanza stupido da non chiamare l'infermiera. Così mi sono intrufolata nella tua stanza dopo l'orario di visita.»
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rip Hunter, Sara Lance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: DC's Legends Of Tomorrow
Personaggi: Sara Lance, Rip Hunter
Words: 765
Genere: Hurt/Comfort
Rating: verde
Contesto: post 2x13
Beta: Nais
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono.
Note: Scritta per il Bingo Challenge del gruppo Hurt/Comfort Italia - Fanfiction & Fanart con il prompt "Cibo Ospedaliero".


Un tocco che

ha il sapore di una promessa


Rip si porta una mano allo stomaco. Geme, a bassa voce, mentre avverte la nausea che lo ha svegliato nel bel mezzo della notte crescere con una velocità allarmante.

Mandare giù il cibo di quell'ospedale, a quanto pare, non è stata una grande idea.

Fa dei respiri profondi e cerca di calmarsi, ma il disagio raggiunge ben presto livelli troppo alti perché possa ignorarlo. Sospira, affranto, e con una mano sul materasso prova a fare leva per mettersi seduto. Anche questa sembra essere una pessima idea e quando lo spazio attorno a lui inizia a girare, il suo corpo si sporge pericolosamente in avanti. Qualcuno lo afferra per le spalle impedendogli così di capitolare giù dal letto e Rip sobbalza, sorpreso.

«Idiota» gli viene mormorato sulla nuca con uno sbuffo a metà tra il divertito e l'esasperato. Conosce quella voce fin troppo bene.

Con cautela poggia le spalle contro il muro e si volta.

«Sara» le lancia uno sguardo torvo «Che cosa ci fai qui?»

È una domanda lecita. Sono nel bel mezzo della notte e Rip è abbastanza sicuro che l'orario di visita sia finito da un bel pezzo.

Un sorrisetto divertito fa la sua comparsa sul viso della ragazza. Anche se la stanza è in penombra, Rip ne può vedere chiaramente i contorni. Sara, dopotutto, ha questo modo di sorridere che potrebbe illuminare l'universo.

«Sospettavo che se avessi avuto bisogno di aiuto saresti stato abbastanza stupido da non chiamare l'infermiera. Così mi sono intrufolata nella tua stanza dopo l'orario di visita.»

Mette un punto alla spiegazione con una scrollata di spalle incurante. Rip deve trattenersi dall'alzare gli occhi al cielo. Lo fa solo perché il movimento sarebbe stato senza ombra di dubbio in disaccordo con il suo stomaco.

«Devo solo andare in bagno. Non ho bisogno di aiuto per quello, Capitano».

Sara inarca un sopracciglio in segno di sfida. Sa che Rip, in queste situazioni, usa il suo titolo solo quando è irritato con lei. Non che abbia importanza. È sempre irritato per qualcosa quando ha a che fare con il team e Sara inizia a pensare che ormai lo faccia solo per una questione di abitudine.

«Ovvero non hai bisogno di aiuto per andare in bagno a vomitare le budella?» lo aiuta ad alzarsi e poi si porta un suo braccio sulle spalle così che possa poggiare gran parte del suo peso su di lei. Rip la lascia fare. Con chiunque altro avrebbe impastato qualche altra protesta, ma con lei è diverso. Sara è sempre stata al suo fianco. Fisicamente o nei suoi ricordi. Persino il suo sé malvagio ne ha fatto il centro del suo odio. A volte si domanda se è perché temeva che potesse fermarlo, che in qualche modo il solo starle accanto avrebbe potuto riportarlo indietro, al suo essere debole, patetico, una povera scusa per un capitano.

Il suo stomaco ha uno spasmo e arrivano in bagno appena in tempo prima che sia costretto a piegarsi sulla testa del water per vomitare l'anima. I muscoli continuano a contrarsi con una violenza inaspettata e ben presto Rip non ha più cognizione di nulla se non il dolore che lo assale all'addome e i brividi di freddo che hanno preso a scuotergli il corpo in un ritmo serrato. Si ritrova a pregare, quasi inconsciamente, per l'arrivo del resto del team, che Jax sia riuscito a riparare la Waverider così che possa scappare di lì e somministrarsi alle cure di Gideon, sicuramente più efficaci di quelle di un ospedale del ventesimo secolo.

Il dolore è insopportabile, ma poi avverte una mano sorreggergli la fronte impregnata di sudore e un'altra massaggiargli la schiena. Cerca di concentrarsi su questo e sulla voce di Sara.

«Andrà tutto bene. È quasi finita.» e fin quando continua a concentrarsi su di lei, tutto sembra più tollerabile. Prima che se ne renda conto, non ha più nulla da rimettere.

È a malapena sveglio adesso e quasi non si accorge quando Sara gli porge un bicchiere d'acqua per sciacquarsi la bocca e berne qualche sorso. Lo aiuta ad alzarsi e il tragitto per tornare a letto è solo un ricordo sfocato. Quando la sua testa tocca il cuscino, Rip ha già gli occhi chiusi, ma prima di cadere completamente addormentato riesce comunque ad allungare un braccio e afferrarle una mano.

«Grazie. Grazie per essere venuta.» ha la voce impastata e un moto di gratitudine nel petto. Potrebbe giurare di sentirla sorridere, ma l'ultima cosa che ricorda prima di addormentarsi è la stretta della mano di Sara nella sua.

È un tocco che ha il sapore di una promessa.

  
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