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Autore: jay0704    12/09/2019    0 recensioni
Lei una ragazza che ha paura dell’amore.
Lui un ragazzo che non conosce l’amore.
Riusciranno i protagonisti ad apprezzare e conoscere l’amore.
Riuscirà Luce a riporre fiducia nella vita, ad innamorarsi senza la paura di soffrire?
Riuscirà a voltare pagina ed accettare la morte dei suoi genitori, e andare avanti?
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 10

  • Ti perdono Alex, basta che la smetti di ferirmi, sto già male non voglio stare peggio.
  • Non ti farei mai del male, non di proposito almeno.

Stringe di più la presa tra le mie braccia, obbligandomi ad avvicinarmi di più a lui, un brivido piacevole si ripercuote in tutto il mio corpo, facendomi per un attimo chiudere gli occhi.

Le sue braccia, il battito del suo cuore, il suo respiro caldo che si scontra con la mia pelle, le sue mani in grado di stringermi forte, il suo profumo agrumato mescolato al tabacco, mi fanno sentire così dannatamente protetta, mi spingono a riporre nuovamente fiducia alla vita, al genere umano.

Seppur la vita non ha fatto altro che spezzarmi, e ferirmi impedendomi di reagire, di rialzarmi, con Alex sento il bisogno di andare avanti, di lottare contro questa vita ingiusta. 

Lentamente i miei piedi si distaccano dal suolo, il mio sedere viene stretto dalle mani grandi di Alex che mi sorreggono, prontamente impedendomi di cadere o scendere dalle sue braccia. 

  • Che fai?
  • Ti riporto a casa.
  • Alex per favore fammi scendere riesco a camminare, ho la macchina qui, tornerò a casa con quella. Vai a casa, torna dalla tua ragazza che sicuramente ti starà aspettando.

Si ferma improvvisamente, alzo lo sguardo per incontrare i suoi diamanti, che mi rapiscono ogni volta che li guardo, quel blu così profondo impreziosiscono il suo volto, le striature dorate attorno alla pupilla alleggeriscono il colore dominante. 

  • Luce, non ho la minima idea perché ti sia fissata così tanto  con la mia vita privata, ma evita di immischiarti. Se sono con te è perché ho il bisogno di starci, sto maledettamente bene in tua presenza. Non ho intenzione di giocare con te, non mi sembri la ragazza che si sofferma su un’avventura di una notte, soprattutto con un ragazzo impegnato. Quindi stai tranquilla non ti toccherò in quel senso, solo se tu lo vorrai lo farò. 

Rimango imbambolata a fissarlo, mi soffermo su ogni parola pronunciata, uno strano senso di gioia affiora dentro di me, sapere che Alex vuole trascorrere del tempo con me a tutti i costi mi fa stare bene, mi convinco che magari per lui potrebbe realmente esserci un piacere, magari è ancora debole però c’è. Credo che se ha deciso di mettere da parte la sua ragazza Sabrina pur di stare con me significa che inizio già ad avere un influenza su di lui.

Un lieve sorriso affiora sul mio volto, la consapevolezza che un giorno Alex potrebbe innamorarsi di me, mi rallegra tanto, mi sembra quasi di toccare il cielo con un dito, annuisco alle sue parole convinta, poggio la testa sul suo petto, il suono del battito del suo cuore mi mette a mio agio i muscoli tesi si rilassano, la mia mente si libera da ogni pensiero oscuro, solo l’immagine di Alex rimane vivida, proietto già un possibile futuro al suo fianco, un matrimonio, dei bambini, due bambini un maschietto ed una femminuccia. 

Spalanco gli occhi quando realizzo l’immagine che si è proiettata nella mia mente, arrossisco di colpo, le mani iniziano a sudarmi e a tremarmi, maledico me stessa per la mia dannata fantasia, ma come diavolo mi salta in mente di pensare ad una vita insieme a lui. 

Luce sei fuori di testa, la solitudine non ha fatto altro che farti male, ti ha resa pazza! 

Nascondo il viso sull’incavo del suo collo, stringo le mie braccia sul suo collo, provo a recuperare la calma andata via, non voglio che si accorga del mio improvviso cambio d’umore.

  • Piccola, che ti succede? 
  • Nulla, nulla va tutto a gonfie vele.
  • Mi passi le chiavi della macchina? 
  • Si, subito.

Esco le chiavi di fretta dalla borsa, aspetto che mi faccia scendere dalle sue braccia, rimango stupita quando con la testa mi indica le chiavi, un po’ stranita dal suo comportamento gliele porgo, un altro brivido affiora dentro di me, quando le sue labbra e la sua bocca addentano le chiavi, le mie dita si inumidiscono del suo sapore, il desiderio di assaggiare nuovamente le sue labbra, mi obbliga a distogliere lo sguardo. 

Cerco di fingermi disinteressata, come se quel contatto non mi avesse minimamente sfiorata, anche se dentro di me il cuore batte all’impazzata, le farfalle scorrazzano dentro il mio stomaco come delle matte. 

  • Tieniti forte,  ok? Devo aprire la portiera, giuro che se cerchi di scappare finisce male.
  • Rimango qui, promesso.

Con una mano sorregge il mio corpo, con l’altra apre lo sportello dell’auto, delicatamente mi fa adagiare sul sedile, allacciandomi la cintura, rimango incantata da queste sue attenzioni nei miei confronti, mi tratta come una bambina piccola e indifesa.

Mi lascia un leggero bacio umido  sulla fronte, per poi allontanarsi da me dirigendosi nel sedile del conducente,  chiude la portiera e con le chiavi avvia il motore, rimango a fissarlo confusa, non si è accorto che le ruote sono tutte bucate? Un attimo le ruote sono andate! Come faccio a riportare la macchina a casa, in queste condizioni? 

Dio quanto sono sbadata, avrei dovuto ricordarlo prima, come faccio ad essere così dannatamente sbadata! 

Spalanco gli occhi quando noto che Alex guida senza alcun tipo di problema, analizzo ogni ricordo di quella sera, sono sicurissima che le ruote erano andate tutte e quattro come si fa’ a dimenticare una cosa così insolita?

  • Luce che ti prende, perché mi fissi? 
  • Come hai fatto? 
  • A fare? 
  • Far ripartire la mia auto. 

Si volta nella mia direzione un po’ confuso dalla mia affermazione, tutta la mia sicurezza si volatizza quando i suoi occhi si incastrano con i miei, Dio come fa’ ad essere così... così perfetto. 

  • Luce ma tu sei capace di guidare? Che razza di domande mi fai? È normale che la macchina se accendi il motore parte, come del resto ogni macchina. 
  • No...non intendevo questo. Lo so anch’io come funzionano le macchine.

Porto una ciocca dietro l’orecchio, inizio a sfregare le mani sulle ginocchia frettolosamente, l’imbarazzo mi divora, ero così sicura di ciò che ho visto che ho messo in discussione anche quello che è appena successo, la macchina non ha alcun tipo di problema. Sono io quella ad avere problemi, non ricordo nulla, sono messa davvero male, persino la mente mi gioca brutti scherzi, forse dovrei riposarmi un po’, concentrarmi su me stessa. 

  • Probabilmente sarai un po’ stanca, appena torniamo pranziamo e dormiamo un po’, ok? 

Annuisco alle sue parole, convinta che ho il disperato bisogno di prendermi cura di me stessa, non posso più continuare così, inizio a confondere la fantasia con la realtà. 

Sposto la mia attenzione sul finestrino, la radio culla l’ambiente, regalando un po’ di tranquillità, mi lascio cullare dalla voce afrodisiaca di Tiziano Ferro, chiudendo gli occhi . 

È la mano di Alex che mi spinge a riaprirli, e a voltarmi dalla sua  direzione, mi soffermo ad osservare i suoi lineamenti, il suo viso tracciato da un leggero strato di barba, i suoi capelli corvini che ricadono sul viso, le sopracciglia ben disegnate, i suoi occhi così maledettamente belli, non riesco a non guardarlo, a rimanere indifferente, ho la dannata voglia di baciarlo, stringerlo bearmi del suo profumo così virile e dolce, ho bisogno di sentirmi protetta tra le sue braccia, sentire quel calore familiare che mi è sempre mancato ho bisogno di lui.

È per questo motivo che per la prima volta compio un gesto del tutto inaspettato e meraviglioso, mi avvento su di lui, poggio le mie labbra sulle sue, colmando il bisogno e la mancanza che sentivo, è inutile continuare a fingere sono già drogata di lui.

 
   
 
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