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Autore: warblerslushie    12/09/2019    0 recensioni
Kurt e Blaine sono sposati da diversi anni e Blaine sente il desiderio di creare una famiglia insieme, dal momento che stanno diventando adulti.
Tuttavia, tra le rispettive attività lavorative ed il fatto che Kurt non si sente ancora pronto per crescere dei bambini, le cose all'interno della famiglia Anderson-Hummel hanno subito un brusco rallentamento.
Ma cosa accadrà quando la coppia riceverà un'inaspettata notizia?
Tratto dalla storia:
"«N-non posso tornare con lui, Coop» gemette Blaine, arricciando la mano intorno al polso di Cooper «Non posso»
«Non devi farlo»
«I-io lo amo così tanto... ma lui n-non mi ama più»
«Blaine – »
«Perché n-non mi ama?»
Blaine pianse, tirando Cooper più vicino a sé, e con la mano buona strinse suo fratello in un serrato abbraccio, singhiozzando contro il colletto della sua camicia."
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: Mpreg, Tematiche delicate
Capitoli:
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Andare dal terapeuta fu un'esperienza terrificante.

Kurt ebbe il suo primo appuntamento Mercoledì mattina ed anche se la sua terapista sembrava una donna amorevole , aveva paura di raccontarle tutto quello che stava succedendo nella sua vita.

Dire ad una completa estranea che aveva tagliato fuori il marito, incinto e malato, lo faceva sembrare una persona orribile già solo alle sue orecchie e non riusciva ad immaginare come una persona che veniva pagata per ascoltare i suoi problemi ( e rimanere neutrale) avrebbe persino accettato i suoi fallimenti.

Ma, nonostante ciò, andò alla sua prima seduta e parlò un po' con la dottoressa Gartner di quanto gli mancasse Blaine , ma questo fu tutto.

Pensò che ci sarebbe andato piano con la terapia e al suo ritmo; ed in più visto che non si sentiva a proprio agio in quel momento, non aveva intenzione di spingersi oltre.

Ci sarebbe voluto un po' di tempo per imparare a fidarsi della nuova dottoressa e forse, in un futuro non molto lontano, sarebbe stato abbastanza sicuro da parlare del vero motivo che lo aveva portato nel suo ufficio.

Fino ad allora , avrebbe soltanto tergiversato.

Il prossimo appuntamento andrà meglio... parlare con lei diventerà più facile, pensò quel Giovedì mattina, mentre apriva il suo ufficio,.
- Smettila di agitarti -



Blaine stava cercando di non impazzire.

Era Giovedì mattina presto e si stava preparando per il suo temuto appuntamento con la dottoressa Banes.

Era stato nervoso, per tutta la mattinata; aveva dormito troppo, non riusciva a mangiare nulla per la paura che avrebbe comunque vomitato, e mentre si stava facendo la doccia , si rese conto di aver finito il suo bagnoschiuma preferito.

- Stava andando tutto male -

Tuttavia, non importava quanto non volesse uscire di casa quel giorno, doveva farlo per il bene del bambino; quindi si precipitò a finire di vestirsi e nel giro di un'ora fu pronto per uscire.

Tirò su la cerniera della giacca primaverile, si fermò e si guardò allo specchio, lì all'ingresso, passandosi con cura una mano tra i capelli.

Tolse alcuni ricci ribelli dalla fronte, imbronciandosi.

Non riusciva a credere a quanto sembrasse diverso... i suoi capelli erano più lunghi  ( e sembravano ogni giorno più ridicoli) , aveva preso un po' di peso sul viso ( che era evidente solo a lui ) e nessuno dei suoi vestiti gli andava più bene.

Oltre al contrattempo nella doccia , quella mattina, Blaine aveva dovuto lottare per infilarsi i jeans e si era ritrovato a doverseli abbottonare più in basso sui fianchi, ed ora erano poggiati , goffamente, sotto il suo pancione.

A peggiorare le cose, il suo cardigan si abbottonava a malapena sullo stomaco così lasciò semplicemente perdere, realizzando purtroppo che , presto, avrebbe avuto bisogno di comprare dei vestiti nuovi.

- Che palle -

Mettendo da parte il pensiero dei vestiti ormai della misura sbagliata , Blaine afferrò il cellulare , infilandolo nella tasca della giacca, uscì dall'appartamento, chiuse a chiave la porta e si incamminò.

Il suo stomaco gorgogliava per l'ansia , mentre pensava a quello che avrebbe dovuto affrontare quel pomeriggio : L'amniocentesi.

Per fortuna, Rachel gli aveva detto che potevano vedersi in clinica prima del suo esame, così non sarebbe stato solo.

Ma anche se sapeva che lei sarebbe stata lì con lui , non riusciva comunque a fermare quella sensazione di farfalle allo stomaco.

Era spaventato a morte per quell'esame , spaventato che la dottoressa potesse trovare qualche serio problema per il suo bambino e dopo tutto quello che aveva dovuto affrontare nei primi mesi di gravidanza, non era così sicuro di poter affrontare altro.

- Pensa positivo -  ripeteva tra se mentre, col braccio alzato, fermava un taxi.

- Pensieri positivi -



“Sig. Hummel?” chiese cautamente Shelly , facendo capolino dalla porta leggermente aperta dell'ufficio di Kurt.

Kurt smise di fare gli ultimi ritocchi per il titolone primaverile ed alzò lo sguardo , sollevando un sopracciglio verso la giovane stagista.

“Si?”

“C'è una telefonata sulla linea 1 … è una certa signora Berry”

“Ahh.. si grazie” disse Kurt, , facendo un gesto alla ragazza , sbrigativo ma grato.

Salvò il suo lavoro ed afferrò il telefono, premendo il pulsante con l'1 , per prendere la chiamata.

“Rachel? Che succede?”

“Ti prego , dimmi che non hai impegni per questo pomeriggio?” disse col fiatone, la voce in affanno e rauca.

Kurt sollevò un sopracciglio e si appoggiò allo schienale della sua sedia.

“Ma di cosa diamine stai parlando?”

“Kurt... mi sento male e dovrei andare con Blaine dalla dottoressa tra... tipo un'ora, ma non posso... Gli ho promesso che sarei stata lì , ma mi sono appena svegliata .. mi sono svegliata tardi stamattina... e penso di avere un'infezione alle vie respiratorie... non lo so! Ho provato a chiamare Finn per vedere se poteva andare lui, ma non può lasciare il lavoro e tu sei l'unica persona che mi è venuta in mente per andare li... e so che le cose tra voi non vanno bene , in questo momento...ma ha davvero bisogno di un po' di supporto ora e....”

“Perché? Cosa è successo?” chiese Kurt, interrompendo l'incessante blaterare di Rachel.

Strinse più forte la cornetta del telefono e si morse il labbro inferiore , l'immagine di Blaine di nuovo in ospedale riempì la sua mente mentre la preoccupazione gli cresceva in petto.

“È il bambino?”

“Beh... “

“Oh mio dio...”

“Deve solo fare alcuni test preventivi oggi” disse Rachel tossendo.

Kurt provò pena per lei per il suono dei suoi respiri.

“Hanno visto qualcosa durante l'ecografia e la sua dottoressa vuole darci un'occhiata più da vicino... ha anche detto che è necessario che ci sia qualcuno con lui; ed è per questo che sarei dovuta andare ...ma...”

“Vado io...”

“Lo farai?”

“Si... a che ora è l'appuntamento e dove?”.

Kurt scarabocchiò su un foglio tutte le informazioni che Rachel gli stava ripetendo e dopo averla salutata ed averle augurato una pronta guarigione, Kurt attaccò , sprofondando sulla sedia.

Prese un profondo respiro, sprofondando ancora di più e si mise a fissare la foto della prima ecografia del bambino.

Quella mattina presto era andato a lavorare pensando alla sua seduta di terapia e subito , in pochi minuti, stava per andare a vedere il soggetto di quella fotografia per la prima volta di persona.

Per la milionesima volta , in poche ore, si sentiva sopraffatto.



Blaine incrociò le caviglie, una sopra l'altra , e si mise a sfogliare una rivista per bambini, le labbra strette tra i denti per la preoccupazione, mentre l'ora dell'appuntamento si avvicinava sempre più.

Rachel non era ancora arrivata, anche se aveva comunque ancora 10/15 minuti prima che , inevitabilmente, lo avrebbero chiamato per il test.

Ma, anche se sapeva di avere ancora tempo, era ancora preoccupato che non sarebbe venuta.

Si era così abituato ad essere deluso ultimamente e non avrebbe cominciato ora ad avere speranza.

Sospirando, poggiò la rivista sul tavolino accanto ed iniziò ad accarezzare il pancione, le mani che vagavano , attentamente, su e giù sul davanti della stretta maglietta.

Il bambino stava scalciando alla sua sinistra, i piedini che spingevano contro il suo stomaco e Blaine ridacchiò alla sensazione, scavallando le caviglie per sistemarsi meglio sulla sedia per allentare le fitte ai fianchi.

Questo era qualcosa di leggermente nuovo...un nuovo tipo di  dolore.

Aveva sopportato il dolore ai fianchi dall'inizio della gravidanza, ma erano state fitte leggere e poco durature.

Questa sembrava più forte da quando il suo corpo aveva iniziato a prepararsi per l'imminente picco di crescita.

Dio... Sai che divertimento adesso.

Ma ne vale davvero la pena, pensò, mentre poggiava la mano nel punto in cui il bambino stava scalciando.

Non riusciva a sentirlo con la mano perché i calci non erano così forti affinché qualcuno potesse avvertirli se non lui direttamente nel pancione, ma si sentiva come se il bambino avrebbe potuto riconoscerlo anche solo poggiandoci la mano.

Quindi lo fece.

Sorridendo ,si guardò intorno , osservando le varie decorazioni e poi lanciò un'occhiata nel punto in cui erano seduti una giovane donna ed il suo compagno.

L'uomo aveva la mano sul suo pancione , sorridendo e coccolandolo mentre la ragazza accanto a lui ridacchiava.

Solo vedere quella coppia di innamorati ed insieme, fece svanire quella piccolissima sensazione di felicità e sentì una fitta di gelosia corrergli lungo la schiena prima di voltarsi ed abbassare lo sguardo sul cellulare e vide che gli era arrivato un messaggio da parte di Rachel.

- Rachel: Blaine mi dispiace così tanto... mi sono ammalata e non posso venire all'appuntamento oggi” -

Blaine sentì il cuore spezzarsi , mentre fissava il messaggio.

- Avrei dovuto saperlo... oh mio dio… dovrò affrontare tutto questo da solo? -

Lacrime di dolore si formarono tra le sue ciglia e Blaine strinse forte gli occhi cercando di fermare l'inevitabile pianto.

Accanto a lui , riuscì a sentire l'altra paziente sussurrare qualcosa al suo compagno , così strinse il labbro tra i denti.

- Ti prego... non avvicinarti...ti prego... non avvicinarti -

“Signore... sta bene?”

Blaine spalancò gli occhi umidi di lacrime e vide la donna incinta seduta accanto  lui ed il compagno poggiato , con attenzione, alle sue spalle,  così distolse lo sguardo dalla coppia mentre il suo labbro inferiore tremava.

Non voleva sembrare scortese o altro … non quando queste splendide persone stavano solo cercando di assicurarsi che stesse bene; ma, in quel momento, sentiva come se tutto gli stesse crollando addosso di nuovo… quando tutto quello che voleva era essere abbracciato e consolato da qualcuno che conosceva e non da un estraneo.

Tirando su col naso, abbassò lo sguardo sul suo pancione.

“Sto bene... sono solo nervoso , immagino”.

“Sei solo?” chiese la donna, la voce leggermente compassionevole .

“Io...”

“Blaine?”

Il gruppo volse lo sguardo alla porta ed il cuore di Blaine si fermò.

Kurt era lì sulla soglia, le guance ed il naso leggermente arrossati per essere stato fuori nell'aria fredda primaverile.

L'uomo più alto era li fermo, fissando le persone davanti a lui, gli occhi blu spalancati e smarriti, quando vide l'espressione spezzata sul viso di suo marito.

Vederlo li fu uno shock e Blaine sbatté le palpebre molte volte, incredulo, ignorando le lacrime che scorrevano sulle sue guance mentre lo fissava.

- Kurt era lì -

Kurt, suo marito, l'uomo che gli aveva spezzato il cuore in un milione di pezzi, l'uomo che amava più di qualsiasi cosa al mondo , era lì, sulla soglia; vestito con un paio di  eleganti jeans neri, una camicia bianca ed una giacca blu scuro, essendo, ovviamente, venuto direttamente dagli uffici di Vogue e , quando Blaine sollevò lo sguardo su di lui, Kurt gli offrì un patetico tentativo di un sorriso.

“Kurt?”

“Mi ha chiamato Rachel … sta male e non riusciva ad essere qui... io... so che tra noi … le cose non vanno bene in questo momento...ma... sono qui … se mi vuoi... se va bene per te.”

La coppia seduta accanto a Blaine guardò prima l'uno poi l'altro esaminando le fedi , ovviamente uguali sulle loro dita; poi la donna diede una leggera e  gentile pacca sulle spalle di Blaine, sorrise a Kurt e poi tornò insieme al suo compagno al suo posto.

Una volta che se ne furono andati , Kurt fece qualche passo in avanti , dirigendosi verso il punto in cui era seduto Blaine, che aveva gli occhi  pieni di lacrime mentre tremava alla sua vista.

“Hey … non piangere... andrà tutto bene”

“Sono così spaventato” farfugliò Blaine , abbassando la testa tra le mani , mentre Kurt si sedeva accanto a lui, allungando una mano esitante.

Senza pensarci, Blaine si lasciò andare tra le braccia di Kurt, scoppiando a piangere, tutte le emozioni provate nelle ultime settimane vennero fuori insieme alla paura per il test che doveva fare quel giorno.

Kurt tenne stretto il marito che piangeva forte contro il suo petto, appoggiando la guancia sulla testa riccioluta di Blaine, leggermente divertito per la mancanza di gel tra i ricci disordinati.

“Andrà tutto bene... starai bene”

“Non sono preoccupato per me “ piagnucolò Blaine contro il colletto di Kurt, “il bambino... lui... “

“Lo so... ma andrà tutto bene... andrà tutto bene”

Blaine stava per contraddirlo, il corpo sempre più teso per i dubbi e la rabbia per il fatto che Kurt stava cercando di calmarlo per qualcosa che lui non poteva nemmeno capire, quando la porta del reparto esami si aprì ed un'infermiera con un camice con tante paperelle disegnate , ne uscì, con una cartella in mano.

“Blaine Anderson-Hummel”

Blaine si allontanò e si alzò, con Kurt che lo seguì.

Entrambi gli uomini ascoltarono le spiegazioni dell'infermiera prima di seguirla attentamente quando fece loro segno di andare con lei nella sala degli esami.

Kurt rimase qualche passo indietro rispetto al marito, mentre il ragazzo più giovane camminava rigidamente davanti a lui , mentre attraversavano il corridoio.

Kurt percepiva la tensione scorrere in Blaine ad ondate.

Poteva vedere quanto fosse agitato l'altro uomo; quanto fosse serrata la sua mascella ma anche quanto i suoi occhi brillassero per le lacrime e lo sguardo pieno di paura.

Con cautela, toccò la mano di Blaine con la sua, sollevando il palmo e guardando suo marito fissare la sua offerta.

“Kurt...”

Entrambi  gli uomini si fermarono li in mezzo al corridoio, Blaine fissava ancora la mano di Kurt mentre Kurt aspettava di vedere se Blaine l'avrebbe accettata.

Lentamente, Blaine allungò la mano e strinse le dita di Kurt tra le sue, tirando su col naso quando Kurt gli strinse la mano per rassicurarlo.

“Andrà tutto bene”

“Non puoi saperlo” sussurrò Blaine, stringendo la mano di Kurt per un altro lungo momento prima di lasciarlo andare per poi incrociare le braccia al petto, chiudendosi a riccio come forma di protezione.

Immediatamente, riprese a camminare e Kurt lo seguì da vicino ma nessuno dei due uomini parlò più mentre attraversavano il corridoio.

L'infermiera si fermò e si voltò verso di loro, un sorriso luminoso sul viso mentre indicava una stanza alla loro destra.

“Bene... ci siamo... io procedo e controllerò il peso e la pressione di Blaine prima che iniziamo l'esame e poi la dottoressa Banes sarà qui a breve”.

Andò avanti e collegò lo sfigmomanometro pronto all'uso mentre Blaine si toglieva la giacca ed il cardigan.

Quando Blaine si tolse completamente il cardigan Kurt combatté l'urgenza di ansimare per quel che vide.

Dall'ultima volta che lo aveva visto , un paio di settimane prima, il suo pancione era cresciuto molto ed anche ad occhio nudo , era ovvio che Blaine fosse incinto.

Vedere il pancione di suo marito così cresciuto fu molto diverso di quanto era stato prima ; gli venne un groppo in gola così si voltò per un attimo per prendere un profondo respiro.

Dietro di lui, Blaine lo guardava attentamente , i guardinghi occhi nocciola osservavano lo strano modo in cui si stava comportando Kurt, solo per distogliere lo sguardo quando salì sulla bilancia, per controllare il suo peso, e quando gli fu misurata la pressione.

Una volta finiti questi esami, Blaine si sistemò sul lettino , dondolando le gambe avanti ed indietro , mentre aspettava che l'infermiera andasse a chiamare la dottoressa Banes.

Accanto a lui, Kurt stava guardando dei poster del corpo durante una gravidanza, le dita che accarezzavano il colletto della sua camicia mentre li leggeva.

“Non sei obbligato a stare qui lo sai?”

Le dita di Kurt si fermarono e Kurt si voltò verso Blaine , accigliandosi quando vide lo sguardo stanco e rassegnato sul viso di Blaine.

“Hai bisogno di un sostegno”

“Quindi hai decido di darmelo adesso?” sibillò a bassa voce Blaine, afferrando forte i bordi del lettino su cui era seduto.” Sei qui solo perché Rachel non poteva farlo...”

“E tu non volevi stare da solo, quindi perché ti stai arrabbiando con me?”

“Io... Kurt... Dannazione! Forse perché sono spaventato a morte che possano trovare qualcosa che non va nel mio bambino ed invece di avere accanto una delle mie migliori amiche, ho il mio ex incazzato di brutto che non lo vuole nemmeno questo bambino”

“Blaine...”

“No, Kurt! Perché sei ancora qui? Non te ne frega un cazzo di noi due, quindi perché ora? Forse perché vuoi che trovino che abbia qualcosa di veramente grave così che io forse abortirò? Huh? È questo?”

Il tono isterico nella voce di Blaine stava davvero spaventando Kurt che lasciò cadere la mano dal suo collo per portarla al suo petto.

Le cose che gli aveva detto Blaine gli stavano bruciando l'anima e riuscì a sentire le lacrime riempire gli occhi al pensiero che Blaine pensasse che lui desiderasse che il loro bambino morisse.

Poteva aver avuto delle riserve sul diventare padre, ma non voleva questo.

“No Blaine! Smettila!”

“Non lo hai mai voluto … quindi perché adesso ti importa? Perché?”

Kurt scosse la testa e fece un passo in avanti per avvicinarsi al marito, ma Blaine si tirò indietro , rannicchiandosi su se stesso, le braccia strette al petto.

Col cuore spezzato, Kurt afferrò Blaine per le spalle e lo tirò verso il suo petto, avvolgendolo tra le braccia l'uomo che tremava sotto di lui.

Lo tenne stretto , ancora più vicino quando Blaine iniziò ad agitarsi e, mentre lo teneva stretto a lui, fece del suo meglio per calmare l'uomo fuori di se.

“Blaine... ti prego.. solo… calmati... non dovresti agitarti così tanto.”

“Non sarei così agitato se te ne fossi andato!” singhiozzò Blaine contro il collo di Kurt, che sbatté le palpebre, rapidamente, le lacrime che ormai cadevano sui capelli di Blaine.

“Non ti lascio in questo momento... non così, okay? Facciamo solo questo test e ti lascerò solo dopo, okay?”

“Non ho bisogno di te!”

“Blaine ti prego...”

Il suono di qualcuno che bussava alla porta fece sobbalzare entrambi gli uomini , poi la porta si aprì ed entrarono la dottoressa Banes e l'infermiera di prima.

Entrambi le donne si fermarono per fissare la scena davanti a loro ; poi la dottoressa lanciò uno sguardo preoccupato a Blaine.

“Va tutto bene qui?”

Blaine si rabbuiò e distolse lo sguardo, trattenendo a stento l'imminente crollo emotivo che sapeva di stare per avere.

“Va tutto bene” mentì, allontanandosi dall'abbraccio di Kurt, “sono solo nervoso”.

Kurt fece un passo indietro , guardando con attenzione Blaine, osservando cautamente il cambiamento nel suo comportamento.

Era così strano vedere suo marito cambiare rotta così velocemente.

“Blaine?”

“Oh... ciao Kurt!” lo salutò allegramente la dottoressa Banes, riconoscendo Kurt per averlo visto la mattina che si era fermato in ospedale dopo l'incidente di Blaine.

Allungò la mano e Kurt la prese esitante, per poi spostarsi quando la donna si avvicinò a Blaine.

“Non ti avevo nemmeno riconosciuto... scusami per questo...è bello vederti, comunque... Blaine mi ha detto che sei  stato molto impegnato al lavoro , ultimamente... scommetto che sei eccitato di vedere il bambino , nonostante la situazione”.

Kurt a malapena le fece un cenno; la sua attenzione era focalizzata su Blaine, che si era subito calmato e stava fissando il pavimento.

- Blaine ha mentito sui di me così da non farmi apparire un padre negligente... perché? -

 Osservò suo marito asciugarsi gli occhi e poi sospirò.

- Oh Blaine.. -

Per qualche istante , rimase perso nei suoi pensieri , mentre la dottoressa Banes sistemava le apparecchiature per il test.

Nel frattempo, Blaine si rilassò tirando su la maglietta oltre il pancione mentre l'infermiera infilava della carta assorbente nei pantaloni di Blaine così che i suoi abiti non si sporcassero durante il test.

Mentre si preparavano, Kurt guardò attentamente e completamente incantato l'aspetto del pancione di Blaine.

Sembrava così tanto diverso da quella che aveva visto un mese fa, quando lui e Blaine stavano ancora insieme e Kurt aveva un eccitato Blaine pressato contro di lui nella doccia.

Ora la pelle dello stomaco di Blaine era liscia e tonda e non sembrava per nulla simile a quella che aveva prima della gravidanza quando era piatta e ben definita , ma comunque morbida sotto le dita di Kurt.

- Mi chiedo come sia ora -

“Okay... per prima cosa faremo una ecografia... sostanzialmente, voglio solo trovare un punto sicuro dove infilare l'ago e prelevare un po' di liquido.

Vogliamo restare quanto più lontano possibile dal bambino ma abbastanza vicini per poter prelevare sufficiente liquido amniotico.

Ricaveremo un valore e poi abbiamo finito per oggi e puoi andare a casa.

Sei pronto, Blaine?”

Blaine riaprì gli occhi ( cosa che Kurt non aveva notato)  ed annuì lentamente, i suoi occhi si focalizzarono sul piccolo schermo accanto al lettino.

Kurt guardò la dottoressa poggiare una specie di aggeggio sulla pancia di suo marito ed immediatamente lo schermo scuro prese vita con alcune forme bianche e nere.

Mosse la bacchetta in tondo sullo stomaco di Blaine con facilità e poi si fermò, un sorrise illuminò il suo viso.

“Sembra che il piccolino si stia divertendo li dentro” disse, fermando i suoi movimenti per indicare lo schermo e mostrare alla coppia cosa stesse facendo il bambino.

Non appena gli occhi di Kurt si fissarono sul punto che lei indicava, sembrò che il suo cuore avesse smesso di battere.

E quando lei indicò la mano del bimbo con le piccolissime dita allargate, per Kurt fu qualcosa che non aveva mai visto prima.

Riusciva a vedere una chiara differenza con la foto che aveva appeso in ufficio e quello che vedeva in quel momento era un qualcosa di vivo.

Il bambino era cresciuto, sembrava più un vero essere umano piuttosto che una macchia al centro di una foto e , alla vista del piccolo umanoide che si muoveva sullo schermo, Kurt sentì il cuore svolazzare.

- Oh! -

“Oh mio dio...”.

“ È diverso vederlo di persona, vero?” chiese la dottoressa Banes, sorridendo alla reazione di Kurt.

Blaine voltò la testa dallo schermo per un momento per fissare suo marito, sorpreso da quanto sopraffatto sembrasse Kurt.

“Kurt?”.

“ È... è incredibile”

L'infermiera si avvicinò e sussurrò  qualcosa alla dottoressa ed entrambe le donne annuirono; la Banes si allungò per avvicinare il vassoio con gli strumenti.

“Sembra che abbiamo beccato il bambino mentre dormiva... quindi abbiamo un buon posto per prendere il liquido amniotico.

Blaine... ho bisogno che tu metta le mani dietro la testa e che rimani quanto più fermo possibile, va bene? Ti tamponerò un po' la pancia con dell'antisettico prima di infilare l'ago e quando lo avrò fatto... sentirai una leggera pressione, ma sarà tutto finito prima che te ne accorga”

“O...okay” disse a corto di fiato Blaine, sollevando le braccia per poggiarle dietro la testa.

Kurt si avvicinò al lettino ed allungò una mano per prendere quella di Blaine, mentre la dottoressa stendeva dello iodio sullo stomaco di Blaine.

“Va bene... Inserisco l'ago ora, Blaine” disse la Banes, mentre con una mano teneva la bacchetta ferma allineando poi un lunghissimo e spaventosissimo ago contro lo stomaco gonfio di Blaine.

Spinse lo strumento nella sua pelle e Kurt sentì una pressione sulla mano quando Blaine gliela strinse forte.

Un basso sibilo uscì dai denti serrati di Blaine ed i suoi occhi si riempirono di lacrime, due scie di lacrime che scorrevano sul suo volto.

“Stai andando bene, Blaine” commentò l'infermiera mentre bloccava sopra l'ago una fialetta, iniziando poi ad estrarre il liquido dallo stomaco di Blaine, “ molto, molto bene, hun... solo continua a respirare così , lento e leggero... dentro e fuori”.

Blaine seguì le istruzioni dell'infermiera, ma Kurt riuscì a vedere quanto fosse dolorante ed , immediatamente, si sentì in colpa.

- Perché deve sopportare tutto questo -

Accarezzando le nocche della mano di Blaine, Kurt sbatté le palpebre per ricacciare indietro le lacrime e guardò le due donne finire il loro lavoro , prima di tirar via quell'orribile ago dallo stomaco di Blaine per poi ripulire il suo pancione.

Una volta che tutto fu fatto, la Banes passò ancora un po' di antisettico sulla ferita , pulì per bene tutta la parte e mise della garza sulla minuscola puntura.

Mentre attaccava la garza, si voltò verso Blaine.

“Come ti senti?”

“ Come se fossi stato pugnalato alla pancia” osservò semplicemente Blaine e le due donne ridacchiarono in solidarietà.

“Ti sentirai un po' strano per un po', Blaine... ma non dovrebbe darti troppo fastidio... se dovessi sentire un forte dolore o una forte pressione vicino alla puntura, ti prego... chiama il nostro ufficio o vai al Pronto Soccorso.

Inoltre, se ti dovesse salire la febbre oltre i 38° durante le prossime 24 ore, ti suggerisco di chiamarci immediatamente.

La maggior parte delle persone hanno solo dei piccoli fastidi dopo questa procedura... ma a volte le cose succedono e noi vogliamo solo il meglio per te ed il vostro bambino, okay?

Sei andato benissimo oggi, Blaine... abbi cura di te , va bene?”

Blaine annuì e la dottoressa Banes lasciò la stanza col campione di liquido amniotico, lasciando Blaine e Kurt con l'infermiera.

La giovane donna trafficò intorno per un momento, rimettendo tutto al loro posto prima di voltarsi di nuovo verso di loro per prendere la temperatura di Blaine come riferimento.

Una volta averli informati su quale fosse la temperatura di Blaine ( normale) gli augurò una buona giornata ed aspettò fuori dalla stanza fino a quando Blaine non si fu completamente rivestito , per poi accompagnarli nell'atrio.

Kurt rimase accanto a suo marito, una mano sul gomito di Blaine mentre il ragazzo più giovane camminava lentamente a passi deboli ma saldi.

“Stai bene?”

“Mi sento strano, ma bene” disse Blaine, piano , fermandosi all'accettazione per il check out.

Quando tutto fu detto e fatto, Kurt prese la mano di Blaine per accompagnarlo fuori dall'edificio, fermandosi poi davanti alle porte principali per discutere su cosa fare.

“Vuoi venire a ca... da me o vuoi andare da te?”

“Possiamo … possiamo andare a casa? Mi manca Jennycat”

Kurt sentì il cuore spezzarsi alla parola casa ma annuì, chiamando poi un taxi per farsi portare all'appartamento , dove un tempo entrambi vivevano felicemente insieme.



Ore dopo l'esame, Kurt si ritrovò sulla soglia della sua camera da letto ad osservare Blaine dormire sul loro letto, rannicchiato contro il cuscino di Kurt con Jennycat raggomitolata contro il retro delle sue gambe.

La prima volta che attraversò di nuovo la porta di casa con Blaine era stato terribilmente imbarazzante e quando Jennycat, curiosando in giro, vide Blaine sulla soglia, Kurt pensò che avrebbe perso il controllo per quanto pessimo si sentisse.

- Ho fatto io tutto questo... ho distrutto la nostra famiglia -
Era ovvio che Jennycat fosse il gatto di Blaine per il modo in cui, immediatamente, cominciò a strusciarsi contro le sue gambe e a fare le fusa quanto più forte che poteva.

Blaine stava morendo dalla voglia di abbassarsi per prenderla in braccio, ma a causa del pancione, ci rinunciò, così Kurt prese il gatto in  braccio e glielo passò, ignorando la fitta al cuore quando Blaine alzò lo sguardo su di lui , con i suoi occhi dorati ricchi di emozione.

“Mi è mancato tutto questo” osservò Blaine mentre si strusciava contro il gatto e perfino Kurt capì l'implicazione dietro quella frase: - Mi manca il noi... mi manchi tu -

Ma non poteva rispondere, non ora.

Così osservò Blaine per tutto il giorno , guardando il marito girovagare per casa guardando tutti gli spazi vuoti che una volta contenevano tutte quelle cose che si era portato nel suo nuovo appartamento, e per l'ora di cena, quando sembrava che Blaine stesse per crollare per la stanchezza , Kurt gli poggiò le mani sulle spalle e lo guidò verso la camera da letto.

“Hai bisogno di dormire”

“Sto bene”

“ Riposati solo un po', Blaine... sembra che tu stia per svenire”

“Sto bene”

Ma poi Blaine sparì mentre Kurt era al telefono con Isabelle e quando Kurt, finalmente, lo trovò, Blaine era già crollato sul letto con Jenny.

E la mente di Kurt non poté fare a meno di pensare: - Questo è il posto a cui appartiene -



“Grazie per essere venuto oggi...ma dovrei andare”

“Dovresti davvero restare per questa notte “

“Starò bene...non ho avuto febbre per tutta la notte e si sta comunque facendo tardi 10 e dovrei probabilmente andare via”

“Blaine…”

“Kurt… non posso restare qui, okay? Sei venuto con me dal dottore… woo hoo… ma questo non significa che le cose siano cambiate!

Grazie per aver vegliato su di me, grazie per avermi fatto tornare qui, ma… ma… il mio posto non è più qui.

Non siamo più quello che eravamo, Kurt… e non posso permettermi di ferirmi di nuovo”

Esasperato , Kurt chiuse gli occhi e si strinse la radice del naso con le dita.

“Non sto dicendo che devi restare… solo… la dottoressa ha detto che dovresti avere  almeno qualcuno con te per le successive 24 ore dopo l’esame… sono appena passate 12 ore da allora ed ho appena parlato con Isabello per farmi dare la giornata libera così che tu possa restare e non doverti preoccupare di attraversare la città”

Blaine fissò la porta d’ingresso, il suo viso sempre più corrucciato.

“Perché … perché lo stai facendo? Perché non hai fatto tutto questo prima?”

“Beh… forse perché ho realizzato di aver mandato tutto a puttane prima e non voglio più farti del male, okay?

So che non stiamo insieme in questo momento… lo so… ma onestamente…in questo momento, Blaine… sto solo cercando di proteggerti.

Non mi è piaciuto vederti in ospedale più di chiunque altro e mi ucciderebbe se tu dovessi tornare a casa e qualcosa dovesse succedere quando avrei potuto semplicemente prendermi cura di te”

Nessuno dei due uomini disse nulla per qualche secondo, poi Blaine distolse lo sguardo dalla porta e scrutò Kurt, i suoi occhi nocciola si scurirono mentre lo fisava.

“Perché non hai potuto farlo prima? Perché ti comporti così dopo... dopo tutto questo tempo?

“Io....”

“Lascia perdere” sussurrò Blaine , “grazie per avermi permesso di restare, ma appena passano queste 24 ore, vado via”

“Io... okay... okay

Con questo, Blaine si voltò e si diresse in cucina, con Jennycat che lo seguiva.

Non appena Blaine sparì in cucina, Kurt si sedette sul divano e si prese la testa tra le mani, un milione di pensieri, rimpianti ed idee attraversarono la sua mente mentre ascoltava i rumori che stava facendo il marito mentre trafficava in quella che un tempo era la loro cucina.



NOTE

ecco il capitolo... Kurt ha iniziato la terapia e Blaine ha fatto l'amniocentesi... con il sostegno di Kurt, anche se le cose tra loro non vanno ... e Kurt rimane molto "sorpreso" dal bambino... ( vi assicuro che vederlo è una cosa stupenda)...

Al prossimo capitolo ....  
  
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