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Autore: Sarah_lilith    12/09/2019    3 recensioni
Lan Zhan ha passato tredici lunghi anni ad aspettare che la sua vita tornasse serena come quando Wei WuXian era accanto a lui. Sa che il dolore non scemerà mai via del tutto, ma spera che il suo cuore guarisca almeno un pò, permettendogli di respirare senza provare il desiderio di morire.
Suo fratello gli diceva che nulla cura il passato come il tempo, e che nessuno poteva rubargli l'amore che era destinato a trovare. Ora non dice più nulla, perché l'amore che aveva trovato, non era stato risparmiato dalla Morte.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Lan Wangji/Lan Zhan, Lan XiChen/Lan Huan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ottavo anno - Regole

 

Il periodo della raccolta delle nespole giunse più in fretta di quanto Lan Zhan si aspettasse. L’autunno che si preannunciava sarebbe stato sicuramente fresco e duraturo, e avrebbe sfumato il paesaggio dei Meandri della Nuvola di rosso e giallo.

Gli alberi al di fuori dei confini sembravano già delle torce infiammate, e creavano contrasti di straordinari colori caldi, come carminio, porpora, arancio e oro. Erano bellissimi, anche se Lan WangJi cercava il più possibile di evitarli con lo sguardo. 

Gli ricordavano troppo quando la sua casa era bruciata più di nove anni prima, durante la Grande Guerra contro il Clan Wen. Sospirando piano per riprendersi da quei ricordi dolorosi, si voltò verso i ragazzi.

Il gruppo di novizi Coltivatori che accompagnava quel giorno doveva occuparsi di un’invasioni di demoni d’acqua. Nonostante però fossero in inattesa sulle loro barche presso il Lago Biling da ormai qualche ora, non avevano avvistato nessun movimento anomalo né cadaveri galleggianti. 

Stranamente, anche gli abitanti di Caiyi non parevano spaventati e la loro routine non era sconvolta come aveva fatto credere il messaggero che aveva percorso la scalinata di Gusu per domandare aiuto.

C’era qualcosa che non andava, ma Lan WangJi non riusciva ancora a capire cosa. Era tutto troppo calmo. Quando giunse alle sue conclusioni, soppresse un sorriso incredulo. 

Sospirò di sollievo, anche se si domandò che facce avrebbero fatto i suoi studenti nello scoprire quello che per lui ormai era ovvio. Scosse la testa continuando a remare.

Si distrasse quando vide una ragazza donare un cesto di nespole fresche a uno dei discepoli che stava accompagnando, che ringraziava premuroso e sorridente. Gli venne un capogiro. Quella scena, se non fosse stato per la veste bianca del ragazzo, sarebbe stata perfetta.

Per un momento se l’era rivisto davanti agli occhi, a pochi palmi di distanza. Wei Ying

Rideva alla ragazza che gli donava il cesto come ringraziamento per averla salvata dai demoni d’acqua, poi le chiedeva scherzosamente chi era più bello tra loro due, indicandolo con la mano. Sorrideva e si illuminava di gioia vera, fanciullesca, che non conosceva confini.

Era così bello, quel giorno.

Poi il ricordo sfumò via, disperdendosi nel vento ma lasciandosi alle spalle quel bruttissimo sapore amaro che gli riempiva la bocca ogni volta che pensava a Wei WuXian. Le lacrime che ingoiava avevano il gusto della mancanza.

Dopo la sua visita a Yunmeng, i rapporti con il clan Jiang si erano raffreddati ed erano ritornati ad essere diplomaticamente innocui solo in quell’ultimo periodo, quando finalmente il Gran Maestro aveva acconsentito a dargli l’unica cosa che rimaneva del suo amore perduto.

Un piccolo campanello… solo suo.

Grazie alle insistenze di Lan XiChen, la Seconda Guida del Clan Lan si era ritrovata tra le mani un’amuleto d’argento con un pendente di stoffa nera e rossa. L’aveva appeso vicino al letto, dove, col vento che soffiava leggero, poteva sentire uno scampanellio familiare. 

Sembrava davvero che lui fosse lì, a vegliare sul suo sonno.

Non era passato molto tempo, comunque, perché il fratello maggiore si pentisse di quella scelta. Lan Zhan custodiva quel pezzo di metallo come una reliquia sacra. Ne sembrava ossessionato.

Più volte aveva visto il suo sguardo scivolare verso la stanza da letto, nelle loro discussioni, quasi stesse guardando un’amante disteso tra le coltri perché infastidito dall’interruzione di qualcosa di tanto atteso, mentre in realtà fissava quel pendaglio inanimato.

Se non fosse stato impossibile, Lan Huan avrebbe detto che il minore stesse scaricando tutto il suo amore per Wei Ying su quel singolo oggetto, cercando di lenire il dolore che lo soffocava ogni giorno.

 

 

Quando tornarono ai Meandri della Nuvola, tutti i discepoli avevano il morale a terra. 

La caccia era stata un fiasco. Il messaggero che era venuto a riferire di avvistamenti di demoni acquatici era stato mal informato o preso in giro, perché nel Lago Biling non era stato avvistato niente di strano.

Lan Zhan, arrivato in cima alla scalinata, si voltò verso i giovani e li guardò severamente, anche se dentro di sé non era davvero in collera. Congiunse le mani davanti al ventre e parlò con voce chiara.

-Dovevate accorgervi che intorno al lago non c’era energia maligna e che sulla superficie non galleggiava alghe- li guardò fisso uno per uno -Ai demoni d’acqua non piace la corrente- fece cenno di seguirlo e si incamminò verso la Sala dell’Orchidea.

Sentì alle sue spalle alcuni gemiti di sconforto, quando i ragazzi finalmente si resero conto di aver raggiunto la meta e cosa questo comportava. Punizione per negligenza.

-Dovrete ricopiare sezione Osservazione e Studio per intero dieci volte, per memorizzarlo e comprenderlo- sentenziò severamente, indicando con un movimento del capo i tavoli da trascrizione che occupavano la stanza.

Altri lamenti si levarono dal gruppo, mentre alcuni dei più intelligenti cercavano di consolare i compagni per non avere punizioni aggiuntive. Tentativo vano, in ogni caso.

-E sia, allora- disse ancora Lan WangJi -Quindici volte- così la folla dinanzi a lui scomparì e il silenzio tornò a regnare nei Meandri della Nuvola. Solo il vento autunnale che soffiava lieve produceva una melodia leggera, muovendo le fronde quasi spoglie degli alberi rossi.

Le regole andavano rispettate, pensò Lan Zhan proseguendo verso i suoi alloggi, è giusto così.

Quando raggiunse finalmente i suoi appartamenti, capì che c’era qualcosa che non andava. Silenzio. La sala era silenziosa, l’aria muta, anche se scossa dalla brezza.

Corse senza esitazione verso il suo letto e si aggrappò alla colonna di legno che sorreggeva le tende che lo circondavano, cadendo in ginocchio. La struttura era liscia e perfetta come quando era stata scolpita… così vuota.

Non c’era più. Il suo prezioso tesoro era stato rubato, sottratto dalle sue dita come quando si prova ad afferrare l’acqua che scorre in un fiume. Impossibile da trattenere, perché non destinata a restare. 

-É andato- ripeteva convulsamente Lan WangJi, stingendosi le braccia al petto e rannicchiandosi in posizione fetale -É finita- continuò.

Pianse per ore, nella speranza che qualche dio misericordioso apparisse per cancellare la sua sofferenza, ma non ottenne nulla.

Un’altra volta, sono da solo con me stesso.

 

 

Lan XiChen, intanto, si allontanava dalle stanze del fratello, una lacrima che gli scivolava sul viso reso arido dal dolore. Il periodo di follia era concluso, così come doveva essere.

Le regole sono giuste, pensava la Prima Giada con un senso di colpa crescente, ma determinato a non tornare sui suoi passi, quella che mi sta più a cuore dice che “non si deve permettere a qualcuno di autodistruggersi, se lo si può evitare”. Aveva fatto tutto per il suo bene.

Non ci sarebbe più stato lo scampanellio del delirante ricordo di un morto, nella vita di Lan Zhan.

 

 

 

ANGOLINO D’AUTRICE
Salve, eccomi di nuovo qui. Presto aggiornerò anche le altre fan fiction, ma prima ho pensato di finire questo capitolo perché era già cominciato e mi ispirava.
Da non dimenticare, dedico la storia a Athely , che mi ha dato la parola chiave per questo capitolo: REGOLE. É stato difficile, perché all’inizio volevo fare una descrizione di una punizione su Lan SiZhui, ma mi sono ricreduta. D’altro canto, questa è una fan fiction su Lan Zhan e sulla mancanza di Wei WuXian.
Tesorina ti adoro, grazie ancora.
Non c’è nulla da dire, se non che sono sull’orlo delle lacrime, davvero. Amo Lan WangJi e mi detesto per fargli questo ad ogni storia, ma è giusto così. ;(

Baci a tutti, Sarah_lilith

   
 
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